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Autore: SalazarSerpeverde    07/05/2012    14 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 – Perché le professoresse di matematica sono sempre brutte come la morte
 
Appena ero entrato nella mia cell... cioè, classe, ho visto ciò che nella vita non avrei mai voluto vedere.
Io: “Aaaaaaaaaaah, il mostro di Loch Ness!”
Prof. Pitagora: “No, sono la tua professoressa di matematica Stefania Pitagora.”
Io: “Aaaaaaaaaaaaaaah, peggio!”
Prof. Pitagora: “Senti coso, vai a sederti che già mi stai molto simpatico. Voi uomini siete proprio delle belve. Prendete le ragazze di questa classe. Non sono sconsiderate. Non offendono, non dicono parolacce, non bevono o fumano...”
Ragazza: “Cazzo, questa puttana di prof. mi ha urtato e mi ha fatto cadere la sigaretta nella birra.”
Prof. Pitagora: “Allora, dimentichiamoci *si tira su gli occhiali* di questo primo approccio *si tira su gli occhiali* con la classe *si tira su gli occhiali*.”
Alunno: “Professoressa, senza offesa ma forse non doveva prendere gli occhiali di suo nonno questa mattina per venire a scuola.”
Prof. Pitagora: “Perché, * si tira su gli occhiali* mi stanno * si tira su gli occhiali* larghi?
Alunno: “Leggermente.”
Prof. Pitagora: “Allora, prima di iniziare, vorrei conoscere meglio voi alunni. Tu, laggiù, presentati.”
Gianmarco: “Buongiorno a tutti, io sono Gianmarco Venturi e vengo da Bolzano, Trieste, Novara, Bologna, Aosta, Savona. Roma, Avellino e Napoli.”
Prof. Pitagora: “Come fai a provenire da tutti questi paesi tutti insieme?”
Gianmarco: “Mia madre mi stava creando mentre viaggiava su un treno ad alta velocità che raggiungeva diverse tappe tra cui le città che ho elencato precedentemente. Come dicevo prima, sono nato a Bolzano, Tr...”
Prof. Pitagora: “Abbiamo capito, prosegui.”
Gianmarco: “Va bene. Ecco la storia della mia vita...”
DOPO ORE E ORE DI INTERMINABILE DISCORSO
Gianmarco: “...  e così, per finire, oggi sono entrato in questa scuola, ho percorso velocemente i 47 gradini per arrivare al primo piano, ho trovato la mia classe, poi mi sono piegato per allacciarmi le scarpe e quindi sono entrato. Nell'ora di matematica la mia professoressa ha iniziato ad accoglierci con molta gentilezza e mentre la ascoltavo, io mi toglievo una pallina di muco dal naso e la buttavo per terra, su queste mattonelle in stile mosaico del 1800. Poi la mia prof. di matematica mi ha chiesto di presentarmi e io ho iniziato a dire che venivo d Bolzano, Trieste, Novara...”
Prof. Pitagora: “Si, si! Questa parte l'abbiamo già sentita! Gesù che ragazzo idiota, devo procurarmi un telecomando per spegnerlo.”
Ragazza: “Uao, ha parlato così tanto che ho letto Guerra e Pace e ci ho fatto anche la relazione sopra.”
Prof. Pitagora: “Allora, tu, presentati, brevemente se è possibile.”
Alunno: “Buongiorno, he he *ride come un imbecille*. Sono Giuseppe Iena, adoro ridere.”
Prof. Pitagora: “L’avevo capito. Da dove vieni?”
Giuseppe Iena: “Da una RIDENTE città della Toscana.”
Prof. Pitagora: “Oddio, che deficienti che mi dovrò trascinare appresso questi 5 anni. Ok, le presentazioni sono finite per evitare spiacevoli inconvenienti come un idiota che ride il 99,9 % del tempo o un altro che attacca a parlare e non la finisce più. Adesso è arrivato il momento divertente della lezione.”
Io: “La fine?”
Prof. Pitagora: “No. Il momento di spiegare.”
Io: “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!”
Prof. Pitagora: “Lo vedi che sei felice? Ho sbagliato a credere che non ti piacesse la scuola.”
Io: “Cosa? Ah no, non si è sbagliata. Esultavo perché è ora di dormire mentre lei spiega.”
  
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