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Autore: __Stella Swan__    11/05/2012    2 recensioni
Yuki sentiva le lacrime che stavano per scendere lungo le sue fredde e pallide guance. Guance che non si sarebbero mai arrossite quando fosse in imbarazzo,guance che probabilmente non si sarebbero più alzate per simulare un sorriso,se non fingerlo.
“Calmati Zero”, mormorò sfinita da tutte quelle ingiuste accuse. Sì che era diventata una vampira nobile,ma non poteva classificarla come tutti gli altri dopo nemmeno due ore che era avvenuta la trasformazione. “Calmati. Ti prego,fammi entrare”.
“No”, ruggì secco e freddo come il ghiaccio dell’Alaska. Non si stupì nell’aver avuto una risposta negativa – dopotutto Zero era sempre stato così da quando era entrato in casa sua, tanti anni prima – ma nemmeno aveva intenzione di cedere così facilmente.
 
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una breve one-shot scritta per una sfida sui forum, riguardava i manga quindi ho scelto il mio preferito: Vampire Knight =) E' una scena tratta da un preciso passo del manga, ma ho cambiato il finale! Diciamo che lascia spazio all'immaginazione alla fine, sta a voi decidere quello che succede =)
 


My Vampire Knight.




Arrivò davanti alla porta della sua stanza,ma appena allungò la mano per afferrare la maniglia sentì provenire dall’interno il suono del grilletto,segno che la pallottola era già pronta a scattare per trafiggere il suo tenero e più che mai fragile cuore. Spalancò gli occhi,incredula,con ogni arto paralizzato,il sangue nelle vene che scorreva veloce come un treno che percorreva un rettilineo sulle rotaie e la testa che voleva scoppiare.
In quel momento il silenzio precipitò in tutta l’accademia,avvolgendola con un’aurea ancora più cupa e tetra,inghiottendola in quella che sembrava una notte eterna.
“Non provare ad avvicinarti”, le sussurrò con voce tenebrosa,adirata,che faceva venire i brividi. Non lo aveva mai sentito in quel modo.
Abbassò la mano,non volendo peggiorare la situazione entrando nella sua stanza. Era partita con l’intenzione di parlargli,di rassicurarlo dicendogli che andava tutto bene,che non sarebbe cambiato nulla tra loro. Ma non poteva mentire a se stessa,né tanto meno a lui.
“So che sei arrabbiato,Zero”, gli mormorò dolcemente, “e so anche che non riuscirai mai a perdonarmi per quello che ti sto facendo”.
Non si udì alcuna parola per qualche interminabile secondo,ma nemmeno il suono di una pistola che veniva riposta nel suo cassetto. Zero strinse i denti,continuando a puntare contro la porta la sua Bloody Rose,esattamente all’altezza del petto di Yuki.
“Non è per quello che stai facendo ora”. La ragazza sospirò,chiudendo gli occhi e sciogliendo il groppo formatosi in gola. “Ma è per tutto quello che hai fatto”.
“Zero,io non potevo raccontarti la mia vera storia! Non ricordavo!”, alzò la voce,avvicinandosi inconsciamente alla porta. Il ragazzo,disperato e seduto sul suo letto,strinse più forte la pistola,come se Yuki potesse vederlo – ed in un certo senso lo vedeva,con i suoi nuovi poteri da vampira nobile.
Vampira nobile...
La più schifosa ed insulsa razza di vampiri,i Sangue Puro,coloro che potevano trasformare le persone nei loro simili come volevano e quando conveniva loro,sia per difesa o per diletto. Yuki si era appena unita a quella deprimente tribù di nobili altezzosi,falsi e perfetti nello stesso tempo,affascinanti e temuti da tutti gli altri ranghi di vampiri esistenti sulla faccia della terra.
“Menzogne!”, le rispose gridando,accecato dall’ira, “Tu sei e sei sempre stata una maledetta vampira di Puro Sangue! Tu mi hai usato per tutto questo tempo,come una marionetta nelle mani di un burattinaio,come un giocattolo per bambini!”.
Yuki sentiva le lacrime che stavano per scendere lungo le sue fredde e pallide guance. Guance che non si sarebbero mai arrossite quando fosse in imbarazzo,guance che probabilmente non si sarebbero più alzate per simulare un sorriso,se non fingerlo.
“Calmati Zero”, mormorò sfinita da tutte quelle ingiuste accuse. Sì che era diventata una vampira nobile,ma non poteva classificarla come tutti gli altri dopo nemmeno due ore che era avvenuta la trasformazione. “Calmati. Ti prego,fammi entrare”.
“No”, ruggì secco e freddo come il ghiaccio dell’Alaska. Non si stupì nell’aver avuto una risposta negativa – dopotutto Zero era sempre stato così da quando era entrato in casa sua, tanti anni prima – ma nemmeno aveva intenzione di cedere così facilmente.
“Ascoltami. Se mi lasci entrare possiamo parlarne. Ti spiegherò tutto quello che mi ricordo, tutto quello che sono. Ma,ti prego,lasciami spiegare”.
Non servirono a nulla le dolci parole di Yuki. Questa volta Zero non rispose nemmeno, lasciando immaginare alla sua vecchia amica cosa aveva intenzione di fare: quello di non parlare con lei.
Ed infine,ecco quel piccolo sorriso finto,che anche Zero sarebbe stato in grado di vedere. Scosse la testa,divertita e colpita al cuore nello stesso tempo dalla smisuratezza dell’orgoglio del ragazzo che sedeva a pochi metri da lei,dal semi vampiro alla quale aveva più e più volte donato il sangue per la sua insaziabile e incontrollabile sete.
“Ho capito,Zero. Non vuoi parlarmi. Hai tutte le ragioni del mondo,come ti ho già detto che è lecito il fatto che tu sia arrabbiato,anzi,irato a morte con me. Se tu vorrai,io sarò disposta a parlare,quando sarai più tranquillo e non mi minaccerai con la tua potente Bloody Rose puntata al petto. Ti lascio in pace ora”.
E così dicendo,diede le spalle alla porta di Zero,contro la quale era ancora puntata la pistola. Yuki si allontanò lentamente,come se stesse camminando al patibolo per la seconda volta.
Non era bastato per quella notte scoprire che tutta la sua vita era stata una menzogna,che la ragazza semplice ed umana che credeva di essere,in realtà era un’assassina assetata di sangue? Doveva per forza mettersi anche Zero contro di lei,a rovinarle del tutto la vita? Lui che le era sempre stato accanto nei momenti difficili,lui che si comportava sempre da duro,ma che infondo aveva un cuore così dolce,e Yuki se n’era accorta più e più volte.
Nella mente della ragazza vorticavano ancora tutte le immagini che le erano state proiettate nel momento dopo la trasformazione,quando i canini del suo adorato fratello Kaname erano sprofondati nel suo collo bianco e delicato,gettandola nell’oblio di quel mondo così cupo e nascosto,così proibito e segreto.
Appena arrivò nella sua stanza si coricò sul suo letto,gli occhi ancora spalancati che fissavano il vuoto,che non volevano credere alla visione di Zero che la minacciava a morte con la sua più potente arma mortale,per un vampiro.
Nel frattempo,Zero abbassò il braccio indolenzito a causa del prolungato puntamento contro Yuki. Si sentiva stupido,ma da un lato pensò che non avrebbe potuto fare altro,che la sua mente non era riuscita a ragionare in tempo,che non avrebbe dovuto essere così duro con lei. Eppure non ce l’aveva fatta,i suoi sentimenti avevano agito più in fretta,la voglia di non credere a tutto ciò che aveva visto poche ore prima lo aveva fatto impazzire.
 
Si sentì il profumo di quel sangue così invitante – proprio quel sangue – mentre colava a terra per qualche inspiegabile motivo. Zero si arrampicò sul tetto dell’edificio,seguendo quella scia che avrebbe attirato anche il vampiro più resistente,più convinto nell’astenersi dall’infrangere le leggi dei vampiri nobili,di Sangue Puro.
Ma appena raggiunse la cima,non volle credere ai suoi lucidi e stanchi occhi. Il viso di Yuki rivolto verso l’alto erano chiusi,lei incosciente,e ciò che non avrebbe mai voluto vedere: Kaname che succhiava avido quella sostanza vitale che solo Zero aveva avuto il piacere – ed il diritto – di gustare,che apparteneva a lui e a nessun altro vampiro. Il vampiro più nobile tra tutti che aveva ceduto al suo istinto primordiale,alla sua condanna da quando era nato dai nobili signori Kuran. Il suo rivale,colui che avrebbe voluto portargli via la sola cosa,la più importante che gli rimaneva,ormai ce l’aveva quasi fatta.
Era disgustato dalla scena e così adirato che avrebbe distrutto il mondo intero se solo ci fosse stata un’occasione per poterla salvare.
Kaname alzò gli occhi verso Zero,un frivolo di sangue che scendeva dal suo mento ed il sorriso più ampio che gli aveva mai visto fare in tutti gli anni che lo conosceva,da quando aveva iniziato il suo lavoro di Guardian.
“Ho sentito un odore che conosco bene... quello del sangue di Yuki. E poi...”, mormorò Zero,puntando l’arma contro Yuki e Kaname, “la presenza di due vampiri! Kuran! Tu l’hai...”.
“Smettila Zero!”, intervenne immediatamente Yuki,parandosi davanti a clui che l’aveva appena trasformata. “Quest’uomo è il mio nobile fratello!”. Pochi secondi dopo aver pronunciato quelle parole,la ragazza svenne tra le braccia di Kaname.
“Fratelli...”, mormorò Zero,con espressione sconcertata.
“Sarei stato felice se fossi nato davero come sue fratello maggiore”, rispose il vampiro,sorreggendo la sorella svenuta tra le braccia. “La tua espressione dice ‘non voglio crederci’,Zero”.
“Yuki ti ha chiamato fratello,ma tu hai detto che non è così... cosa significa?”, volle sapere.
Kaname si alzò,sospirando e pronto ad andarsene. “Yuki è figlia di Sangue Puro dei Kuran,su questo non c’è dubbio. Questo dovresti averlo capito anche tu,se sei uno straccio di vampiro. Però tu fai anche parte delle schiere di coloro che ci cacciando,quindi... che farai?”.
 
“Quanto sono stupido”, si disse Zero,mettendosi una mano sulla fronte,asciugando il sudore freddo che era sceso lungo le tempie fino a rendergli le labbra salate. Non si era mai comportato così con Yuki,nemmeno con Kaname. Minacciarla con la propria Bloody Rose,l’arma letale che riservava solo agli ignobili vampiri come lui stesso era.
Lasciò che la sua schiena cadesse sul materasso e, con ancora la mano sulla fronte,fissò il soffitto in silenzio,cercando una risposta al perché di tutto quello,perché proprio a lui,perché proprio Yuki.
“Non posso stare con le mani in mano”, mormorò a denti stretti.
Si rialzò di scatto,correndo per il corridoio dell’accademia disarmato – la pistola era caduta sul letto mentre si alzava – e tentando di arrivare il più in fretta possibile nella stanza di Yuki. L’intera scuola era deserta,una precauzione contro l’imminente ed improvviso attacco di Rido, colui che voleva la figlia legittima della famiglia Kuran: Yuki.
Il compito di Kaname era di proteggerla,diventando anche suo marito,sebbene fosse un matrimonio tra “fratelli”. Eppure questo era comune nelle famiglie nobili dei vampiri Puro Sangue.
Arrivò finalmente alla porta di Yuki e senza nemmeno bussare,si precipitò al suo interno. La ragazza era seduta a terra,vicino alla finestra frantumata. Non si chiese nemmeno il per come e perché fosse distrutta,ma si concentrò su Yuki.
Aveva le braccia intorno alle ginocchia,il viso nascosto dalle sue gambe. I suoi lunghi capelli – che prima della trasformazione erano corti fino alle spalle – toccavano fino a terra,formando dei cerchi quasi perfetti.
“Yuki”, mormorò Zero,avvicinandosi. Al suono del suo nome,la ragazza mostrò il viso rigato dalle lacrime,le labbra che tremavano e gli occhi arrossati.
“Hai ragione su tutto quello che hai detto”,gli disse prima che potesse continuare. “Hai ragione sul fatto che noi Sangue Puro siamo solo dei vampiri che si credono superiori, che pensano di avere il diritto a fare qualsiasi cosa,a prendere tutto il sangue che desideriamo,a trasformare chi vogliamo. Conosco bene i tuoi pensieri,ed hai ragione. Quindi,per favore”. Si alzò di scatto,andandogli incontro e mettendogli tra le mani la sua Artemis – il suo lungo bastone antivampiro.
“Uccidimi ora prima che io possa fare male a qualcun altro”, lo implorò. Zero si ritrovò con Artemis tra le mani e Yuki davanti ai suoi occhi pronta ad immolarsi per una causa che lui stesso credeva giusta. Il problema,però,era che non toccava a Yuki fare quel genere di sacrificio,ma ad un Sangue Puro che aveva commesso dei peccati in passato e che doveva redimersi.
“Cosa diavolo stai dicendo?”, le chiese inorridito dall’idea di doverla uccidere. Anche se l’aveva minacciata con la sua pistola non voleva dire che era realmente intenzionato ad ucciderla. Non stava né in cielo né in terra.
“Ti ho solo fatto del male,è l’unica cosa che merito”.
Zero scosse la testa,gettando Artemis a terra. Prese il viso di Yuki tra le proprie mani gelide come il ghiaccio,arrivandole a pochi centimetri dal naso. “Per diavolo Yuki! Come credi che io possa avere il coraggio di compiere un gesto del genere,senza pretendere di impormi la stessa fine dopo?”. Senza nemmeno pensarci,avvolto da una sete così insaziabile che gli provocava il profumo del sangue di Yuki,affondò le sue zanne nel collo bianco e delicato della ragazza,cominciando a bere quel nettare così puro e così nobile,che nessun altro vampiro – oltre Kaname – aveva mai avuto la fortuna di provare.
Yuki emise un piccolo gemito di dolore,siccome Zero non aveva pensato ad essere il più delicato possibile. Il calore avvolse entrambi,come un vortice di fuoco nella quale erano presenti solamente loro due.
Zero era estasiato dal gusto così dolce e particolare che aveva assunto Yuki,e lei si sentiva così a suo agio come non mai,come nemmeno con Kaname. Sentire i denti di Zero che le tagliavano la pelle non era una novità per lei,ma questa volta era totalmente diverso. Forse perché era la prima volta che lo faceva da quando era vampira,perché prima era sempre lei ad offrirsi come “via di fuga” al crudele destino che lasciava Zero legato sia alla vita sanguinaria da vampiro che quella semplice di un umano.
Quando il dolore iniziò a farsi più lampante,Yuki spinse via Zero,facendolo cadere a terra. E così come aveva fatto lui,lo azzannò alla base della gola,dove il sangue era più fluente e caldo, dove era anche meno doloroso per quanto le riguardava.
Zero non emise nemmeno un sospiro quando lo morse. Probabilmente era troppo eccitato per il fatto che la ragazza che amava stava succhiando il suo sangue – il suo,quello di un dannato vampiro da quattro soldi – e gli piaceva da morire.
In realtà,uno scambio di sangue del genere era da tradursi con la parola “amore”: solamente i vampiri destinati a stare insieme avevano dei rapporti così intimi come lo scambiarsi il sangue a vicenda. Nessuno dei due ci aveva mai pensato,né lo ha fatto prima di agire,ma semplicemente si lasciarono condurre dal proprio istinto,dalla propria bramosia di sangue e di piacere reciproco.
Quando la forza di Yuki diventò superiore a quella di Zero,il ragazzo la allontanò un attimo,fissandola negli occhi. Quegli occhi rosso fuoco,identici a quelli di tutti i vampiri assetati,identici a quelli di Zero ogni volta che gli mancava il fiato e aveva bisogno del sangue di Yuki. Altro che pastiglie di emoglobina. Il sangue nobile era proprio da leccarsi i baffi.
“Perché lo hai fatto?”, le chiese dolcemente,ma nello stesso tempo con un tono straziato,colpevole.
Yuki scosse la testa,strabuzzando gli occhi. I suoi capelli sfioravano le guance di Zero. “Fatto cosa?”, domandò confusa.
“Lo scambio di sangue. Sai cosa vuol dire”. Yuki tentò di scavare nel suo passato,cercare se qualcuno – quando era piccola – le avesse mai spiegato il reale significato dello scambio di sangue. Oppure pensando anche a quello che aveva avuto poco tempo prima con Kaname.
Eppure,questo con Zero era stata tutta un’altra cosa.
“Lo so”, gli disse infine. Zero,per la prima volta,mostrò il suo vero sorriso sincero e solare. Con ancora le mani sul viso di Yuki,l’avvicinò a sé e le diede un piccolo bacio – non troppo lungo per non rischiare di farla arrabbiare,né troppo corto per far sì che non si provasse nemmeno quel leggero brivido per aver baciato la persona che amava.
Yuki,quando si ritrasse,lo studiò nei minimi dettagli. Non era schifata dal suo gesto,anzi. Le aveva fatto piacere,poiché in un piccolo angolo del suo cuore aveva sempre sperato che compisse un gesto del genere.
Nello stesso momento che gli sorrise,pronta a restituirgli il bacio rubato,si sentirono dei passi inferociti dal corridoio. Non ebbero nemmeno il tempo di alzarsi,che la porta era già spalancata.
“Oh,guarda chi c’è”, canticchiò Ichiru,il fratello gemello di Zero. Il suo sorriso non diceva nulla di buono. Pochi secondi dopo,al suo fianco,spuntò il viso contratto ed irato di Kaname, che non sapeva più se fulminare Yuki o il suo acerrimo nemico Zero.
Calò nella stanza un’aria tesa come un fil di ferro. Yuki e Zero si alzarono in piedi,continuando a fissare i due ragazzi inattesi. Si sentiva ancora l’odore del sangue in tutto l’istituto,persino le macchi a terra segnavano il misfatto.
“Non ti preoccupare”, disse Kaname con la sua voce solenne. “Intanto Zero non sarà più una minaccia ora”. Zero non ebbe nemmeno il tempo di corrucciare le sopracciglia,che si sentì uno sparo rimbombare nel corridoio.



 

  
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