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Autore: GiuliaScrive    08/05/2012    0 recensioni
Diversa, diversissima, vi pare normale che una all'attesissima ora di educazione fisica se ne vada dietro a un albero a leggere? Normale o no che sia, questa sono. Chi mi ama mi segua, che per me vale a dire "vai da sola".
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era dicembre, camminavo con le braccia a penzoloni verso il mio mefasto destino, la scuola! Faceva un freddo gela-ossa, le palprebe mi si chiudevano dal sonno, i capelli erano talmente freddi che sembravano bagnati, insomma, ero uno schifo! Una lastra di ghiaccio si trovava davanti ai miei pied...Toonf!! Prima che mi rendessi conto di cio che mi stesse succedendo,ero gia a terra con una smorfia di dolore stampata sulla faccia. Alzai gli occhi e ad un tratto mi dimenticai di tutto, della caduta, del dolore, di dove stessi andando, perfino di quale fosse il mio nome, l'unica cosa, o meglio, l'unica persona che affolava i miei pensieri in quel momento era lui, Lucius. -Scusa, vorrei sapere se è divertente stare li in terra? Perché se lo è mi unirei volentieri a te!- Disse quella meravigliosa fusione tra sogno e realtà, sfoderando il più meraviglioso e malizioso dei sorrisi. -Mmmh, no, direi di no. Anzi mi sa che ho perso sensibilità al fondo schiena, quindi se nessuno mi aiuta ad alzarmi credo che dovrò strisciare fino a casa o aspettare che faccia estate!- Risposi io con un esagerata sicurezza per mascherare la realtà, cioè che dentro di me si era fuso qualcosa, e l'imbarazzo aleggiava tranquillamente dalla testa ai piedi. -Perfetto, vedo che hai gia i tuoi piani, quindi io posso anche andarmene!- Scherzò. -No, veramente non erano piani, era un modo scherzoso di chiederti di aiutarmi. Se vuoi sarò più esplicita: Mi aiuti ad alzarmi perfavore?- Dissi io un po' scocciata. -Ma come si fa a dire no a una cosi bella ragazza, che per giunta usa anche il perfavore!!- Enunciò a mò di canzone. - Sai non so se ti sei accorto che io sto gelando, e che il mio autobus sta arrivando!? Oppure vuoi continuare a prendermi in giro?- Quasi urlai anche se erano le 6 di mattini, girando di 180° e dandogli le spalle. Me le cinse dolcemente e io mi girai, mi prese entrambe le mani e mi aiutò ad alzarmi, persi l'equilibrio e cascai addosso a lui. Oh mio dio che imbarazzo! Più veloce della luce mi alzai e sussurrai un -Grazie- correndo alla fermata dell'autobus. . . . Sentivo il suo respiro sulla pelle del mio collo gia da alcuni minuti, mi voltai di scatto, inalai a fondo quel suo aromatico profumo, mi guardava dritta negli occhi, fui quasi tentata di baciarlo, ma appena questa idea mi frullo in mente la dispersi nell'aria con un movimento veloce della testa, e dissi, anzi urlai -No!!- e poi il silenzio più assoluto di entrambi, non ci fu una parola, ci fissavamo solamente negli occhi, se non fosse arrivato l'autobus saremmo rimasti per sempre così. - E' il mio.- dissi a malincuore. - Va bene- abbassò lo sguardo, lo rialzò e mi diede un bacio sulla guancia. -Io ti ritrovo qui anche domani?- Disse con un accenno di sorriso dolcissimo. Avrei voluto rispondere "Ceeerto! Domani, dopo domani e per sempre!!!" ma non lo feci, mi limitai a dire un misero -Forse- e salìì. Lo continuavo a osservare dal finestrino speranzosa che anche lui lo facesse, non appena mi osservò, accennò un piccolo saluto con la mano, ma io lo ignorai e mi girai. Ero rossa come un peperone. Forse ero innamorata, ma non ne ero del tutto certa.
  
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