Butterfly's kiss
La piccola farfalla svolazza serena, portando un po' di colore a quelle anonime molecole d'aria. Si posa su un fiore, una campanula, su un larice, poi sultronco lebbroso di una betulla. Ed eccola spuntare. Vorrei che, come nei cartoni animati, si posasse sul mio dito, per poi lanciarla in aria durante una
nota particolarmente acuta. E invece riesco solo ad ammirarti. Ma quante cose sei? Una palla che rotola giù da una collina, l'accelerazione della schiusura
di un fiore, uno zampillo d'acqua che sale allegramente sfidando la forza di gravità, non sapendo ancora che alla fine sarà lei la vincitrice, circondato
da piccole gocce lucenti. Sei la mia anima. Prima ti elevi a una bellezza mozzafiato, ma quanto può durare la tua vita? La tua vita fatta di un volo
raramente costante, che precipita nel vuoto per poi risollevarsi. E così anch'io, prima scendo di due gradini, poi ne risalgo uno, o tre. Costante mai, mai.
Ma mi liberi. Sciogli le catene immaginarie che mi legavano a questo letto. Io vivrò, vivrò con la pace nello stomaco, la luce negli occhi e senza sorriso
sulle labbra che non sia che per te. Il mio legame con gli alberi finalmente sarà quello che ho sempre voluto, mi unirò alle nuvole, le rose vivranno un
giorno in più soltanto per me, le rondini torneranno al nido al mio sbattito di ciglia. Quante margherite tra i miei capelli. Quanta pioggia benefica scorre
tra le mie dita.
Uragano. Foglie staccate dalla loro fonte di vita, uccidendo in tal modo due volte. L'aria mi schiaffeggia, mi odia, non vuole che io rimanga in piedi, alza
i bordi del mio vestito bianco e avvolgente, leggero, troppo leggero ora. Mi stringe lo stomaco, l'immagine di quelle mani ora domina la mia mente. Perchè
ora sei Morte. Le tue ali non hanno più niente di colorato, soltanto bianco. Perchè, perchè vuoi trascinarmi in quell'oasi di pace circondata dalla tempesta?
Non voglio entrare nel tuo occhio, preferisco la violenza travolgente. Sale in gola, arriva alle mie dite che si muovono da sole, si trasmette come un virus
infettivo fino a giungere alle gambe. Comincia la mia corsa. Corro, corro fino allo sfinimento. Sono cullata dalla frenesia che allo stesso tempo mi
travolge.
Rinuncio.
Di nuovo il sole. Un bacio leggero sulla mia fronte imperlata di sudore, un abbraccio caldo come l'alveo materno. Solo la convinzione dell'azzurro.
Si ho deciso, rinuncio all'azzurro. Fiori di Bach, la loro essenza si spande nell'aria. E io sorrido, vagando nella nebbia magica e surreale.