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Autore: prelude10    07/05/2012    1 recensioni
Ho cercato di immaginare che cosa potesse pensare Misa Amane dopo aver saputo della morte di Light.
«Light Yagami, ti sei sempre considerato superiore a tutti noi, poveri sciocchi e ciechi, così furbo ed intelligente da essere riuscito a mentire a tutti noi. Dall’alto della tua presunzione non hai mai capito di non essere così straordinario come pensavi, ma solo eravamo noi a volerti credere, ne avevamo un disperato bisogno.»
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Misa Amane
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nda: Mi sono presa la licenza poetica di far tornare la memoria a Misa una volta morto Light e di fare in modo che sia venuta a conoscenza di cosa è successo.
 
Ricordo che tutti i personaggi citati non sono miei e non li uso a fine di lucro.
Vi auguro buona lettura
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Ero sola nel mio appartamento, vorrei poter dire nostro, ma sarebbe solo l’ennesima bugia, è sempre stata una casa fredda, nonostante tutti i miei sforzi. Ad un tratto ho recuperato tutti i ricordi. Spezzata dal dolore sono crollata a terra singhiozzando, lacrime amare scorrevano sul mio viso e il silenzio era lacerato dalle mie grida disperate. Subito ho saputo che tu eri morto Light, non so perché, ma è stato come se qualcosa si fosse spezzato dentro di me. Eri stato scoperto e le menzogne che continuavo a ripetermi furono spazzate via. Mi ci è voluto un po’ per capire che non stavo piangendo tanto per te, quanto per tutti noi.
Light Yagami, ti sei sempre considerato superiore a tutti noi, poveri sciocchi e ciechi, così furbo ed intelligente da essere riuscito a mentire a tutti noi. Dall’alto della tua presunzione non hai mai capito di non essere così straordinario come pensavi, ma solo eravamo noi a volerti credere, ne avevamo un disperato bisogno.
 
Io per prima. All’inizio avevo bisogno di credere in qualcosa, volevo un ideale da seguire, per questo ammiravo Kira, poi ti ho conosciuto e ho trovato di meglio di un ideale, un uomo, un dio. Mi ero sentita così sola, chiusa nella mia gabbia dorata, poi sei arrivato tu e il mio cuore ha perso un battito. Ho capito subito di essere perduta, nel tempo di un lampo eri diventato la mia ragione di vita, avevo trovato la mia metà, o almeno così pensavo. Mi sono votata alla tua causa, sì, tua non nostra, non hai mai veramente diviso il potere con nessuno. Sapevo che allora non mi amavi, ma speravo che un giorno avresti imparato, che se io avessi fatto tutto quello che volevi alla fine mi avresti ricambiata. Per tutti questi anni ho mentito a me stessa, continuando a ripetermi che in realtà tu tenevi a me, non solo ai miei occhi, solo che non volevi ammetterlo. Povera illusa, tu non hai mai amato nessuno, eri troppo egoista per poterlo fare. Eppure guardandoti vedevo sul tuo viso l’espressione di trionfo per come riuscivi a sfruttarmi senza che me ne accorgessi, servendoti del mio amore per te. Mi dispiace deluderti, ma non sono sciocca come sembro. Misa-Misa è la mia maschera, è il mio rifugio, con il suo carattere così superficiale, irritante ed infantile mi permetteva di dimenticare, di essere felice, almeno fino a quando l’ombra della verità tornava ad incombere su di me, su Misa Amane, erano brevi istanti, ma sempre più frequenti. Sai, Light, all’inizio credevo davvero nella tua missione, credevo che tu fossi la Giustizia. Non so quando esattamente, però so che ad un certo punto ho smesso, continuavo solo per non perderti, per amor tuo. Infatti ogni volta, quando perdevo la memoria mi ritrovavo a disprezzare Kira, ma forse solo perché pensavo ti fosse nemico. Anche in quei momenti di pace però i sospetti di Elle e la consapevolezza che tu non mi amavi mi straziavano, e più il dolore era feroce, più Misa-Misa emergeva prepotentemente con le sue manie e i suoi capricci, con il suo puntare i piedi e le sue richieste assurde, prendeva il controllo per salvarci, per fornirci un appiglio, una tregua. Lei è morta con te e io mi sono ritrovata sola in balia di un’onda che evitavo di affrontare da troppo tempo.
 
Non sono però l’unica ad aver ceduto al tuo fascino, alla tua brillante personalità, forse le tue armi di difesa migliori. Anche Ryuzaki sei riuscito ad incantare. Forse proprio colui che per primo si era messo sulle tue tracce, che per primo ha sospettato il tuo coinvolgimento nella storia, colui che infinite volte è arrivato a un passo dallo scoprirti, era anche quello che più sperava nella tua innocenza. Elle non poteva accettare che un ragazzo come te potesse davvero essere uno spietato assassino con una perversa idea di giustizia. Non riusciva a capacitarsi del fatto che, ora che aveva finalmente trovato un degno avversario, un suo pari, qualcuno che poteva chiamare amico, dovesse mandarlo alla forca. Non poteva tollerare un tale spreco. Aveva bisogno del cento per cento delle probabilità, doveva esserne certo della tua colpevolezza, ma allo stesso tempo cercava sempre una scusa che ti scagionassi, e questa è stata la sua rovina. Tu non hai mai avuto esitazione o rimorso nell’ucciderlo, non hai mai considerato la sua morte come una perdita, ma solo come la rimozione di un ostacolo che ti separava dal compimento del tuo regno. Eppure anche con lui così vulnerabile hai dovuto giocare sporco, hai dovuto far fare a Rem il lavoro sporco. Tu non hai mai sconfitto Ryuzaki, è stata la sua amicizia per te a farlo. Perché sì, Light, tu eri davvero il suo unico e migliore amico, e questo lo lacerava, per la prima volta si sentiva diviso, la giustizia da una parte, la sua felicità dall’altra. Tutte queste cose quella sciocca di Misa le ha capite nelle poche volte che lo ha incontrato, le ha capite dal suo modo di guardarti, mentre tu il genio non le hai viste una sola volta in tutti quei mesi. Tu non l’hai capito, lui non si è ammanettato a te solo per tenerti d’occhio, ma anche perché bramava la tua compagnia più di ogni altra cosa, perché quando era con te non si sentiva più così solo. Ti ha permesso di avvicinarti a lui come nessun’altro prima e questo gli è costato la vita, ma nella sua morte è stato piantato il seme della tua caduta, solo che nessuno lo sapeva ancora. Chissà come sei riuscito ad andare al suo funerale, a giurare vendetta per la sua morte, mentre dentro di te godevi della sua sconfitta.
 
Ancora ricordo il giorno in cui lui è morto, anche se forse per me è più il giorno in cui Rem si è sacrificata per me. Lei aveva capito tutto di te, ti aveva inquadrato, ma per amor mio ti ha lasciato fare. Credo che in cuor suo si pentisse di essere venuta da me con il Death Note, perché questo ha segnato il mio destino per sempre. Buffo come io sia riuscita a conquistare il cuore di due Shinigami tanto da spingerli al gesto più estremo, ma il tuo amore mi sia sempre stato negato.
 
Di nuovo te lo chiedo Light, hai mai amato? Tu che hai arrecato enorme dolore persino alla tua famiglia. Eri persino disposto a sacrificare tua sorella, hai portato tuo padre alla morte, l’unica sua consolazione, che forse gli invidio, è stata di essere morto convinto della tua innocenza. Questo però è stato negato a tua madre, che ora è vedova, con un figlio assassino da seppellire e una figlia ancora in vita ma distrutta.
Quante vite hai spezzato Light? Non solo quelli di criminali, ma anche di innocenti. In quante menti hai piantato il seme della follia? Alla fine con i tuoi piani hai condotto alla rovina anche la prima della classe, la brillante ed intelligente Kiyomi Takada, oh povera illusa anche lei, così tronfia di essere riuscita là dove io avevo fallito, credeva davvero di avere un posto nel tuo cuore, ma anche lei era solo una pedina nelle tue mani, una pedina che non hai esitato a sacrificare, alla fine lei come tutti è morta sola. Il tuo capolavoro però è stato Teru Mikami, la scelta perfetta, il perfetto fedele, pronto al martirio. Ha fatto della tua causa, di te, il centro della sua esistenza. Quale crudele ironia che proprio la sua devozione così ossessiva abbia segnato la tua fine. Il più fedele adepto ha firmato la condanna a morte del maestro.
 
Crudele il senso dell’umorismo del fato quando ha deciso che fosse Matsuda ad ucciderti. Il membro della squadra che più era rimasto affascinato da Kira, che più sembrava pronto ad allearsi con te. Ma non ha potuto sopportare il tuo tradimento e per questo non poteva tollerare che tu vivessi. Con il tuo mito, quello dello studente migliore di tutto il Giappone, del ragazzo pronto a morire per la giustizia, sono crollati i suoi sogni e le sue speranze. In un certo senso lo hai privato dell’innocenza che nonostante tutto era riuscito a conservare e per questo tuo crimine non c’è stato perdono.
 
Solo due persone non sei riuscito ad incantare: Near e Mello. Già è per questo che loro sono riusciti a sconfiggerti. Il dolore e la rabbia per la morte del loro eroe, di colui che aveva dato loro una speranza e uno scopo quando la vita li aveva privati di tutto, quei sentimenti li hanno protetti da te, dalla tua falsa luce, hanno permesso loro di vederti per quello che sei in realtà, non si sono lasciati ingannare dall’immagine del giovane brillante e geniale. Loro hanno visto lo spietato assassino ormai annebbiato dalla sua stessa menzogna, dalla sua convinzione di essere il dio di un nuovo mondo. Credevi davvero di fare il bene di tutti? Penso che almeno all’inizio fosse così, però poi cercavi solo la gloria. O forse è sempre stata quella il tuo unico obbiettivo e quella del salvatore dell’umanità era solo un’altra delle tue recite. Hai indossato molte maschere Light Yagami, hai mai saputo chi fossi in realtà?
 
Eri convinto di condurre il gioco, ma alla fine sei rimasto invischiato nella tua stessa tela. L’unico ad essersi divertito davvero è stato Ryuk, unico spettatore indifferente della grottesca commedia che aveva contribuito a mettere in scena, così, semplicemente per noia. Lui ha potuto divertirsi tanto perché nella tua ascesa vedeva già la tua caduta. Scorgeva le ombre che si avvicinavano e che tu scambiavi per la luce della tua gloria. Sapeva che dietro l’angolo c’era la tua sconfitta e vedere che ti recavi al patibolo tanto tronfio era un’ironia della sorte. Eri destinato a morire sull’orlo della grandezza, senza però averla mai davvero conquistata. Ti vedeva dibattere per evitare il tuo destino, ma più scuotevi le sue catene, più queste ti soffocavano. La tua effimera ascesa si è conclusa senza un vero apice, prima che ti diventassi il dio che tanto bramavi essere. La tua superbia rendendoti arrogante ti ha indebolito, ti ha fatto credere di essere invincibile, ma i sacrifici di coloro che ti hanno combattuto alla fine hanno prevalso sul tuo egoismo, e, a differenza di te, più difficilmente saranno dimenticati. Infondo i primi a cadere nell’oblio sono gli sconfitti, mentre ai vincitori spetta di riscrivere la Storia. Il tuo mondo non è sopravvissuto alla morte del suo creatore, di cui i fedeli si sono presto scordati. Non diventerai mai un martire Light Yagami, le masse sono troppo volubili e hanno una memoria troppo breve. Ora cosa sei se non un dio dimenticato? Kira era stato distrutto, era ormai solo un ricordo destinato a svanire. Che cosa ti restava Light? Cosa se non la morte? Una morte senza gloria, senza onore, una morte non degna di essere ricordata. Destinato a morire nella vergogna della sconfitta, solo, così come solo avresti voluto innalzarti. Anch’io ormai sono già finita, precipitata senza aver mai volato veramente. Ma almeno ora sono finalmente libera di scegliere
 
Eri solo un patetico ragazzino che giocava a fare dio. Ora non chiudo più gli occhi, lo ammetto. Alla fine tutti ci siamo dovuti arrendere davanti alla dura verità. Questo però non rende meno dolorosa la tua assenza, solo più amaro il gesto che sto per compiere. Infondo è la terza volta che do la mia vita per te, solo che questa volta l’avrai tutta, o almeno quello che ne resta. Ora mi trovo qui, su questo edificio, senza sapere bene come ci sono arrivata. Forse è la pazzia che bussa alla mia porta, peccato che quando entrerà ormai non ci sarà più nessuno da trovare. Buffo come nonostante tutto io ti ami ancora, Light Yagami, e non mi perdonerò mai per questo. Ora basta pensare, non resta che agire, trovare il coraggio di portare a termine una decisione presa il giorno in cui ti ho conosciuto. Non mi resta molto da vivere, non dopo due scambi. Non voglio affrontare il disonore della forca o peggio trascorrere in carcere il poco tempo ancora a mia disposizione. Non voglio continuare a soffrire, non sono mai stata forte davanti al dolore. Tranne forse quella volta dopo che Elle mi aveva catturata, ma in quel caso era diverso, era in gioco la tua vita, dovevo resistere per te. Adesso invece non ho più nulla per cui combattere, ho già perso tutto. Un po’ mi dispiace sapere che non ti rivedrò mai più, ma la morte, il nulla, sono compromessi accettabili.
 
È solo il tempo di un battito…
  
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