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Autore: twobirdsonesong    07/05/2012    0 recensioni
Una serie di adorabili racconti sui fratelli Anderson, dalla loro infanzia all'adolescenza, narrati in tanti brevi capitoletti; momenti di vita quotidiana, problemi, lacrime e risate, sempre all'insegna dell'amore fraterno.
Traduzione della fan fiction americana "No Fortress so Strong" di Twobirdsonesong, su Scarves&Cofee.net
Basically backstory about the relationship between the Anderson brothers.
Told in a series of vignettes.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kurt e Blaine si comportano da idioti, ma Cooper li aiuta a risolvere la situazione. E guarda dall'altra parte, quando i due tornado da "West Side Story".
 
 






Blaine aveva sedici anni quando ottenne il suo primo ruolo principale in un musical, al McKinley.

C'erano voluti diversi mesi di preparazione prima di arrivare a quel momento, ed erano mesi che Cooper non avrebbe mai voluto dover affrontare di nuovo; sapeva quanto Blaine desiderasse la parte di Tony, quanto volesse mettersi alla prova con quella interpretazione.

Mettersi alla prova di fronte a sè stesso e al Glee Club.

Sapeva che Blaine non aveva neanche considerato il fatto che, forse, il suo ragazzo avrebbe voluto lo stesso ruolo.

Cooper non si era mai aspettato che il trasferimento di Blaine sarebbe stato facile, anche se Kurt era lì per  proteggerlo, facendogli da ancora di salvezza. Blaine aveva passato la sua intera esistenza al sicuro in una scuola privata, ad eccezione del suo primo anno e mezzo di scuola superiore - un anno sofferto di insulti, graffiti sul muro e sputi rivolti contro di lui, fino a livelli che andavano oltre l'inimmaginabile.

Sapeva che il McKinley sarebbe stato una sfida, che le cose non sarebbero state immeditamente tanto facili per lui, che avrebbe dovuto faticare per ottenere ciò che desiderava, più di quanto avesse mai fatto prima di allora. Ma Cooper non avrebbe mai immaginato che la maggior parte dei suoi problemi sarebbero provenuti da quello stesso gruppo nel quale Blaine stava così duramente lottando per entrare a far parte. Il McKinley non era la Dalton, e qualche atto di bullismo sarebbe potuto arrivare, persino dal luogo più inaspettato di tutti.

Cooper non pensava che sarebbe stato proprio il fratello di Kurt a demolire Blaine completamente.

Blaine non ne parlava molto, non con lui; ma Cooper riusciva a capire che vi era qualcosa che non andava dal semplice modo in cui scrollava le sue spalle, o dalla confusione nei suoi occhi ogni volta che faceva ritorno a casa, dopo le prove del Glee Club. 

E quando era venuta fuori la questione di presentarsi entrambi per lo stesso ruolo nel musical scolastico - questione che aveva preso il sopravvento su qualsiasi altro argomento - Cooper aveva udito il suono ben distinto di un libro che andava a sbattere pesantemente contro il muro.  Non si era trattata di una vera e propria litigata - in effetti, Cooper non riusciva a pensare ad una sola volta in cui Kurt e Blaine avessero veramente litigato - ma il maggiore degli Anderson fu comunque piuttosto sollevato nel ritornare a casa quel giorno e trovare Kurt e Blaine assieme nel salotto, i loro piedi intrecciati i sul divano ed un tenero sorriso dipinto sui loro volti.

Era la sera della prima e l'auditorium era stracolmo e vibrante per tutta quella energia che caratterizzava l'attesa. Coooper  aveva visto Burt e Carole Hummel Hudson entrare dentro al teatro e trovare un paio di posti vuoti; aveva pensato di unirsi a loro, ma i posti attorno a loro vennero improvvisamente occupati. Li avrebbe salutati dopo lo spettacolo. Non erano particolarmente affiatati, non ancora, ma stavano incominciando ad avvicinarsi: lui e Burt avevano guardato una partita dei Buckeye insieme e  Carole gli rivolgeva sempre uno sguardo affettuoso e una gentile pacca sul braccio, ogni volta che lo vedeva.

Cooper scrutò un gruppetto di ragazzi in un angolo, tutti con indosso un elegante blazer di colore blu, con delle strisce rosse: i ragazzi della Dalton. Avevano tutti un aspetto familiare e del tutto anonimo allo stesso tempo; tutti erano ragazzi che era certo di aver visto almeno una volta in quella scuola, e contemporaneamente dei perfetti estrani. Anche se il ragazzo alto, magro e con i capelli di un color biondo quasi schoccante somigliava troppo ad un ragazzo che aveva frequentato quella scuola ai suoi tempi, per non esserne un fratello minore o almeno un cugino.

Cooper guardò il resto della folla intorno a lui: le persone erano comodamente sedute ai loro posti, salutavano i loro conoscenti, si sfilavano i cappotti e sfogliavano nervosamente i programmi. L'intera sala era piena di amici e parenti, tutti erano lì per celebrare i successi dei propri cari. 

Di fianco a lui avrebbero dovuto esserci i suoi genitori, eppure questi non erano presenti.

Cooper non sapeva nenche dove si trovassero, quella sera; Blaine aveva comprato un biglietto solamente per lui, e nient' altro.  Nonostante l'enorme perdita gravata sul suo conto bancario ( beh, il suo fondo fiduciario ) e il suo progresso educativo, Cooper non avrebbe mai, mai rimpianto di essersi trasferito dalla Columbia all' Ohio State University. 

Non avrebbe mai rimpianto di aver guidato fino a casa di suo fratello in una notte insolitamente calda e umida, ed aver portato Blaine via di là.

Quando le luci si spensero e il sipario di aprì, lo stomaco di Cooper si strinse; non riuscì a togliersi quel sorriso dalla faccia per tutto il tempo che Blaine si trovò sul palco. Era così diverso da tutte le sue esibizioni e competizioni con i Warblers; non migliore, solo diverso.  Era perfettamente all'altezza di ogni altro membro del cast. Cooper riusciva a vedere sin dalla sua postazione quanto suo fratello amasse tutto questo.

Era felice che Blaine potesse finalmente fare una cosa del genere, che potesse esprimere il lato creativo della sua personalità. Non gli era stato permesso di unirsi al Club di teatro nella sua prima scuola superiore a Westerville; era era stato già abbastanza difficile convincere i suoi genitori ad iscriverlo ad una scuola pubblica, in primo luogo.
Blaine aveva trascorso l'intero anno della terza media implorando e supplicando che gli fosse concesso di iscriversi ad una scuola pubblica, piuttosto che proseguire la tradizione della famiglia Anderson ed optare per l' Accademia Dalton; alla fine, era stata la loro madre a convincere il signor Anderson a lasciarlo andare.

Il fatto che fosse stato picchiato e poi costretto a trasferirsi alla Dalton, dove i suoi genitori lo avrebbero voluto sin dall'inizio, aveva solamente confermato il loro punto di vita: " Te lo avevo detto e tu avresti potuto evitarlo, se solo avessi fatto tutto quello che non avevamo fatto altro che ripeterti per mesi! "

La Dalton non aveva un dipartimento di teatro e, comunque, Blaine si teneva già abbastanza occupato con i Warblers, la scherma e con le lezioni a scuola. Cooper ricordava come fosse la vita in accademia: anche lui era stato un ragazzo della Dalton, una volta. Quando lo spettacolò finì Cooper saltò in piedi con il resto degli spettatori, applaudendo ed acclamando con fare di approvazione; sarebbe andato a vedere lo spettacolo ogni sera per le seguenti due settimane, se non avesse avuto del lavoro da fare. 

Sarebbe andato certamente allo spettacolo finale e durante qualsiasi altra sera di libertà.

Ci volle un po' prima che il cast riemergesse da dietro le quinte, dopo l'apertura del sipario; Blaine arrivò da dietro l'angolo, il sudore che scintillava sulla sua fronte e scivolava lungo le sue ciglia. Il suo sguardo si posò immediatamente su di Cooper e il suo volto si illuminò.  Saltò giù dal palco e si precipitò in direzione di suo fratello.

Cooper avvolse Blaine in un abbraccio astretto, sollevandolo da terra e facendogli fare una giravolta; non gli importava del fatto che stesse probabilmente imbarazzando suo fratello adolescente di fronte ai suoi compagni di scuola.

<< Oh mio Dio, Blainers! E' stato fantastico! >>

Sotto quel suo flusso di eccitazione ed adrenalina, Blaine arrossì con imbarazzo e compiacimento. 

<< E' normale che tu lo dica; sei mio fratello. >>

Cooper pizzicò l'avambraccio di Blaine, facendolo strillare e portandolo a schiaffeggiare con forza la mano di suo fratello.

<< Impara ad accettare i complimenti. >>

<< Rompiscatole! >> bofonchiò Blaine. Si staccò dalla presa di suo fratello e lo guardò timidamente << Sono stato bravo, vero? >>

Cooper roteò gli occhi e resistette alla tentazione di colpirlo di nuovo. Suo fratello lavorava duramente affinchè tutto ciò che faceva trasudasse sempre sicurezza e finezza, ma continuava ad essere semplicemente un ragazzo che aveva continuamente bisogno di approvazione. Specialmente dall'unica figura familiare che gli era ancora rimasta.

<< Lo sei stato davvero, B. >> Cooper poggiò le mani sulle spalle di Blaine e lo portò a guardare dritto nei suoi occhi; vi vedeva speranza ed apprenzione << Sei stato meraviglioso. E sono così dannatamente fiero di te. >> 

Blaine deglutì così intensamente da sentire dolore, ma poi sorrise: << Ti voglio bene, Coop. >>

<< Ti voglio bene anche io, Blainers. >>

Da qualche parte vicino a loro, una risata fragorosa risuonò per l'auditorium e provocò a Blaine un brivido lungo la spina dorsale; i suoi occhi si posarono rapidamente su qualcosa oltre le spalle di Cooper e vi si soffermarono, un sorriso che si faceva strada sulla sue labbra.

Cooper si voltò per seguire lo sguardo di Blaine, posato su uno dei sedili a metà corridoio, dove vi era seduto Kurt, ancora non indosso il suo costume da Agente Krupke e intento a parlare con suo madre e la sua matrigna; Burt teneva un braccio intorno alle spalle di Kurt e stavano entrambi ridendo per qualcosa che Carole stava dicendo.

L'amore, l'orgoglio e la gioia dipinti sul volto di Burt e Carole erano evidenti persino da quella distanza.

A Cooper non passarono inosservate la nostalgia e la tristezza che annuvolarono lo sguardo di Blaine, e che non avevano niente a che fare con Kurt. Poteva odiare suo padre quanto volesse, ma non poteva davvero evitare tutto questo.  L'espressione di Blaine si incupì ulteriormente quando i suoi occhi si spostarono da Burt a Kurt, che stava arrossendo e sorridendo, mentre Carole gli accarezzava gentilmente la guancia.

<< Non gli hai ancora parlato? >> domandò Cooper, sinceramente sorpreso.

Aveva visto la sua vecchia macchina parcheggiata nuovamente nel vialetto ed aveva immaginato che fosse stato Kurt a riportarla, e che lui e Blaine avessero chiarito riguardo a ciò che era successo la nottata precedente al bar. Blaine almeno aveva avuto la decenza di arrossire per l'imbarazzo, ma non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Kurt.

<< Io...noi...abbiamo parlato. Più o meno. >> Blaine incrociò le braccia al petto, con fare protettivo << Solo, non di quello. >> 

Cooper alzò gli occhi al cielo, resistendo alla tentazione di spaccare la testa a suo fratello: << Blaine Miles Anderson, muovi il tuo stupido culo e vai a parlare con il tuo ragazzo! >>

<< E se non volesse parlare con me? >>

<< Smettila di fare lo stupido! Certo che vuole parlare con te. Tu non l'hai visto dietro le quinte durante la scena di "One hand, one heart", ma io sì; non è riuscito a toglierti gli occhi di dosso per un solo istante! Era così orgoglioso di te. >>

Blaine chiuse gli occhi, cercando di resistere a quella ondata di emozioni.

<< Coop..  >>

<< Sono serio: smettila di essere così testardo riguardo a questa faccenda! >>

Blaine si leccò le labbra: << Arte ha organizzato una festa da Breadstix, per il cast e il resto della truppa. Si aspettano che ci andiamo.* Dovremmo andare. >>

<< E allora chiedigli di andarci con te. E' già tuo, Blaine. >>

<< Ma.. >>

Cooper lo interruppe, scuotendo la testa: << Vai, corri a cambiarti. Struccati. >>

Blaine sembrava ancora incerto.

<< Tu.. glielo diresti tu? Che non me ne sono ancora andato; che sono ancora qui ad aspettare, ad aspettare lui?! >> 

<< Cero. Vai. >>

<< Non lasciarlo andare. >>

<< Blaine, vai! >>

Cooper osservò Blaine mentre scivolava fuori dall'auditorium, dirigendosi verso il backstage, chiaramente per togliersi il custume di scena e per lavar via dalla faccia tutto quel pesante trucco; scosse la testa affettuosamente, prima di raggiungere gli Hummel Hudson per unirsi a loro. Kurt lo guardò mentre gli si avvicinava; sembra essere un tantino nervoso e diffidente. Cooper gli sorrise, in modo - o almeno, era ciò che lui sperava - rassicurante. Sembrò funzionare, almeno un po', poichè apparve un sorrisetto sulle labbra di Kurt e quell'espressione corruccita scomparve dalla sua fronte.

<< Burt, Carole.. >> Cooper li salutò con un ampio sorriso, mentre stringeva loro le mani << E' bello rivedervi. Congratulazioni, Kurt; siete stati tutti meravigliosi, è stato uno spettacolo magnifico! >>

<< Grazie, Cooper. >>

<< E Blaine è stato fantastico. >> aggiunse con entusiasmo Carole, allungando un braccio verso Cooper, per dargli una leggera pacca sull'avambraccio << Hai davvero un fratello incredibile! >>

 << Vero?! >> Cooper spostò la sua attenzione su Kurt << Blaine voleva che ti informassi che vorrebbe parlare con te prima che tu te ne vada. >>

Kurt degludì ed annuì: << Oh, io...sì, certo. Lui ha.. ha detto.. >>

Kurt sembrava non avere idea di che cosa volesse domandare.  

" Qualcuno di salvi da questi adolescenti innamorati.
" pensò Cooper.

Cooper sorrise: << E' andato a cambiarsi, ti sta aspettando. Va a raggiungerlo. >>

Kurt si morse il labbro e si voltò verso suo padre e Carole: << Io vado a..uhm.. >>

Burt scosse la testa e Carole sorrise: << Vai, tesoro. Non ti aspetteremo in piedi. >>

<< Non si preoccupi, Burt. >> disse Cooper << Terrò io d'occhio i ragazzi! Ho un sacco di lavoro per loro, dopo l'ultima volta che hanno lasciato tutti quei ritagli di riviste e quella colla sparsi per tutta la mia cucina. >>

Kurt abbracciò suo padre e Carole, poi fece lo stesso con Cooper.

<< Grazie. >>  bisbigliò nel suo orecchio, prima di voltarsi e scendere giù per la lunga scalinata che conduceva verso il palcoscenico.

Cooper lo guardò mentre spariva dietro le quinte.

<< Sono bravi ragazzi. >> disse a Burt e Carole, che semplicemente annuirono in segno di approvazione. Poi, tutti e tre assieme, lasciarono l' auditorium e si diressero verso le rispettive macchine.

Non molto più tardi, Cooper si trovava nella sua cucina, intento a fissare quella bizzarra combinazione di cibo cinese take away, frutta fresca e verdure che costituivano il contenuto del suo frigorifero, quand ad un tratto sentì la porta principale aprirsi e poi richiudersi gentilmente pochi secondi dopo.

Lanciò un'occhiata all'orologio appeso al muro e pensò che non era assolutamente possibile che Blaine fosse tornato così presto da quel ridicolo party da Breadstix. Sperava che Blaine non fosse riuscito in qualche modo a rovinare ulteriormente le cose con Kurt; amava suo fratello da morire, ma quel ragazzo riusciva ad essere terribilmente ottuso certe volte, soprattutto quando si trattava di Kurt.

Si sentì un leggero rumore di piedi sul pavimento dell'ingresso e Cooper riconobbe il suono distinto di due paia di piedi che si muovevano su di esso; allora forse Blaine aveva detto la cosa giusta, dopo tutto. Blaine sapeva che per lui andava bene che portasse Kurt a casa di tanto in tanto, persino quando Cooper non c'era.

Cooper afferrò una mela dal frigorifero - e diamine se non era contento che Blaine avesse portato Kurt a fare la spesa con lui durante quei giorni; la sua dieta era decisamente migliorata. - e raggiunse in punta di piedi l'ingresso della cucina, per vedere che cosa stesse succedendo. 

Blaine e Kurt erano ancora nell'ingresso, al buio, e non si erano mossi di un millimetro dalla porta. Kurt aveva inchiodato Blaine al muro, una mano richiusa gentilmente a coppa attorno alla sua mandibola -  spingendo la bocca del moro verso la sua - e l'altra dentro al suo giacchetto aperto, che scorreva lungo la sua vita. Cooper vide - la mela ghiacciata ancora fra i denti - una delle mani di Blaine scivolare dietro alla schiena di Kurt e insinuarsi dentro al suo cappotto, mentre l'altra si aggrappava con forza al retro della sua testa, le dita fra i suoi capelli, tenendo Kurt in quella posizione.

Era strano vedere suo fratello in quel modo, avvinghiato a qualcuno in un abbraccio amoroso. Aveva visto Kurt e Blaine baciarsi prima di allora, ovviamente; il numero di volte in cui era ritornato a casa trovando i due avvinghiati sul divano del salotto, o aveva udito gemiti sommessi provenienti dalla camera da letto chiusa a chiave di Blaine, stava diventando ridicolo. Ma alcune volte Cooper continuava a vedere Blaine con un bambino piccolo con indosso un caravattino troppo grande ed i capelli spettinati, seduto sul panchetto del pianodorte e dondolando le sue gambette avanti e indietro, mentre imitava le note che Cooper riproduceva per lui.

Eppure eccola lì, la prova che suo fratello era cresciuto. Cooper era sollevato del fatto che Blaine avesser qualcuno della sua età con cui crescere, qualcuno con cui imparare ad amare.

Cooper ritornò in cucina in punta di piedi; non voleva disturbarli, non adesso che sapeva tutto ciò che avevano passato prima di arrivare a quel punto.  Cercò di non ascoltare i fruscii dei vestiti e i lievi mugolii che sembravano quasi un'eco nel silenzio di quella casa.  Vi fu un' altra serie di movimenti nell'ingresso, e Cooper sogghignò quando udì il rumore dei passi sulla superficie dei gradini della scala che conduceva al secondo piano; aspettò fino a che non sentì più alcun suono provenire dal piano superiore, prima di afferrare del cibo take away dal frigorifero e ficcarlo dentro al microonde.

Avrebbe consumato un pasto solitario di fronte alla televisione, a volume abbastanza alto da coprire qualsiasi tipo di rumore che credeva di voler sentire, ma non così tanto da rischiare di disturbare i ragazzi al piano di sopra; sarebbero stati sufficientemente in imbarazzo la mattina seguente, quando serebbero scesi giù per la colazione e avrebbero trovato i pancakes celebrativi che Cooper avrebbe preparato per loro. 










N.d.A:  Buonasera! :)

Chiedo scusa per il ritardo, ieri ho avuto un po' di problemi con la pubblicazione...ma eccomi di nuovo qua, con una nuova dose di Blooper! x3

Beh, diciamo che questo capitolo era anche molto pieno di Klaine,...il che va sempre benissimo, almeno, a mio parere! x3
Sarebbe stato davvero bello se Cooper fosse stato veramente presente alla prima di Wes Side Story, dal momento che certamente i genitori di Blaine non si sono presentati; mi fa tanto male sapere che piccolo Blaine non aveva nessuno vicino a sè. ç__ç

In ogni caso, spero che anche questo frammento di Blooper vi sia piaciuto! :)

Un bacione a tutti. x3



 
  
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