08/05/2012
6 recensioni
Pancake, Panna, Cioccolata, Nutella, Fragole, Ciliegie e Parole Nelle Orecchie.
Alle ragazze dello Stanathan da ricovero,
dedico a voi questa nuova seria di piccole fan fiction,
per deliziare i vostri animi, con i più assurdi clichè.
E Marta, la nutella della storia che avanza è per te.
Sempre Fidelis.
I flebili raggi di luce che provenivano dalla finestra la svegliarono.
Aprì gli occhi lentamente, e sentì qualcosa di caldo sotto di se.
Spostò leggermente la testa, vide Castle…Rick, che dormiva beatamente sotto di lei.
Il quell’istante, tutto ciò che era accaduto la sera prima le passo davanti:
lei che usciva sotto la pioggia dal distretto, le altalene, il loft, il bacio, o forse sarebbe meglio dire i baci.
Chiuse gli occhi, assparonda il ricordo della sera prima, e decide di alzarsi.
Aveva una cosa da fare.
Scese in cucina, prese tutto l’occorrente e cominciò a prepare.
Una mezz’ora dopo, lo scrittore, attirato da un profumo dolciastro, aprì gli occhi e non trovandosi accanto la sua musa, pensò di aver fatto un’assurdo sonno.
Ma poi guardò a terra, i loro vestiti…guardò il letto, era disfatto…guardò la porta, era aperta…
E poi quel profumo non poteva mentire.
Scese le scale con passo felpato e vide la dure, forte, irragiungibile, detective Kathrine Beckett, con indosso la sua camicia, intenta a cucinare.
Camminò lentamente verso di lei, e le cinse la vita con le braccia.
- Credevo che gli avrei dovuti fare io –
Disse baciandole la spalla.
- Non è colpa mia se sei dormiglione –
Rick fece l’offese e incrociò le braccia al petto.
Kate spense il fuoco, e posò i pancake ormai pronti nei duo piatti presenti sul tavolo.
Poggiò la pentola sul lavandino, e si avvicinò all’uomo.
- Avevo solo fame –
Disse nell’orecchio di Castle maliziosa.
Si sedette al tavolo, e cominciò a magiare.
Lo scrittore restò ammaliato a quella visione, senza accorgersi nemmeno che la detective aveva finito anche i suoi pancake.
Mentre Kate addentava un altro morso dei pancake di Rick, lui si riscosse, e una faccia minacciosa.
- Come hai osato tu mangiare i miei pancake? –
Lei fece spalluccia.
- Te l’ho detto, avevo fame –
Castle fece il giro del tavolo e aprì il frigo, prese le due bottigliette di panna spray e le puntò verso la sua musa.
- Tu non oserai farlo… -
L’uomo premette le due bottigliette in faccia alla donna, e su tutto il pavimento circostante.
- Vuoi la guerra, e guerra sia –
La detective prese una confezione di cioccolata a spruzzo e la sparse sul compagno.
Continuarono a giocare così per un’ora intera.
Nessuno dei due aveva intenzione di farmarsi, soprattutto Rick, per la bellezza del suono della risata della sua donna.
Quando ebbero finito tutti i prodotti spary e non della cucina si accasciarono a terra, tra panna, nutella e cioccolata.
- Ci mancano solo le fragole… -
Constatò Beckett.
- Non dirmi che… -
Castle si beccò un schiaffo in testa.
- Non ti basta ieri sera? Sei senza fondo… -
- Uffa però...tu mi consumi la nutella e io non posso prendere le fragole… -
- Esatto… -
Lei si accocola sul petto di lui.
- Forse hai ragione –
Kate lo guardò stranita, Richard Castle le aveva dato ragione?
- Sì, perché sarebbero servite le ciliegie .
Lei sorride e si avvicina ancora di più a lui, e li da un bacio leggero, capace di rappresentare tutto l’amore tenuto nascosto per quattro anni.
Quando si staccano, lei si avvicina e li sussurra poche parole nelle orecchie:
- Io vado a farmi una doccia, se non mi fermi, pulisci tu –
Lo scrittore rimase ancora una volta imbambolato, e si accorse di ciò, solo quando la detective aprì il getto dell’acqua.
Si maledisse.
Quella donna lo ammaliamo troppo.
Troppo.
The End.