We are never gonna say goodbye


 
 
Alla mia Bea, perché lo sai,
in fondo, che questa storia è la tua..
 
 
Samuele è il mio migliore amico. Ci conosciamo da due anni, e posso dire senza ombra di dubbio che la mia vita, in questi ultimi due anni, è cambiata, ed in meglio, grazie a lui.
 
Stare con Samu è… qualcosa di unico. Amo il modo in cui riesce a farmi sentire. Mi fa sentire speciale. Non me ne frega assolutamente niente dell’opinione di chiunque altro, non mi interessa minimamente. Perché per lui sono speciale. Questo è l’importante.
Con lui sto bene anche senza fare nulla, solo uscire a cazzeggiare fuori da un bar con lui un po’ brillo è una cosa sensazionale, meravigliosa, fantastica. In alcuni di quei momenti mi abbraccia biascicando cose come “ti amo” o “amo il modo in cui sorridi” e, involontariamente, sento il cuore scaldarsi, ed è impossibile non sorridergli e stringerlo più forte.
 
Vorrei poter dire di non essere in qualche modo dipendente da lui, ma sarebbe una bugia bella grossa, perché senza di lui sarei davvero persa. Qualche tempo fa avevamo litigato e lui non mi aveva più parlato per qualcosa come due o tre mesi, e non mi vergogno a descrivere quel tempo come uno dei periodi più brutti della mia vita. Mi alzavo la mattina, andavo a scuola, parlavo, studiavo, uscivo, tornavo a casa e mi addormentavo, per poi ripetere le stesse identiche azioni il giorno dopo e quello dopo ancora. Mi rendevo benissimo conto che non stavo vivendo, ma solo sopravvivendo. Ero giunta in poco tempo alla conclusione che non volevo solo sopravvivere, io volevo vivere, ma avevo capito che senza di lui non sarebbe stato possibile.
 
E poi… un giorno tutto ritornò alla normalità. Lui ricominciò a scrivermi. Certo, ci volle un po’ di tempo prima che tutto tornasse a tornare davvero come prima, ma averlo lì con me, sentirlo vicino, riuscire a ridere, a vivere di nuovo… non aveva prezzo.
 
Samu è una delle persone più tenere che io conosca. Può non sembrare così, a prima vista, ci tiene a tenere l’aria da duro, che però non dura più di due secondi, soprattutto quando poi mi manda dei messaggi tenerissimi che mi fanno letteralmente sciogliere.
 
“Posso chiamarti amore? So che non sei la mia ragazza, ma farlo mi renderebbe davvero felice..” Questo è uno stralcio dei lunghi sms che mi inviava, ogni tanto, in momenti particolarmente teneri.
 
Certo, parole del genere possono essere interpretate male. Una mia amica, dopo averle letto, mi aveva guardato con gli occhi sgranati dicendo:”Ah, Bea, migliori amici, si dice così adesso?” per poi scoppiare a ridere. Io ovviamente l’avevo fulminata con lo sguardo dicendole di smetterla di dire cazzate, ma ormai il danno era fatto: e se fra me e Samu ci potesse essere qualcosa di più di un’amicizia?
 
No, non è possibile. Samu è il mio migliore amico. SOLO il mio migliore amico. Solo ed esclusivamente il mio migliore amico. O no?
 
Insomma, chiunque ama abbracciare il proprio migliore amico e spera che quell’abbraccio non finisca mai. Chiunque ama sentirsi chiamare “amore” o con nomi simili dal proprio migliore amico. A chiunque accelera il cuore quando lui si fa più vicino per salutarti e sembra che punti verso le tue labbra e o mio dio sta puntando verso le mie labbra, per poi sentirne il soffice tocco sulla guancia, appena vicino all’angolino della bocca e prendersi quasi un infarto, maledicendosi per l’ingenuità.
 
Si, è normale. È inutile farsi paranoie.
 
Beatrice, non è normale. Ti sei innamorata di Samu. Del tuo migliore amico. Non funzionerà mai. Fattene. Una. Ragione.
 
Mille pensieri mi frullano per la testa, mentre cuore e cervello discutono animatamente. Il cervello, la parte razionale di me, dice che non è possibile che io sia innamorata in quel senso di lui, è una stupidissima cottarella che svanirà  nel giro di poco tempo. Il mio cuore dice di smetterla di dire cazzate, di saltargli addosso, di baciarlo e di dichiarargli il mio profondo amore per lui il prima possibile.
 
La testa mi esplode. Insomma, Samu è il mio migliore amico, e questo è chiaro. Ma se fossi davvero innamorata di lui?
 
Non voglio rovinare tutto. Si è creato un equilibrio precario, tra di noi, e non voglio assolutamente che si spezzi. Ho imparato a mie spese cosa significa perderlo, e non ho intenzione di ripetere un’esperienza simile per il resto della mia vita.
D’altra parte, non riesco a tenere a freno questi sentimenti che ho paura un giorno mi giocheranno qualche brutto scherzo, impossessandosi di me o robe simili. Paranoia, dite? No, giusto un pochino.
 
Non so se voglio che Samu sia il mio ragazzo. Ovviamente il problema non è che lui potrebbe già avere una fidanzata, perché mi rifiuto di chiamare così le troiette che si fa ogni tanto. Mi rifiuto categoricamente.
 
Però sono combattuta. La scelta è ardua. Cosa potrebbe significare avere una storia seria con lui, svegliarsi con un suo bacio la mattina, presentarsi come coppia, tenersi la mano… Queste cose mi sciolgono, e allo stesso tempo mi spaventano, ed è tutto un casino, e non so cosa fare.
 
Tengo troppo a Samu per permettermi di perderlo, ma allo stesso tempo vorrei essere sincera con lui e dirgli quello che provo. Un bel grattacapo, vero?
 
Peccato che io non sia brava a risolvere grattacapi del genere: per questo ho deciso che per il momento me ne starò ferma, nella situazione in cui sono adesso, e prenderò le cose come vengono.
Insomma, se son rose fioriranno, e se con Samu dovesse essere amore, se ne accorgerà anche lui, prima o poi.
 
Di una cosa sono assolutamente certa: come amico, come ragazzo, o come qualunque altra cosa al mondo, Samu farà sempre parte della mia vita.
 Caschi il mondo, non ci diremo mai addio.
 
 
Spazio Autrice:
 
Eccomi di nuovo! Felici? (Coro: ovviamente no!) Ma a me non interessa e sono qui lo stesso!
Ho scritto questa storia per una mia amica, è tutta vera, dalla prima all’ultima parola!
Se vi va di lasciare un commentino ne sarei molto felice!
A presto!
Un bacio,
Pineapple_