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Autore: taisa    01/12/2006    7 recensioni
Un uomo un pò misterioso sta per sconvolgere la vita ad una donna in cariera
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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BUSINESS CLASS

BUSINESS CLASS

*

Una donna d’affari

*

Il rumore dei suoi tacchi riecheggiava in tutto l’immenso corridoio.

Il suo passo era svelto e regolare, era in ritardo, come al solito.

Nonostante fosse il capo di quel enorme grattacielo veniva costantemente rimproverata per i suoi continui ritardi dalla sua segretaria.

Troppe volte infatti era stata costretta a rinviare e cancellare eventi mattinieri che rigidamente venivano segnati sulla sua agenda.

Entrò nell’ascensore guardando nervosamente l’orologio, venti minuti di ritardo, non male infondo, aveva fatto decisamente peggio.

Appena le porte si aprirono mostrandole il piano più alto dell’edificio dove era ubicato il suo ufficio riprese la sua marcia serrata.

“Lo so lo so, sono in ritardo” disse appena il banco della sua segretaria era visibile dietro la quale una donna trafficava con telefoni e documenti che lei sarebbe stata costretta a visionare e firmare.

La donna alzò la testa sbuffando “Mi stupirebbe il contrario Bulma” rispose alzando un sopracciglio in direzione di quella che era il suo capo, ma anche una sua grande amica quasi da sempre.

Sbuffò “Spiritosa Chichi, davvero…” borbottò appoggiano il suo elegante giubbotto sul bancone che la separava dalla mora già a lavoro.

Chichi si alzò dal suo posto appendendo il soprabito sull’attaccapanni alle sue spalle “Ti porto qualcosa da bere?” le chiese poi rivolta alla donna che nel frattempo aveva tirato fuori uno specchietto dalla borsa e si stava dando una lieve sistemata ai capelli.

Spostò lo sguardo dalla sua immagine riflessa alla sua assistente “Mmm…sì grazie, un caffè” disse richiudendo lo specchio e riponendolo nella borsa.

L’altra sorrise “Nessun problema. Il solito giusto?”chiese osservandola aprire la pesante porta di legno del suo ufficio “Sì grazie” rispose infine.

Stava già per sparire dentro il suo mondo fatto di scartoffie quando Chichi la richiamò “Ah, Bulma” l’azzurra riapparve solo con la testa ad osservare l’amica “Dimmi” la invito poi a proseguire.

“Ha chiamato tuo marito…” “EX-marito” specificò Bulma interrompendo la mora roteando le pupille già con aria seccata “Cosa voleva stavolta?” disse poi sbuffando.

Chichi la guardò un secondo sospirando “Il tuo EX-marito non ha voluto dirmi cosa volesse, ma mi ha detto di rischiarlo e che era urgente” Bulma fece una smorfia appoggiandosi una mano sul fianco “Soldi immagino” ipotizzò con tono di scerno “Va bene ricordami di chiamarlo nel pomeriggio” concluse come se stesse facendo un favore.

“Ma ha detto che era urgente” specificò l’altra guardandola entrare finalmente in ufficio “Figurati, quello scansafatiche non ha nulla di così urgente che non possa aspettare un paio d’ore” borbottò nervosa accigliandosi e richiudendo la porta dietro di sé.

*

“Sono le 16 e non mi ha ancora richiamato” borbottò l’uomo osservando il suo cellulare che non dava cenni di vita.

“Avrà avuto da fare, infondo è una donna impegnata, mica come noi” disse l’altro grattandosi la testa e scoppiando in una risatina, “Parla per te Goku, io sono appena stato ad un colloqui di lavoro” disse il terzo sfilandosi la cravatta evidentemente non abituato a portarla “Scusa, hai ragione Crilin” si scusò Goku guardando l’amico.

“Fatto sta, che non mi ha ancora richiamato” continuò a lamentarsi in ammirazione del suo cellulare.

“Guarda che fissarlo non ti servirà a farlo squillare” mugugnò seccato il quarto in disparte rispetto agli altri tre, “Piccolo ha ragione Yamcha. Quando chiamerà chiamerà, no?” disse Goku con il suo solito ottimismo.

Yamcha sbuffò rimettendosi il telefono in tasca “Va bene ho capito” disse osservando gli amici e il bicchiere vuoto che gli stava davanti “Cameriera me ne porta un altro?” chiese alla barista mostrandole il bicchiere.

La donna annuì sparendo per un attimo dietro il bancone.

L’uomo si rigirò verso il tavolo dove i suoi amici erano seduti “Certo però che potrebbe anche farsi sentire ogni tanto” sospirò sconsolato “E’ pur sempre mia moglie” aggiunse osservando il bicchiere che gli era appena stato appoggiato davanti.

“Yamcha, se state divorziando un motivo ci sarà” specificò Crilin riportandolo alla dura realtà.

Yamcha alzò lo sguardo un po’ seccato “Cosa vorresti dire?” disse un po’ nervoso, Crilin alzò le mani cercando di calmarlo “No, ecco…” bofonchiò cercando di tirarsi fuori dai guai in cui lui stesso si era cacciato.

La porta del bar si aprì, Goku la osservò per vedere chi fosse il nuovo arrivato “Ehi Vegeta! Siamo qui!” lo chiamò guardando l’amico che era appena entrato, sul resto del tavolo scese il silenzio, a nessuno, a parte Goku, piaceva quel tipo.

Vegeta si avvicinò al tavolo con le mani nelle tasche dei pantaloni osservando il gruppetto ed ignorandone gran parte “Che vuoi Kakaroth?” disse con aria terribilmente seccata.

Goku alzò le spalle “Nulla, volevo solo salutarti” disse con un sorriso, Vegeta lo guardò storto allontanandosi dal tavolo accompagnato da un sonoro “Tsk” dando vita a bisbigli poco simpatici da parte di quasi tutto il tavolo.

Tipo misterioso quel Vegeta, di lui si sapeva poco o nulla.

Frequentava il bar come il resto del gruppo, ma era molto poco sociale e solo Goku aveva una certa confidenza con lui.

Si accomodò al bancone distante il più possibile da tutti facendo un cenno alla barista per farsi portare qualcosa da bere.

“Cosa vuoi Kakaroth” borbottò seccato osservando con la coda dell’occhio l’uomo che si era appena seduto accanto.

*

“Che stronzo!” sbottò buttando violentemente giù il telefono incrociando le braccia contrariata.

Sentì bussare delicatamente alla porta, alzò lo sguardo “Avanti” disse ancora un po’ seccata.

Il volto di Chichi fece capolino nel suo ufficio “Sono arrivati dei documenti da controllare” le disse entrando completamente nella stanza mostrandole dei fogli che teneva in mano.

Bulma sbuffò seccata facendole segno di avvicinarsi, “Qualcosa non va Bulma?” le chiese l’assistente appoggiando i documenti sulla scrivania.

La donna alzò la testa appoggiando il mento su una mano “Il solito Chichi. Quell’idiota mi ha chiamato solo perché voleva dei soldi” borbottò guardando fuori dalla finestra.

Chichi si accomodò sulla sedia davanti alla scrivania “Parli di Yamcha?” chiese guardando l’amica.

Bulma annuì “E chi altri…” si tirò indietro con la sedia agitando le mani socchiudendo gli occhi “E’ uno scansafatiche passa tutto il giorno in quel lurido bar con i suoi amici senza guadagnare un soldo e ha la pretesa che sia io a mantenga” disse senza pensarci su troppo, poi alzò lo sguardo verso l’amica che la guardò con un sorriso triste.

Sospirò guardandola “Mi dispiace Chichi, non intendevo offendere tuo marito” si scusò subito notando di aver inconsciamente ferito l’amica.

Chichi scosse la testa “Non preoccuparti, infondo hai ragione. Anche Goku fa così” disse cercando di consolarla.

Bulma sospirò nuovamente “Ti chiedo scusa” disse cercando di calmare la sua rabbia per la telefonata appena avvenuta.

Come aveva potuto essere così indelicata, si maledisse per questo, infondo conosceva anche Goku da una vita e sapeva che a differenza di Yamcha lui non era uno scansafatiche.

Goku infatti era in cerca di un lavoro, ma il suo essere eternamente bambino e la sua ingenuità lo avevano costretto ad abbandonare molti lavori.

Non che fosse stupido s’intenda, solo incredibilmente distratto e diciamolo, anche dannatamente sfortunato.

Nonostante ciò Goku aveva però cercato innumerevoli volte di trovare un’occupazione, al contrario Yamcha non aveva mai mosso un dito e questa era una delle cose che li stavano portando al divorzio.

“Sai Bulma pensavo…” disse improvvisamente la mora rompendo il silenzio imbarazzato che si era creato “Che ne dici di venire a cena da noi questa sera?” concluse incredibilmente comprensiva considerando lo stato d’animo dell’altra.

Bulma la guardò sorpresa “Ma…ecco veramente io…non vorrei disturbare” rispose un po’ timidamente.

Chichi si alzò entusiasta “Nessun disturbo, lo sai che da noi sei sempre la benvenuta” disse incrociando le braccia “ E poi da quanto tempo non assaggi i miei manicaretti?” aggiunse con un pizzico d’orgoglio.

L’azzurra la guardò per un secondo, poi sorrise “Effettivamente è da un po’…va bene allora, accetto” disse annuendo, l’altra la guardò con un sorriso “Molto bene, allora dammi il tempo di chiamare Goku e dirgli di passarci a prendere appena finito di lavorare” le disse poi allontanandosi dalla scrivania ed uscendo dalla stanza lasciando Bulma alle prese con le sue scartoffie.

*

“Ehi Goku, noi andiamo” disse Crilin appoggiandogli una mano sulla spalla, Goku si voltò a guardarlo “Ah, si certo” disse sorridendo, rimettendosi il cellulare in tasca dopo aver parlato con la moglie.

Crilin lo salutò con un cenno della mano allontanandosi ed uscendo dal bar seguito a ruota dagli altri due.

Goku si voltò verso il suo silenzioso compagno di bevute “Allora Vegeta che progetti hai tu per la serata?” chiese genuinamente interessato, l’altro alzò le spalle osservando il bicchiere riempito solo dal ghiaccio che sbatteva contro le pareti di esso.

“Non sono affari che ti riguardano” rispose brusco, Goku ci rimase male per alcuni secondi, ma ormai non ci faceva poi tanto caso “Possibile che non rispondi mai ad una domanda?!” disse alzando un sopraciglio.

Vegeta si voltò a guardarlo interrompendo il movimento rotatorio che stava facendo fare all’oggetto che teneva tra le dita “E tu possibile che continui a farmene?” disse enigmatico senza rispondere, Goku sbuffò aveva solo confermato quanto appena detto.

Alzò lo sguardo osservando l’orologio appeso sulla parete del bar “Bè, è ora di andare. Devo passare a prendere mia moglie” disse alzandosi appoggiando la mano sulla spalla di quello che considerava nonostante tutto un amico.

Vegeta la guardò visibilmente contrariato e Goku fu costretto a ritirarla “Allora ci vediamo” disse facendogli un cenno della mano senza ottenere risposta lasciandolo ad osservare il bicchiere.

Uscì dal bar sbuffando, per quanto cercasse di coinvolgerlo sembrava che non gli interessasse nulla, era impossibile avere una comunicazione abbastanza lunga.

Di lui sapeva veramente poco.

Si avvicinò alla macchina entrando ed inserendo la chiave nel cruscotto per mettere in moto.

Un sinistro rumore provenne dal cofano facendolo sbiancare, riprovò a girare la chiave ma l’auto non sembrava dare segni di vita.

“Accidenti” borbottò sconsolato uscendo dalla macchina, aprì il cofano osservando fili e tubi vari che a lui non erano affatto famigliari.

Si grattò la testa pensieroso in una smorfia preoccupata “E ora?!” domandò a se stesso afferrando il cellulare dalla tasca e domandandosi se fosse il caso di chiamare Chichi.

Sentì il rumore delle porte del bar aprirsi alle sue spalle e si voltò “Ah! Ehi Vegeta!!! Vieni ad aiutarmi?!” lo chiamò sventolando una mano per attrarre la sua attenzione.

Vegeta si voltò sentendosi chiamare e si avvicinò con le mani in tasca e con l’aria perennemente annoiata “Che accinteti vuoi ancora Kakaroth” borbottò seccato.

Goku si grattò la testa sorridendo imbarazzato “La mia macchina mi ha dato buca mi aiuteresti?” chiese osservando il mezzo che lo aveva appena abbandonato.

L’altro inarcò un sopracciglio seccato “Non sono mica un meccanico!” si lamentò guardando anch’egli la macchina che era un po’ malconcia.

Goku sospirò rassegnato “Accidenti, e adesso come faccio. Chichi mi uccide se arrivo tardi” disse incrociando le braccia pensieroso.

Poi l’illuminazione, con uno scatto si voltò a guardare Vegeta “Ehi! Tu sei in macchina?” chiese speranzoso.

Vegeta lo guardò sorpreso “Eh?!?” chiese stupito non capendo subito le sue intenzioni.

*

CONTINUA…

  
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