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Autore: Josephine luna    12/05/2012    0 recensioni
Questa è una storia d'amore nata nel continente americano durante lo scoppio della guerra d'indipendenza. entrambi i protagonisti hanno un passato tormentato, ma scopriranno che i dolori che hanno subito, sono serviti per farli avvicinare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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le strade del destino

      Capitolo uno

Il sole stava ormai tramontando dietro le lussureggianti colline.  Da sotto un’antichissima quercia, Aaron si godeva lo spettacolo che la natura gli stava offrendo, mentre la leggera brezza gli scompigliava i ricci neri sulla fronte.  Si recava lì ogni sera da ormai cinque anni; era diventata una specie di routine.  Nel cielo color rubino, due uccelli volavano vicini, facendo meravigliose acrobazie, con picchiate e spirali, per poi planare nel bosco.  Anche vicino alla sua casa Natale c’era un bosco; lui e Maria vi si recavano spesso, un po’ per gioco, un po’ per sfuggire allo sguardo severo di Richard, suo padre.  Aaron ricordava perfettamente le corse che faceva con Maria, partendo dalla fontana al centro del vialetto di fronte a casa, fino al ruscello che scorreva in mezzo al bosco, accanto al grande pino con un enorme buco nel tronco.  Il viso di Maria, così vivido nei suoi ricordi, gli riportò alla mente la tragica sera in cui la perse per sempre.  Si alzò di scatto, come a voler scacciare il pensiero con quel gesto repentino.  Aveva deciso di dimenticare la faccenda, sebbene sapesse che non ci sarebbe mai riuscito.  Con un fischio richiamò Flame, il suo purosangue, che si stava rifocillando poco lontano.  Il cavallo si accorse subito, e Aaron lo ricompensò lisciandogli il pelo sul collo.  Flame era sempre stato affezionato ad Aaron, e dovunque egli dovesse andare, era sempre il cavallo a portarcelo.  Aaron ricontrollò la sella un’ultima volta prima di montarci e partire al galoppo verso casa.  Il vento fresco sul suo volto fu come un balsamo benefico, e alleviò il dolore che il ricordo di Maria aveva portato a galla nella sua anima.

                                         § § §

La villa dello zio George si stagliava all’orizzonte, in fondo al lungo viale lastricato.  Anche in lontananza era possibile scorgere la facciata enorme, in laterizio rosso che esaltava i cornicioni di marmo bianco.  L’ampio portone di legno era aperto e, davanti, suo zio stava dando le ultime direttive a due domestici prima che arrivassero gli ospiti per la festa.  Quando lo vide arrivare, zio George agitò gioviale le braccia, e aiutò Aaron a smontare da cavallo.

 – Già di ritorno?- chiese.

-Si, così posso darvi  una mano con i preparativi della festa-

 –Non preoccuparti, Aaron. Ho già mandato Sam in città a prendere il necessario, sarà di ritorno fra poco. Tu vai a prepararti, non vorrai mica far aspettare tutte le giovani ragazze che verranno alla festa!- dissero, e fece l’occhiolino.

A quelle parole ad Aaron non restò che sorridere.

  
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