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Autore: Arisu95    07/05/2012    1 recensioni
L'aria dolce profumava di fiori e di brezza, mentre il cielo azzurro ed intenso, nel quale sporadiche nuvole paffute e candide pascolavano solitarie, ti stava ad osservare mentre camminavi per un viale alberato.
Le tue scarpe di vernice nera calciavano ciottoli bianchi, mentre proseguivi guardandoti attorno, ammirando i meravigliosi rami carichi di fiori rosa e bianchi e di foglioline giovani e tenere.
[...]
Quella stradina tranquilla e piacevole era l'unica cosa che ti separava dalla casa di Roderich.

AustriaXReader.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE.  Questa XReader nasce da un pomeriggio passato a chattare con una mia cara amica, Lauvargas96 ... eravamo in vena di linkarci immagini, siamo finite a linkarne di Austria, a descriverle ... E il risultato é stato una specie di XReader simultanea, tra me e lei, immaginandoci nell'improbabile (quanto desiderata >///<) ipotesi di potercelo trovare di fronte ...
 Ho raccolto le mie e le sue idee (se lei non avesse iniziato, non avrei mai pensato di scrivere una XReader xD), e le ho unite in questa fanfiction. E' la prima XReader che scrivo ... Spero vi piaccia 'xD

P.S: Non ho scordato Dopo La Tempesta Viene Sempre Il Sereno... Ho solo poco tempo in questo periodo, per colpa della scuola, quindi sto andando un po' a rilento ... E comunque quest'altra FanFic l'ho scritta prima dell'ultimo capitolo che ho postato, anche se qui non l'ho mai messa -^^-

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Era ormai Primavera.

L'aria dolce profumava di fiori e di brezza, mentre il cielo azzurro ed intenso, nel quale sporadiche nuvole paffute e candide pascolavano solitarie, ti stava ad osservare mentre camminavi per un viale alberato.
Le tue scarpe di vernice nera calciavano ciottoli bianchi, mentre proseguivi guardandoti attorno, ammirando i meravigliosi rami carichi di fiori rosa e bianchi e di foglioline giovani e tenere.
Passeggiavi distratta, le braccia dietro la schiena, nascoste un poco dalla borsa a tracolla, come una bimba in un bosco incantato.

Il tempo, i fiori, il cielo, le piante ... Parevano essersi messi tutti d'accordo per farti passare una giornata meravigliosa.
Perché, quella stradina tranquilla e piacevole era l'unica cosa che ti separava dalla casa di Roderich.

Il ragazzo ti aveva invitata a casa sua.
Vi conoscevate da molto tempo, ormai, ed avevate scoperto di provare qualcosa l'uno per l'altra.
... Non solo: eravate corrisposti.
A quella scoperta, il tuo cuore si era riempito di una gioia così immensa che avevi paura che scoppiasse, che non potesse contenerne così tanta, come non ne aveva contenuta mai.

Avevi bussato alla porta, ed attendevi impaziente che quella stessa porta bianca si aprisse, rivelando il volto fine e nobile dell'austriaco.
Guardavi le ombre degli alberi proiettarsi sui muri chiari, e l'edera scura arrammpicarsi qua e là, decorando il tutto come in un quadro perfetto.

"[Il tuo nome]!" - Ti chiamò Roderich, aprendo la porta e sorridendoti. - "... Meno male che sei arrivata ora! Stavo per mettermi a suonare ..."

"Ciao ..." - Gli rispondesti arrossendo un poco, alzandoti sulle punte per osservare meglio i suoi occhi viola.
Ah! Com'era bello vederli brillare alla luce del sole, dietro gli occhiali sottili, che gli conferivano quell'aria intellettuale!

Lui rimase a guardarti, immersa nei tuoi pensieri, fino a dischiudere le labbra in un lieve sorriso e darti un bacio leggero sulla guancia, sfiorando appena la tua pelle.

"Entra ..." - Ti invitò poi, aspettando che tu entrassi, e solo allora chiudendo la porta e permettendosi di passarti avanti.

Ancora rossa per il bacio, lo seguisti attraversando l'ingresso, scendendo le scale a chiocciola di pietra bianca fino ad arrivare all'ampio salone.
Il lampadario a gocce vi guardava assopito, ricordando i vecchi tempi, durante i quali sovrastava il salone di un grande signore dell'Austria, prima di essere donato all'antiquario ed in seguito finito nelle mani di quell'austriaco dai gusti classici e raffinati.
In quella stanza, come - a dire il vero - in tutta la casa, si respirava un'atmosfera strana e piacevole, come se, varcata la porta, si avesse fatto un viaggio nel tempo, finendo nella farzosa ed elegante corte di qualche nobile signore.

Provavi una sensazione di segreta e vaga onnipotenza ogni volta che Roderich ti portava in quel salone, come se quella casa fosse stata il vostro immenso castello, lui un Re, e tu la sua Regina.

Proprio al centro della sala, si ergeva un grande pianoforte a corda, nero e laccato, già aperto e pronto per essere suonato.
L'austriaco si sedette e posò le mani affusolate sui tasti bianchi e lucenti, per poi voltarsi verso di te, vedendoti un poco in disparte.

"...? Non vieni qui con me?" - Ti chiese, facendoti posto sulla panca, anch'essa di legno nero laccato. - "Preferisci stare sul divano ...?"

"S-Sì!" - Rispondesti in un filo di voce, rapita dalle tue fantasie, sedendoti timidamente al suo fianco, osservando le sue mani sulla tastiera, e segretamente ammirando il suo volto ogni tanto, fuggiascamente, con un rapido movimento degli occhi.

"Ti vedo un po' stanca ..." - Osservò l'austriaco, per poi sorriderti - "Suonerò qualcosa di tranquillo."

"Scusami, non ho dormito molto stanotte ..." - Ammettesti, guardando altrove, ripensando all'emozione che ti aveva colta quella notte, e per la quale non eri riuscita a dormire, al pensiero di quell'appuntamento con Roderich.

Sorrise lievemente, per poi iniziare a suonare una melodia calma e piacevole.
La stanza era riempita, poco a poco, da mille note sublimi ed invisibili che entravano nei tuoi timpani con grazia, facendoti socchiudere gli occhi e lasciarti andare all'abbraccio invisibile della musica.

Ormai, il sonno stava avendo la meglio su di te, e senza nemmeno accorgerti, posasti appena la testa sulla spalla di Roderich, con gli occhi chiusi ed un sorriso lieto sulle labbra.

"...?" - L'austriaco se ne accorse, suonò ancora per meno di un minuto, prima di fermarsi ed accarezzarti i capelli.

Vedendo che non accennavi ad aprire gli occhi, ti prese in braccio, portandoti come una principessa sul suo letto, e rimanendo ad osservarti assopita.
Poco dopo, sbadigliando, decise di stendersi al tuo fianco.
Ti accarezzò ancora i capelli e le guance, fino ad addormentarsi.


*x*x*x*x*x*


Era passata circa mezz'ora, ormai, quando Austria si svegliò.
Si sedette, stropicciandosi gli occhi e rimettendosi gli occhiali, voltandosi verso di te.
Tu ancora dormivi.

L'austriaco notò che si erano fatte quasi le cinque, si alzò ed andò in cucina.
Non passò molto tempo, che tornò di nuovo in camera da letto.

"... Ehi ..." - Una voce ti chiamava in un sussurro, mentre una mano ti accarezzava la spalla ed un profumo di cioccolato aleggiava sotto il tuo naso. - "Mmmh ..."

"[Il tuo nome]! Svegliati ..." - Ti incitò, accarezzandoti ancora e baciandoti la guancia.

Al contatto con le sue labbra, ti svegliasti all'improvviso, arrossendo. - "D-Dove sono ?!"

"Nella mia stanza. Ti eri addormentata mentre stavo suonando ..." - Spiegò, sorridendo - "... Era così noioso, quel pezzo?" - Ti chiese ironicamente.

"Uh! No no! Scusami! ... E' solo che sono un po' stanca! Mi dispiace!" - Ti affrettasti a rispondere, sapendo quanto l'austriaco tenesse alla musica, e a quanto la considerasse sacra.

"Figurati ..." - Sorrise ancora, porgendoti un piatto. - "Hai fame? L'ho preparata stamattina."

Una fetta di torta al cioccolato giaceva sul piatto, affiancata da una forchetta d'argento.

"Grazie ..." - Rispondesti, prendendo il piatto ed assaggiandola. - "E' ... E' buona ..."

La tua voce non era molto convincente.
La torta era davvero buona, ma ...

"Qualcosa non va? Se non ti piace puoi anche dirmelo!"

"No! Davvero, non è questo! E' che ..." - Fissavi il pavimento, arrossendo con il cuore a mille - "E' che ..."

"Che ...?" - Roderich ti guardava, mezzo curioso e mezzo preoccupato.

"... M-Mi sarebbe piaciuto ... Prepararla insieme a te ..." - Ti sforzasti di dire, le mani strette in due pugni, rossa in viso e con gli occhi fuggiaschi.

L'austriaco sorrise.
Ah! Quant'eri carina quando eri imbarazzata!

"Vuoi prepararne un'altra?" - Ti sussurrò, avvicinandosi e mettendoti una mano tra i capelli. - "Con me ...?"

"...! Sì! Se ... Se vuoi!" - Rispondesti subito, cercando di sorridere e di non sembrare imbarazzata.

"Vieni, allora ..." - Si diresse verso la cucina, e tu lo seguisti.


*x*x*x*x*x*


"Hai già pensato a cosa metterci dentro e sopra?" - Ti chiese, mentre giravi l'impasto.

"Uhm ... [Quello che più gradisci]! Che ne dici ...?"

"Sì! Mi piace quel tipo di torta!" - Sorrise, per poi guardarti attentamente in viso.

"Uh ... C-Che c'é ??!!" - Chiedesti arrossendo, e posando gli occhi altrove.

"Sei sporca ..."

"D-Dove ...?"

"..." - Posò la bocca sulla guancia destra, baciandoti e leccando via qualche goccia di impasto - "... Qui."

Paonazza, rimanesti un attimo pietrificata, per poi voltarti svelta verso la terrina e ricominciare a girare la sostanza al suo interno.

"... Guarda nella dispensa e in frigo. Dovrebbero esserci tutti gli ingredienti che mancano." - Ti disse vicino all'orecchio, poggiando la mano sulla tua, con la quale impugnavi la frusta.

"..." - Senza dir nulla, facesti quanto ordinato.

Dopo aver poggiato ogni cosa sul piano della cucina, eri tornata vicino a Roderich.

"Vuoi che vada avanti io a girare?" - Gli chiedesti.

"...? Se vuoi ..." - Si girò, rivelando anch'egli un po' di impasto vicino alla bocca.

"... Sei ... Sporco ..." - Lo informasti, mentre il tuo cuore cominciava a battere più forte.

"Dove ...?" - Chiese sorridendo, ed abbassandosi un poco per essere alla tua altezza.

"..." - Mentre il tuo cuore batteva sempre più forte, ti avvicinasti al suo volto, quasi tremando, fino a baciarlo in quel punto. - "... Q-Qui."

Pazza, dovevi essere pazza.
Come avevi potuto farlo ?!
E cosa avrebbe pensato ?!
... Ma era stato più forte di te.
Non avevi potuto resistere.

"Grazie!" - Fece una breve risata cristallina, per poi sorriderti e lasciarti di nuovo a girare l'impasto.


*x*x*x*x*


Eri rimasta tutto il tempo davanti al forno, guardando la torta cuocere.
Roderich, era dietro di te, guardando dentro il forno allo stesso modo, ed ogni tanto accarezzandoti e baciandoti sul collo e sulle spalle, facendoti arrossire.

"... Credo sia pronta." - Disse infine, tirandola fuori dal forno.

Dopo averla lasciata raffreddare e decorata, finalmente ne tagliò due fette.

Vi eravate seduti al tavolo del soggiorno, uno di fronte all'altro.
Lui ti osservava mangiare, senza prenderne un boccone.

"E' buonissima!" - Esclamasti, per poi guardarlo, incrociando i vostri sguardi - "...? Tu non la mangi ...?"

Mettesti in bocca un altro boccone, attendendo la risposta.
Roderich chiuse per mezzo secondo gli occhi, sorridendo ed allungandosi verso di te.

I tuoi occhi [colore occhi] iniziavano a fondersi in quelli viola dell'austriaco, finché non fu così vicino che le vostre labbra si sfiorarono.

Chiudesti gli occhi, arrossendo ancora, mentre le vostre bocche erano ancora in contatto, finché non indietreggiò di nuovo.
Lo guardasti, rossa in viso e dall'espressione dispiaciuta per l'interruzione, mentre sorrideva ancora.

"... E' più buona così." - Concluse infine, senza toglierti gli occhi di dosso, ma poggiando la testa alla mano ed iniziando a prendere un pezzo di torta con la forchetta.

Tu rimanesti muta, in preda alle tue emozioni, con il cuore a mille e le guance in fiamme.


*x*x*x*x*


"... Era buonissima, ma ora devo andare ..." - Lo informasti dispiaciuta, allontanando il piatto ormai vuoto e poggiando la forchetta.

"... Oh. Mi dispiace." - Rispose l'altro, facendo lo stesso.

Ti aprì la porta, e ti congedò, baciandoti prima sulla fronte e poi sulle labbra.

Tu lo abbracciasti di rimando, arrossendo e baciandolo a tua volta, sussurrando un 'ti amo' troppo sottovoce per essere udibile.

Riprendesti la tua strada, ma prima di voltare l'angolo, riuscisti a sentire chiaramente la voce di Roderich.

"Ti amo, [Il tuo nome] ..."

  
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