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Autore: rosegarden    11/05/2012    2 recensioni
Anno domini 1816, Londra.
Tra feste, debuttanti, vestiti svolazzanti e valzer c’è Dianna, 24 anni, figlia unica del Conte Wilson Spencer e vista la sua età è ormai considerata una zitella.
Poi c’è Jonathan, V Duca della casata degli Hamilton, l’uomo di cui Dianna è innamorata da metà della sua vita. Diventato Duca all’età di soli 18 anni, dopo la morte misteriosa di suo padre dovuta a una caduta da cavallo.
Poi ci sono Nathan e Stephen, i fratelli di Jonathan, i gemelli, i caratteri irrequieti della famiglia.
Ma per lui Dianna è solo la migliore amica di sua sorella minore Daphne, o almeno così credeva.
Per questo Jonathan le chiede un favore, aiutarlo a trovare la moglie perfetta.
Un salto indietro nel tempo, nel periodo Regency, in una Londra brillante dell’antica nobiltà, tra amori persi e amori ritrovati. Tra sguardi fugaci e parole mai dette. Tra due cuori destinati ad unirsi.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

La festa nella dimora di sir. Phillips pullulava di persone, e non erano ancora arrivati tutti.

Gli archi suonavano una musica di sottofondo, mentre le dame seguite dai proprio cavalieri si dirigevano verso il buffet o a parlare sulla terrazza dove l’aria era decisamente più respirabile.

Dianna era seduta insieme a sua madre e altre signore su un divanetto posizionato in un angolo del grande salone da ballo, da dove si riusciva a vedere quasi tutto, così da poter pettegolare senza problemi su quello che succedeva alla festa.

Il vestito verde salvia le si addiceva particolarmente quella sera, e i ricami dorati sul corpetto mettevano in evidenzia i riflessi biondi dei suoi capelli.

Non era la classica bellezza che gli uomini adoravano, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Dianna aveva capelli color cioccolato e occhi verdi, che trasmettevano sicurezza. Troppo alta per i canoni Inglesi di quei tempi, la ragazza, ormai donna, non aveva ricevuto molte proposte di matrimonio. E quelle poche che le erano state offerte erano state declinate dal padre di lei, secondo il quale la figlia non avrebbe dovuto sposare un uomo di rango inferiore al suo. E a lei in fin dei conti, non era mai dispiaciuto questo giudizio. Il suo cuore apparteneva, ormai da quando aveva 12 anni ed era paffutella e teneva i capelli raccolti in due trecce, al fratello della sua migliore amica Daphne. Jonathan.

Jonathan dal sorriso che le faceva tremare le ginocchia, Jonathan dalla gentilezza disarmante e Jonathan dagli occhi più favolosi che avesse mai visto nella sua vita.

“ Oh Miss Spencer, siete veramente incantevole questa sera, sareste così gentile da offrirmi questo ballo?” Dianna si girò verso un ragazzo sorridente, con i capelli biondi leggermente spettinati che mostravano il suo spirito libero.

“No carissimo mio, la Signorina Dianna Spencer donerà il suo prossimo ballo al sottoscritto, esatto?” Questa volta si girò dalla parte opposta, dove l’esatta copia del ragazzo precedente le stava parlando.

“Ragazzi per favore, lasciatela stare! Adesso Dianna viene fuori sulla terrazza con me, a prendere un po’ di aria, ho ragione?” disse la ragazza dalla massa di capelli corvini davanti a lei.

Come rifiutare un Hamilton, anzi due in questo caso, senza farli offendere?

“Mi dispiace ragazzi, ma la precedenza va alle donne. Andiamo Daphne.” disse Dianna alzandosi dal divanetto e salutando le donne che sarebbero rimaste lì a pettegolare senza di lei, compresa sua madre.

“Potremmo ritenerci offesi sai Dianna?” Disse il primo.

“Nathan, Stephen, ci sono un sacco di debuttanti a questo ballo e le loro madri farebbero carte false per far accaparrare alle loro figlie un partito buono come il vostro, sceglietene una e chiedetele la mano per le danze. Non dovete chiederlo ogni volta a me!” Gli disse la ragazza con un sorriso che le aleggiava sulle labbra rosate.

“Non ci penso neanche, ho solo 20 anni, sono troppo giovane per sposarmi! E poi ho terrore delle loro madri, sono donne subdole.” A queste parole Daphne si girò e riprese il fratello minore “Stephen, sono donne dell’alta società, e anche se non lo fossero sono sempre donne, porta loro rispetto. Capito?” poi prese sottobraccio l’amica e la condusse attraverso i rossi e spessi tendaggi delle finestre, fino ad arrivare su un’immensa terrazza di marmo bianco.

La luna era piena quella notte, e se anche non ci fossero state alcune candele sparse a illuminare le scale, ci si sarebbe visto perfettamente lo stesso.

Daphne le fece segno di seguirla per le scale che portavano in giardino, e poi si sedette su una piccola panchina situata poco più il à della fine delle scale.

La ragazza dai capelli corvini e occhi altrettanto scuri si sedette e batté la mano su lo spazio avanzato della panca, per far capire all’amica di sedersi accanto a lei.

Dianna si sistemò il vestito e si sedette alla sinistra della sua ormai migliore amica da parecchi anni.

Il vento soffiava leggero e faceva spostare alcune ciocche della complicata acconciatura di Dianna, che si volse verso l’altra ragazza “Cosa c’è Daphne, che cosa succede?” chiese preoccupata all’amica.

Lo sguardo di Daphne era indirizzato verso il nulla davanti a sé, stava pensando. A cosa?

“È tornato Dì, ieri è arrivato a casa, dopo più di un anno” disse in un sussurro la mora.

Non poteva essere, non poteva essere tornato. Ora che ci aveva fatto l’abitudine, lui non poteva essere di nuovo su suolo inglese. La battaglia di Waterloo era finita da più di un anno, ma lui non era voluto tornare subito. Dopo tutto quello che aveva vissuto, perso, visto doveva rimanere da solo per pensare. Non sapeva quanto tempo, ma a quanto pare questo periodo era terminato.

“Chi, scusa?” le chiese gentilmente facendo finta di non capire. Come poteva non aver capito subito di chi parlava? Lui era il suo pensiero fisso da sempre, il suo sogno di ogni notte, la sua fissazione peccaminosa che la faceva sentire impura.

Daphne si asciugò le lacrime con il palmo della mano sinistra e si girò a guardare Dianna “Come chi? Jonathan è finalmente tornato.” Disse facendo comparire insieme alle lacrime un sorriso che le sciolse il cuore.

E adesso?

 

Continua…

 

Angolo autrice: 

Salve a tutti! Nuova storia per me, ed è anche la mia prima originale. Questo è solo un prologo, per iniziare a introdurre i personaggi di questa storia. Era un sacco di tempo che non scrivevo qualcosa, spero che lascerete un vostro parere (che sia positivo o negativo non importa, accetto le critiche, basta che siano costruttive). Che altro dire? Buona lettura! (anche se il capitolo è finito)

Baci, ylenia.

  
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