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Autore: NarayaEdea    30/11/2006    2 recensioni
Uomini e demoni popolano la terra... ma è possibile che un tempo vi fosse anche qualcun'altro?
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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salve a tutti

salve a tutti! è molto che mi sono iscritta in qst sito ma non avevo pubblicato niente... cmq spero di essere all'altezza delle vostre aspettative e di ricevere tanti commenti (belli è meglio, ma vanno bene anche quelli brutti altrimenti come si fa a capire dove uno sbaglia?).

cmq grazie per la vostra pazienza e buona lettura,

NarayaEdea

 

 

In un bosco qualsiasi dell’era Sengoku due demoni si stavano fronteggiando senza esclusione di colpi.

-sei solo uno sciocco ! Cosa credi che basti così poco per sconfiggermi?- chiese uno dei due demo ni. E subito si ributtò sull’altro senza dargli tregua. Ormai erano diverse ore che combattevano e le energie scemavano dai corpi di entrambi, benché nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso: avevano ripreso forma umana gia da un po’.

Continuarono così facendo cozzare il metallo delle loro spade che al contatto sprizzavano scintille.

-dunque non intendi cedere…- continuò sprezzante il primo. Ma l’altro non degnava le sue parole nemmeno per sbaglio e continuava ad attaccare, pensando che così facendo avrebbe innervosito l’avversario facendogli abbassare la guardia quel tanto che gli avrebbe permesso di sferrare il colpo decisivo.

E così fu: irritato dal mutismo dell’avversario e dall’assenza di una qualsiasi espressione sul suo volto granitico, scopri la guardia.

-Soryuha!!!-

Il potente colpo fu scagliato da molto vicino e il demone sbruffone ne fu preso in pieno. Una luce, un drago di energia lo avvolse e lo uccise.

Ma non filò tutto liscio come era potuto sembrare: ormai consapevole di non avere più il tempo di scansarsi, anche lui aveva attaccato nella speranza di portarsi dietro all’altro mondo l’avversario. E ci era quasi riuscito.

Il demone rimasto, dopo essere caduto in ginocchio, stremato dalla lotta e dalla profonda ferita, appoggiandosi alla spada si rialzò. Doveva tornare subito indietro, non c’era un momento da perdere. Quello che aveva sconfitto era un demone del Continente e se si trovava lì, sulle sue terre, significava solo una cosa: erano tornati.

Per quanto gli costasse ammetterlo non era in grado di battere il loro esercito solo con il suo. TUTTE le quattro terre dovevano allearsi, o sarebbero stati sterminati tutti, uno a uno, demoni e umani.

Arrancò per la foresta, lasciando dietro di se una scia di sangue che ben presto attirò non solo i semplici carnivori di ogni foresta, ma anche diversi demoni minori. Benché fosse un demone maggiore sarebbe bastato poco ormai per ucciderlo tanto era provato, l’unica sua difesa era la sua aura demoniaca con la quale annunciava il suo passaggio e la sua superiorità. Ma anche quella cominciava ad affievolirsi insieme alle sue energie… anche la vista cominciava ad appanarglisi<= /span>… ma non poteva e non doveva fermarsi: doveva avvertire del pericolo, certo, ovvio; ma se si fosse fermato avrebbe mostrato a tutti quei piccoli demoni, che erano pian piano erano aumentati di numero, la sua attuale debolezza.

La foresta si aprì in una piccola conca. La attraversò, sempre più debole. Poi appena rimise piede nella foresta sentì tutti quei piccoli farsi pian piano più lontani: alcuni fuggivano, altri rimanevano fermi con un’espressione di paura e di odio sul volto, ma non osavano attraversare la conca. Cosa diavolo gli era preso? Che fosse la tana di un altro potente demone? Eppure non ne aveva mai sentito parlare e non ne sentiva l’aura… forse la nascondeva…

Per la prima volta in vita sua si ritrovò ad inciampare in una radice d’albero. Riuscì a non cadere, continuò sulla sua direzione. La vista gli si appannava sempre di più e ormai faceva davvero fatica a vedere. Si appoggiò ad un albero, scivolando si sedette a terra. Chiuse gli occhi un momento volendosi riposare solo un po’, ma si addormentò.

 

********************************************

 

-la ringrazio Amarael-sama adesso mi sento molto meglio-

-bene. Mi raccomando continui a bere la tisana che le ho detto per i prossimi 5 giorni la mattina appena alzata-

-certamente! Arrivederci allora. E buonanotte-

-buonanotte-

Osservò la contadina allontanarsi e sparire dietro la discesa. Si girò e si diresse verso casa. Era uscita per andare a farsi un bagno alle terme, ormai era autunno inoltrato e lavarsi al ruscello era come augurasi una lenta morte per febbre, ma poi aveva incontrato la contadina e aveva dovuto rinunciare.<= /span>

Alzò lo sguardo al cielo dove la luna faceva già capolino in mezzo viola-azzurro del tramonto “devo sbrigarmi o dovrò fare la strada al buio”. Così accelerò il passo.

CRA!!CRA!!CRA!!

“Corvi? Cosa ci fanno dei corvi in giro a quest’ora?”

CRACRA!! <= /span>

I volatili continuavano a disegnare dei cerchi in cielo per poi posarsi sulla chioma di una grande quercia che spuntava sopra gli alberi circostanti.

“oddio! Non vorrei che… meglio controllare”

  
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