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Autore: Il Saggio Trentstiel    07/05/2012    9 recensioni
-Gibbs, sei in anticipo stavolta! Non ho ancora nessun risultato da darti!-
Picchiettò ancora sulla tastiera, mentre il nuovo arrivato non sembrava intenzionato ad aprir bocca: incuriosita spense lo stereo, si voltò e, invece dei penetranti occhi azzurri di Gibbs, incontrò un paio di iridi verde oliva.

Sì, sono approdato anche in questo fandom.
C'è un bicchiere di Caf-Pow, un'indagine in corso e qualche astuto trucchetto: McGee, d'altronde, è pieno di risorse!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Abigail Sciuto, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell'ultramoderno laboratorio uno stereo diffondeva a tutto volume della musica non propriamente adatta alla concentrazione e ad accompagnare momenti di delicate ricerche.
O meglio, non adatta ad una persona qualunque.
Una giovane con i capelli nerissimi legati in due codini ai lati della testa -e con solo un camice bianco che la identificasse come scienziata forense- digitava furiosamente sulla tastiera di uno dei tanti computer sparsi per la stanza: sarebbe sembrata del tutto insensibile a quanto la circondava se non fosse stato per le sue labbra che, a bassa voce, intonavano il ritornello della canzone.
-Always arisin' over moulderin', enlightened swear...*-
No, Abby Sciuto non era decisamente una persona qualunque.
Di questo erano a conoscenza tutti coloro che lavoravano all'NCIS, dal direttore Vance all'ultimo degli inservienti.
A qualcuno però ogni singola stranezza di Abby piaceva da matti.
A qualcuno però la musica che ascoltava non sembrava poi così assordante.
A qualcuno però era appena venuto in mente di scendere nel regno della scienziata.
Il rumore della porta che si apriva e richiudeva giunse chiaramente, nonostante la canzone a tutto volume, alle orecchie di Abby: la giovane non si voltò, troppo presa dalla lunga serie di simboli e cifre che scorreva sullo schermo davanti ai suoi occhi.
-Gibbs, sei in anticipo stavolta! Non ho ancora nessun risultato da darti!-
Picchiettò ancora sulla tastiera, mentre il nuovo arrivato non sembrava intenzionato ad aprir bocca: incuriosita spense lo stereo, si voltò e, invece dei penetranti occhi azzurri di Gibbs, incontrò un paio di iridi verde oliva.
Inarcò sorpresa le sopracciglia.
-McGee? Che ci fai quaggiù?-
L'agente sorrise, piuttosto nervosamente a dire il vero, grattandosi un orecchio con la mano sinistra ed abbassandola subito dopo: se Abby avesse notato quel gesto, per lui sarebbe finita**.
-Mi ha mandato Gibbs...- spiegò subito dopo -... Vuole sapere se hai qualche risultato.-
La giovane scosse il capo, inclinando poi il capo da una parte.
-Non ho ancora nulla, ma... Come mai non è sceso lui? Di persona? Come fa sempre?-
Ad ogni domanda si era avvicinata sempre più a McGee che, intimorito dal tono inquisitorio della collega, era arretrato leggermente.
Per salvarsi da uno sgradevole interrogatorio porse ad Abby un sacchetto fino a quel momento celato dietro la schiena: la giovane lo prese con espressione sospettosa, espressione che divenne poi di profonda gratitudine quando notò il contenuto.
-Oh, il mio Caf-Pow! Perché questo gesto?-
McGee si strinse nelle spalle.
-Beh, Gibbs te ne porta sempre una tazza quando scende nel laboratorio!-
-Gibbs me ne porta una tazza solo se ho dei risultati per lui!- lo corresse, rigirandosi il grosso bicchiere tra le mani.
L'agente avvertì un fastidioso calore propagarsi attorno alle sue orecchie: tossicchiò e imbastì un'espressione divertita.
-Se non lo vuoi posso anche riportarlo in ufficio...- scherzò allungando una mano verso la bibita.
Abby allontanò il Caf-Pow dal collega.
-Oh no, non te lo lascerò portar via così impunemente!- dichiarò, posando il bicchierone fuori dalla portata di McGee -Comunque grazie, sei un angelo!-
Lo abbracciò affettuosamente, e McGee percepì diverse sensazioni invaderlo con violenza: rossore, aumento delle palpitazioni, fiato corto ed anche una sensazione di fastidio in quelle zone dove non batte il sole...
Fortunatamente la scienziata lo lasciò andare dopo qualche istante, consentendogli di riprendersi dal marasma emozionale in cui era immerso fino a pochissimi istanti prima: tuttavia l'espressione di Abby era nuovamente inquisitoria, cosa che non mancò di inquietare McGee.
-Ti sei spruzzato del profumo?- domandò lei con l'aria di chi conosce già la risposta.
McGee annuì, un sorriso di sollievo -seppure con una traccia di compiacimento- dipintosi lentamente sul suo volto.
-Oh, sì... Ieri me ne hanno dato un campioncino omaggio, e...-
-Come si chiama?- lo interruppe Abby.
L'agente fece un sorriso appena più soddisfatto.
-Black Cross, credo... Mi sembrava buono, e così...-
Abby lo afferrò per un polso e spalancò gli occhi.
-Buono? McGee, quel profumo è puro nettare, una gioia per i recettori olfattivi di qualunque essere vivente!-
Affondò il volto nell'incavo del collo di McGee, strappando all'uomo un singulto sorpreso: Abby inspirò profondamente e chiuse gli occhi.
-Sono in estasi...- mormorò.
McGee era completamente pietrificato: adesso cosa avrebbe dovuto fare?
Abbracciarla? Sussurrarle qualche parola romantica all'orecchio? Svenire seduta stante?
Neanche il trillo continuo ed acuto proveniente dal computer riuscì a riscuotere i due, ma si sa: dove non arriva la tecnologia, arriva l'uomo.
Ovviamente non un uomo qualunque.
-Disturbo?-
McGee sobbalzò e si voltò verso il proprietario di quella voce seria e colma di severità: Leroy Jethro Gibbs li osservava con le braccia conserte e l'espressione... Beh, la solita espressione alla Gibbs!
Abby si allontanò tranquillamente da McGee e sorrise con calore al capo.
-Gibbs, finalmente! Speravo che saresti sceso anche tu, così i risultati sarebbero arrivati! Senza nulla togliere a McGee, ovviamente! A proposito, come mai hai mandato lui, oggi?-
McGee abbassò lo sguardo, deglutendo a vuoto per un paio di volte: adesso aveva anche la gola secca...
Gibbs scrutò in silenzio l'agente ed una scintilla di divertimento guizzò nei suoi occhi chiari.
-Ero impegnato.- tagliò corto, facendo poi un cenno a McGee -Voglio i tabulati telefonici della Swanson, forse abbiamo una traccia.-
-Subito capo!- replicò McGee con più zelo di quanto non facesse solitamente.
Gibbs lo seguì con lo sguardo fin quando non fu uscito dal laboratorio: voltatosi, trovò davanti a sé Abby che gli porgeva un paio di fogli.
-Qui c'è tutto, compatibilità tra ferite e arma della Swanson, risultati dell'analisi su quella polverina gialla e due serie di impronte digitali presenti sul luogo del delitto, escluse quelle della vittima ovviamente!-
Sorrise e lanciò un'occhiata allusiva alle tasche della giacca di Gibbs: l'uomo capì e, sospirando, ne trasse fuori un grosso bicchiere di Caf-Pow.
Abby batté entusiasta le mani.
-E con questo siamo a due!-
Gibbs diede una rapida scorsa ai fogli, poi tornò a concentrarsi su Abby.
-Non facilitargli troppo le cose, fallo sudare un po'.-
La scienziata fece un'espressione interrogativa.
-Non capisco cosa tu intenda, ma lo farò!-
Fece un buffo saluto militare, strappando un sorrisetto a Gibbs: l'uomo fece per andarsene dal laboratorio ma, poco prima di uscire, si rivolse di nuovo alla giovane.
-Ottimo lavoro, comunque.-
Abby sorrise e posò il secondo bicchierone di caffè accanto al primo.
Dopo aver lavorato a lungo tra formule chimiche, test balistici e quant'altro, sentiva assolutamente il bisogno di un Caf-Pow che le desse la carica e la strappasse dal lieve torpore che andava invadendola.
Afferrò il bicchiere portatole da McGee e fece per avvicinarlo alle labbra, ma notò qualcosa di insolito sulla superficie rossa del contenitore: esattamente accanto al grosso punto esclamativo giallo riportato su tutte le confezioni, era stato aggiunto un altro piccolo disegno.
Una piccola “x” nera.
Il suo sorriso si fece molto più ampio quando si corresse: una piccola croce nera.
Ripose con cura quel bicchiere nel frigorifero che aveva in dotazione.
Forse non avrebbe mai bevuto quel Caf-Pow, per serbare al meglio il ricordo di quei minuti appena trascorsi.
Forse si sarebbe limitata a sorseggiarlo, di tanto in tanto, per riviverli.
O forse, molto più probabilmente, lo avrebbe bevuto di lì a dieci minuti, avrebbe sistemato quel bicchiere in bella vista e avrebbe atteso la successiva visita di McGee per godersi la sua faccia imbarazzata.
Perché McGee sarebbe tornato, lo sapeva.
E lo sperava, anche.












*Si dà autonomamente il benvenuto nel fandom*
Sto espandendomi come melma gas... Insomma, mi sono introdotto anche in questo fandom x3
Non c'è molto da dire, se non che adoro NCIS, adoro Abby, adoro l'idea che potrebbe (nella mia mente, almeno) tornare con McGee.
Spero vi piaccia questa primissima produzione in questo fandom :3

* La canzone è "Dark lantern" dei Mandragora.

** Grattarsi l'orecchio, nel linguaggio del corpo, sta ad indicare una pulsione sessuale repressa (del tipo "vorrei ma non posso"), nei confronti dell'interlocutore o della persona argomento di conversazione.
Nello specifico, grattarsi l'orecchio sinistro vuol dire temere che l'oggetto della propria attrazione non sia invece interessato.

   
 
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