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Autore: Manuelsalerno    05/05/2012    1 recensioni
 
I suoi occhi sfioravano candidi i miei come se per la prima volta mi ritrovassi dentro qualcuno, non per sentirmi meno importante,ma, per realizzare che lei, quella ragazza che fingeva disinvoltura stanziava davanti a me con le guance in fiamme dall'imbarazzo. Un rumore, qualcuno svuotava delle scatole. Una casa così grande non poteva che essere affollata di scatole. Era davvero il momento giusto per andare in contro all'inevitabile. Ero pronto a difenderla. -Esci fuori da qui. Ti stiamo cercando. Lux.- La ragazza che ci aveva condotti subdolamente in quella casa aspettava una nostra mossa. Forse quella più sbagliata. Ero pronto a difendere a spada tratta ciò che era da prima mio. Callie era da proteggere e io l'avrei protetta ad ogni costo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il risveglio. 

Una cosa che mi lasciava sempre stordito era il risveglio. 

Gli occhi stanchi, le guancie gonfie e arrossate, la pelle calda per la vicinanza al cuscino, i pantaloncini che si appiccicavano alle gambe dal caldo e la canottiera di lino bianco che mi pizzicava fastidiosamente sul petto. 

Decisi di fare una doccia in fretta e furia. L'ora di andare a scuola si faceva sempre più vicina. Non mi sarei mai perso l'ingresso delle matricole. Eccomi pronto ad indossare la schifosa felpa regalatami dal ragazzo che mi sopportava. Il mio compagno di stanza. Jonathan;era un amante delle felpe no global. Io seguivo solo il suo esempio. Mi mimetizzavo tra la massa. 

Ecco che la sveglia suona. 

-Coglione.- Dalla porta della stanza sbuca Jonathan insonnolito e confuso. - Se sei sveglio tira via quella cosa,no?- 

Risi spontaneamente. Lo facevo a posta. Sapevo di svegliarmi sempre prima per gli incubi della notte,ma, mi piaceva svegliare Jonah con gli Hadley. Lui li odiava. - Tira via questa musica da drogati e depressi.- Mi avvicinai furtivo al piccolo comodino e spensi la sveglia. 

-Jon dobbiamo andare amico. Perderemo le matricole e perderemo l'ingresso di mio fratello.Sono ormai 2 anni che non lo vedo. - La scuola che frequentavo era una scuola esclusiva. Pochi eletti ci veniva insegnato. Solo pochi eletti entrano a far parte di questa prestigiosa scuola. - La professoressa Bingley si sforzava con la sua voce cagnesca di risultare agli occhi degli alunni simpatica; forse lo era, o , forse no. Sapevo certo di essere l'unico che le risultava un impiccio; un peso.

-La tua amata Bingley quest'anno avrà un'altra vittima. Speriamo che tuo fratello regga bene la botta e non sbotti così.- Sbotti..Era un sinonimo di uscire dai gangeri. 

Decisi di aspettare Jo prima di incamminarmi per quei corridoi interminabili. 

-Speriamo di trovare una bella ragazza da assillare anche quest'anno.- Si riavviò i capelli con le mani e si avviò fuori. Restai li in mobile nel tentativo di capire perchè fosse uscito senza dire nulla,poi, lo vidi tornare indietro. -Dobbiamo andare coglione. Sbrigati. - Mi alzai dal letto e lo raggiunsi. 

Eccoli in fila, come davanti ad un esecuzione pubblica. Ecco il nostro condannato. Perrie Mccdownald si prestava al discorso d'inizio anno.

Pensai fra me e me " poveri ragazzi, non sanno cosa gli aspetta". Mi voltai e vidi due occhi che incrociavano insistentemente i miei. Erano di una ragazza bassa e magra. Era una ragazza davvero carina. Chissà qual'era il suo nome.

  
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