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Autore: 19_ACSECNARF_94    12/05/2012    1 recensioni
come è brutto amare una persona che non si innamorerà mai di te, ma cosa succede se questa persona cambierà idea?
lasciate un commento, grazie!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché non riesco a dimenticarti?
 
Perché non riesco a dimenticarti? Ci ho provato. Oh, se ci ho provato… ma non ci riesco. Ogni canzone, ogni film, ogni dannatissimo libro sembra parlarmi di te. Ogni notte mi sveglio sentendo le tue mani sulla mia pelle. Il tuo profumo nell’aria quando mi alzo. Il tuo sorriso. E ora questo. Getto il cellulare sul letto, senza curarmi del fatto che possa cadere a terra. Un solo messaggio.
“Ho bisogno di parlarti… di quello che è successo. Ti prego”.
Parlarmi di cosa? Lo sa benissimo che sono innamorata di lui ma non se ne è mai importato, quindi ora è meglio se sparisce per un po’. Ho bisogno di stare sola, e questa è la volta buona che me lo scordo, almeno spero.
“Dai scendi sto giù al tuo palazzo! E’ urgente!” è di nuovo lui che continua a messaggiarmi. Non ho voglia di vederlo.
Anche l’ultima volta aveva detto che mi voleva parlare ed io, sperando che finalmente si fosse accorto di me, ero andata da lui. Stavo per raggiungerlo, quando Sara, una bionda tutta tette, gli si butta in braccio e inizia a baciarlo. Appena il mio sguardo incontrò il suo mi girai e iniziai a correre, non volevo più vederlo.
La suoneria del mio telefono mi strappa da quei ricordi dolorosi. Lo prendo e vedo sul display il suo nome. Marco. No, non voglio rispondere!
“Giulia, vieni qui!”
“Eccomi, che c’è?” dice la mia sorellina.
“Tieni rispondi, e digli che sto facendo la doccia” le dico porgendole il telefono.
“Ma Sara è una bugia?”
“E allora? Che te ne frega, digli così e basta”
“Mamma mi ha insegnato a non dire bugie” dice con voce falsamente innocente.
“E va bene! Se lo fai ti do cinque euro, okay?”
Lei prende il mio cellulare e risponde “pronto… si ciao Marco… no Sara non può venire si sta facendo la doccia… okay glielo dirò ciao”. Mi ridà il telefono e dice “ti aspetta giù, appena hai finito lo raggiungi”.
Cavolo non ho nessuna voglia di vederlo! Ma cosa vorrà da me? Sicuramente mi vorrà parlare della sua nuova fiamma Miriana. Ma non mi sono già umiliata abbastanza dandogli i consigli per conquistare Luisa, Marta, Eleonora. Si sono tutte le sue conquiste, tutte la Barbie della scuola ed io, come una stupida, mi sono innamorata di lui. Ma cosa sono io per lui? Solo l’amichetta che lo aiuta a ripetere per le interrogazioni, per i compiti o quella buona a dargli consigli su altre ragazze, non mi considererà mai come sua possibile ragazza. Sono l’esatto opposto dei suoi canoni di bellezza: alte, bionde, occhi azzurri, con almeno una terza di reggiseno. Io non sono ne alta ne bassa, sto nella media, ho i capelli neri come la notte con sfumature rossicce, occhi marroni che sembrano cioccolato fuso e porto a stento una seconda. Conclusione? Per lui non sono bella!
DRIN!!!!!! Il mio cellulare, lo prendo e non mi preoccupo neanche di leggere il nome sul display tanto già so che è lui. “ Pronto” “Sara, è ancora lunga questa doccia?” “No, il tempo di vestirmi e scendo”. Non ho aspettato neanche che mi salutasse che già avevo riattaccato.
Butto il telefono per terra,tanto è indistruttibile, ed io mi tuffo sul letto. Come vorrei poter scomparire tra le lenzuola e non dover affrontare la sua felicità e il mio dolore.
Il tempo di versare le ultime lacrime di dolore e frustrazione e poi eccomi di nuovo in piedi. Corro in bagno per darmi una ripulita, un po’ di trucco e via, verso la mia dannazione, verso l'unico ragazzo che amo e che ho sempre amato e per il quale io non sarò mai nulla.
Scendo lentamente le scale che separano il secondo piano di casa mia dal portone del palazzo dove troverò lui ad aspettarmi. Sono arrivata, lui mi da le spalle per fortuna, almeno non ha visto la mia espressione piena di dolore. Ora indosso la mia solita maschera e vado a parlargli. "Ciao Marco".
" Ciao, Sara finalmente!"
 " Marco che vuoi devo studiare lo sai, tra una settimana ho un esame"
" Si lo so Sara, ma se perdi un paio d'ore non cambia niente"
" Un paio d'ore?! Ma sei impazzito! Mica mi devi raccontare tutta la tua vita?!" gli dico con tono pieno di sgomento.
" Più o meno... Dai andiamo" dice con quel suo sorriso beffardo che mi ha colpita sin dal primo giorno. Io lo guardo stupita, ma che vuole da me?
"Okay andiamo" dico con tono rassegnato.
Iniziamo a camminare, in silenzio, ne io ho intenzione di chiedergli della sua nuova fiamma ne lui ha fretta di parlare. Così dopo dieci minuti arriviamo ai giardinetti pubblici senza neanche dire una parola.
“Allora Marco, sono dieci minuti che camminiamo e non hai detto ancora una parola, si può sapere che vuoi?” dico con un po’ di rabbia.
“Vieni, sediamoci”, così dicendo mi conduce ad una panchina.
“Ti ricordi quando ti ho detto che volevo parlarti più o meno della mia vita?” dice tutto d’un fiato.
“Si lo ricordo, e allora?” chiedo con un po’ di paura.
“Bhè mi sono innamorato, e questa ragazza è tutta la mia vita ora e sento che per lei farei tutto. E’ diverso da quello che provavo per le altre ragazze lei è speciale. Lei…”.
Ormai non gli do più ascolto, ragazze, ragazze e ancora ragazze, ma non so se questa volta ce la faccio a reggere, è meglio se la finisce di parlare, altrimenti scoppio in lacrime.
“Sara, ma che hai? Mi stai ascoltando?”.
Che bella faccia tosta mi chiede anche se lo ascolto!
 “Si marco ti sto ascoltando e non so che dirti. Anzi una cosa c’è. Spero che tu sia felice, te lo meriti e spero anche che lei ti ami tanto quanto la ami tu” dico e sta per andarmene quando mi ferma per il polso e mi fa rigirare “tu mi ami Sara?”
“Ehmm… io…”
“Sara mi ami?” mi chiede con tanta insistenza.
 Non so che rispondergli e lo guado come una stupida, ma poi capisco che devo dire qualcosa, così apro la bocca e “bhe io… perché questa domanda?”. Come si può essere così stupide, io e il mio maledetto orgoglio. Gli avrei dovuto dire “si diamine ti amo”, ma no, non l’ho fatto.
“ Sara quella ragazza, la mia vita, sei tu, forse è una follia, anzi sicuramente è una follia perché ormai siamo quasi come fratelli, ma io ti amo Sara credimi non ho mai amato nessuno come amo te e non…” il resto della frase è soffocata dal bacio che intanto, non so neanche io come, gli ho dato. Presto ci ritroviamo l’uno nelle braccia dell’altro, labbra su labbra, sospiri su sospiri, batti accelerati del cuore che si sommano.
“Ti amo Marco”
“Ti amo Sara”
E poi ritorniamo verso casa, ma questa volta mano nella mano.

 
  
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