Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: rossella_04    12/05/2012    5 recensioni
Mi manchi. Quando torni. Ti amo.
Il tempo passa e piano piano io mi spengo, aspettando che tu ritorni.
Come un fiore aspetta la primavera per sbocciare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi dicono che tanto i giorni passono in fretta, e sapete una cosa? A me senza di lui i giorni sembrano eterni. “

 

 

 

Nel buio della mia stanza osservo, stringendo tra le mani, una nostra fotografia.

Il silenzio della stanza mi opprime: permette ai miei pensieri e alle mie paure di uscire e di distruggermi.

Sorrido, in quella foto.

Osservo il tuo viso ridente, così simile al mio.

La mia mano è sulla tua guancia: ricordo che era gelida, per via del freddo, ma questo non mi aveva impedito di posare la mano calda contro la tua guancia.

Mi hai sorriso, stringendo un po' più la presa su di me.

  • - Non ho freddo – dissi, alzando lo sguardo fiero all'orizzonte.

  • - Lo so – risposi, appoggiando la testa sul tuo petto e ritirando la mano nella tasca del giubotto.

I giorni insieme si susseguivano velocemente non dandomi il tempo di godere di te come avrei voluto.

Carpe Diem.

Tempus Fugit.

Come si può scappare dal tempo?

Oh, come avrei voluto fermare quel momento.

Rimanere lì con te, in una città sconosciuta.

Non avrei avuto problemi: avevo te. Avevo tutto.

Il solo fatto di separarmi da te di nuovo mi uccideva.

Mi uccide ancora, sai? Non ti dico niente, sto zitta.

Ogni volta che ti accompagno all'aeroporto e ti saluto, cercando di non piangere, vorrei correrti incontro pregarti di non andare, di non lasciarmi sola, di rimanere ancora un po' qui con me.

Di stringermi durante la notte quando nel cielo c'è un temporale o di strapparmi un bacio quando sono arrabbiata.

La mia mente urla.

I miei muscoli bruciano.

Ma resto ferma sul posto. Incollata con i piedi al pavimento e ti vedo andare via, di nuovo.

Quando ritorni non è mai la stessa cosa. Tutto in noi è diverso.

Il tempo è passato, noi cresciamo.

Un dolore sordo all'altezza del petto mi fa mancare il respiro.

Ti vedo e m' innamoro di nuovo.

Scendi da quel aereo e un pezzo di te, come ti conoscevo io, non c'è più.

Ogni volta che ti rincontro dopo un mese o due tu non sei più tu.

Quel dolore al petto s'intensifica: mi lacera da dentro.

Non mi fa cogliere l'attimo; di metterti le braccia al collo e baciarti fino ad avere la nausea, di stringerti forte e di sentire di nuovo il tuo profumo dopo mesi, di ascoltare la tua voce fino ad avere la testa piena di parole inutili.

Parole uscite dalla tua bocca.

Mi racconti poche cose del tuo viaggio. Sono contenta quando me ne parli, ma al tempo stesso sono triste perchè io non sono lì a condividerle con te, come vorrei.

Ci sono dei momenti in cui sei distante. Momenti in cui ci sei solo tu: mi tagli fuori.

Spesso, nei giorni in cui mi manchi di più, piango nel letto pregando Dio, o qualunque essere presente nell'universo, di donarmi di nuovo la sensazione di un tuo abbraccio.

Ricordare è troppo doloroso.

Il ricordo è la peggior maledizione.

Ti osservo da lontano e mi chiedo cosa nascondono quegli occhi così chiari e tristi.

La distanza non è semplice: lo sappiamo entrambi.

Io forse non sono poi così forte come credevo.

A volte ti sento talmente tanto distante che devo fare qualsiasi altra cosa per non piangere davanti a uno schermo di un computer.

Delle volte non ci capiamo.

Non ci ascoltiamo e soffriamo.

Perchè non ci capiamo?

Perchè siamo così masochisti da farci male, ignari del dolore dell'altro?

Ogni giorno senza di te è come non avere un pezzo di me.

Ti cerco tra la folla.

Ti ho sempre in mente.

Vedo qualcuno che ti assomiglia e il mio cuore batte forte – stupido cuore che crede che sia tu davvero – e corro, corro per scoprire che non sei tu.

Mi manchi talmente tanto che il resto sparisce, lasciandomi con la mia solitudine.

Una solitudine che mi porta a rinchiudermi in me stessa.

Scrivo per distrarmi, per far uscire i miei sentimenti.

Ti scrivo lunghe lettere con mille frasi o poche parole.

Mi manchi. Quando torni. Ti amo.

Il tempo passa e piano piano io mi spengo, aspettando che tu ritorni.

Come un fiore aspetta la primavera per sbocciare.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: rossella_04