Immerso in questi pensieri, Rajura si infilò in un corridoio oscuro, presieduto da numerose statue di pietra che raffiguravano demoni guerrieri dalle sembianze mostruose. Percorrendolo fino in fondo, giunse fino ad una delle sale dove Arago era solito dare udienza ai suoi collaboratori in privato. Al suo arrivo, improvvisamente si accesero diverse candele poste alle pareti della camera e una voce cavernosa tuonò:
- Rajura! -
Il demone dai lunghi capelli bianchi, sentì il cuore balzargli in gola e tremò fino nel midollo: il padrone di sicuro era già a conoscenza della sua sconfitta e certamente non ne era soddisfatto.
- Sono qui, grande Arago! - Disse chinando il capo con reverenza.
L'immagine olografica di Arago comparve davanti a lui. Era raro che il signore del male si manifestasse fisicamente ai suoi servitori: lo faceva soltanto in rare occasioni ... più spesso infatti conferiva con loro in quella maniera virtuale.
- Mi hai deluso anche tu Rajura! - Esclamò l'imperatore dei demoni con aria alterata - ... e così quattro membri dei samurai sono già riuniti ... tutto a causa della vostra incompetenza! -
- Perdono signore! - Balbettò il Masho spaventato dall'ira del suo signore.
- Taci! - Tuonò Arago, mentre una sorta di scarica elettrica percorse il corpo di Rajura, che si accasciò a terra gemendo di dolore.
- Ti prego ... grande Arago ... perdonami! - Rantolò il demone in preda all' agonia. La sua sofferenza, durò ancora per qualche istante, fintanto che la scossa scatenata da Arago terminò all'improvviso, lasciandolo a terra ansimante - Signore ... non sono riuscito a sbarazzarmi dei samurai, ma ho scoperto qualcosa che potrebbe esserci utile! - Disse il demone ancora tremante. L'ira di Arago non era mai piacevole da subire.
- Parla! - Esclamò secco quest'ultimo - Di cosa si tratta? -
- Il samurai di Tenku, che ha come elemento l'etere, si trova perduto nello spazio ... un luogo quindi inaccessibile per quei quattro mocciosi dei suoi compagni! - Rispose Rajura, sollevando per la prima volta gli occhi per incontrare lo sguardo del suo signore.
- Come hai detto? Nello spazio? - Esclamò Arago, ridendo poi in maniera glaciale - Questo ci da il tempo per programmare una strategia che possa permetterci di sbarazzarsi di lui prima che lo raggiungano i suoi compagni -
- Certo signore! Quei ragazzini non possono trovarlo! Saremo noi i primi a ... -
- Taci! -Lo interruppe Arago - Questo ci avvantaggia, ma non cantiamo vittoria prima del tempo: quelle armature sono molto potenti e dobbiamo aspettarci di tutto! -
- Si signore, certo signore ... - Balbettò il Masho un po' più rilassato: nonostante tutto Arago sembrava essere tornato di un umore decisamente migliore e dato che pareva più interessato a programmare una controffensiva verso i samurai, piuttosto che a punirlo per suo fallimento, con un po' di fortuna avrebbe evitato di ricevere ulteriori castighi.
- Torna nel tuo alloggio! - Gli ordinò con voce imperiosa - Ti farò sapere quando avrò bisogno di te e degli altri! -
- Si, Arago-sama! - Rispose prontamente Rajura con un sospiro di sollievo.
La risata maligna dell'imperatore del male echeggiò nella sala, mentre al contenpo la sua immagine sparì dal cospetto del suo servitore, il quale obbedì di buon grado all’ordine del suo padrone. Il demone era molto stanco e desiderava ardentemente togliersi di dosso l’armatura e magari, perché no? Farsi un bel bagno caldo. In breve tempo, raggiunse le sue stanze, fortunatamente senza incontrare anima viva e una volta entrato, l’undergear che portava solitamente come una divisa si volatilizzò, dandogli modo di concedersi un bagno caldo. Rajura indugiò un po’ più del solito nell’acqua bollente della vasca; adorava la sensazione del liquido caldo sulla pelle. Finito che ebbe, si asciugò con calma e indossò un comodo yukata di ottima fattura per poi accomodarsi in ginocchio sul tatami della sua stanza da letto, pettinandosi i lunghi capelli bianchi. Nonostante fosse provato dalla battaglia appena affrontata, sapeva che il tempo per riposare non sarebbe stato molto: Arago avrebbe presto convocato lui e gli altri Masho per renderli edotti dei suoi piani. Nonostante fosse perso in questi pensieri, non gli sfuggì il comparire di una presenza famigliare alle sue spalle.
- Ti ho sentito … vieni avanti! – Disse a voce alta, senza scomporsi, mentre con noncuranza continuò a lisciarsi la chioma.
- Sei tornato … potevi anche farti vivo! – Disse il nuovo arrivato con disappunto – Ho dovuto venire a sapere da Shutendoji che eri partito per ordine di Arago –
- Anubis, quando il padrone mi ha assegnato il compito, ti trovavi ancora sul mondo terrestre – Spiegò Rajura posando il pettine e voltandosi verso il suo interlocutore.
- Ma certo … però il tempo per informare della tua partenza il moccioso dai capelli rossi, l’hai trovato! – Lo rimbeccò l’altro alterato.
- Si da il caso, che quando Arago mi ha assegnato l’incarico, Shuten si trovasse lì assieme a Naaza – Ribattè Rajura con aria piccata - … poi che c’entra Shuten, adesso? –
- Mi da fastidio che ti stia sempre attorno, ecco che c’entra! –
- …e perché mai? A te che importa? – Chiese fissandolo dritto negli occhi.
- Mi da fastidio e basta! – Ribattè Anubis secco, distogliendo lo sguardo da quello dell’altro.
- Sei dolce quando fai il geloso – Gli sussurrò all’orecchio, circondandogli il collo con un braccio.
- Geloso io?!? Non essere sciocco! – Replicò l’altro, rifuggendo in malo modo il suo abbraccio e spingendolo di lato, per poi avanzare velocemente verso la vetrata che si affacciava all’esterno. – Piuttosto … hai risolto qualcosa con quei ragazzini o abbiamo riportato il solito buco nell’acqua? –
- Uno dei mocciosi è riuscito a capire il mio trucco e così sono stato battuto – Rispose Rajura rabbuiandosi – Ma ho scoperto qualche informazione che ci sarà utile … -
- Tsk … figuriamoci … ogni scusa è buona per giustificarsi – Sghignazzò Anubis ironicamente
- Beh … Arago-sama non la pensa alla stessa maniera – Ribattè Rajura con un sorrisetto furbo.
- Sei già stato dal padrone? – Chiese con apprensione
- Si, mi aveva ordinato di conferire con lui non appena fossi tornato – Confermò Rajura - … penso che abbia già in mente un piano per eliminare Tenku prima che gli altri suoi compagni lo trovino, Vedrai che a breve ci chiamerà per spiegarcene i dettagli –
- Capisco – Disse l’altro e dopo una breve pausa continuò – Tu … stai bene? –
- Va tutto bene, non ti preoccupare – Rispose Rajura con voce neutra, sentendosi addosso lo sguardo ansioso dell’altro.
- Cos’è … ora fai anche la mammina premurosa? – Lo punzecchiò il demone dell’illusione avvicinandosi ad un tavolo e versandosi una tazza di tè da una teiera.
- Sciocco … stavo solo chiedendo come stavi, tutto qui! –
- Ne vuoi? – Disse alludendo alla bevanda appena versata - … non è più caldo, però –
- Scusa tanto se mi preoccupo per te … - Disse con aria risentita
- Anubis … non fare così, ti prego … - Sussurrò piano. Quell’uomo riusciva sempre a disarmarlo in qualche modo e la cosa lo mandava in tilt.
Rajura rispose al bacio con altrettanta passione, cingendogli la vita in un abbraccio avvolgente. Odiava ammetterlo, ma si sentiva in paradiso tra le braccia del suo compagno; sentiva emozioni che non avrebbe affatto dovuto provare e che non erano degne di un generale demone dell’imperatore Arago! Quelle stesse emozioni che tanto rifuggiva però, lo facevano sentire in qualche modo vivo, anche in quella dimensione extratemporale, in cui nulla sembrava seguire un particolare ordine se non quello che desiderava l’imperatore del male. Se solo Arago-sama avesse sospettato qualcosa, di sicuro la punizione sarebbe stata tremenda … o meglio: di certo era a conoscenza dei loro incontri … il suo signore sapeva tutto ciò che avveniva nel suo regno, ma di sicuro immaginava che si trattasse di pura ricerca di piacere fisico: una sorta di bisogno legato alle loro antiche origini umane. Entrambi invece, anche se non osavano parlarne, sapevano bene che c’era qualcosa tra loro che andava oltre alla semplice lussuria. Si appartenevano e nonostante spesso cercassero di negarlo anche a loro stessi, provavano l’uno verso l’altro dei sentimenti … cosa che mai avrebbe dovuto essere e di cui probabilmente, neppure capivano la natura. Da troppo tempo ormai avevano rinnegato la loro origine umana per essere demoni al servizio dell’imperatore del male e in quel luogo infernale non c’era spazio per null’altro che non riguardasse la guerra e soprattutto il volere del loro imperatore.
Anubis si staccò dalla bocca dell’altro e con passione prese a baciargli il collo.
- Ti voglio … - Gli sussurrò senza tanti preamboli.
Ignaro dei pensieri dell’altro, Rajura gli fece un mezzo sorriso di rimando, sollevando il busto sui gomiti.
- Sarà meglio ricomporsi – Disse a bassa voce – Arago-sama potrebbe chiamarci da un momento all’altro –
Credo che tu abbia ragione – Annuì Anubis. Il demone dell’oscurità baciò di nuovo Rajura, indugiando per qualche istante sulle sue labbra, quasi per imprimere su di esse il proprio tocco – A più tardi … - Concluse rivestendosi in fretta.
L’altro Masho rispose con un cenno del capo e un mezzo sorriso, osservandolo uscire con una espressione indefinibile. Sospirando si sdaiò nuovamente sul tatami e chiuse gli occhi. Avrebbe voluto trattenerlo, ma sapeva che non era possibile … né fattibile. Doveva sforzarsi di rimanere il più distaccato possibile da quella loro pseudo-relazione; lasciarsi coinvolgere troppo non avrebbe portato nulla di buono a nessuno dei due.
Non gli restava che attendere la chiamata del padrone, che di sicuro non avrebbe tardato ad arrivare.
Rajura aveva visto giusto. Poco dopo, Arago richiamò lui e gli altri al suo cospetto per impartire loro i suoi ordini. Si ritrovarono tutti e quattro nella sala delle udienze, dove il signore del male conferiva loro in veste ufficiale. Arago non aveva fatto menzione delle ultime sconfitte riportate dai suoi sottoposti ma si era altresì mostrato molto interessato al fatto che Tenku si trovasse imprigionato nello spazio. Per distruggerlo infatti, aveva già pronta una strategia efficace: avrebbe evocato gli spiriti del male, i quali erano in grado di creare con i loro poteri una sorta di bomba energetica che avrebbe eliminato agevolmente il samurai dell’etere. Il padrone, per quell’operazione, non esigeva affatto l’intervento diretto dei suoi fedeli Masho, ma si era premurato di spedire Shuten sul mondo terrestre per tenere a bada gli altri samurai, fintanto che la bomba del male non fosse stata pronta.
Con grande disappunto del signore del male, Ryo riuscì però ad introdursi nella grande sfera energetica generata dagli spiriti nel disperato tentativo di distruggerla, restandone però imprigionato all’interno. Nonostante ciò, Arago contava sul fatto che la bomba del male agisse eliminando all’unisono sia Rekka che Tenku.
Rajura, Naaza e Anubis, assistettero alla vicenda con grande attenzione, pronti a combattere qualora fosse stato loro richiesto. Ai Masho non era sfuggito il disappunto di Shuten quando il loro signore lo aveva richiamato al palazzo, una volta imprigionato Ryo nella bomba del male.
- Questa volta ci siamo … - Esclamò Naaza soddisfatto, guardando la scena nello specchio degli Youja: il prezioso oggetto che mostrava gli accadimenti nel mondo umano.
- Per Rekka e Tenku è la fine! – Disse Anubis con aria compiaciuta – Arago-sama ha fatto bene utilizzare l’aiuto degli spiriti del male! –
- Già, è stata un’ottima idea – Ammise Rajura – Ormai quei mocciosi non hanno più nessuna speranza! –
- Speriamo solo che la loro armatura non nasconda qualche altro asso nella manica! – Commentò il demone del veleno.
- … e che Kaosu non intervenga nuovamente per salvarli! –
- Zitti … c’è Shuten! – Disse Rajura, sentendo un rumore di passi veloci dirigersi verso di loro. Nella consueta penombra della sala, comparve la figura dell’oni masho. Sul suo volto avvenente, nonostante il successo della missione, era presente un’espressione decisamente insoddisfatta.
- Che hai Shuten? – Chiese Naaza
- Già … cos’è quell’aria indispettita? Sei talmente abituato a riportare sconfitte, che vincere ti pare strano? Ah ah ah! – Intervenne Anubis con sarcasmo.
… E allora perché ogni volta che vedeva quel bell’imbusto dai capelli rossi accanto a Rajura avrebbe voluto spaccargli quella sua faccia da schiaffi?
Ignaro dei pensieri del compagno, Shuten che li aveva già superati camminando velocemente, si girò nella sua direzione assai irritato.
- Risparmiati il sarcasmo, Anubis! … Se questa la chiami una vittoria! - Detto questo proseguì per la sua strada, senza aggiungere altro.
- Devo vedere Arago-sama – Tagliò corto il generale, scomparendo dalla loro vista senza nemmeno girarsi.
I tre rimasti, si guardarono esterrefatti.
- Cosa starà macchinando? – Chiese Naaza stupito dal comportamento del “collega”
- Non ne ho idea … è proprio strano quello! – Asserì Anubis incrociando le braccia.
Il demone dell’illusione rimase a fissare silenziosamente il punto dove Shuten era scomparso. L’Oni Masho si stava comportando in maniera decisamente bizzarra; cosa aveva voluto dire con quelle parole? E cosa aveva di tanto urgente di cui parlare con Arago? Il loro padrone non avrebbe certo accettato commenti o suggerimenti riguardo al suo stesso operato. Rajura si ripromise di cercare Shuten dopo il suo colloquio con il signore del male; voleva capire di che natura fossero le sue intenzioni. Rimase ancora un poco in compagnia dei suoi due compagni, poi si congedò loro con la scusa di avere qualcosa di urgente da sbrigare, tra lo sguardo incuriosito di Naaza e quello indagatore di Anubis.
- Il padrone ha detto di tenerci pronti alla lotta – Disse quest’ultimo aspramente – che hai di tanto urgente da fare? –
- Tornerò presto, non temere – Tagliò corto Rajura allontanandosi.
- Shuten! – Lo chiamò infine.
- Che ci fai tu qui? – Gli chiese seccamente
- Ti cercavo … - Rispose Rajura
- … e perché mai? –
- Ti stai comportando in modo strano … - Affermò il demone dell’illusione – Si può sapere che ti prende tutto d’un tratto? –
- Ma di che parli? Che avrei fatto di tanto strano? –
- Tanto per cominciare, potresti spiegarmi perché eri così seccato dal fatto che Rekka venisse sconfitto dalla bomba del male –
- Non mi dire che non rode anche a te il fatto che siano gli spiriti del male e non noi demoni a chiudere la partita con i samurai! – Esclamò con rabbia
- Beh … si in effetti avrei preferito che fossimo noi ad eliminarli, ma … -
- E’ umiliante che siano gli spiriti a concludere un lavoro iniziato da noi, senza che neanche ci venga data l’opportunità di ricattarci per le sconfitte riportate! – continuò Shuten, visibilmente in collera.
- Hai ragione … - Affermò il demone dell’illusione – ma il padrone ha preso questa decisione e non sta a noi contestarla! … o credi di essere tanto importante da potere disubbidire ai suoi ordini senza pagarne le conseguenze? –
- N…no, certo che no – Shuten strinse i pugni e chinò il capo – Sono profondamente fedele al nostro signore e non ho nessuna intenzione di tradire la sua fiducia – Continuò con voce incerta.
- Lo spero bene! – Ribattè Rajura girando i tacchi per andarsene – Ti consiglio di non fare colpi di testa: lascia quei cinque marmocchi agli spiriti … l’importante è la vittoria finale e non il modo col quale la si ottiene! –
- Che ci facevi con QUELLO? – Gli chiese il Masho dell’oscurità con rabbia.
- Mi hai seguito … - Commentò Rajura gelido.
- Cos’è? Sei diventato il suo confidente? – Incalzò Anubis
- Non essere sciocco! Volevo solo appurare cosa stesse complottando –
- Lui ti piace! Coraggio … ammettilo che vorresti essere il suo fottuto amante! – Sbottò Anubis strattonandolo per un braccio, mentre l’altro lo guardò come se fosse pazzo.
- Ancora con questa storia … pensavo che Shuten si stesse comportando in maniera sconsiderata, ma tu lo batti di certo … sicuro e garantito! –
- Ebbene? Che ti ha detto? – Chiese seccamente
- Ha detto più o meno quello che pensiamo tutti … è alquanto umiliante che siano gli spiriti evocati da Arago-sama ad eliminare i samurai. Sai quant’è testardo Shuten … quando si butta in un’impresa non si ferma finchè non l’ha portata a termine! –
- Già … gli deve bruciare parecchio il fatto di starsene a guardare gli spiriti rubargli la scena, quel vanesio arrogante, farebbe di tutto per farsi notare dal padrone! -
- Senti chi parla … - Commentò Rajura alzando gli occhi al cielo – Comunque torniamo da Naaza … vediamo se ci sono novità sui samurai –
- Rajura! – Lo chiamò.
- Che altro c’è? - Voltandosi nella nella sua direzione, il demone dell’illusione si ritrovò la bocca dell’altro sulle sue labbra e una mano stretta su una natica. Preso alla sprovvista barcollò, lasciandosi catturare dalle braccia di Anubis che lo spinse energicamente contro il muro del corridoio. Quella improvvisa manifestazione di passione, fece desiderare ardentemente a Rajura di avere quell’uomo dentro di se … il più presto possibile. Tuttavia non era quello il momento per pensare a certe cose.
- Che fai, pazzo? … Potrebbero vederci … potrebbero … -
- Non ci vedrà nessuno – Ridacchiò l’altro mordendo e succhiandogli il collo - … lo so che ti piace … -
Si ricomposero velocemente, affrettandosi a raggiungere la saletta dove erano soliti incontrarsi, nella quale Naaza di sicuro si stava chiedendo che fine avessero fatto. Mancarono per un soffio Shuten, che con l’armatura addosso spariva non visto dal palazzo.
- Alla buon’ora! – Esclamò Naaza vedendo sopraggiungere i suoi due compagni, Anubis e Rajura.
- Scusa il ritardo, ci sono novità? – Chiese Anubis portandosi al suo fianco.
- Rekka è sempre all’interno della sfera del male! – Rispose il demone del veleno - … che pare sempre più vicina all’obiettivo ormai –
- Molto bene, gli spiriti del male hanno fatto un superbo lavoro – Intervenne Rajura con aria soddisfatta –
- Si ,,, ma dov’è Shutendoji? – Chiese Naaza guardandoli con aria indagatrice –
- E’ da qualche parte a rodersi il fegato perché non sarà lui a prendersi il merito della vittoria sui samurai – Rispose Anubis cupo lanciando uno sguardo irritato verso Rajura, che fece finta di non accorgersene.
I suoi pensieri furono interrotti da un’esclamazione di stupore provenire da Anubis:
- Guardate … la sfera! -
- Sta esplodendo! – Disse Rajura
In effetti la bomba del male esplose nello spazio, emettendo un’immensa ondata di energia tuttavia le cose non andarono come Arago le aveva programmate. A quanto pareva era stato lo stesso Rekka a distruggerla dall’interno. I tre demoni, attraverso la sfera degli youja, guardarono sgomenti Tenku risvegliarsi e recuperare oltre che la vita, anche il corpo dell’altro samurai inerme. Il samurai dell’etere, reindirizzò poi entrambi sulla terra, tramite una bolla di energia simile a una meteora. L’impatto al suolo fu tremendo.
- Non possono essere sopravvissuti ad una tale caduta! – Disse Naaza rompendo il silenzio generale – Saranno morti di sicuro! –
- Sciocco … l’armatura li avrà di certo protetti! – Intervenne Anubis - … ad Arago-sama questo non piacerà … -
- Prepariamoci a combattere! – Esclamò Rajura – ora è il nostro turno! – Ma oltre ai samurai, tramortiti ma vivi e vegeti, un’altra figura spuntò sulla scena.
- Shuten! – Gridarono in coro i Masho
- Non ci posso credere … quel pazzo ha davvero disobbedito al padrone! – Commentò il demone dell’illusione incredulo.
- Fortuna che non avrebbe mai osato tanto, vero Rajura? – Disse Anubis guardando il compagno sarcasticamente.
- Zitti e guardiamo come va a finire! – Tagliò corto Naaza – Fosse la volta buona che ci liberassimo di quei ragazzini! –
- Fosse la volta buona che ci liberassimo pure di Shuten … - Intervenne Anubis con stizza mentre Rajura lo fulminò silenziosamente con lo sguardo.
In realtà le cose non andarono in maniera molto diversa da come Anubis aveva auspicato: Shuten combattè contro Rekka e Tenku con tutte le sue forze, ma nel momento in cui il samurai dell'etere portò un colpo che lo privò dell'elmo rivelando la sua natura umana, Arago lo fermò e lo riportò nel regno del male con i suoi poteri.
Rajura non capiva perchè mai Arago avesse fermato Shuten, dopotutto avrebbe potuto vincere, anche se in effetti l'oni masho era sembrato diverso nel modo di combattere rispetto al solito. Inoltre si chiedeva dove diavolo fosse finito il loro compagno dai capelli rossi; a dire il vero, lui stesso aveva osato chiedere qualcosa a riguardo al loro padrone, ma per tutta risposta aveva ricevuto una dolorosa scarica elettrica ... Arago-sama non amava essere interrogato dai propri sottoposti. Non ci era voluto molto per capire che gli conveniva farsi gli affari suoi, nonostante dovesse ammettere che un poco era preoccupato per quella testa calda di Shuten. Chissà ... forse il padrone l'aveva rinchiuso nei sotterranei per punirlo della sua disobbedienza. In ogni caso era rimasto molto deluso dall'oni masho: non l'avrebbe mai creduto capace di un comportamento tanto sconsiderato e irrispettoso verso il loro signore. Senza contare che ora tutti i samurai erano riuniti e i masho avevano bisogno di tutte le loro risorse per potersi opporre al potere delle loro armature. Bisognava ideare qualcosa e in fretta, prima che la situazione precipitasse ulteriormente.
- Rajura ... stai dormendo? - La voce di Anubis risuonò calda e rassicurante nel buio della stanza.
- No ... sono sveglio - Rispose il demone dai capelli bianchi
Il compagno, disteso sul suo stesso tatami, lo abbracciò da dietro baciandogli una spalla che spuntava nuda dalle lenzuola di seta.
- A che pensi? -
- ... molto probabilmente alla stessa cosa a cui stai pensando tu - Rispose Rajura con un mezzo sorriso.
- Sei preoccupato a causa di quei cinque ragazzini? ... Ma dai, non farmi ridere! Li sconfiggeremo in men che non si dica! -
- Umh ... ne sei proprio sicuro? - Chiese il demone dell'illusione con aria vaga - Hai visto anche tu come hanno distrutto la bomba del male e come hanno combattuto contro Shuten! -
- Umf ... quel buono a nulla! - Sbottò Anubis irritato, sollevandosi a sedere - Chissà dove se ne è sparito; sarà da qualche parte a leccarsi le ferite, come al solito! -
- Non credo ... penso che Arago-sama lo abbia in qualche modo punito per la sua disobbedienza -
- ah ... secondo me invece si vergogna a farsi vedere perchè per l'ennesima volta ha fallito nel suo intento, ordini o non ordini ... -
- Tu dici? - Chiese Rajura voltandosi verso il compagno - A dire il vero le sorti della battaglia tra lui e quei due samurai non erano poi tanto scontate ... è stato il padrone a richiamarlo improvvisamente, per quanto ne sappiamo avrebbe anche potuto vincere!-
- seee ... seee ... certo - Ribattè Anubis sbuffando
- IN tutta sincerità, ho avuto come l'impressione che ad un certo punto Shuten sia stato trattenuto da qualcosa - Disse Rajura incupendosi - Era come se qualcosa gli impedisse di colpire con tutte le sue forze -
- L'hai osservato bene ... come al solito - Lo rimbeccò l'altro con irritazione. Non amava parlare di quel moccioso dai capelli rossi e farlo mentre era disteso in un letto col suo amante, di sicuro glielo faceva amare ancora di meno.
Rajura non raccolse la sua provocazione e con aria pensosa lo fissò dritto negli occhi
- Non dirmi che non hai avuto la stessa impressione -
- ...ma cosa vuoi che ne sappia di cosa passa per la testa di quel moccioso arrogante - Rispose l'altro
- Non mi hai risposto ... -
- Ma si ... ma si ... anche a me non è sembrato il solito Shuten - Ammise lo yami masho a malincuore - E' un maledetto imbecille ma bisogna ammettere che generalmente in battaglia non ha mai avuto esitazioni -
- Già ... e altrettanto non si può dire che con Rekka e Tenku abbia combattuto secondo tutto il suo potenziale - Proseguì Rajura
- Si, ma questo non cambia le cose - Disse Anubis tagliente - ... la realtà è che con la sua trovata geniale ci ha messo nei guai! Ora ci troviamo con tutte le cinque armature riunite e con un'unità un meno ... ben fatto, il tuo amico è davvero un FENOMENO! -
- ah ah ma non ero io quello preoccupato per le sorti della guerra? - Ridacchiò il demone dell'illusione con un sorrisetto beffardo
- Non sono preoccupato ... è che le cose sembravano molto più facili del previsto, tutto qui! -
- Già... quei ragazzini sono stati molto fortunati - Ammise Rajura - Ma non credere che i loro successi siano stati tutti farina del loro sacco. Kaoru, come Arago-sama aveva previsto, li ha praticamente salvati in più riprese. Senza di lui li avremmo già vinti da tempo! -
- Anche questo è vero - Commentò Anubis pensieroso
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta, facendoli sobbalzare e la voce di Naaza esclamò:
- Rajura! ... ci sei? -
- Si ... entra pure! - Rispose il demone dell'illusione alzandosi e gettandosi addosso uno yukata, imitato da Anubis.
Naaza entrò silenziosamente nella stanza; indossava l'undergear e sembrava piuttosto nervoso.
- Ah ... ci sei anche tu - Commentò secco squadrando Anubis che si rivestiva -
- Umh ... - grugnì l'interpellato stringendosi in vita la cintura
- Il padrone vuole vederti urgentemente - Continuò il demone del veleno rivoltò al compagno dai lunghi capelli bianchi - I samurai si stanno muovendo nel territorio della città che abbiamo occupato ... non perdono tempo prezioso facendo cose di dubbia moralità, al contrario di QUALCUNO - Commentò acido lanciando un'occhiata in tralice ai suoi due compagni.
Anubis sbuffò scocciato mentre Rajura ridacchiò sommessamente:
- Ora vado ... - Disse - Devo andare ad aprire le porte dei nostri cancelli a quei piccoli samurai -
- Che intendi dire? - Chiese Anubis incuriosito
- Sai già cosa vuole ordinarti Arago-sama? - Commentò Naaza, appoggiandosi al muro con la schiena a braccia incrociate.
- Ho un'idea da proporgli ... staremo a vedere - Rispose con un sorrisetto il Gen masho, mentre con un gesto elegante richiamava la sua undergear. Meglio affrettarsi: l'imperatore del male non tollerava i ritardatari.