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Autore: Marty_Winchester    06/05/2012    3 recensioni
Seguito di "puro come il cristallo, duro come il diamante"
Una ragazza apparsa dal nulla, nessun ricordo, una famiglia e un eccezionale passato.
tornerà mai quella di prima? si ricorderà mai ogni cosa? Giungerà alla felicità?
leggete e lo scoprirete
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'As long as I'm around nothing bad happen to you '
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L’acqua è fredda, il mare agitato. Cerco di tornare a galla, ma le onde mi spingono sotto l'acqua.
Chiudo gli occhi, smetto di lottare, ‘perché dovrei farlo?’.
L’acqua sopra alla mia testa aumenta sempre di più, le orecchie cominciano a fischiarmi e tra poco i miei polmoni pretenderanno aria. Il mio cervello comincia a subire la mancanza d’ossigeno, in questo stato di semi incoscienza - sotto le palpebre- si disegna una scena: un uomo, bellissimo, circondato da tre figure minute.
Non riconosco quelle figure, solo dei nomi: Dean, Melissa, Ambra e Daniel John. Trovo la forza per tornare a galla, il cervello ossigenato fa sparire l'immagine disegnata dal mio subconscio. Nuoto con una forza che non sapevo di avere e finalmente riesco a riposare i muscoli sulla spiaggia.
Mi siedo sulla sabbia, notando solo adesso il mio corpo nudo. Sulla spiaggia non c’è molta gente, il cielo è cupo e tra poco inizierà a piovere; tira un forte vento e il mio corpo bagnato si riempie di brividi. Una bambina si avvicina, ha corti capelli ricci, mi guarda incuriosita e poi esclama:

«La mia mamma dice che quando è brutto tempo non bisogna farsi il bagno, aspetta ti porto la mia asciugamano»
Si volta e sparisce tra gli ombrelloni.
Dopo un paio di minuti riappare, seguita da molte persone. Incrocio le braccia cercando di coprirmi il più possibile.

«Tieni»

«Grazie piccolina»
Mi avvolgo nell’asciugamano, ringraziando di cuore quella bambina.

«Camilla torna a giocare sotto l’ombrellone»
La bambina ubbidisce. Una volta che è lontana, la donna continua:

«Ti sembra il caso? Abbiamo chiamato la polizia»
Non riesco a capire le parole della madre, ma solo il tono di voce: disgusto misto a rabbia.
Intanto altre persone stanno arrivando, ma la mia attenzione è catturato solo da un paio di occhi verdi. Quando i nostri sguardi si incontrano il mio cuore perde un battito, mentre il cervello elabora un nome: Dean.
Mi faccio largo tra gli sguardi accusatori delle donne e quelli eccitati degli uomini. Rimango a un passo da Dean, la sua espressione è sbalordita.

«Sei tu»
Mormora, i suoi occhi sono lucidi.

«Credo»
Mi stringo nell’asciugamano.

«Sei tu… sei tu… sei tu… sei tu!»
La sua voce è sempre più alta, annulla la distanza e mi bacia. Solo adesso mi accorgo di quanto desiderassi quel contatto, di quanto il mio corpo ne avesse bisogno.

«Jessica, andiamo a casa»

***

Arriviamo davanti a una casa spettacolare: un’enorme villa su quattro piani che possiede un grande giardino, pieno di fiori e ortaggi in coltivazione, nonché una piscina e dei giochi per bambini.

«è davvero una casa spettacolare»
Non riesco a trattenere quel pensiero, mi esce con forza dalle labbra.

«Lo penso anch’io, dopotutto ogni cosa che fai è spettacolare»
Quella risposta mi fa arrossire, ma anche rimanere di sasso: ho costruito io tutto questo? E quando?
Evidentemente l’uomo accanto a me riesce a leggere il mio dubbio; si ferma e mi accarezza una guancia.

«Non ti ricordi nulla vero?»
Cerca di non far trasparire il suo dolore, ma io lo colgo comunque. Molto probabilmente ci conosciamo così bene da non poter nasconderci nulla.

«Ricordo il tuo viso e il tuo nome…»

«Non ti ricordi di Ambra, Melissa e Daniel John?»
La sua voce è appena un sussurro.

«Si… tre bambini bellissimi… sono i miei figli, vero?»

«I nostri... amore mio, mi sei mancata così tanto...» Le lacrime che aveva trattunuto fino a prima adesso escono. «Sei tutta la mia vita, quando te ne sei andata l'unica cosa che mi ha fatto andare avanti sono i nostri bambini»

«Sento chiaramento i miei sentimenti per te»
Mi abbraccia forte, posso sentire il suo cuore sul mio petto.
In un secondo mi passano davanti delle informazioni, talmente velocemente da farmi giare la testa; se non fossi stata ancora abbracciata al padre dei miei figli sarei caduta.

«Vorrei vederli, se posso»

«Certo, tu sei la loro mamma»

***

Vista da dentro la casa è ancora più bella, ma niente in confronto ai tre bambini davanti alla tv.
Dean sta per chiamarli, ma lo faccia stare un attimo in silenzio: vederli così felici, innocenti, abbracciati e in armonia mi riempie il cuore di amore e gli occhi di lacrime.

«Quanti anni hanno?»
La mia voce è appena un mormorio.

«Quattro»
Quattro, ho perso quattro anni della loro vita.

«Non ti preoccupare amore, hai perso solo cacca e pannolini»
Usa un tono divertito.

«Ti amo»
Due parole semplici, ma piene di un significato profondo che io provo. L’amore è questo secondo me: riuscire a capirsi al volo, consolarsi con la sola presenza, amare malgrado tutto e tutti.

«Anch’io ti amo Jessica, sempre fatto e sempre lo farò»

«Hey…»
Un uomo affascinante spunta dalla cucina, sta per parlare con Dean, ma appena mi ha riconosciuto rimane impietrito.

«Cass, andiamo a parlare in cucina»
Dean parla a voce bassa e con circospezione li seguo in cucina.

***

«Quindi non si ricorda nulla?»

«Si ricorda di alcune cose, altre no»

«Dobbiamo chiamare subito Gabriele»

«Ci ho provato, ma da quando sua figlia è scomparsa è sparito anche lui. Non ha mai nemmeno voluto vedere i suoi nipoti»

«Gabriele è mio padre?»
Intervengo nella discussione.

«Si… lui è un arcangelo»
Altre informazioni mi travolgono, questa volta perdo l’equilibrio e cado.

«Jessica ti senti male?!»
I due uomini urlano, attirando l’attenzione dei bambini.

«Si sto bene, sono solo stata investita da molte informazioni»
Mentre mi aiutano ad alzarmi noto Daniel sulla porta.

«Papy, zio Cass, lei chi è?»

Ci scambiamo uno sguardo veloce, senza sapere come rispondere.


**angolo dell'autrice**

scusate il ritardo, ero in blocco... anzi dire blocco è brutto: pausa, si ecco ero in pausa di riflessione^^
grazie a Tasha e Miss_tennant <3 per la lettura e le recensioni

   
 
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