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Autore: AndysToy    10/05/2012    2 recensioni
Dimmi, che cos'ha tuo marito in più di me? Jeff...anche il suo nome è insulso.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono nel giardino dell'istituto per anziani dove sono ricoverato. 
È dicembre, ma non nevica. 
Ho indosso uno dei tuoi capi. Lo hai disegnato tu, è la tua linea uomo per l'inverno, un cappotto di lana nero, molto semplice, ma ugualmente fantastico. 
Passeggio per il giardino con il nostro album delle foto sotto braccio, non c'è quasi nessuno; sono tutti dentro al caldo che giocano a carte con i loro nipoti.
Io non ho nipoti, Kurt. 
Da quando mi hai lasciato non ho più avuto nessuno. 
Eppure sono passati anni, tu ti sei fatto una nuova vita. 
Ho letto sul giornale che ti sei sposato ed hai adottato due gemelli. 
Scommetto che sono bellissimi. 
Io sono rimasto indietro, sono rimasto ai nostri anni del liceo, quando eravamo insieme e niente ci avrebbe potuto separare.
Mi siedo su una panchina sotto la quercia spoglia, prendo l'album e incomincio a sfogliarlo. 
Nella prima foto che trovo i tuoi occhi celesti brillano, avevamo appena fatto l'amore e tu eri sdraiato sul mio letto. Ricordi? 

"Blaine che cosa fai? -mi chiesi sorridendo- non osare farmi una foto in questo stato!" 
"Non sei mai stato più bello Kurt. Come faccio a non farti una foto?" 
"Non ho ancora fatto la doccia Blaine, sono tutto sudato!" 
"Ti prego Kuuuurt! Solo una! Giuro." 
"Perché sei fissato con le fotografie?" 
"È solo che voglio avere dei ricordi ... Quando saremo vecchi magari la memoria andrà via e le foto mi aiuteranno a ricordare...a ricordarti" 
"Ma io sarò con te! Non avrai bisogno di ricordare, io sarò li con te." 
"Ma voglio ricordare come eri... Come eravamo" 
"Mi stai dicendo che quando sarò vecchio non mi troverai più bello come adesso?" chiesi con un adorabile broncio. 
Tu eri sdraiato a pancia in su con le gambe piegate e io mi posizionai tra queste in ginocchio, per poterti fare un primo piano. 
"Non fraintendere Kurt -risposi- io ti trovo bellissimo e ti troverò sempre bellissimo, anche quando gli anni avranno segnato il tuo viso, tu sarai sempre il mio angelo dagli occhi celesti" 
Ti alzasti sui gomiti e mi baciasti velocemente sulle labbra. 
"Fa che sia veloce" 
Mi sussurrasti a meno di un centimetro dalla bocca. 

Ora sei a New York, il tuo sogno si è avverato, lavori nel campo della moda; io sono rimasto a Lima in Ohio. Da solo.
Dimmi, che cosa ha tuo marito in più di me? Jeff... Anche il suo nome è insulso. 
Giro pagina e sorrido, in questa foto ci siamo tutti e due, siamo al Luna Park sulle montagne russe. Gridasti tantissimo. 
Guardando la foto successiva mi si spezza il cuore, era il giorno in cui litigammo per la prima volta. 
Tu avevi incominciato a massaggiare con un tizio, non ricordo il suo nome. Vi scambiavate messaggini di continuo e io mi ingelosii. 
Quel ragazzo ti scriveva che sareste andati insieme a New York e tu lo assecondavi. Passai 3 ore a boxare quel giorno.
Per fortuna le cose si sistemarono la sera stessa. 

"...è solo che con ogni discorso che facciamo tu finisci sempre con il parlare di New York e sembra quasi come se tu non vedessi l'ora di andartene Kurt... Io come dovrei sentirmi...?" 
Tu scossi la testa. 
"Tu sei l'amore della mia vita, Kurt. E tra pochi mesi te ne sarai andato e io rimarrò qui, da solo..." 
"Ma tu non rimarrai solo! Noi ci vedremo tutti i weekend... Non ti lascerò mai Blaine. Io ti amo." 

Io continuavo a crederti.
Se qualcuno mi avesse detto che te ne saresti andato io mi sarei alzato e lo avrei preso a pugni... Io ne sapevo più di loro perché tu continuavi a dirmi 'per sempre' chi poteva sapere...
La foto seguente la scattammo all'aeroporto di Lima, stavi per partire e io ti stavo accompagnando, poi sarei tornato indietro. 

"Oddio Blaine sono così eccitato! Stiamo per andare a New York!" 
"Tu stai per andare... Io ti porto le scatole fino all'appartamento e poi torno qui, per finire il liceo..." 
"Dai Blaine non fare così! Sii felice per me!" 
"Lo sono Kurt, lo sono." e lo ero davvero


Dopo svariate foto scattate sull'aereo con noi che ci baciamo, tu che fai facce strane, io che dormo, trovo l'ultima nostra foto insieme. 
Eravamo nel bel mezzo della sala del tuo minuscolo appartamento. 
Posai la macchina fotografica su un mobile e misi l'autoscatto. 

"Sei pronto Kurt? Hai solo dieci secondi da quando inizia." 
"Ci sono Blaine, ci sono" 

Feci partire l'autoscatto e tornai di fianco a te posai una mano sul tuo fianco e sorrisi, solo all'ultimo secondo decisi di cambiare posizione schioccandoti un bacio sulla guancia. 
Quella giornata la passai a New York con te. Camminavamo mano nella mano e nessuno ci diceva niente, nessuno occhiataccia, nessun insulto, quello era il paradiso. 
Una lacrima mi riga il viso segnato dalle rughe. 
Mi manchi Kurt. 
Mi manchi ogni giorno di più. 
Questa è la lettera numero 200. 
Non hai risposto neanche a una. 
Perché mi odi? 
Cosa ti ho fatto? 

"Signor Anderson?" 

Qualcuno mi chiama. Alzo lo sguardo. Non ho idea di chi sia. 

"Si ricorda di me? Sono la sua infermiera... Forza, andiamo è pronta la cena." 

Che sciocco che sono Kurt. 
Mi sono dimenticato di dirti una cosa. 
Sto incominciando a soffrire di Alzaimer. 
I ricordi sono tutti appannati nella mia mente, tutti tranne quelli che riguardano te. 
Mi ricordo il sapore delle tue labbra.
Ricordo il sapore della tua pelle.
Ricordo i tuoi sussurri.
Ricordo i tuoi capelli morbidi.
Ricordo i tuoi occhi azzurri. 
Ricordo tutto di te Kurt. 
Ora la ragazza di cui non ricordo il nome mi sta chiamando, devo andare. 
Continuerò i miei ricordi in un'altra lettera. 
Ti amo. 
Per sempre tuo,
Blaine.
 
 
 
  
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