Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: LaMicheCoria    07/05/2012    0 recensioni
[Una Raccolta di Drabble, Flash Fic e One Shot legate alle canzoni contenute nel primo Disco-Raccolta dei Beatles, dal 1962 al 1966.]
[Pairing Shonen-Ai, Het e presenza di personaggi in versione Nyo!]
Love, love me do / You know I love you, / I’ll always be true, / So please, love me do.
[01. SpAus - Love Me Do] [02. GerIta - Please Please Me] [03. FrUk - From Me To You] [04. HREXChibitalia - She Loves You]
[05. SpaMano - I Want To Hold Your Hand] [06. PruAus - All My Loving] [07. AusLiech - Can't Buy Me Love] [08. SuFin - A Hard Days' Night]
[09. FranciaxMadre Egitto - And I Love Her] [10. SeborgaxNyo!Svezia - Eight Days A Week] [11. FrancisxJeanne - I Feel Fine]
[12. Antica RomaxMadre Egitto - Ticket to Ride] [13. RusAme - Yesterday]
[13 Capitoli] [CONCLUSA]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
fmty12

Disclaimer: I personaggi di Hetalia: Axis Powers non mi appartengono,
ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
Se così non fosse, io che me starei qui a fare?
Non mi appartengono nemmeno le canzoni dei Beatles
Che vanno a chi detiene ancora oggi i loro
Copyright ©
Se fosse il contrario, me ne andrei nel cielo con Lucy e i diamanti
Su un sottomarino giallo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.: Ticket To Ride :.

 

Non del buon vino, non il calore di una donna sarebbero riusciti a farlo sorridere, quel giorno. Romanus si era sporto più volte sul porto di Alessandria, si era tirato indietro, aveva piegato le ginocchia, aveva raddrizzato la schiena, trattenuto il respiro, liberato il fiato in un fischio di disappunto. Sarebbe stato facile spiccare un salto e gettarsi fra i flutti, allontanarsi una bracciata dopo l’altra e issarsi sulla nave di papiro sempre più lontana. Non avrebbe richiesto più fatica di una delle tante battaglie cui aveva partecipato nella sua lunga vita, in fondo.
Non aveva nulla da temere dalle onde.
Non aveva nulla da perdere -Gli pareva di aver perso tutto.
Era stato stregato, come Marco Antonio. La magia dell’Oriente, la sabbia del deserto…certo era stato vittima di qualche sortilegio compiuto nel ventre freddo di templi distrutti. Divinità senza nome avevano steso la mano su di lui, corrompendo il suo animo e la sua mente con fiele dolce come il nettare.
Altrimenti, perché quell’oppressione al petto? Non era il primo popolo di cui decretava la rovina e nemmeno sarebbe stato l’ultimo. Il filo del gladio s’era abbeverato del sangue di molte vittime,non c’era motivo di angustiarsi tanto.
Ma allora, perché quel gelo alle membra? Non era la prima donna cui tagliava la gola dopo averla sfiorata con le labbra. Non gli era concesso amare veramente. Solo la morte, la gloria, il trionfo erano schiavi del suo volere. Non l’affetto. Non l’amore. Quelli erano meri ninnoli con cui adornare la veste per rendere meno cupo il colore del sangue.
Tuttavia..
Romanus alzò gli occhi sull’orizzonte. Di lontano, una barca nera di sogno, traghettata da Dei curvi e rugosi, le ossa scheletriche e i musi animaleschi contratti dalla fatica.
Roma si chiese se un tempo, quando ad accompagnare il loro viaggio v’era il salmodiare dei sacerdoti e le accorate preghiere della gente comune, quel navigare verso la luce morente fosse privo di ogni fatica.
Di poppa, colse la figura di Madre Egitto e lo sguardo d’ossidiana, tinto di rosso nello splendore del tramonto, lo trafisse al petto. Quell’attimo di stasi tra il crepuscolo e la notte più nera fu la fine, la comprensione.
Tese il braccio, allungò la mano, chiamò il nome di lei tra il frangersi delle onde. Ma era inutile. Era troppo tardi.
Il sole s’inabissò in un lampo rosso di morte. La Barca di Atum si incagliò all’orizzonte, prua e poppa alzarono le teste a fiore di loto in un crepitare di legno e pece, gli Dei urlano, gridarono, ruggirono, levarono maledizioni, agitarono i remi spezzati, il mare si levò alto in un gorgogliare di spuma, Nettuno richiuse feroce le braccia nello stridore di creste scarlatte.
Madre Egitto era rimasta in silenzio per tutto il tempo. Ad occhi chiusi aveva atteso che le onde a lei tanto care le cingessero la vita, le strappassero le vesti, le spezzassero il collo, le gonfiassero i polmoni. Non aveva detto nulla. Non una parola, non un grido, non una preghiera.
E se solo avesse ringhiato contro di lui, se solo l’avesse minacciato, se solo gli avesse promesso morte certa, Romanus avrebbe sentito il cuore farsi più leggero: nella minaccia è insito il seme del ritorno.
Nel silenzio di quello sguardo antico, Romanus cadde a terra, in ginocchio.
La notte lo colse.
La Barca di Atum s’era inabissata. Lo scarabeo non sarebbe più rinato.

 

Inerte aveva assistito all’ultimo viaggio di Madre Egitto. Non sarebbe più tornata.

 

 

 

 

 

 

{ She said that living with me
Is bringing her down, yeah
For she would never be free
When I was around }

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note di fine capitolo

Sì, lo so. Ora è tecnicamente lunedì, quindi avrei mancato l’aggiornamento di un giorno.
Chiedo venia. Ma cause di forza maggiore :D
Bien! E’ collocata temporalmente dopo la battaglia di Azio. La Barca di Atum (La forma del Sole al tramonto) nella mitologia egizia è quella su cui Ra solca l’orizzonte al crepuscolo per poi rinascere all’alba sottoforma di scarabeo.
Spero di essermi fatta perdonare per la schifezza del capitolo precedente!
Al prossimo (e ultimo!) capitolo!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: LaMicheCoria