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Autore: ViKy_FrA    29/11/2006    1 recensioni
Crescendo, nella nostra testa si accumulano pensieri su pensieri, sommergendo quello che già volevamo nascondere...
Ma...
Crescendo tornano a galla molte cose, cose che avremmo voluto affogare, quelle stesse cose che il tempo ha ricoperto di sottili pensieri...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ken Ichijoji, Miyako Inoue/Yolei
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Digimon

 

 

1° Capitolo

La prima notte fuori

 

 

Ken si stava rimirando la punta delle scarpe da tennis appoggiato al muro della stazione.

Aveva un appuntamento con Yolei alle quattro e… ovviamente lei era in un ritardo assurdo. Ormai Ken non ci faceva neanche più caso… Anzi, prevedendo il fatto si era presentato al luogo dell’appuntamento verso le quattro e un quarto!!

Tecnicamente sarebbero dovuti andare al mare: avrebbero preso il treno e prima delle cinque sarebbero arrivati; un paio di orette in spiaggia, per poi andare a mangiare e girare un po’ per il paese… Certo che se QUELLA se la prendeva così comoda potevano andare direttamente a mangiare!!!

Ma in fondo non se la prendeva neanche, lei gli piaceva troppo per arrabbiarsi!!

E’ vero, faceva un po’ il muso quando arrivava, ma solo per farle capire che una volta ogni tanto poteva anche sprecarsi ad arrivare in orario, o forse per fare un po’ il prezioso con lei che poi era tutta un miele per farsi perdonare, comunque non se l’era mai presa per davvero.

Era estate (ma sempre d’estate le ambiento io le storie?? ndv)(chiariamo, non sono dislessica, nella nota precedente ho usato una figura retorica, grazie alla mia licenza poetica, cioè l’ANASTROFE = invertire l’ordine di parole in una frase!! ndV kissenefrega!! ANAlfabeta!! Ndtutti ç_ç ndV), giugno, per essere precisi, quando il sole non è ancora cocente e la sera comincia a non far più freschino (ma quando mai l’hai vista un’estate del genere di recente?? comincia a esserci afa già a maggio!! ndtermometro nessuno ti ha interpellato!! ndV - l’autrice non aggiunge nient’altro x non diventare volgare!!), così era piacevole starsene lì a godersi il sole pomeridiano, certo, meglio se fosse arrivata in orario!!

All’alba delle quattro e mezza una voce risuonò per la stazione:

-KEN!!!!

Eccola arrivare…

Di corsa, nei pantaloncini esageratamente corti, con una canotta aderente e corta, la sacca in spalla e i sandali. I capelli erano raccolti completamente, senza lasciar cadere neanche una ciocca. Non aveva gli occhiali, probabilmente aveva messo le lenti.

-Eccola… - mormorò compiaciuto.

Gli piaceva troppo.

Non solo fisicamente, ovvio. Gli piaceva il suo modo di fare, il tono della voce, la sua allegria, la spensieratezza con cui si dedicava alle cose che le piacevano, la sua calligrafia, i suoi messaggi sul telefonino…

E aveva un anno meno di lui… Anche se ormai era nettamente più bassa!

In poco lo raggiunse.

-Ciao Yolei!!

-Ciao!!

Non aveva nemmeno il fiatone, tanto era abituata a correre x non sforare ulteriormente i tempi!

-Scusa… ma non avevo messo nel disinfettante le lenti… Quand’è il prossimo treno?

-Se hai ancora voglia di correre sta aspettando di ripartire!

-Wow!! Andiamo!!

Ma non si mosse.

-Che c’è?

-Senti… scusa… non arrabbiarti, ok?

Sorrise intenerito da quella frase.

Le prese la mano.

-Maffigurati!! E poi oggi me la sono presa con calma anch’io!! Vieni!! – aggiunse tirandola per il polso verso il binario.

Riuscirono a salire per un pelo

La carrozza era deserta, tranne che per un paio di persone con qualche sacchetto della spesa.

Si posizionarono in due posti vicini, lasciando le borse nel portabagagli soprastante.

Insonnolito dal torpore causato dal sole e dal quasi totale silenzio, Ken non disse una parola fin quasi a metà del viaggio. Quando si ritrovarono soli definitivamente, la ragazza gli appoggiò la testa sulla spalla, chiedendo:

-Ti sei arrabbiato?

Ken si risvegliò di un colpo: nemmeno più ci stava pensando! E comunque non aveva voglia di mettere nessun tipo di muso, sia perché Yolei gli sembrava già sufficientemente mogia, sia perché non ne aveva la minima intenzione di cominciare male la giornata con lei!!

-Ma non ci stavo nemmeno pensando! E’ che mi stavo rintronando… No, non sono arrabbiato, e non lo sono stato nemmeno per un secondo! - esclamò accarezzandole una guancia.

Giusto per sottolineare il fatto si chinò su di lei e la baciò, con un gran contributo di lingua, onde evitare anche il minimo dubbio.

Yolei si tranquillizzò: lui non era un tipo da lasciarsi andare tanto facilmente, e se qualcosa di qualsiasi genere lo disturbava rimaneva teso e inquieto. E questo lei lo sapeva bene.

In meno di un’ora erano sulla spiaggia, orma quasi deserta, sia per la stagione che per l’ora.

Dopo essersi strapazzati per bene tra nuotate e corse, si erano sdraiati sulla sabbia, senza salvietta sotto. La sabbia che si infilava impietosa nel costume dava un certo fastidio, ma ormai si erano abituati.

-Wow! Non abbiamo trovato praticamente nessuno! Né qui, né sul treno…

Yolei si mise su un fianco e disse ironica:

-Sai… Ho calcolato tutto… Le lenti le ho disinfettate tardi di proposito…

-Scema… - le rispose girandosi anche lui sul fianco.

Avvicinò il viso a quello della ragazza, non la baciò subito, prima la volle stuzzicare un attimo passandole la lingua sulle labbra, poi si decise. Spostandosi su di lei, per comodità si posizionò in mezzo alle sue gambe e puntellandosi sugli avambracci per non caderle sopra, approfondì il bacio, nella quiete di una sera di giugno appena iniziata.

 

----INTERMEZZO----

 

(lezione di grammatica n°nonmiricordo: dicesi “avambraccio” la parte di arto superiore che va dal polso al gomito o dal gomito al polso… dipende dai punti di vista!! ^^”)

No, non sfocio in nulla di osceno!! Ora che ci penso… devo pubblicare la mia vendetta sulla Jin… HIHIHIHIHIHIHIHIHIHI (<- risata sadica assolutamente non fuori luogo)

Bwaaa!! È sabato sera e tanto non la pubblico sta sera (intendo qsta fic) perché ho visto che a furia di pubblicarle il sabato sera, non le legge nessuno, perché l’unica cretina su tutta la terra che passa il sabato sera al computer sono io… va bè, data la mia di manica molto intensa (come no!) la finirò domani…

Arrrrgh!!!!!! Ho veramente una domenica intensa!! Ok, Vikky, rimboccati le maniche e scrivi, scrivi, scrivi!!!!!!!!! Ma pubblicala doma se vuoi ke qualcuno la legga….

 

----FINE*INTERMEZZO----

 

Cenarono in una pensioncina lì vicino.

Dopo essersi ripuliti dalla sabbia e dal sale, si erano diretti nel posto più vicino. Tra l’abbigliamento e la temperatura, gli sembrava quasi di essere in vacanza davvero!

La cena fu veloce e tranquilla, tranne che per un’uscita di Yolei, decisamente inaspettata.

-Che ne dici se ci fermiamo per una notte?

Sul momento Ken non capì bene. Quando realizzò, e ci mise poco, la guardò stranito.

Yolei inclinò la testa, interrogativa a quella razione. Quando capì ciò che probabilmente poteva aver frainteso Ken, aggiunse agitata:

-Cioè, non intendo… E’ che… Cioè… - fece un respiro profondo per calmarsi – Non ho nemmeno lontanamente pensato a… quello… E che… mi piace!

Ken riprese a respirare.

-Bhè… Volendo… ma tu puoi fermarti fuori una notte senza avvisare?

-Posso chiedere a Momoe di coprirmi… Tanto ‘sta sera sarei rientrata comunque quando tutti sono a letto e domani è domenica… ora che si alzano! Tu?

-Posso fermarmi tranquillamente… A casa non c’è nessuno! I miei sono andati a trovar i miei nonni materni… Non ci sono fino a martedì! Volevano portare anche me, ma ho tirato fuori la scusa della scuola! In realtà quando me l’hanno detto avevo già preso impegni con te da un pezzo!

Sorrise stupita e insieme compiaciuta.

-Grazie… - mormorò.

Ken le strinse la mano che teneva sul tavolo.

-Allora? Ci buttiamo?

-Vado a chiamare!

-E io chiedo una stanza.

La pensione era piccola, per niente dedita ai formalismi, e Ken si presentò con un tale decisione e naturalezza cha a nessuno venne in mente di richiedere dei documenti.

Pagato e presa la chiave, il ragazzo andò verso i telefoni, dove Yolei stava ancora telefonando: era agitata e continuava mordersi il labbro e giocare col filo della cornetta o coi capelli che si era sciolti poco prima, per sciacquarli dal sale marino.

Ken le andò più vicino, abbracciandola da dietro. Sembrò calmarsi di molto poco.

Il ragazzo la sentì dire solo: “Sì… Ok… Domani mattina… Ovvio… Vi chiamo prima di arrivare… Ciao…” e riappese.

Si girò su se stessa e affondò il viso nella camicia del suo ragazzo.

-Scusa…

-Di cosa?

-Ha risposto Chizuro… e… ho finito col dirle che mi fermavo da un’amica…

La sua voce suonava particolarmente cupa, avendo ancora il viso contro il tessuto.

Lui la strinse forte…

Non sapeva molto della sua famiglia, e quello che non sapeva l’aveva intuito.

Yolei era l’ultima di quattro figli: se da un lato era stata viziata, dall’altro aveva dovuto continuamente far notare agli altri che c’era anche lei, che stava crescendo. Spesso si era ritrovata in subordinazione dei fratelli, per ordine dei genitori, così tante volte che nella sua testa i fratelli erano finiti sullo stesso piano dei genitori: l’unica con cui aveva un certo rapporto di complicità era Momoe, ma anche questo era arrivato piuttosto di recente. Chizuro e Mantarou, invece, avevano preso troppe volte sostituito la mamma e il papà da arrivare in certe situazioni a prenderne il posto: probabilmente la voce della sorella/madre l’aveva completamente scoraggiata dal suo intento, e aveva finito col raccontare una bugia.

-Dai… andiamo a vedere la camera! Se non ti piace me la faccio cambiare!!!

Lei sorrise, evitando di scoppiare a piangere.

La camera era piccolina e semplice: una stanza quadrata con l’armadio per i futon, una tavolo e un paio di sedie, cassettone, più il bagno.

Yolei insistette per farsi una doccia decente prima di uscire. Ken acconsentì dicendo che nel frattempo avrebbe steso i futon.

Stranamente la ragazza ci mise pochissimo tempo: in poco più di cinque minuti era pronta, indossando un copricostume azzurro e tenendo i capelli sciolti.

-L’idea iniziale era di metterlo subito dopo la spiaggia, ma poi mi sono dimenticata… - si giustificò.

Ken non poté che apprezzare; si rinfrescò un attimo, poi uscirono.

Andarono beatamente a zonzo per le viuzze, guardando le prime bancarelle della stagione: non era ancora tempo di vacanza o feste popolari, ma qualcuno si azzardava già a metter giù mercanzia.

Yolei trovò un portachiavi a forma di ippopotamo e decise di prenderlo, malgrado Ken protestasse che fosse orribile alla fine glielo volle regalare lui.

“Se proprio ci tieni… almeno fammi fare il cavaliere!!” aveva detto.

Lei si era messa a ridere e aveva accettato.

La signora alla bancarella disse che era fortunata ad avere un ragazzo così e Yolei aveva annuito con grande convinzione stringendo un braccio al suo “cavaliere”.

Si fermarono milioni di volte in posti riparati a baciarsi, spiati solo dal primo quarto di luna…

Quando rientrarono in albergo era quasi mezzanotte; il custode sonnecchiava vicino al bureaux, nemmeno si accorse del loro passaggio.

Stanchi della giornata si infilarono subito nei futon: Ken tenne solo i pantaloncini e Yolei si rimise la canotta del pomeriggio.

(don’t worry!! Le mutande le avevano!! ndV)

Prima di addormentarsi Yolei mormorò:

-Grazie Amore…

Ken sorrise nel buio, stringendole la mano che teneva appoggiata vicino al cuscino…

 

Avendo dimenticato di chiudere le tende, l’alba li svegliò pochissime ore dopo.

Yolei si alzò per chiuderle e tornando a letto notò che anche Ken si era svegliato.

-Buongiorno…

-‘Giorno…

Lei stava seduta sulle coperte abbracciandosi le ginocchia e fissando il ragazzo ancora assonnato.

-Io ho ancora sonno… - sbadigliò.

-Anch’io… senti… posso dormire con te?

Per la seconda volta in poche ore lo lasciò allibito.

-Bhè… O-ok…

Lei sollevò le coperte calde del sonno di lui e gli si accoccolò di fianco.

Lui si rilassò, stringendola un po’ di più a sé.

Si riaddormentarono.

 

Aprì gli occhi e ci mise un poco a orientarsi.

L’unica cosa certa era il profumo di Yolei accanto a lui, il resto era qualcosa di indefinito.

Poco a poco mise a fuoco la camera: le porte e il cassettone sulla sinistra, le finestre e il tavolo di fronte, l’armadio a muro e il futon vuoto di Yolei a destra. E Yolei raggomitolata affianco a lui.

Raccattò il cellulare, lasciato per terra di fianco al letto, diede un’occhi all’ora… le otto e mezza…

Accidenti! Forse era ora di tornare.

Svegliò dolcemente la sua ragazza.

-Yolei… Sveglia… Sono le otto e mezza!!

Lei si mosse appena.

Lentamente uscì dal futon e dall’abbraccio di lei e di diresse in bagno, dove si diede una sistemata.

Davanti allo specchio rimise insieme le idee.

Aveva dormito con Yolei… Quello era stato il loro contatto più intimo e lungo, il primo contatto diverso dall’abbracciarsi, dal baciarsi, dal limonare…

Ma, tuttavia, si sentiva tranquillo e sereno.

Aveva ancora chiara l’idea di quando si era appena svegliato: quando aveva riconosciuto solo il profumo di lei… Pur non riuscendo ad orientarsi bene, non si era sentito perso.

Tornò di là con l’intenzione di svegliarla, ma sostanzialmente non voleva che al risveglio si sentisse smarrita.

Dormiva ancora.

Le si inginocchiò di fianco, accarezzandole la guancia. A quel contatto si mosse e istintivamente gli afferrò la mano e la strinse: l’aveva riconosciuto subito!

Aprì gli occhi e gli sorrise: un sorriso tranquillo e sereno.

-Dove siamo? – gli chiese con la voce mezza impastata nel sonno.

-Al mare…

In un nano-secondo Yolei rimise insieme i pezzi del puzzle e si girò di scatto verso il suo futon vuoto.

-Oddio… Non ti ho disturbato, vero?

-Figurati… è stato un piacere!!

La ragazza si abbandonò nuovamente sul letto.

-Che ore sono?

-Quasi un quarto alle nove…

-Mhm… Eh? Ocielo!! Dobbiamo andare!

Ma malgrado la parole non si mosse dal futon.

-Grazie di tutto…

Lui le strinse l’occhio.

-Dai, che è ora…

Non si mossero per un istante… Era palese che se fosse stato per loro sarebbero stati lì per la vita eterna, ma purtroppo il resto del mondo li aspettava!!

Con tutta calma si prepararono e fecero colazione. Malgrado continuassero a ripetersi l’ora e a dirsi di sbrigarsi, di fatto se la prendevano mooolto tranquillamente!!

Per andare alla stazione passarono di fronte alla spiaggia: non c’era molta gente, ma era sicuramente più affollata che il giorno prima!

-Voglio salutare il mare… - mormorò Yolei.

-Allora andiamo là! – propose Ken.

Si diressero verso un punto dove la spiaggia continuava in una piccolissima lingua di terra, come un molo naturale.

Da lì Yolei urlò a squarciagola:

-CIAOOO MAREEEE!!!! GRAZIE DI TUTTO!!!!

Si girò soddisfatta verso Ken:

-Prova anche tu! E’ divertente!!

All’inizio con riluttanza, poi con gusto, anche Ken salutò e ringraziò il mare.

Erano abbastanza lontani dai bagnanti per non essere notati, ma quei pochi che li videro, videro un coppia di imbecilli che ridevano salutando il mare: per quanto la cose sembrasse infantile, loro si stavano veramente divertendo!!

(ehi, bagnanti del cavolo! Ank’io saluto SEMPRE il mare alla fine di una vacanza!!!! Cercate botte???? NdV!!!! è_é!!!!)

Sulla strada per la stazione Yolei disse stiracchiandosi:

-Però… mi sarebbe piaciuto fare un ultimo bagno stamattina… Se solo ci fossimo svegliati prima…

-Sarà per la prossima volta… - sorrise Ken.

-Gia! – Yolei era felice, come lo era stato poche volte fino ad allora – A chi arriva prima in stazione?

-Ma tu se non ci arrivi correndo, non sei contenta??

Ma lei era già avanti un pezzo.

-Muoviti!!

-Se ti prendo…

E cominciò a correre anche lui.

-Prima!! - Era arrivata prima Yolei.

-Non vale avevi il vantaggio… hanf…

-Già… ma tu hai il fiatone!! – lo prese in giro.

-Ehi, hanf… sta arrivando…

-Sempre sincronizzati!!!! Andiamo!!

La vide dirigersi verso il treno fermo.

La amava.

Amava tutto di lei, tutti i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi momenti spensierati e quelli tristi…

Non l’avrebbe mai lasciata.

Si ritrovò a pensare questo sotto il sole di giugno, nella stazione di un paesino di mare, con una forza che non aveva mai sentito prima.

Che fosse stato il tempo passato con lei? Il luogo? Ciò che aveva fatto?

Poco importava, perché ci sarebbero stati altri fantastilioni di momenti così.

La raggiunse e salirono sul treno. Passarono il viaggio di ritorno ridendo e scherzando soprattutto sul portachiavi a ippopotamo!

Quando si ritrovarono di fronte alla casa di Yolei erano passate da un pezzo le undici.

-Allora ciao…

-Ciao… - inspirò profondamente: tutte e due sapevano cosa la aspettava: una paternale prima dai fratelli e poi dai genitori, perché non si avvisa così tardi per stare via una notte, che deve dare un certo preavviso…

-Dopo pranzo chiamami… - le sussurrò all’orecchio.

-Grazie… - e lo baciò sulla guancia- Ti amo…

-Anch’io…

Si sfiorarono appena le labbra.

Ken la guardò sparire nell’edificio e poi se ne tornò verso casa.

Gli faceva una rabbia e un male assurdo che in fondo ora stesse male per colpa sua, perché aveva fatto qualcosa con lui…

Arrivato a casa si sdraiò sul letto: non aveva la minima voglia di cucinare.

Tuttavia o squillo del telefono arrivò a interrompere i suoi pensieri prima di mezzogiorno.

“Sarà Yolei?” si chiese angosciato.

Era Davis.

# Dove sei stato tutta mattina che ti avrò chiamato una decina di volte!!

# Mhm… Sono stato con Yolei…

# Wow!! VOGLIOI PARTICOLARI!!!!

# Ma piantala!! # rispose imbarazzato, e fece un gesto come se Davis potesse vederlo.

Peccato che il gesto innescò una reazione a catena fra gli oggetti del salotto e quelli delle stanza affianco. Risultato un casino totale!!

# OUCH!!

# Che è successo?

# Hai presente le tesserine del domino, quelle che cadono un dopo l’altra?

# Sì…

# Ecco, è appena successa una cosa del genere… Forse è ora che metta in ordine… Bè… ti lascio…

# Ci sentiamo oggi pomeriggio… Ciao e buon lavoro!!

# Ciao e grazie!!

Riappesero.

Ken andò ad esaminare nella stanza affianco e notò che era partito un pezzetto di muro che lasciava scoperta un parete blu…

 

 

 

 

@@@@

 

BHA, BUBBOLE!!!!

 

Uff… Non so che scrivere… Bhè, del resto sto pubblicando a manetta capitoli e fanfic x il semplice fatto che mi voglio tirare in pari con quelle che ho messo in rete su manga.it… Ciò non toglie che sia strano che non abbia nulla da blaterare…

 

Uh-uh… Oggi sono andata un posta a fare il c/c x farmi mandare le ultime figurine di Harry Potter 4… Ebbene sì, ho fatto l’album!! Mi piace un sacco fare le raccolte di figurine, e siccome l’anno scorso, in questo periodo (quando è uscito l’album) era appena scoppiato il mio amore x Harry Potter (fino a poco lo O-D-I-A-V-O!!!) mi è caduto a fagiolo!!!

Bene, ora sono contenta perché ho trovato qualcosa su cui sproloquiare… ^_^ Bhè, se era sui Digimon era meglio, però… ^^”…

 

Bene, tra dieci minuti inizia Georgie, e devo vederlo, perché (benché mia madre sostenga che io da piccola l’abbia visto) non ne serbo il più vago ricordo… Al contrario di TUTTA la popolazione mondiale!!! E poi la storia mi piace… Non è troppo buonista… Sta crepando un macello di gente!!!

 

Ok, vi lascio, vi ho già a annoiato abbastanza con la mia fic!!! O no??? Fatemi sapere cosa ve ne pare!!! -.^

 

ByeBye!!

   
 
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