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Autore: TheQueenofHearts    07/05/2012    4 recensioni
Tanto tempo fa, il Dottore aveva letto una frase che gli era rimasta impressa nella memoria, senza capirne il perché. Ma guardando Amy, ogni cosa diventa chiara.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, River Song
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bisogna avere ancora del caos dentro di sé.


Fra tutte le cose che il Dottore amava della Terra, una delle sue preferite erano le librerie usate di cui Londra era piena. La maggior parte delle volte non comprava nulla; aveva visto gli scrittori tirare fuori dalla loro fantasia i libri che ora erano esposti davanti ai suoi occhi, e che erano diventati dei capolavori.

Era una delle poche volte in cui non rimpiangeva di essere l'ultimo Signore del Tempo.

Una volta, mentre stava sfogliando Così parlò Zarathustra di Nietzsche - era stato attratto dalla copertina sgualcita e vissuta, piena di significato quanto le pagine del libro - e si ricordava della conversazione avvenuta con lui mentre passeggiavano nelle calli di Venezia, gli capitò di leggere una frase a cui non aveva mai fatto molto caso.

"Bisogna avere ancora del caos dentro di sé per partorire una stella danzante."

Per qualche motivo, non riuscì a togliersela dalla mente. Nei momenti di solitudine o di noia, quella frase gli rimbalzava nella testa, come se cercasse di esprimere un significato potente, che tuttavia continuava a sfuggirgli. A volte gli sembrava che quella frase fosse una specie di monito, o di premonizione; altre, che fosse soltanto più pazzo del solito.

Fu solo quando vide una delle scene più antiche dell'universo davanti ai suoi occhi che si accorse della verità che quella frase gli aveva cercato di trasmettere tutto questo tempo.

Amy Pond, la sua Amy, la ragazzina che aveva visto crescere e di cui aveva cambiato il corso della vita, la ragazza che era cresciuta con una crepa nel muro, la ragazza che non si ricordava dei suoi genitori, la ragazza che non aveva senso. Amy, imprevedibile e impulsiva, determinata, che non si arrendeva mai senza scatenare un putiferio.

In quei momenti si ricordò di tutto quello che Amy era stata per lui. Forse lui l'aveva aiutata a crescere, ma molto probabilmente era stato il contrario. Quello che lei aveva portato con sé la prima volta che era salita sul Tardis non l'avrebbe lasciato così facilmente.

E quando vide Amy stringere fra le braccia la sua bambina, con uno sguardo eterno e allo stesso tempo nuovo e irripetibile, lo sguardo che ogni madre riserva al proprio figlio, finalmente capì.

Amy Pond, il caos.

E River, River che correva lungo le linee del tempo senza fermarsi mai, che viaggiava con il vento fra i capelli, che danzava sull'orlo dell'abisso...

River, la sua stella danzante.





Nota dell'Autrice:

Consideratemi pure una noiosa ripetitiva che scrive one-shot perché incapace di impegnarsi nelle long, ma quest'aforisma di Nietzsche che ho letto due giorni fa mi è sembrato una fotografia perfetta di Amy e River, e ho dovuto scriverci sopra.

Lily
  
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