La
vera pazzia
Di
desideri impossibili e di amore folle
è
piena la mia sera e l’animo mio,
che
di pace si raffredda e di pazzia ribolle
per
ciò che non posso avere e voglio io.
Voglio
sdraiarmi al sole e morire seccato,
buttarmi
nel mare e diventarne la schiuma,
voglio
bruciare nel tramonto infiammato
e
provare ad essere rondine e puma;
voglio
trovare un rivo di acqua brillante
immerso
in un bosco di fresche verziere,
addormentarmici
accanto nel corpo di un fante
e
dopo cent’anni svegliarmi da alfiere;
voglio
viaggiare per i cieli di notte
sulle
onde del tempo future e passate,
vedere
dei mondi gli oceani e le grotte
e
tutte le stelle che mai siano state;
voglio
saltare e giocare su prati di fiori,
voglio
fare la statua di pietra e granito,
entrare
in un quadro e gustarne i colori,
trovare
e smarrire la fine dell’infinito…
E
questo che voglio e non posso trovare
farà
sembrare pazza la mente mia;
ma
mettete a tacere chi vuol ragionare,
ché
forse è quella la vera pazzia.
Avete presente? Ci sono dei momenti in cui lasciate vagare la mente
su ogni tipo di amenità e sciocchezza possibile, e così saltano fuori pensieri
che sono per metà prodotti di fantasia, per metà curiosità insensate e per metà
desideri irrealizzabili... cose assurde no? Un po’ come pensare di fare un
intero con tre metà, insomma. Ecco, ho scritto questa poesia in un momento del
genere. Piuttosto di getto, quindi, prima cosa, la metrica non è perfetta, ma
pace; e secondo, mi rende molto orgoglioso :)
Non c’è quasi nessun significato nascosto e più o meno nessuna
metafora, sono solo una lista di cose impossibili e, per come la vedo io, stupende.
:) Spero solo di non essere l’unico che si fa trip mentali del genere...
L’invito, ovviamente, è a commentare, che mi fate felice :)
Shimbalaiê!