Ciao Jimmy, sono passati dieci anni e mi ricordo il tuo nome.
Mi ricordo il tuo sorriso e la tua voce.
Mi ricordo chi eri e cos’hai fatto.
 
Oggi sono venuto a trovarti, ti ho portato dei fiori blu, il tuo colore preferito.
Poi, mentre scansavo le foglie dalla tua lapide, mi sono seduto vicino a te e ho cominciato a parlarti.
Ti ho raccontato della mia vita, cioè, della mia vita ultimamente. Sai, sta andando un po’ a rotoli.
 
Ci vorrebbero le tue frasi alla Jim Morrison che ti dicono come fare, che ti indicano una strada.
Oppure ci vorrebbe una chiacchierata, vera e propria, con te. Dove, anche nei peggiori dei momenti, mi facevi scappare una risata. Dove finivamo sempre per scolarci una Heineken. Dove finivamo sempre a parlare del nostro ultimo cd, con la tua convinzione che sarebbe stato una figata. Oppure dove finivamo sul divano a giocare alla Play.
 
Sì, come ho fatto per questi infiniti mesi, sono venuto a trovarti.
 
Mi manchi.
Mi ero promesso di non dire mai più queste parole che mi provocano sempre qualche lacrima, ma mi manchi.
Mi manca vederti alle prove, mi manca vederti tutta la settimana, mi manca vederti in giro per casa mia, mi manca vederti scherzare con tutti noi, mi manca il tuo sorriso e la tua risata.
Mi manca anche vederti agitare velocemente le bacchette sulla tua batteria, e mi manca la tua voce.
Giuro che darei tutto quello che ho solo per rivederti per un ultima volta e dirti tutto ciò che non ho avuto tempo di dirti, perché di cose da dire ne ho tante, troppe, come ti voglio bene, Jimbo.
 
 
Forse dovrei smetterla di dire il tuo nome, di chiamarti nel bel mezzo della notte.
E’ più forte di me, Jim, non ci riesco.
Sei come un foglietto che mi è caduto dalle mani troppo velocemente, e che il vento si è portato via.
Lo cercherei in ogni angolo, in ogni luogo, solo per scriverci sopra tutto ciò che non ho scritto mai, per tenerlo con me come un porta fortuna, per tenerlo semplicemente vicino.
 
 
E’ da poco passato capodanno. Sai Jimmy, non è stato felice come gli anni passati.
Il natale non è stato lo stesso. Il solo pensiero della tua morte ci assale tutti.
Il tuo compleanno, però, è l’unico dove mostriamo un minimo di felicità, ricordandoci di tutte le tue avventure e di tutti i casini che abbiamo combinato insieme, ricordandoci di tutte le feste che facevamo.
Chissà lassù come festeggi, eh Jim?
Magari fai una super-festa a base di alcool, come facevi quando eravamo al liceo.
 
 
Mi piacerebbe riportarti qui con noi e mostrarti come siamo ora. Senz’altro siamo cresciuti, diversi.. ma alla fine rimaniamo i soliti quattro cazzoni di sempre.
Mi piacerebbe anche ritornare alla sera del 28 dicembre, vederti e parlarti, e forse impedire che tutto ciò accadesse.
Vorrei tante cose, vorrei dirti tante cose, ma ormai sono solo parole buttate al vento e che spero, quel vento, ti permetterà di sentire.
 
 
Però, Jim, nonostante tutto, noi non finiremo mai. Te non finirai mai.
Parlarti nella notte, o parlarti vicino alla tua lapide, mi darà sempre conforto.
 
 
Non ci sarà una fine, non ci saranno addii. Ci saremo sempre noi, Brian e Jimmy.
Gli anni passeranno veloci come i secondi, ma l’amore e la nostra amicizia, quella no, ci sarà sempre.
Te lo prometto, Jim.
 
 
Ciao, Jimmy. Sono passati altri dodici mesi ma mi ricordo il tuo nome e la tua risata.
Mi ricordo delle nostre sbronze a 15 anni e dei nostri sogni.
Mi ricordo chi eri e cos’hai fatto.
Sei il mio migliore amico.

And all I can taste is this moment,
and all I can breathe is your life.
'Cause sooner or later it's over,
I just don't want to miss you tonight.