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Autore: Il Saggio Trentstiel    05/05/2012    6 recensioni
Nessuno, da Jotunheim, avrebbe più potuto nuocere loro.
Nessuno, da Asgard, avrebbe più potuto raggiungere Midgard.
[...]
-Hai fatto la cosa giusta, Thor.- aveva detto Frigga.

Dubbi, rimpianti, ricordi: la distruzione del Bifrost è stata davvero la cosa giusta da fare?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora la Terra è persa per sempre?
No.
Riesci a vederla?
Sì.
E cosa sta facendo?
Ti sta cercando.
(Dialogo finale tra Thor e Heimdall)

 

 

 

 

 

 

 

Si era comportato come un degno guerriero di Asgard.
Aveva agito senza riflettere.

 

Suo padre era fiero di lui.
Suo fratello era morto.

 

Nessuno, da Jotunheim, avrebbe più potuto nuocere loro.
Nessuno, da Asgard, avrebbe più potuto raggiungere Midgard.

 

Era stato osannato, acclamato come legittimo successore di Odino, salutato come un re.
Più di tutto, più di ogni complimento o lode, aveva apprezzato le parole scambiate con Heimdall.

 

Era fiero di se stesso, di quello che era diventato.
Continuava comunque ad odiarsi.

 

-Hai fatto la cosa giusta, Thor.- aveva detto Frigga.
-Sicuro di non aver esagerato?- aveva domandato Volstagg.

 

Avrebbe presto ricevuto lo scettro di Asgard.
Avrebbe continuato a chiedersi se quella fosse stata la scelta migliore.

 

 

 

 

 

 

 

Thor sedeva davanti alla voragine da lui stesso causata.
Il Bifrost era sparito nelle profondità cosmiche.
Come suo fratello Loki.
Come Jane.
Mjolnir giaceva accanto a lui, muto artefice di quella distruzione.
Era terribilmente ironico: l'arma da lui bramata con tanto ardore, era stata la causa del suo più profondo rimpianto.
Se non avesse distrutto il ponte, avrebbe potuto salvare Loki e tornare da Jane.
Se non avesse fatto la cosa giusta, avrebbe provato meno sofferenza.
Giusto, sbagliato.
Il suo popolo, i suoi genitori, i suoi amici: tutti vedevano la sua epica azione come giusta e degna di un discendente di Odino.
Lui, la sua mente, il suo cuore: tutti vedevano quell'atto avventato come sbagliato.
Non lo avrebbe mai ammesso con nessuno, tranne che con se stesso.
Avrebbe ceduto Mjolnir al primo Asgardiano di passaggio pur di rivedere Jane.
Si sentì stupido ed egoista.
Mentre lui fantasticava, Jane cosa faceva?
Lo cercava.
Sfruttava la sua mente brillante, la tecnologia fornitale dallo S.H.I.E.L.D. e la sua caparbietà per ritrovarlo.
Si sentì doppiamente stupido ed egoista.
Non doveva compiangersi, non doveva avere rimpianti, non doveva neanche pensare di poter sacrificare Mjolnir.
Non doveva fantasticare, non doveva tornare ogni giorno sull'orlo di quel baratro.
Doveva cercarla.
No.
Lui era Thor, figlio di Odino, possessore di Mjolnir, salvatore di Asgard e Midgard.
Non l'avrebbe soltanto cercata: lui l'avrebbe trovata.
Quella sarebbe stata la cosa giusta.

   
 
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