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Autore: CiccioBaslardo    07/05/2012    0 recensioni
Questo racconto parlerà della vita nelle terre di nessuno.
Cercherò di mantenermi all'interno del canonico e non uscirne.
Sarà cortino, ma la voglia di scrivere qualcosa sul mio personaggio preferito in assoluto era troppo forte.
Spero vi piaccia.
Buona lettura... ^,^
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Un tramonto dietro l'altro, le notti si susseguivano a gran velocità.
I sogni di Zira ormai erano fatti solo di sangue e morte. Ad ogni risveglio i suoi artigli affondavano nel terreno per la rabbia provata.
"Eppure era così reale..."
Si diceva ogni mattino.
"… il sapore del suo sangue era così dolce"
Sognava sempre di uccidere Simba… e sempre si rimproverava di non averlo ancora fatto veramente.

Ormai le leonesse accolte qualche tempo fa le erano completamente assoggettate. Avrebbero fatto di tutto per la loro salvatrice.
Uccidere il capo branco non fu difficile: la stessa sera che si addormentò dopo essere stato "salvato" da Zira... chiuse gli occhi per l'ultima volta.
Il suo corpo giaceva ancora in un termitaio isolato, ai confini più lontani di quelle terre.
Un taglio sulla gola deturpava il suo corpo.
Zira non amava perdere tempo.
Dopo la morte di quel leone, tutte le leonesse la seguirono e affidarono a lei tutte le loro speranze di trovare un posto migliore. Speranza che Zira sfruttò rapidamente.
"Sono tutte uguali: per una vita migliore mangerebbero i propri figli. Schifose…"
Ecco cosa pensava di tutte loro.

Quella mattina si allontanò dal resto del branco.
Come al solito varcò i confini delle terre a lei proibite, nella speranza di riuscire ad intravedere il leone da lei tanto odiato e di cogliere l'occasione per compiere la sua vendetta.
Ogni momento poteva essere quello giusto, e lei non voleva perdere nemmeno la più piccola occasione.
Desiderava solo che il suo unico sogno… la sua unica ragione di vita, si avverasse finalmente.

Si muoveva strisciando nell'erba e stando attenta a che il vento soffiasse verso la direzione delle terre di nessuno.
Non voleva essere scoperta per una piccolezza come quella. Non se lo sarebbe mai perdonato.
Ad un tratto una voce stridula irritò i le sue orecchie.

-Ce l'ho fatta… ce l'ho fatta!!!-
Non la riconosceva. Non l'aveva mai udita fino ad ora.
-Accipicchia, hai visto che denti che avevano? Facevano wargh-wargh-wargh-wargh-
Una risata che irritò ulteriormente Zira si espanse nell'aria.
"Di chi è quest'orribile voce?"
Silenziosamente e contro vento, la rinnegata si avvicinò alla fonte di quel chiasso.
Doveva essere una cucciola troppo di stante da casa.
"Kovu!!!"

La leonessa rimase immobile trattenendosi a stento: avanzando, aveva scorto due cuccioli che sembravano divertirsi.
Uno di loro era Kovu.
"Che ci fai qui? NUKA!!! Quel rammollito! Gli avevo detto di tenerlo d'occhio! Quando tornerò gli darò una lezione che non si dimenticherà tanto facilmente"
Le due palle di pelo continuarono a giocare spensierati.
Ma ad un tratto alle orecchie della leonessa arrivò un suono… un nome per la precisione.
-…io sono Kiara-
Un'eruzione d'odio scaturì dal cuore di Zira. Un ringhio soffocato scaturì dalla sua gola; i suoi occhi si riempirono di rabbia; i suoi muscoli si contorsero in un'espressione furibonda.
Il suo cucciolo che stava giocando… con la figlia dell'assassino di Scar!
Il sangue ribolliva nelle vene della leonessa e tutti i fantasmi del passato assalirono i suoi pensieri.
Per diverso tempo non riuscì quasi più a vedere in mezzo a quella cortina di furia che gli riempiva la vista.

Intanto la leoncina aveva cominciato a saltare da una parte all'altra, incitando Kovu a giocare.
il cucciolo non sembrava a suo agio però. Non aveva mai giocato con qualcuno e quella situazione gli era nuova. Non sapeva cosa fare.
Kiara era sorpresa. Non aveva mia conosciuto nessuno che non sapesse giocare.
Kovu la guardava storto; proprio non riusciva a capire.
La cucciola invece capì.
"E' ovvio! I maschi fanno giochi da maschi. Secondo me vuole giocare alla lotta"
Aveva ragione. Quello era l'unico gioco che Kovu conosceva.
Infatti, dopo aver cominciato a saltargli intorno, in posizione di guardia, il cucciolo sembrò reagire. Come se sapesse esattamente cosa fare.
Un'istante prima che i i cuccioli cominciassero ad azzuffarsi, gli occhi di Kovu si riempirono di terrore per una presenza inaspettata: un colossale leone dalla criniera rossa, si piazzò sopra Kiara per proteggerla, ruggendo ferocemente.
Zira si svegliò da quel fuoco che l'aveva rapita e scattò in avanti mettendosi tra Simba ed il figlio, ruggendo con tutto il fiato che aveva.
Il suo ruggito non aveva niente da invidiare a quello del maschio.

-Zira!- disse ringhiando lui.
-Simba…- rispose la leonessa con uno strano sorriso in volto.
Era li… davanti a lei. Era solo! Poteva farcela!
Sentiva l'eccitazione pervadere il suo corpo. Era suo! Nessuno poteva trattenerla.
Si caricò all'indietro, pronta a saltargli a dosso.
"Finalmente… finalmente! VOGLIO IL TO SANGUE SIMBA!!! FAMMI BERE IL TUO SANGUE!!!"

Si sbagliava.

La sua estasi fu interrotta dall'arrivo di altre leonesse.
Il suo allertato corse in ogni direzione per individuare tutti gli avversari… erano troppi.
Simba, tre leonesse ed un… facocero con una suricata sulla testa(?)
Quel codardo non si sarebbe allontanato senza la dovuta compagnia.
"Maledetto! E tu saresti un re? Sei solo un debole, senza un briciolo d'onore!"

Tra le leonesse Zira ne riconobbe una in particolare: la traditrice che aveva riportato quell'assassino alla rupe. La genesi di tutti i suoi dolori.
-Nala…- disse lei disgustata, pronunciando con disprezzo il nome della leonessa.
-Zira…- rispose la regina, superba come al solito.
-Timon e Pumba…-
"Ed ora che vogliono questi due?"
-…ed ora: ANDATEVENE DAL NOSTRO TERITORIO!-
Una suricata che si rivolge ad una cacciatrice in quel modo? Zira era furiosa.
-IL VOSTRO TERITORIO?!-
Con un ruggito intimidatorio mise a tacere quell'esserino. Per il suo odio non c'era spazio per lui. Non era degno nemmeno d'essere ucciso.
-Queste terre appartengono solo a Scar!- disse la rinnegata rivolgendosi con disprezzo a Simba.
Per lei sarebbe per sempre stato così.
Il "re" però era infastidito. Voleva solo che se ne tornassero da dove erano venuti.
-Voi siete stati esiliati dalle terre del branco. Adesso tu ed il tuo cucciolo… andate via!- gli intimò il leone.

Ringhiava altezzoso contro una rinnegata da sola, mentre alle sue spalle c'era un manipolo di leonesse pronte a saltargli al collo.
Gli faceva quasi pena…
Prima di andarsene però, una soddisfazione se la voleva togliere.
-Oh- sorrise la leonessa, quasi ignorando le parole pronunciate poco prima da Simba.
-Non vi ho presentato mio figlio Kovu. Fu scelto personalmente da Scar, perché seguisse le sue orme e diventasse… IL RE!-
Pronunciò quella frase in tono di scherno. Quasi volesse intendere che persino un cucciolo sarebbe potuto essere alla sua altezza come re... come leone.
Con enorme soddisfazione di Zira, il leone ringhiò offeso.
Kovu era spaventato a morte, ma sembrava che a nessuno importasse.
Poi la rinnegata continuò. Voleva che Simba conoscesse le conseguenze delle sue decisioni.
Voleva sapesse che era l'artefice della loro ingiusta sofferenza. Voleva che anche le altre leonesse sapessero che razza di re avessero accettato.
Quale sovrano condannerebbe dei cuccioli a morte, voltando le spalle per non vedere?.
"Ipocrita!"
-Kovu, come ben sai, è nato poco prima che tu ci rilegassi al di fuori del regno: dove il cibo è molto scarso e c'è pochissima acqua-
Zira stava recitando svogliatamente.
Sapeva che anche se gli avesse spiegato in che modo fossero riusciti a sopravvivere, loro non avrebbero di certo capito.
Non gli importava niente. Come avrebbe potuto importargli?
Quello che Simba disse dopo ne fu la prova. Sembrava non aver ascoltato.
-Tu la conici la pena per chi entra nelle terre del branco- questa fu la sua risposta.
Anche se la leonessa aveva previsto che il leone avrebbe cambiato discorso, gli fece comunque rabbia sentirlo.
-Ma il cucciolo non la conosce!- sbottò lei.
Poi Zira si calmò e continuò la la sua scenegiata.
-…comunque, se hai proprio deciso di dargli una lezione… fa pure-
La rinnegata si mise alle spalle del cucciolo e lo spinse verso Simba.
Voleva che tutte le cacciatrici vedessero chi era in realtà colui che chiamavano re.
Un ghigno compari sul volto di lei ed i suoi occhi sfidarono il leone.
Lui non resse lo sguardo e si girò dicendogli di riprendersi il cucciolo ed andarsene.
-Non abbiamo altro da dirci- concluse il "re"
Anche lui in fondo, sapeva di aver commesso un'ingiustizia, ma non voleva affrontare il peso delle sue decisioni.
Ci avrebbe pensato Zira a farglielo fare.

"Simba… ti farò pagare io per tutto quello che ci hai fatto. Vattene pure adesso. Un giorno assaporerai il dolore che meriti. Ti servirò io questo pasto..."

Quando il leone prese Kiara per la collottola e fece per andarsene, Zira pronunciò le ultime parole che si sarebbero scambiati da li a molto tempo: -Oh no Simba. Abbiamo ancora tante cose da dirci-

Adesso poteva vendicarsi. Sapeva dove colpire: la piccola principessa.
Un nuovo dolore che avrebbe portato il leone alla disperazione.

Il piano che stava architettando sarebbe poi stato sostituito da uno che gli si sarebbe rivoltato contro.
L'amore che l'aveva tormentata, avrebbe rapito suo figlio e portato a termine il suo progetto in maniera diversa.
Purtroppo, lei non era contemplata nel grande disegno. Sembrava che anche il fato non la considerasse. Era veramente stata abbandonata da tutti.
Le sue "sorelle", i suoi figli... e persino il fato avevano giocato con lei.
Sarebbe affogata nel suo stesso odio molte primavere dopo, portando con se tutto il suo dolore.

Finalmente la pace. Finalmente il tanto desiderato oblio.
Alla fine Kovu sarebbe diventato re. Il suo piano, anche se non come lo aveva progettato, diede i suoi inaspettati e bellissimi frutti.

"Scar… il tuo regno non cadrà mai. Adesso… portami via con te"

FINE
  
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