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Autore: Yukotan    05/05/2012    6 recensioni
A Wu Fan non piace la sua vita, è troppo complicata, per come la vede.
Non ha bisogno di soldi per essere felice, e come se non bastasse, adesso ha bisogno di un bodyguard per andarsene in giro.
Certo che non può davvero lamentarsi visto che è così carino, solo che è più giovane di lui e quando si fa male si sente in colpa...
Ma è solo grazie a Tao che la sua vita è diventata più semplice.
[Per tutte le fan della Taoris!]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Tao, Tao
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: scrivo qui perché sotto non mi va. La Taoris è un altro pairing che mi piace, e la situazione che ho scritto me lo ricorda in continuazione.
Spero che vi piaccia, l'ho scritta solo adesso, ma volevo davvero pubblicarla: è proprio vero, qui nel fandom italiano di Taoris c'è davvero poco! =w=
L'ho scritta per tutte le EXO fan che visitando la sezione vedono solo che Tao/Kai... mi dispiace, ma quando mancano le fic in inglese, noi fan dobbiamo arrangiarci in qualche modo! XD
Ed ovviamente l'ho scritta per tutte le Taoris fan, anche per me stessa. Buona lettura, fatemi sapere la vostra opinione! ^^ 

 

 

 

 


Semplice


Wu Fan non si immaginava di cosa volessero regalargli i suoi genitori per il suo ventiduesimo compleanno, davvero non lo sapeva.
Un' auto? Una casa?
Erano cose a cui avevano già provveduto da tempo.
Cose che avrebbe voluto comprare da solo, pagando con i soldi che aveva faticato a guadagnare.
Ma viveva in un mondo dove la gente invidiava la sua ricchezza e lui invidiava quel poco che avevano gli altri: una famiglia vera.
Quando mise piede nel salotto di quella casa che era sempre stata troppo grande per lui e sempre troppo vuota, si stupì nel vedere uno sconosciuto in giacca e cravatta che se ne stava ritto in piedi, ed il suo sguardo si fermò su di lui con un certo nervosismo.
Wu Fan aveva esitato sullo stipite della porta e aveva guardato i suoi genitori che gli fecero cenno di entrare.
"Buon compleanno, tesoro." Gli disse sua madre con un sorriso poco sicuro.
Il giovane uomo si limitò ad un cenno con la testa, e subito guardò negli occhi lo straniero.
"Questo è Tao. E' il nostro regalo di compleanno per te." Spiegò suo padre senza perdere tempo.
Tao gli lanciò un'occhiataccia di nascosto.
"Prego? Spero che stiate scherzando." Riuscì a rispondere il figlio sempre più confuso.
L'uomo sospirò gravemente. "Ci sono tanti problemi con il nome che porti… perciò Tao sarà il tuo bodyguard personale. Fate conoscenza."
La coppia girò i tacchi e sparì senza lasciare ulteriori spiegazioni.
Quindi i due ragazzi rimasero a fissarsi.
"Piacere, signore." Mormorò il nuovo arrivato facendo un inchino.
L'altro sbarrò gli occhi e scosse la testa. "No no, aspetta. Sono stati quei due a dirti di chiamarmi così vero? Lascia perdere." Borbottò velocemente. "Quanti anni hai? Sei giovane." Osservò premendosi le tempie. Ci capiva sempre meno, quella situazione era assurda. Lui non voleva certo essere il figlio di gente ricca sfondata, e tantomeno voleva seguire le orme del padre, perché all'improvviso doveva ritrovarsi alle calcagna gente armata fino ai denti che voleva la sua testa?
"Ho 19 anni…" Lo sentì dire con voce fioca.
Si passò la mano sugli occhi. Diavolo, se ci fosse rimasto secco per salvare lui… era troppo piccolo per un lavoro simile, sapeva che presto gli avrebbero preso i sensi di colpa per ogni vestito strappato ed ogni cicatrice che gli sarebbe rimasta sul corpo.
"Troppo giovane…" Mugugnò. Si fece cadere sul divano.
"I-io, mi dispiace—" Iniziò a scusarsi Tao senza una vera ragione.
"No, davvero, lascia perdere. Abbiamo solo tre anni di differenza, chiamami gege e la facciamo finita. Dopotutto dovremo convivere." Continuò
spostando lo sguardo ovunque per la stanza.
Appoggiò la schiena e osservò meglio il ragazzo.
Beh, non si lamentava certo. Era abbastanza alto, anche se non quanto lui, e aveva uno sguardo forte e sicuro. La voce era vellutata, completamente diversa da quello che si aspettava da una persona con un volto simile. Sembrava gentile, docile, addirittura. Forse domabile.
Poteva starci per molto tempo, con una persona simile.
"Allora spero che andremo d'accordo, gege."
Gli sorrise molto più tranquillo nel sentire la risposta, e Tao, sorpreso dalla sua reazione, arrossì e sorrise a sua volta.

 

Davvero, non pensava che ci sarebbero stati tanti tentativi di ucciderlo, ma la sua guardia del corpo trovava spie ed assassini ovunque.
La sua vita non era più semplice come desiderava, o almeno come appariva prima di tutto ciò, ma almeno aveva Tao vicino che gli tirava su il morale.
Non guardava nemmeno la sua futura moglie, perché il suo era un matrimonio combinato e pensato fin da quando era nato. Odiava quella ragazzina petulante.
Odiava sapere che qualcuno poteva morire solo per salvarlo, e quindi ogni volta che Tao usciva da una sparatoria o qualcosa di simile, si occupava lui stesso a disinfettargli i graffi e mettere creme sulle parti doloranti.
Aveva presto imparato a conoscere e a voler bene al giovane cinese, era impossibile non adorarlo.
Tao era riuscito a riempire le sue giornate noiose, almeno aveva qualcuno con cui parlare tranquillamente. Era un ragazzo semplice, gli piaceva stare con lui.
Forse gli piaceva anche troppo.
Trovarselo la mattina davanti, con i capelli ancora scompigliati e la faccia assonnata… non sembrava proprio per niente un bodyguard. Più che altro passava per il suo fidanzato.
E ciò, in un certo senso, lo desiderava, soprattutto quando iniziarono ad essere talmente attaccati l'uno all'altro da arrivare ad abbracciarsi e dormire nello stesso letto.
Non sapeva come fossero finiti a fare qualcosa del genere, ma gli piaceva pensare di avere qualcuno così vicino a lui.
Tao era suo. Lui era solo suo.
E il ragazzo lo aveva capito, ma non scappava né si dimenava dalla sua voglia di averlo tutto per sé.
Anzi, si avvicinava e cercava solo lui: quando aveva un problema, era Wu Fan che cercava, quando si sentiva solo, era sempre lui che cercava, e quando voleva sentirsi amato, lo stringeva e lo cercava quasi impaurito con lo sguardo.
Nonostante ciò, sapeva che c'era qualcosa che non andava in Tao quando un giorno gli disse che dovevano smetterla con tutto ciò.
"Tu sei la persona che devo proteggere e nient'altro." Gli mormorò con un tono distante.
Quella frase gli strinse il cuore, perché lo aveva capito, c'era qualcosa sotto e Tao non voleva dire nulla.
Il motivo, però arrivò presto.
Un urlo femminile lo svegliò nel pieno della notte, e mettendosi seduto vide una pistola puntata sul suo petto.
La mano che la teneva era quella di Tao, che non sembrava preoccupato della ragazza che aveva urlato.
Se ne stava di fronte a lui, seduto sul letto, mentre lo guardava e pensava a chissà cosa.
Wu Fan si sentì la gola seccarsi. Non voleva che succedesse questo. Si fidava di lui.
Perché lo voleva morto?
"Non ci riesco." Mormorò Tao guardandolo negli occhi. "Non ci riuscirò mai."
Il più grande deglutì. "Perché?" Gli chiese senza spostare lo sguardo da quel viso che aveva iniziato ad amare così tanto e con tanta passione.
Il giovane gli si avvicinò senza posare l'arma e silenziosamente lo baciò sulle labbra.
Wu Fan si sentì tremare con leggerezza, e chiuse gli occhi, mettendogli una mano sul fianco.
Quando si staccarono sentì che esistevano solo loro due e nessun altro, in quella stanza fredda dove dormiva da solo.
"Non posso stare con te." Continuò Tao ancora vicino alla sua bocca. "Ti guarderò da lontano, ogni giorno."
Non badavano alle parole nervose della ragazza che girava nella camera. Cosa importava, ormai?
Quello probabilmente sarebbe stato il loro ultimo momento insieme.
Sentiva ancora la pistola attaccata al petto, e presto una mano gli accarezzò il viso.
"Tao." Quello iniziò a piangere silenziosamente.
"Non penso che potrò rivederti mai più." Sussurrò il giovane.
"Sarò sempre qui ad aspettarti. Non ti dimenticherò. Vedrai che andrà tutto bene." Forse le sue erano promesse al vento, anzi, era quasi certo che lo fossero. Un giorno qualcuno sarebbe riuscito a vederlo morto e non avrebbe più potuto attendere il suo ritorno.
O forse sarebbe morto prima Tao, ucciso da un qualcuno che gli aveva dato il difficile incarico di uccidere un uomo senza vere colpe.
Tao finalmente lasciò andare la pistola e lo strinse forte, baciandolo con disperazione.
Wu Fan si aggrappò alla sua maglietta e dovette lasciarlo controvoglia quando si allontanò frettolosamente.
Il giovane lo guardò con gli occhi ancora umidi, e con un sorriso triste sulla bocca, sparì nella notte lasciando l'eco di un leggero addio.

 

Era facile, per Wu Fan.
Non si sarebbe mai dimenticato di quel momento che gli segnò la vita in un modo tanto profondo.
La persona che aveva amato era anche quella che avrebbe dovuto ucciderla.
Forse, in fondo, non avrebbe mai potuto amare qualcun altro.
Appena messo piede in casa, sentì qualcuno piangere.
Era passato poco più che un anno da quel giorno. La sua fidanzata, dopo che Tao era scappato, lo aveva stretto in una morsa, tremendamente preoccupata.
'Cosa ti ha fatto? Perché hai risposto a quel bacio? Ti ha fatto del male?'
Aveva solo scosso la testa silenziosamente e aveva cercato di riaddormentarsi, senza riuscirci.
Entrando nel salotto, trovò molte valigie, la donna che doveva sposare che piangeva rannicchiata sul divano e Tao.
Tao, che stava in piedi mostrando tutta la sua unicità e bellezza.
Appena questo si voltò, gli corse incontro e lo abbracciò.
"Ho pensato che fossi morto." Riuscì a mugugnare mentre affondava il viso tra i capelli del più piccolo.
Sentì che ricambiò il gesto, e nel frattempo lo strinse più vicino sentendolo tremare.
"Gege, mi è mancato così tanto averti vicino…"
Passarono un'infinità di minuti in mezzo a quella stanza, mormorando frasi dolci e altre promesse che avevano senso solo per loro.
"Sono venuto qua per portarti via." Disse infine Tao. "Devi andare in Canada, se ti trovano qui non so cosa possono farti… lì c'è tutto, c'è un appartamento per te e hai già un lavoro che ti aspetta." Gli spiegò prendendogli il viso con entrambe le mani.
"Lì sarai al sicuro. Non esisterà più Wu Fan, ma Kris, e nessuno ti darà più fastidio."
Wu Fan lo guardò improvvisamente conscio di quello che stava accadendo.
"Tu non verrai con me, non è vero?"
Il giovane scosse la testa. "Ti raggiungerò, te lo prometto."
Quando lo baciò per l'ultima volta in aeroporto, sperò che la vita che stava iniziando fosse quella che desiderava da tempo.

 

In Canada passò il tempo da solo.
Il fidanzamento era rotto perché 'Wu Fan' avrebbe continuato la sua esistenza solo nel cuore di Tao.
I suoi parenti e la promessa sposa non lo avrebbero rivisto mai più, e lì in Cina rimanevano la sua brutta infanzia passata in solitudine ed una lapide con il suo nome, perché era morto per tutti gli altri.
Passò un altro anno, senza di Tao, e quasi perdeva le speranze.
Le liceali lo guardavano ridacchiando ed arrossendo quando passava per strada, e qualcuno gli disse quanto lo ammirava e quanto era bello.
Non era semplice, andare avanti in quel modo.
Senza di lui.

 

Una mattina aprì gli occhi e sentì più caldo del solito, come se qualcuno gli avesse dormito accanto.
Andando nel salotto, constatò che non era solo sentendo rumori dalla cucina.
Davanti a lui apparse la persona che aspettava da una vita.
"Ti sto preparando la colazione, perché sono sicuro che fatta da te è schifosa." Lo salutò con un sorrisetto canzonatorio.
Wu Fan lasciò perdere quello che gli aveva detto, e lo tirò in un bacio appassionato, a cui il giovane rispose subito.
Stringendolo, lo sentì sussultare dopo avergli mordicchiato il collo.
"Sono tornato per rimanere." Gli disse Tao tra un bacio e l'altro; iniziò anche a piangere. "Non ti voglio lasciare mai più." Continuò singhiozzando appena.
"No, non ti preoccupare, non ti permetterò di andare di nuovo via."
Tra sicurezze e frasi sussurrate appena, si sorrisero.
Adesso andava tutto bene. Era facile capire cosa gli servisse per avere una vita perfetta.
Non importavano le difficoltà, le avrebbe superate.
Non importavano i soldi, aveva quello che gli serviva e quello bastava, perché era la semplicità che aveva sempre voluto.
"Possiamo stare tranquilli adesso. Abbiamo tutto il tempo del mondo per recuperare." Gli assicurò Wu Fan cercando di portare il giovane ancora più vicino al suo corpo.
"Lo so." Gli sorrise quello finalmente in pace.
Con Tao accanto, si sentiva l'uomo più ricco e felice del mondo.


-Fine-

   
 
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