E' ora di
mettersi a sedere.
“Quando
sarò stanco, semplicemente mi metterò a
sedere.”
I suoi piedi potevano concedergli ancora qualche metro, ma la sua mente era esausta. Se avesse continuato, cosa ci sarebbe stato oltre la Marcia, oltre la folla, oltre il fantomatico premio?
Priscilla? No, lei no.
I suoi genitori e Katrina?
Probabile, ma purtroppo lui non riusciva a scorgerli se non come ombre sfuocate all’orizzonte bigio di una vita senza scopo. La verità era che tutti loro, chi più chi meno, volevano morire. Si era illuso del contrario quando i fucili avevano sputato fuoco tante e tante volte spronandolo a proseguire, ma alla fine, quando l’illusione gli aveva donato una parvenza di realtà, si era reso conto che vivere l’avrebbe ricondotto al nulla, perché stava già esistendo e aveva guadagnato qualcosa che andava oltre il sesso, oltre il denaro, oltre Pris. Era difficile da spiegare, ma se vivere significava perdere questo qualcosa ancora così indefinito, ma al tempo stesso così prepotente, che senso aveva?
-Ehi!- gridò Garraty -Ehi, Pete! Pete!-
-Lascialo stare.- disse Stebbins -Anche tu hai promesso.-
-Va’ a farti fottere!-
La voce di Garraty giunse alta e chiara alle sue orecchie, non come il ruggito della folla, così confuso, così inumano. Si sentì toccare le spalle e raddrizzandosi rivolse uno sguardo a quel povero scemo. Gli sorrise, sfiancato.
-No, Ray. E’ ora di mettersi a sedere.- disse sorridendo prima che questo potesse dirgli qualsiasi cosa.
Garraty protestò -No!- e protestò ancora -No!-
A vederlo gli veniva la voglia di obbedirgli. No, Pete, alzati, non è ora di far riposare le chiappe, ma poi… Scosse la testa e sorrise ancora, benevolo. Incrociò le gambe e si mise a sedere, ma Garraty insisteva, Garraty lottava anche per lui. McVries chiuse gli occhi, non voleva guardarlo, se avesse osato farlo, avrebbe costretto Garraty a fermarsi. Poteva affermare di conoscerlo come le sue tasche, nonostante in realtà non sapesse quasi nulla di lui.
-No!- urlò Garraty -Me! Me! Fucilate me!-
Era così trasparente, così Moschettiere…
Quasi ringraziò i soldati che afferrandolo di malagrazia lo trascinarono via, sottraendolo a quella sofferenza, anche se non riuscì a resistere dal guardarlo, per l’ultima volta.
Gli sorrise, colmo di gratitudine, un po’ per rassicurarlo, un po’ per rassicurare se stesso. Ray avrebbe proseguito.
Un attimo dopo era morto.
Note: Non ho messo l'avviso shonen ai perché... beh, si può interpretare in vari modi, io la vedo così. E oggi sono anche in vena di cose tristi u.u