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Autore: Sasore    07/05/2012    4 recensioni
Uno raggio di luce penetra tra le grandi finestre della mia camera, e mi sveglia. È una giornata molto soleggiata, proprio come piacciono a me. Si potrebbe giocare a calcio, si potrebbe andare al parco, o a qualsiasi altra parte, invece no. Devo andare a rinchiudermi in una merda di scuola, con professori odiosi, per cinque ore.
Nonostante tutto eravamo lì, sfiniti, ma ancora innamorati.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 1. Capitolo uno
 


Corro per le scale, entro in camera e chiudo violentemente la porta alle mie spalle.
Non c’è nulla da fare, i miei genitori hanno sempre qualcosa su cui discutere. Ma non mi importa, gli passerà presto. Nel frattempo, lascio che il mio corpo si appoggi sul letto, prendo il mio iPod, e ascolto il primo brano che capita. E’ l’unico modo per distrarmi da questo mondo, è l’unico modo per abbandonare i problemi. In questo periodo ne ho realmente bisogno. Tra scuola, palestra e ragazza. Si, ragazza. Ultimamente Giulia mi fa imbestialire. Con i suoi modi di fare scontrosi e il suo caratteraccio, non so proprio come mi sia passato per la mente di “innamorarmi” di lei. Forse è stato il suo essere conosciuta da tutti e la sua faccia-da-barbie ad attirarmi. Si, è vero, è davvero una bella ragazza, una gran bella ragazza, ma il carattere che si ritrova non le rende certo giustizia. Forse avrei dovuto conoscerla meglio, parlarle di più, prima di fidanzarmi con lei. Ma vabé, siamo tutti umani, tutti commettiamo errori. Il problema però è rimediare agli errori! Non posso continuare a stare con lei, devo mollarla, devo mettere un punto definitivo. Penso ‘ora la chiamo’ ma poi non sarebbe un comportamento da uomo, così decido di parlarle domani a scuola, faccia a faccia, e le invio un messaggio con scritto “Ho bisogno di parlarti. Incontriamoci domani, all’uscita da scuola”. Non risponde. Cosa starà pensando? Non è una tipa che si fa tanti problemi, perché la sua popolarità l’ha portata ad essere più sicura di sé stessa. Beh, meglio farsi una bella doccia calda e poi dritto a letto, almeno libero la mia testa da tutti questi pensieri che neanche la musica è riuscita a scacciare.


 
Un raggio di luce penetra tra le grandi finestre della mia camera, e mi sveglia. È una giornata molto soleggiata, proprio come piacciono a me. Si potrebbe giocare a calcio, si potrebbe andare al parco, o a qualsiasi altra parte, invece no. Devo andare a rinchiudermi in una merda di scuola, con professori odiosi, per cinque ore. Su, Mattia, puoi farcela, devi solo scendere dal letto, vestirti ed andare a scuola. Così raccolgo tutto il coraggio che la sera prima ho lasciato ai bordi del letto, ed affronto una nuova giornata. Di giù il latte è già nella tazza, i biscotti pronti ad essere inzuppati e le chiavi del motorino aspettano soltanto me. Ma devo muovermi, sono in ritardo. Così mi vesto di fretta, do un unico grande sorso al latte, prendo un biscotto e indosso il casco. Si parte, in meno di dieci minuti sarò a scuola, ma nel frattempo mi godo l’aria fresca che sveglia la mia pelle. Di mattina sono un mostro! Capelli arruffati, viso totalmente assonnato e l’andatura è quella di un vecchio barbone ubriaco. Spero di aver reso l’idea. Ma una volta che riesco a sistemarmi per bene, devo ammettere che non sono tanto male. Sono un ragazzo abbastanza alto, capelli biondi e ricci, occhi azzurri e fisico leggermente scolpito.. ok, forse solo accennato. Sto andando in palestra tre volte a settimana. Per l’estate devo avere un bel fisico, alle ragazze piace. Accellero perché mi rendo conto di essere troppo in ritardo. Così arrivo parcheggio e salgo di corsa in classe. Arrivo in tempo, e la prof stavolta non ha potuto dirmi niente. Di solito, prima di entrare, mi trattengo qualche minuto fuori scuola con i miei amici. A proposito! All’uscita devo parlare con Giulia, me ne ero totalmente dimenticato. Dove ho la testa ultimamente? Non lo so. So soltanto che mentre penso a cosa dirle, sono passate cinque ore, e devo parlarle. Così abbandono i problemi, e la raggiungo. Non dovrebbe essere difficile, basta dire ciò che penso. È con le amiche, non ci voleva. Quando è con loro cerca sempre una scusa per non parlarmi o ancora peggio, assume un carattere scontroso. Ma stavolta non mi importa.

—Ciao Giulia, possiamo parlare da soli?— le dico.
—Mmh, ok. Ragazze torno tra poco.— E ci allontaniamo.
In questa scuola è davvero difficile trovare un posto più appartato. C’è gente ovunque, neanche un minimo di privacy. Così la porto vicino un albero, dove di solito mi riposo dopo un’ora di educazione fisica. —Ultimamente non mi piace come ti stai comportando. Sarà che non ti ho conosciuto a fondo, sarà il tuo carattere, ma ciò non mi fa stare bene. — le dico con molta calma.
—Praticamente mi stai dicendo che non vuoi più stare con me? — urla. Cazzo, odio quando urla.
—Possiamo parlare da persone civili? Magari senza urlare. — e fa si con la testa, poi la abbassa leggermente.
—Guarda che il problema non è tuo, ma mio.— Si, la solita scusa. Credo sia la più efficace, non ho voglia di raccontare tutto. Reagirebbe male. —Questo è un periodo un po’ difficile della mia vita, e preferisco passarlo da solo, in modo da mettere in chiaro tutti i miei problemi. — le dico.
—Un’altra scusa. Mattia, non ci casco, mi spiace. Ma tanto ok, non mi servi più. C’è già un altro che mi piace da una settimana, e neanche te ne accorgi. Ciao Mattì. — e si allontana.

Beh, magari non è stata la conversazione più bella di questo mondo, ma una cosa è sicura. Certo il fatto che è da una settimana che le piace un altro, non la rende una santa. Mi avrà anche preso in giro, ma non mi interessa, non ci tenevo realmente a lei. So solo che sono single. Sì, sono felice. Così almeno posso divertirmi quanto mi pare, senza sentirmi lei che dice “No, non puoi farlo. Non guardare le altre. Se guardi di nuovo il culo di quella, ti ammazzo.”. Una parola, libero.



Ok ragazzi, è il mio primo capitolo e.e La storia potrà sembrarvi noiosa, ma preferisco fare prima un'introduzione dei vari personaggi, per poi passare al dunque. Spero vi piaccia, e se vi va, recensite. Così almeno posso capire cosa sbaglio e cosa devo migliorare. Grazie mille *-*
—Salvatore.
  
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