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Autore: Alexchil    09/05/2012    4 recensioni
Seychelles si è da poco iscritta alla più grande delle scuole, la W Academy. Qui ha conosciuto moltissime persone importanti che la aiutano ad ambientarsi e ad andare avanti. Nonostante questo, già dal primo giorno, è diventata una colonia di quell'antipatico di Inghilterra. E' sempre ai suoi ordini e non può fare altro che ubbidire... la nostra protagonista però, sente di tenere al ragazzo molto più di quanto lei creda.
[Inghilterra X Seychelles]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Seychelles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai è da due settimane che la povera Seychelles si è iscritta alla W School, sotto controllo di Inghilterra. Quell'idiota ha deciso di farla diventare sua colonia fin dal primo momento che l'ha vista. Eppure, quella ragazza, tenera così come testarda, è riuscita a sopportare e ad assecondare tutti i capricci di quel ragazzo fino all'ultimo.
Dopo tutto questo, Seychelles si può dire che ci era abituata a quella nuova vita. Aveva conosciuto meglio moltissime persone nuove e anche già incontrate, come Francia (lui stesso l'aveva invitata lì alla scuola).
L'unica cosa che un po' la intimoriva è che tutti i suoi nuovi amici, o quasi, erano ragazzi. Andava d'accordo con tutti, questo sì, ma molto spesso si intimoriva. Le uniche amiche ragazze che aveva erano Ungheria e Liechtenstein, molto affezionate a lei. Come si suol dire, "pochi ma buoni".
Anche oggi era un giorno come tanti, monotono e noioso, tranne che per un dettaglio: era il compleanno di Inghilterra. Seychelles lo sapeva benissimo.
- Ehi, Inghilterra... - chiamò Seychelles ansimando con una montagna di libri in mano - Dove te li devo mettere...?
- Poggiali lì - rispose il ragazzo non incrociando il suo sguardo e continuando a bere il tè e a leggere una rivista.
- Lì dove?
- Sul tavolo, dove se no?!
- Parla chiaramente! - esclamò infastidita, avvicinandosi traballante sul tavolo.
Però, una gamba della sedia si trovava proprio in mezzo al percorso, quindi Seychelles cadde improvvisamente, con sorpresa di Inghilterra, facendo disperdere tutti i libri per la stanza.
- E-ehi, Seychelles! Tutto a posto?! - chiese Inghilterra preoccupato, avvicinandosi per aiutarla.
- A-ahi... che dolore... - bisbigliò massaggiandosi la gamba - Credo... di essermi slogata la caviglia...
- Dai, ti aiuto ad alzarti... - disse timidamente, avvolgendo un braccio intorno al collo di Seychelles.
Si avviarono verso l'infermeria, e nel corridoio incontrarono Giappone e Veneziano.
- Ah, Inghilterra! - esclamò Veneziano - Che succede? Come mai porti Seychelles in quel modo?
- Si è per caso fatta male? - chiese Giappone preoccupato.
- Ah, g-già...
- Tranquilli ragazzi, sto bene, è solo una leggera storta alla caviglia... guarirà subito.
Così, entrarono in infermeria, accompagnati dai loro due amici.
- Dov'è l'infermiera? - chiese Inghilterra deluso - Non c'è mai quando serve!
- Non importa, so medicarmi da sola, ci sono abituata... andate pure se volete, grazie dell'interessamento!
Inghilterra non sembrò molto convinto. Così detto, la ragazza si stese sul letto dell'infermeria, salutando con la mano i suoi compagni. Inghilterra però, rimase sull'uscio.
- ... beh? Non vai?
- No, sto qui con te... - disse indeciso - N-non che sia preoccupato! Mi sto solo prendendo le mie responsabilità per ciò che è accaduto, in qualità di tua patria coloniale!
Seychelles arrossì un po', ma accennò un sorriso.
- Davvero, non è necessario... avrai anche tu il tuo da fare, no?
Così detto, Inghilterra, seppur titubante, lasciò l'infermeria.
"Cavolo..." pensò Seychelles "Proprio in un giorno così importante... volevo fargli gli auguri in un modo particolare, ma a quanto pare gli auguri dovranno farli a me... ma di buona guarigione."
Tirò fuori un piccolo pacchetto dalla tasca, incartato con della carta che rappresentava la bandiera inglese.
"Anche se... forse... non avrei nemmeno avuto il coraggio di darglielo..."
Improvvisamente, qualcuno bussò alla porta.
- Sì?
- Sesel! - esclamò Ungheria, aggredendo la ragazza con foga - Come stai?! Mi hanno detto che hai avuto un incidente!
Dietro di lei arrivò anche Liechtenstein, preoccupata.
- Ragazze! - disse commossa - Grazie per essere venute! Sìsì, tranquille, è solo una storia, passerà subito!
- Ma qui c'è bisogno di una medicazione! - insistette Ungheria prendendo la scatola medica. Avvolse della garza ghiacciata intorno alla caviglia di Seychelles e rimise a posto il materiale, aiutata da Liechtenstein.
- Ecco fatto!
- Spero che starai meglio...!
Seychelles provò ad alzarsi, e a quanto pare funzionava. Certo, faceva ancora male, ma riusciva ugualmente a camminare.
- Grazie infinite.
Ungheria non ascoltò, e arrivò subito al dunque.
- Allora... - cominciò con un'espressione sospetta - Sei riuscita a dare il regalo ad Inghilterra?! A sentire quella domanda, Seychelles si risedette, afflitta.
Sbuffò.
- ... ho capito.
- N-non preoccuparti, avrai altre occasioni! Dopotutto la giornata è ancora lunga, no?
- Ragazze, davvero... io non spero in niente...
Il suo volto, però, diceva il contrario.

Ormai era pomeriggio inoltrato, e Seychelles stava passeggiando nel parco dell'accademia. Il cielo minacciava pioggia.
- Accidenti... - si disse - La festa doveva essere fatta all'aperto, ma hanno deciso di farla all'interno per il cattivo tempo... che tristezza...
Così si diresse nell'aula in cui era stata preparata la festa.
In tutta la giornata, non era ancora riuscita a fare gli auguri ad Inghilterra, sia per via delle circostanze che per la sua timidezza.
Si era vestita con un abito semplice, ma allo stesso tempo elegante, di un colore bianco e celeste con un corpetto di perle.
C'erano tutti: Veneziano, Romano, Germania, Giappone, America, Russia, Francia, Cina, Spagna, Canada (?), Prussia, Grecia, Ungheria, Liechtenstein e, ovviamente, Inghilterra.
Tutte le persone speciali che aveva conosciuto in queste poche settimane.
Salutò, e tutti ripresero a chiacchierare allegramente.
- Ungheria! Liechtenstein! - esclamò andandole incontro.
Anche loro erano vestite con due abitini molto carini. Ungheria ne aveva uno verde con un tema floreale, Liechtenstein invece uno rosa e bianco, con vari frufru qua e là.
Le ragazze però, avevano un'aria molto, troppo, decisamente sospetta. Ridacchiavano ogni tanto e non dicevano niente a Seychelles.
"Ma che le prende?"
Nel corso di tutta la festa, non erano ancora riusciti a parlarsi. Continuava a parlare solo con le sue amiche, e ogni tanto spiccicava parola con gli altri.
America le offrì una fetta di torta dall'aria decisamente poco invitante, ma lei la mangiò ugualmente.
Era una festa allegra, eppure... non si sentiva affatto contenta.
- Torno subito... - disse alle sue compagne con un finto sorriso.
"Niente da fare..." pensò Seychelles, completamente afflitta guardandosi allo specchio del bagno "Mi vede solo... come una colonia... nulla di più..."
- Eh? Ma queste...? - alla ragazza cominciarono a scendere lacrime.
"Lacrime...?"
Era la prima volta che una ragazza come lei piangeva. Nessuno gliel'aveva mai visto fare. Mai.
"Ma che... perchè sto piangendo? Non sarà mica per quell'idiota di Inghilterra..?!"
Si diede due leggere sberle sulla guance per provare a riprendersi.
- No e poi no! E' una festa, una festa! Ci si deve divertire, DI-VER-TI-RE! E io non devo essere da meno, coraggio, se lui mi considera solo una colonia, chi se ne importa?! In fondo lo sono! Facciamogli gli auguri e vada come vada! Detto questo, tornò nell'aula decisa e seria.
Tutta la sicurezza che aveva però, la perse in un istante. L'aula era vuota.
Sul tavolo, oltre ai piatti e agli avanzi, c'era un biglietto.
- "Per Seychelles... abbiamo provato a cercarti ma non c'eri. Siamo scesi in piscina. Non preoccuparti, non abbiamo intenzione di fare un bagno, solo che l'atmosfera ci ispirava. Raggiungici subito! Ungheria."
Strappò in due il biglietto con rabbia.
- V-vanno a divertirsi in piscina e nessuno mi dice niente nè mi aspettano?! Questa volta mi sentono, aaah se mi sentono! - e si diresse con foga verso la piscina, al piano terra.
*Voce fuori campo: Ehm... no, Seychelles... non stanno facendo un bagno, c'è anche scritto.* Arrivata nel luogo descritto, tutti stavano formando un cerchio.
- Eccomi ragazzi! Si può sapere perchè non mi avete chiam---?!
Venne interrotta e presa per un braccio da Francia.
- Sssh! E' un gioco di "concentrazione", ti obblighiamo a giocare!
Tutti, inaspettatamente, si girarono verso Seychelles. Tutti tranne Inghitlerra, altrettanto sorpreso dalla reazione.
- E-ehi! La finite di comportarvi così?! E' tutto il giorno che ci guardate in quel modo odioso! - esclamò il ragazzo fuori di sè.
Seychelles però aveva appena notato che al centro del tavolo in cui tutti erano disposti in cerchio, c'era una specie di scatola con quattro buchi. Sull'orlo dei quattro buchi c'erano scritti, uno per ognuno, le parole "Chi", "Con chi", "Cosa", "Dove".
"Non so perchè, ma ho una brutta sensazione..."
- Ahah, Seychelles! - intervenne America - Se vuoi ti spiego il gioco!
- Eh? Ecco, veramen-
- In pratica è semplice! - continuò senza ascoltarla minimamente - Devi solo estrarre da ogni buco un bigliettino, e la frase che verrà fuori sarà quella che metterà in atto l'azione da compiere in questo momento!
- Cosa...? Non credo di aver capi--
- Bene! Visto che sei arrivata tardi, per penitenza tocca a te per prima!
"Penitenza? Da quel che ho capito, non è detto che esca io... Vabbè, tentar non nuoce."
Così, infilò dentro le mani in ognuno dei quattro buchi, e ne estrasse quattro fogliettini totali. Ovviamente, tutti avevano gli occhi puntati su di lei. Con la stessa aria inquietante e sospetta.
Aprì il primo fogliettino.
Deglutì.
Aprì poi il secondo, il terzo, e infine il quarto.
La sua faccia divenne completamente rossa. Poteva fare concorrenza ad un pomodoro.
- Yeah, vediamo cosa è uscito! - esclamò eccitato America, prendendo i fogliettini dalle mani di Seychelles e poggiandoli sul tavolo.
Tutti si trattennero dal ridere. Inghilterra invece arrossì altrettanto (ma chissà se era per rabbia). Le parole risuonavano nelle loro teste come fucili...
"SEYCHELLES" "INGHILTERRA" "CHIUSI DA SOLI PER UN'ORA" "IN PISCINA"
La poveretta quasi non urlò. Gli altri invece non ce la fecero più a trattenersi, e scoppiarono a ridere. Giappone sembrava l'unico serio.
Tutti sapevano bene che tra di loro si era creata una certa tensione.
- M-ma siete impazziti?! - disse Seychelles completamente rossa.
Inghilterra invece, dopo un breve sussulto, non disse nulla.
"?????"
Seychelles sospirò.
- P-pazienza, in fondo è solo un'ora... cosa volete che succeda... me la sono cercata in fondo...- disse alzando le spalle, mostrando un sorriso del tutto poco convinto.
- Piuttosto, cerca di non farmi sclerare in quel poco tempo. - disse Inghilterra voltando lo sguardo intimidito.
- Che cosa?!
E così, in men che non si dica, si videro chiudere la porta della piscina alle loro spalle.
Anche se le luci erano tutte accese, aleggiava un'atmosfera tetra e cupa.
"C-c-c-c-c-c-che faccio?! S-siamo chiusi in piscina, da soli! Primo punto: distanza di sicurezza!" pensò allontanandosi il più possibile.
Poi però si ricordò della raccomandazione che si era fatta precedentemente: doveva fare solo gli auguri al ragazzo, e tutto si sarebbe risolto.
- I...I...In...Inghilterra... ecco, io... - cominciò arrossendo - Volevo solo farti gli auguri, tutto qui! Di scatto, da una tasca interna del vestito prese il pacchetto e lo lanciò in faccia a Inghilterra.
- !!!! Ma sei impazzita?! Mi hai fatto male!!
- E' un regalo per te!
- Ti pare questo il modo di dare un regalo?!
- E a te questo pare il modo di ringraziare?!
- Mi hai quasi accecato, stupida!
Non seppe intervenire, e si sedette a braccia incrociate su una panchina in platea.
- ... ma come devo fare con te...? - si disse il ragazzo, massaggiandosi la nuca.
Si sedette intimidito vicino a Seychelles.
- Che cos'è...?
- A-aprilo e vedrai.
Così fece, e nelle sua mani si ritrovò un piccolo portachiavi, a cui erano appese le bandiere del suo e del paese di Seychelles.
- Oh... c-che carino... grazie - disse con un'espressione addolcita.
- Mpf, niente, figurati. E' solo un regalo di cortesia, dopotutto io sono una tua colonia...
Inghilterra non seppe cosa dire.
"Non sono nient'altro..."
Per un'ora circa, stettero senza dire niente. Stavano esplodendo i nervi ad entrambi.
"Che strano... non ha aperto bocca... di solito avremmo dovuto metterci a litigare... eppure, questa volta, nessuno ha il coraggio di dire nulla. Siamo... imbarazzati... che sia...?"
Improvvisamente, Inghilterrà si alzò e si diresse verso l'uscita.
- Bene, il tempo è scaduto... chiediamo di farci uscire.
"Come...? Di già?"
- Aspetta!!
Inaspettatamente, Seychelles si alzò e gli corse dietro, coprendogli gli occhi dalle spalle.
- C-che stai facendo?!
- Ecco, ora non mi vedi! Non mi vedi, vero?!
- Cosa stai dicendo? C-come faccio a vederti se mi copri gli occhi?!
- Bene, allora dillo! Dillo che siccome non mi vedi, non riesci nemmeno a vedermi come una semplice proprietà, vero?!
- Che... che significa...?
- E' così! Io preferisco essere ignorata piuttosto che passare soltanto per una tua colonia, misera e insulsa!
Alla ragazza cominciarono a scendere le lacrime. La seconda volta nella sua vita, in un'unica serata.
Lasciò la presa sul viso del ragazzo e si accovacciò per terra, singhiozzando.
- Seychelles...?
Continuò a piangere silenziosamente.
Finchè Inghilterra non le prese le mani e la abbracciò, forte.
Seychelles rimase così sorpresa che trattenne il fiato.
- S-Scusami, Seychelles... - disse afflitto - Non ho considerato minimamente i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti... però, sai... non sono molto bravo in queste cose... ti chiedo perdono...
Seychelles, per la prima volta in giornata, sorrise. Ma questa volta, era un sorriso sincero, puro. A sua volta ricambiò l'abbraccio appena ricevuto.
Si avvicinavano lentamente, trepidanti, in attesa di posare le labbra su quelle dell'altro.
Improvvisamente però, la porta d'ingresso sbattè, facendo saltare in aria i ragazzi, completamente rossi in volto.
- Allora, l'attesa è fini-- !!!! - America si trovava faccia a faccia con i poveri ragazzi - S-scusate... ho forse interrotto qualcosa...?
America accennò un sorriso, ma venne colpito improvvisamente alle spalle da Ungheria, infuriata per aver visto interrotta la bellissima scena della sua amica.
Tutti gli altri sorrisero dolcemente, e dissero di uscire e di continuare la festa.
Seychelles ed Inghilterra, ripresi dallo shock, li seguirono sorridenti.
Di nascosto, erano mano nella mano.


Successivamente Seychelles, per curiosità, svuotò la scatola contenente i bigliettini e, ahimè, dicevano tutti le stesse identiche cose.
"SEYCHELLES" "INGHILTERRA" "CHIUSI DA SOLI PER UN'ORA" "IN PISCINA"
- C-che cosa?! - urlò Inghilterra, inorridito.
- E-e-e-e-e-ra tutto programmato?!
- Quei bastardi!! Ma appena li prendo...
Insomma, gli allegri amici di Seychelles l'avevano in un certo qual modo lasciata cadere in una dolce trappola.
E forse lo stesso valeva anche per quell'indeciso di Inghilterra.
- Chi sarebbe indeciso?!


THE END.






Oh bene vv Questa è la mia prima vera e propria Fan Fiction! Adoro tantissimo questa coppia, fin dal primo momento che ho conosciuto i personaggi *^* E spero che nel manga di Hetalia appariranno più spesso insieme. I hope you liked it!
PS. Ringrazio la mi shore Roxy per avermi dato l'idea per il titolo BD
   
 
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