" John dormiva profondamente, il gomito appoggiato al bracciolo. Una mano reggeva la testa, reclinata sulla sinistra; l’altra era abbandonata sulla copertina logora di un libro polveroso, col pollice a tenere il segno fra le pagine. Il petto seguiva un ritmo lento nel sollevarsi ed abbassarsi.
Nel traffico ordinato della mente dell’investigatore, irruppe una parola.
Calore. "
*
Accompagnato dai versi di Catullo, Sherlock osserva John dormire.