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Autore: tomlinfiglioandstylista    06/05/2012    6 recensioni
"Morirai quando sarai vecchia,nel tuo lettuccio al caldo.. Non qui,non qui Rose. Non stanotte".
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rosalinda Dewitt Bukater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Morirai quando sarai vecchia,nel tuo lettuccio  al caldo.. Non qui,non qui Rose. Non stanotte".
 
Quelle parole mi avevano spinto a fischiare come una forsennata.Mi avevano spinto ad andare avanti.A vivere.
Ma non ero riuscita a salvare lui,a salvare il vero obiettivo della mia vita. Non avevo intenzione di dimenticarmi delle montagne russe,del tabacco,dei cavalli  e del molo.
Avevi promesso che avremmo bevuto  birra da quattro soldi,mentre stavamo seduti sulle assi di legno. Anche se fossero rimaste solo parole.
Ma non era rimasto nulla.
Mi sembrava tutto un incubo,un brutto sogno. Aspettavo un risveglio, tuo e mio,ma sapevo che non sarebbe più avvenuto. Io sapevo che in fondo era tutta verità,non mi trovavo in un sogno.
Tu perché non saresti mai tornato. Non  avresti mai aperto i tuoi occhi freddi come il ghiaccio che ti aveva ucciso.  Mi sentivo lo stomaco vuoto ,proprio come quando si sta per affrontare la discesa delle montagne russe.Sentivo la tua presenza materiale,sentivo le tue mani toccarmi.
Chiusi gli occhi,cercandoti. Come avevo immaginato,era tutto frutto della mia immaginazione. Mi sembrava che stessi toccando le mie mani,che mi stessi toccando tutta,proprio come ti avevo chiesto l'altra volta.
Era un dolore per me  non tenerti più la mano,era una frustrazione sapere che ero sola al mondo. I nostri programmi di erano sbriciolati...e io mi sentivo colei che doveva  fare quello che ci eravamo promessi.
Gli occhi mi bruciavano. Avevo pianto troppo, mi sentivo debole . Era come se il mondo  mi fosse caduto sopra. Come se io fossi caduta,se fossi sull'orlo  del precipizio e non ci fosse nessun  principe azzurro a  salvarmi.
Era una lezione di vita? Tutto ciò voleva dire che d'ora in poi sarei esistita solo io,mi sarei dovuta salvare,avrei dovuto ricostruirmi una vita nuova... senza te.
Mi posso definire  una piuma nel vento.
Cal mi cercava. Lui è riuscito a sopravvivere,ma non so  cosa sia successo bene a mia madre,a Molly e a tutto il resto,ma il mio ex ce l'aveva fatta. Con l'inganno  riesce sempre a salvarsi.
Io cercavo di riscaldarmi con la coperta che  qualcuno mi aveva prestato, mentre il mio unico pensiero eri tu.  Pensavi che ce l'avresti fatta,dicevi che eri uno che se la cavava.
Tu avevi scavato in fondo a me,avevi trovato la Rose che volevo sempre essere.
Ti ricordo ancora come l'ultima volta che ti ho visto.
Arrivata a New York,guardai la Statua Della Libertà illuminata.  Quasi sentivo il tuo abbraccio.
Ma,rendendomi conto della mia illusione,piansi. Ero bagnta fradicia perché non avevo un ombrello e lì pioveva a dirotto.
Un uomo mi venne accanto. Aveva una penna  e un foglio.
"Può dirmi il suo nome,signorina?",chiese.
Probabilmente voleva annotarsi il nome dei pochi superstiti ,ma a me importava ben poco di cosa voleva fare,di cosa voleva...ora a me importava vivere con Jack nel cuore.Di vivere con jack per sempre,come se fosse stato mio marito.
Mi voltai verso l'uomo.
"Dawson.",dissi. "Rose Dawson".
"La ringrazio".
Continuai a guardare il cielo .Le stelle brillavano ,una in particolare.
Sapevo che mi guardavi.
Te lo prometto,pensai.
 
 
 
 
Charles non immaginava che quel corpicino  caldo che si dimenava fra le mie braccia fosse figlio di un altro. Non sapeva che quando lo avevo incontrato io ero già in dolce attesa.
Quando lo incontrai mi trovavo sul mio molo e quello di Jack,dovo aver svomitazzato  a causa delle montagne russe.Charles Calvert era un uomo  americano purosangue,veniva
dall'Illionis. Sei mai stati lì? Charlie ha detto che è molto bello,ma  ho insistito per trasferirmi a Chippewa Falls. Sento sempre la tua presenza,Jack. Sento sempre i tuoi occhi che mi guardano,
come la prima volta.
Mio marito toccò il piccolo.
"Come vuoi chiamarlo?",chiese.
Feci finta di soppesare la domanda,ma avevo deciso il nome  sin dall'inizio: quello del padre.
"Jack ".
Jack aprì gli occhi  e mi rivolse un'occhiata interrogativa.
"Percaso nella tua famiglia c'era qualcuno con  occhi azzurro e capelli biondi?",chiese Charles.
"Mio nonno",dissi,ridendo.
 
 
Angolo Dell'Autrice:Abbiate pietà ,è la prima storia che scrivo. Le parole sono sono toccanti,non riesco a far piangere le persone attraverso uno scritto. Quando racconto  storie drammatiche le persone piangono.
Non tocco la gente nel coure,ma spero che mano a mano riuscirò a farvi piangere e a farvi allagare mezza casa. O almeno...spero. C= Buona lettura. <>.
 
  
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