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Autore: Deadpools95    13/05/2012    1 recensioni
Ecco a voi una storia che ho pensato in questi giorni. E se il Glee Club avessero dei super-poteri? E per la precisione siano mutanti come gli x-men? Diverranno eroi per salvare la loro razza o rinnegheranno quello che sono?
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mutazione è un dono.E' qualcosa che abbiamo dentro il nostro DNA e nessuno può togliercelo. Noi ci evolviamo,cresciamo,ci differiamo gli uni dagli altri.Ma ci troviamo in un mondo in cui non tutti pensano che le differenze siano una cosa positiva. C'è sempre qualcuno pronto a discriminarti,a trattarmi male,arriva persino al desiderio di ucciderti per paura. Il mondo è pieno di mutanti ; ragazzi che quando diventano adolescenti sviluppano poteri incredibili e di diverso tipo.

Mi trovo in una stanza che riconosco particolarmente,diciamo che l'ho creata io. Stiamo provando ogni giorno a cercare esseri come noi. Alle volte li troviamo, altre volte no. In ogni caso se riusciamo a salvare uno di noi lo portiamo qui: all'istituto McKinley per giovani dotati per aiutarli in ogni modo , sia nell'uso dei loro poteri , sia per apprendere. Ma stavo
dicendo...ero qui e parlavo con un mio amico,un mio studente.

-Sei pronto, Artie? - Dissi per assicurami che fosse pronto sul serio , era qualcosa di davvero difficile da fare.

-Certo professore! Cominci subito. - Disse il ragazzo sulla sedia a rotelle. Gli passai il casco e se lo mise in testa cominciando a intraprendere un viaggio che sprecava davvero tanta energia.

-Nng..Ah!

Il ragazzo ansimava,si vede che ha dovuto fare grande sforzo del suo potere.

-Trovato qualcosa?-

-S-sì! Ne abbiamo trovati 14! So le loro posizioni! - Disse felice il ragazzo.
-Davvero?! Non stai scherzando vero?-

-Neanche per sogno!-

-Grande!- Disse entusiasta,non trovavamo mutanti da mesi,finalmente si erano presentate 14 nuove "luci".

-Ma professor Schuester...?-

-Dimmi pure, Artie.-

-E' sicuro che vorranno venire qui? Sa benissimo quanto è stato facile per me ma loro saranno sicuramente diversi da me.- Disse pensieroso. Mi abbasso e lo guardo negli occhi,poi gli dico:

-E' proprio la diversità che ci rende quello che siamo Artie. Sono sicuro che riusciremo a convincerli.-

-Ok...quando partiamo?-

-Tra qualche ora. Emma verrà con noi.-

-Ok. Sono curioso di conoscere questi ragazzi.-

-Magari farai delle nuove amicizie-

-Lo spero proprio...-

Artie andò via spingendo la sua carrozzella, si doveva preparare per il viaggio. Lui fu uno dei primi,tengo molto a lui. Tutto era iniziato molti anni fa. Non sapevo cosa mi succedeva...poi scoprii di avere questi poteri...e...è dura pensare ancora a quei dolorosi ricordi....me lo dice anche Emma. Comunque per dirla in parole povere,dopo aver scoperto la mia condizione decisi di nasconderlo a tutti. Nessuno doveva scoprire che ero una specie di "mostro." Certo,era così che una volta mi chiamavo. Ben presto diventai il primo della classe,studiai genetica e capii che ero nato così,che ero un mutante. Decisi allora di aiutare le persone come me,usai la mia ricchezza per costruire questo istituto. Altri,come me vennero a darmi una mano e iniziai il mio viaggio in giro per il mondo in cerca di altri mutanti,aiutarli,farli "vivere". Come avevo detto,Artie fu uno dei primi,un caso molto particolare. Il macchinario che usava prima? Cerebro. Una macchina che rileva gli altri mutanti in giro per il mondo ma le sole persone che possono usarlo sono dei telepati,forti telepati. Artie è uno di quelli,mi ha raccontato con grande sentimento la sua storia. Era un ragazzo in carrozzella,era in questa situazione dall'età di 6 anni. Poi all'età di 14 anni iniziò a sviluppare il potere dentro di lui. Mi raccontò che un giorno,dopo scuola,si sentiva davvero arrabbiato,depresso perchè i suoi compagni lo avevano rinchiuso dentro una stanza ed era rimasto lì per ore. La sua rabbia si scatenò quando con la mente sollevò una sedia e la lanciò via. I suoi genitori corsero subito a vedere e non si riuscivano a spiegare cosa era successo. Il figlio allora gli raccontò tutto e loro preoccupati cercarono qualcuno che potesse aiutarlo. Chiamarono me. Ero un esperto nel campo delle mutazioni e arrivai subito. Dopo la mia chiaccherata con lui,gli offrii di venire con me al mio istituto per aiutarlo. I suoi genitori accettarono e lui fu ben felice di venire. Anche se era uno dei primi che trovai,l'istituto esistava già da diversi anni,anche se ci sono stati dei problemi. Adesso ha 16 anni e ancora non è riuscito a fare molte amicizie con gli altri mutanti dell'istituto. Mi chiedo ancora il perchè. Vado subito da Emma,la mia ragazza che mi saluta sorridendo.  La bacio e mi siedo,dovevamo parlare.

-Ti vedo molto felice Will.-

-Hai ragione! E' una giornata speciale. Abbiamo trovato ben 14 mutanti! -

-E'...Grandioso! I ragazzi saranno felici di avere dei nuovi amici.-

-Dovremmo vedere se riusciremo a portarli qui.-

-Credo molto in te.-

-Grazie...partiremo tra qualche ora con il Blackbird per trovarli. Sei pronta per partire?-

-Certo! Hai bisogno della tua consulente scolastica preferita!-

-Ovvio. Anche Artie verrà con noi. Penso sia più costruttivo che lasciarlo qui.-

-Mi sembra un'ottima idea-

-Come stanno le tue piante?-

-Bene,mi dicono che ci vorrebbero delle giornate più soleggiate ma sai com'è il tempo qui.-

Emma sa controllare le piante,un potere che le si addice dopotutto. Sin da quando era piccola aveva un problema,un disturbo compulsivo che non la aiutava per niente. Quando scoprì il suo potere cominciò a disperarsi,era circondata da piante e più si avvicinavamo più aveva paura di doverle toccare. Ha vissuto con questi problemi per anni,stando lontano dalla natura,cosa davvero difficile,finchè non ci incontrammo. Mi raccontò di questo fatto e di come nessuno riusciva ad aiutarla. Decisi di aiutarla,fu davvero una sfida dura da superare. Ci abbiamo lavorato per davvero tanto tempo ma riuscii a farle capire che doveva accettare il suo potere,il che la liberò dal suo disturbo compulsivo e mentre l'aiutavo ci innamorammo.

-C'è qualcosa che devo sapere prima che andiamo?-

-Uhm...-

-Emma...-

-La Beiste ha distrutto un altra aula per colpa di un alunno che l'ha fatta infuriare, Sue continua a spaventare i ragazzi...Holly vuole organizzare una gita in Egitto per raccontare ai ragazzi che i mutanti esistevano anche ai tempi degli Egizi. April è arrivata ubriaca a scuola e...mi sembra che sia tutto.-

Misi una mano sulla mia faccia,a volte in questo istituto c'erano davvero tanti problemi, sia con ragazzi che con insegnanti. Oggi era il turno degli insegnanti.

-Senti,dì a Figgins di sistemare tutto,in questi giorni abbiamo altro a cui badare.-

-Ok..ci vediamo allora al Blackbird tra un paio d'ore ok?-

-Perfetto.- Dissi infine uscendo dall'aula per dirigermi a prepararmi.
C'era un bel pò di tempo,avrei fatto tutto il necessario. Feci una delle mie lunghe docce,inizia a correggere alcuni compiti che avevo sulla scrivania per poi prepararmi a dovere. Misi uno dei miei abiti migliori,dovevo apparire al meglio alle famiglie dei ragazzi.  Infine uscii dalla mia stanza,mi sistemai la cravatta e con passo svelto andai verso il Blackbird,ma prima incontrai quell'odiosa di Sue Sylvester,insegnante di di educazione fisica,di ogni tipo di sport, dall'essere una cheerleader a un campione di football. il suo potere è quello di avere una prestazione fisica eccezzionale,il che fa di lei un asso in tutti gli sport. Peccato che il suo comportamento sia così duro con i ragazzi...e con me

-Ciao William! Dove vai conciato così? A una mostra per i peggiori mutanti vestiti?! - Mi disse acida come sempre. Faceva sempre battutacce con tutti e io dovevo restare al gioco se non volevo rischiare di creare un combattimento che sarebbe durato giorni fin quando non mi sarei scusato con lei...

-A dir la verità abbiamo trovato delle nuove luci-

-Il solito branco di 2-3 mutanti sfigati?-

-No. Sono 14,questo è il nostro giorno fortunato!-

-Ammorbidiscili per bene perchè non sarò di certo comprensiva con loro! -

Finii la conversazione con Sue e finalmente arrivai al Blackbird,il mezzo di trasporto che usavamo. Trovai subito Artie ed Emma davanti a me,felici di vedermi.

-Professore,non mi serve leggerle la mente per capire che è ansioso di incontrare questi ragazzi.-

-E' come se fosse passata un'eternità Artie! Certo che sono contento!-

-Vuoi una mano per salire?-

-Nessun problema,posso farcela da solo-

Entrai insieme ai miei due compagni di volo e ci sedemmo. Il nostro abile pilota Ken Tanaka,ci avrebbe portati nelle destinazioni designate.-

-Siete pronti per partire Will?-

-Certamente Ken!-

Ken come potere ha il saper guidare ogni tipo di veicolo. Siamo amici da davvero tanto tempo e ci ha sempre aiutati quando avevamo bisogno di un passaggio.

-Siamo fortunati che questi ragazzi si trovino tutti in America. Non vorrei fare troppi viaggi che consumino benzina,sai quanto costa?-

-Forse è perchè siamo fortunati! Su Ken,partiamo subito!-

-Ricevuto. Tenetevi forte.-

E finalmente eravamo partiti per la nostra missione. Il viaggio non fu troppo lungo,sprecai il tempo a disposizione facendo una piccola dormita,non volevo di certo disturbare Ken mentre volavo ed ero davvero stanco. Dovevo ritrovarmi con l'energia al massimo,dovevo essere attivo al 100% ! Finalmente mi svegliai,mi stirai un pochino,mi avvicinai a Ken e gli chiesi a che punto eravamo:

-Siamo arrivati?-

-Ormai ci siamo. Chi dovete incontrare?-

-Artie mi ha mandato i nomi e i posti in cui sono i mutanti che dobbiamo incontrare. La prima si chiama...ah ecco. Rachel Berry.

-uh-uh. Meglio che svegli anche gli altri addormentati,siamo arrivati a destinazione.-

-Perfetto!-. Svegliai Emma ed Artie ed entrambi scendemmo dall'aereo. Ci avvicinammo a casa Berry e suonammo il campanello.

-Salve- Dalla porta sbucò un uomo con gli occhiali molto felice,il quale fu seguito da un altro uomo.

-Voi siete i...signori Berry?-

-Sì siamo noi. E voi chi siete?-

-Salve! Il mio nome è Emma,e questi sono il professor Schuester ed Artie Abrams! Siamo qui per parlare con vostra figlia. Facciamo parte di una scuola molto prestigiosa e pensiamo che l'entrata di vostra figlia sarebbe un onore per noi! Ovviamente se lei accetta. Possiamo parlare con lei?- Emma ci sapeva fare. Ovviamente non potevamo dire ai genitori dei ragazzi che eravamo dei mutanti. Molti mutanti erano troppo odiati dalle persone...

-Uhm...certo. Gliela chiamo subito,intanto,potete pure accomodarvi.-

Entrammo in quella casa e ci sedemmo aspettando l'arrivo della ragazza,la quale scese subito.

-Salve..- Disse lei scendendo le scale e guardandoci...

-Possiamo parlare in privato con vostra figlia? La presenza dei genitori non è richiesta,scusate.- I genitori della ragazza andarono subito via. Rachel si sedette di fronte a noi,non capendo il perchè della nostra visita.

-Chi siete? Cosa volete?-

-Ciao Rachel. Il mio nome è Will. Lei è Emma e lui è Artie.- La mia ragazza e il mio studente salutarono la ragazza,la quale rispose con un saluto un pò triste.

-Noi sappiamo tutto Rachel. Sappiamo che hai un potere.- Dissi diretto come non mai guardandola negli occhi.

-C-come avete fatto?- Disse un pò impaurita.

-Non devi preoccuparti Rachel. Noi siamo qui per aiutarti.- Disse Emma.

-Volete togliermi la mia malattia con un'operazione o qualcosa del genere? Mi potrebbe provocare dei danni irreparabili? Sono una star,diventerò famosa! Non posso permettermi di avere gravi danni al mio corpo!-

-Calma ragazza! Non siamo qui per toglierti il tuo potere...siamo qui per portarti in un istituto per quelli come te. per quelli come noi.-

-Vuole dire che..non sono l'unica a essere così?-

-Artie. Mostragli pure quello che sai fare.-

-Certo professore. Pensa a qualcosa Rachel.-

-Uhm...okay- la ragazza chiuse gli occhi e pensò.

-Stai pensando a Barbra Streisand,vero?- La ragazza rimase per un attimo sbalordita,ma subito trovò una soluzione alla risposta del ragazzo.

-Tutti quelli che conosco sanno che amo Barbra Streisand! Quindi non vi credo!-

-Okay..Artie,prova con qualcos'altro.- Dissi sbuffando. Artie allora usò i suoi poteri per sollevare un vaso lì vicino,sbalordendo Rachel.

-Adesso ci credi Rachel?- Disse Emma

-E' incredibile.- Disse la ragazza sorridendo.

-Senti,abbiamo bisogno di sapere se i tuoi genitori sanno che hai un potere.-

-Sì..lo sanno...l'hanno presa bene...pensano che la mia vera madre aveva qualcosa e me l'abbia trasmessa.-

-E' possibile. Può essere che la tua vera madre fosse una mutante e quindi abbia trasmesso i suoi geni a te.-

-Mutanti? E' questo...che siamo?-

-Esattamente. Ci vuoi raccontare come è successo per te e qual'è il tuo potere?-

-Ok...Sin da quando ero piccola piccola ho sognato di diventare una star di Broadway. Ho vinto pure delle competizioni quando ero piccola!. Continuai la mia carriera da cantante postando video online ma i commenti di solito non sono così carini..per lo più perchè i miei compagni di classe mi trova una sfigata...ma nonostante tutto questo non mi fermò mica! Continuai a cantare ogni canzone che era nelle mie corde,ho fatto parte pure del coro della mia scuola anche se gli altri ovviamente non erano niente in confronto al mio talento. Poi un giorno dovetti fare un provino molto importante...comincia a cantare,ma quando dovetti toccare la nota più alta della canzone provocai una specie di urlo sonico o qualcosa del genere. Non riuscivo a fermarmi,cominciai a piangere,finchè tutto non si fermò. Coloro che mi stavano guardando vennero scaraventati a terra insieme a delle sedie lì vicino. I miei genitori erano lì a guardare la mia esibizione,vennero colpiti anche loro. Fortunatamente nessuno di loro si fece male. Volevo fuggire da lì,tornai in macchina a piangere finchè non arrivarono i miei genitori per capire cosa fosse successo. Non dissi una parola. Cadde il silenzio,poi mi portarono a casa. Non parlai per giorni,poi ripresi finalmente la parola,non ripresi più a cantare per paura di provocare un altro disastro ma so che dentro di me c'è ancora qualcosa...quella voglia di gridare....non so davvero cosa fare.- Disse infine piangendo. Mi avvicinai a lei e le tolsi quella lacrima.

-Non devi piangere. E' una cosa naturale. Molti mutanti all'inizio non hanno il pieno uso dei loro poteri,è per questo che noi ci aiutiamo a vicenda. Vieni con noi e potremmo aiutarti a controllare il tuo potere,a farti accettare quello che sei.-

-E la mia scuola?-

-E' una scelta che devi fare solo e soltanto tu. Ma se non verrai con noi non riuscirai mai a controllare quel potere da sola.-

-Penso di volerlo...tanto tutti mi odiano qui.-

-Nessuno ti odia,sei stupenda così come sei.-

-Grazie...e grazie pure a voi due. Ne parlerò con i miei genitori e gli farò capire che devo andare...sarà dura vedermi andare ma so che devo farlo. Poi posso venirli a trovare qualche volta vero?-

-Certamente. Tra una settimana fatti trovare qui per poi partire insieme agli altri all'istituto.-

-Altri ha detto?-

-Te l'ho detto. Ci sono altri come te.- Dissi felicemente e lei rispose al mio sorriso. Rachel andò dai suoi genitori per parlarle di tutto quanto. Quando finì tornò da noi per confermare la sua scelta. Uscimmo fuori da quella porta salutando ancora una volta la ragazza. Mi sentii felice dopo tanto tempo,guardai Emma ed Artie,facendogli capire come mi sentivo. Una era fatta,ne mancavano solo 13.

Dopo Rachel  era tempo per il secondo mutante. Finn Hudson. Lo trovammo a scuola,era un giocatore di football e a quanto pare aveva gli allenamenti. Ci avvicinammo e chiedemmo al suo coach di parlare con lui,in privato. Il coach chiamò il ragazzo,il quale correndo arrivò da noi.

-Si coach?-

-Queste persone devono parlarti,è importante.-

-Ciao Finn.- Gli dissi mostrandogli la mano.

-Come fate a conoscermi?-

-Ti spiegheremo tutto. Vuoi fare una passeggiata per il campo così ti spiegamo?-

-Ok..- Disse in modo ostile,non si fidava nonostante ci fossero una ragazza e un ragazzo in sedia a rotelle. Camminammo con lui cercando di spiegargli tutto.

-Allora?Come fate a conoscermi?-

-Ti conosciamo perchè sei uno di noi, Finn. Sei un mutante. Hai dei poteri.-

-Non so di cosa sta parlando.-

-E' inutile mentire ragazzo.-

-Senti amico,ci sono passato pure io. Puoi fidarti.- Disse Artie all'alto ragazzo.

-Ok. Non ho mai voluto questa cosa. Voglio solo essere normale. -

-Ma tu sei normale Finn. E' una cosa che hai dalla nascita. Non puoi di certo cancellarla.-

-Questo lo dice lei...-

-Ascolta il professor Shue Finn,è una persona grandiosa. Mi ha aiutato molto e potrebbe fare la stessa cosa con te.- Disse ancora una volta Artie aiutandomi. Era un sollievo averlo portato con noi.

-E va bene. Cosa volete sapere?-

-Innanzitutto qual'è il tuo potere e come l'hai avuto.-

-Ok. Uhm. Tutto è iniziato quando stavo facendo una prova per guidare con mia madre,ero molto nervoso, stavo per finire contro un muro,chiusi gli occhi per un attimo e appena li aprii *punf* , un raggio laser dai miei occhi distrugge quel muro e fermai l'auto. Non so come diavolo sia successo ma avevo il cuore in gola. Nemmeno mia madre capì. Continuammo la nostra vita come se non fosse successo niente ma non era così. Di nascosto andavo in garage e provavo a colpire qualcosa con i miei occhi. C'ero riuscito e penso di farlo ancora adesso. Credo di saperlo controllare se mi concentro ma non ho fatto più quella cosa per molto tempo.

-L'hai usato di recente vero?-

-Uhm..sì. L'ho usato per sbaglio,ero incavolato per una partita persa e colpì il terreno per poi fuggire via sperando che nessuno mi vedesse.- Questo spiega perchè cerbero l'ha individuato.

-Ok. Vogliamo proporti una cosa. Vieni nel nostro istituto e incontrerai altri come te. Abbiamo appena convinto una ragazza con un altro potere.-

-Davvero? Bhe,non credo proprio che ci andrò. Ho la squadra..i miei amici...e poi odio questo potere quindi.-

-Hai bisogno di persone simili a te, Finn. Cosa penseranno gli altri appena scopriranno questa abilità? Ti accetteranno? Sarai ancora nella squadra di football? Devi capire che viviamo in un mondo pieno di pregiudizi.E' inutile nascondere i nostri segreti quando possiamo usarli per fare del bene.-

-E' che...non so. Credo di aver paura.-

-Anche io l'avevo. Avevo paura di quello che poteva accadere ma grazie al professore adesso mi sento meglio.-

-Posso provarci...ma se questo istituto non mi aiuterà tornerò subito qui.-

-Non ti obblighiamo mica.-

-Hey,per la precisione,sono Artie! Immagino che ci incontreremo di nuovo a scuola.-

-Ovviamente io sono Finn. Quando dovrei partire?-

-Tra una settimana ci troveremo tutti in questo punto. Alle 7:00 di mattina per la precisazione,sarà un viaggio un pò lungo.-

Detto questo salutammo il ragazzo per viaggiare ancora una volta...adesso era il turno di Noah Puckerman. Sapevamo che si trovava in un bar...entrammo dentro questo bar,il posto puzzava e c'era solo un mucchio di gente ubriaca. Emma vide tutti un pò shoccata,meno male che aveva superato il suo disturbo o non so quanto sarebbe resistita.

-E' in questi momenti che sono felice di non bere.- Disse Artie per rompere il ghiaccio.

-E fai bene. Qualcuno di voi è Noah Puckerman?-

-Lo trovi qui amico.- Rispose un ragazzo con una cresta molto depresso. Teneva ancora in mano una birra,non sapevamo per certo se era ubriaco o meno.

-Se non devi offrirmi da bere fai bene ad andartene.- Rispose ostile nei nostri confronti.

-Dobbiamo parlarti,è molto importante.-

-Se è per qualcosa che ho fatto non avete niente per dimostrarlo! Non ci torno in prigione..-

-Non siamo poliziotti,non ti preoccupare. Vogliamo solo aiutarti.-

-Lo hanno detto in tanti e ne hanno pagato le conseguenze.-

-Forse è meglio che parliamo fuori,non credi?-

-Come vuoi,se vuoi colpirmi senza che ci sia gente non fa niente,posso difendermi lo stesso...-

Il ragazzo bevve un ultimo sorso e posò la birra,per poi uscire e mettersi seduto nello scalino del bar.-

-Cosa vogliono da me un uomo con abitoni eleganti,una rossa che non parla mai e uno storpio?-

-Bada a come parli!- Disse Artie contro il ragazzo.

-Fermo Artie. Lascia fare a me.- Gli dissi fermandolo,odiava essere chiamato in quel modo e aveva ragione.

-Ascoltami Noah, sappiamo che..-

-Puck. Chiamami Puck.-

-Ok.Puck,sappiamo che sei un mutante!- Il ragazzo fu sconcertato,sapevano del suo segreto. Si alzò e mise le mani contro il mio vestito.

-Chi ve ne ha parlato! Chi è stato!? Sono stati quei tizi vero?! I dottori,quelli che mi vogliono morto vero?!!-

-Calmati...-

-NON DIRMI DI STARE CALMO!- Disse l'ebreo prendendo dalla tasca una pistola puntandomela in testa.

-SIAMO ANCHE NOI MUTANTI!- Dissi a squarciagola per fargli capire perchè sapevamo di lui. Mi guardò in faccia,abbassò la pistola e i miei amici si calmarono per lo spavento. Avevano capito che tanto non mi avrebbe colpito perchè so difendermi...ho anch' io dei poteri dopotutto.

-Siamo qui perchè ti vogliamo nel nostro istituto per ragazzi come te.-

-Allora non sono l'unico a cui hanno rovinato la vita.-

-Essere mutanti non rovina la vita.-

-Per me sì!-

-e Perchè mai?-

-Per colpa di mio padre. Scoprì le mie abilità. Scoprì il mio potere...mi tagliai per sbaglio mentre lo aiutavo con l'auto. La mia ferita si rimarginò subito. Appena lo vide non crebbe ai suoi occhi,provò a colpirmi con qualcosa di tagliente al braccio...provai dolore...sanguinaii ma la ferita guarì in fretta. Mi chiamò mostro,poi parlò con mia madre,le disse se sapeva di questo potere che avevo. Era la prima volta che accadeva e lui se la prese con lei. Poi ci lasciò per sempre. Non lo vidi più. Badai io a mia madre,purtroppo senza una figura paterna non feci delle buone compagnie. Feci dei colpi. Se mi sparavano potevo curarmi,ero praticamente immortale. Riuscii in un colpo ma riuscirono a catturarmi. Mi colpirono in testa. Finii in galera...non sapevo come uscire,mia madre pagò la cauzione e le promisi di cambiare ma il destino dovette rovinarmi ancora la vita. Mio padre ingaggiò degli uomini per catturarmi,per uccidermi,studiarmi non lo so. Lo avevano pagato bene. Provai dei dolori atroci ma riuscii a fuggire da lì...trovai mio padre e lo uccisi con un fucile di una guardia..guardai il corpo di mio padre a terra..mi prese la gamba con un braccio e disse le sue ultime parole..."sei un mostro." Mi pentii di quello che avevo fatto,non ero di certo un assassino così decisi di cambiare vita. Diventai un ragazzo normale,il solito giocatore di football che aveva ragazze su ragazze ma a volte ripenso a quello che ho fatto...vengo qui a bere per dimenticare..ma è troppo difficile.

-Wow...hai davvero avuto una vita difficile. Ma questo non è colpa del tuo potenziale ma di quell'uomo che ti ha fatto del male. So che sei un bravo ragazzo Puck,devi solo dimostrarlo...vieni con noi all'istituto e lì sentirai davvero la pace.-

-Come vuole...tanto sono stufo di questo dannato posto.-

-E niente armi...-

-Non glielo posso promettere. Non dormo mai senza una pistola nel cuscino.-

-Allora fatti trovare la prossima settimana qui insieme agli altri.-

-E così ne ha trovati anche degli altri come me eh? Spero proprio che alcune siano ragazze.- Disse sorridendo il ragazzo. La sua storia era davvero dura da digerire,non so come Emma sia riuscita ad ascoltare tutto. Artie aveva capito che il suo sfogo verso di lui si poteva capire.

Detto questo pensammo alla prossima mutante...Quinn Fabray. Ci dirigemmo stavolta a casa Fabray. Mi sentivo davvero stanco,facevamo sempre viaggi e conversazioni ma dovevamo farlo per il bene della nostra razza. Suonammo e vedemmo una donna aprire,appena ci vide ci chiese ovviamente chi eravamo,noi rispondemmo nello stesso metodo che avevamo usato con Rachel. La donna ci disse di salire,Quinn era nella sua camera a leggere un libro. Bussammo la porta,la ragazza ci disse di entrare. Entrammo e vedemmo una bellissima ragazza bionda,doveva proprio essere Quinn.

-Ciao!- Disse Artie allegro,probabilmente la ragazza lo aveva colpito con la sua bellezza.

-Ciao..- lei rispose un pò sottotono invece.

-Ciao Quinn. Sono Emma,lui è Artie e questo è il professor Schuester.

-E cosa volete..?

-Vogliamo solo parlarti Quinn. Sappiamo che tu hai un'abilità speciale che si è manifestata dentro di te.-

-Penso che state parlando con la persona sbagliata.-

-Io invece credo proprio di parlare con la persona giusta.-

-Di che abilità speciale parlate? Cantare? Ballare? Sono una cheerleader certo,ma non sono di certo brava rispetto ad altre.-

-Non è questo quello che volevo dire e lo sai bene. Noi siamo mutanti,siamo come te.-

-Mutanti?-

-Esattamente. E anche tu sei una mutante. Hai dei poteri.-

-N-no.I-io non ho poteri..sono solo una ragazza normale.- Disse trattenendo le lacrime.

-Non devi aver paura o piangere,è una cosa normale.-

-N-non devo piangere...N-non devo piangere...- Ma la ragazza non riuscì a trattenersi,le lacrime cominciarono ad allagare la stanza scioccando i presenti.

-Non riesco a controllarlo!-

-Concentrati Quinn! Pensa a qualcosa di bello o che ti fa felice!-

-Niente mi rende felice!-

-Devi pur avere un sogno nel cassetto! Tu sei l'acqua e l'acqua è parte di te! Devi cercare di farla andare via! Basta pensarlo!.-

-C-ci provo.- La ragazza chiuse gli occhi e l'acqua uscì fuori dalla finestra sparendo.

-E' quindi questo è il potere che possiedi vero?-

-S-sì.-
Disse trannendosi dal piangere
-Riesci a raccontarci come è successo?-

-Credo di sì...La mia vita non è come quelle delle altre ragazze. Non sono perfetta. Sarò anche bella e popolare ma questa è solo una maschera. Ho lottato per tutta la mia vita. Ho fatto una cazzata. Sono rimasta incinta. Ho vissuto un anno da schifo..ero caduta davvero in basso ma non volevo di certo abortire. Non lo farei mai...non è quello che Dio ci insegna. Ho deciso di dare in adozione mia figlia ma dopo quel che è accaduto la mia vita è cambiata. Mio padre quando scoprì che ero incinta lasciò me e mia madre...il padre della mia bambina non mi ha sostenuta per un secondo. A volte stavo giornate su giornate a piangere da sola,quando un giorno le mie lacrime non smisero più. Controllavo l'acqua...o almeno credo,ci ho provato una volta e infatti l'acqua si mosse un pò ma subito smisi quindi non so per certo se ci possa riuscire.

-Eccome se ci riesci. Sei una mutante.-

-E cosa posso fare?-

-Accettarlo. Vieni con noi all'Istituto McKinley per giovani dotati e riusciremo ad aiutarti.-

-Non saprei...-

-Ci saranno tanti altri ragazzi come te. C'è Artie e altri ragazzi che hanno avuto problemi.-

-Ci proverò...avranno anche loro dei problemi ma non sanno cosa ho passato io.-

-Io sono sulla sedia a rotelle dall'età di 6 anni. Come vedi questo?-

-Non è la stessa cosa.-

-Quindi verrai?-

-Come ho detto ci proverò...-

-E' un inizio! Ecco a te,è qui che ci troveremo per partire,non fare tardi!-

-Ok..potete andare adesso? Vorrei stare un pò da sola..-

-Ricorda che non sei sola Quinn.- Disse infine Emma. Chiudemmo la porta e lasciammo sola la ragazza per poi andare via.

Avevamo trovato solo 4 ragazzi,ancora 10 ci aspettavano...il nostro viaggio era appena iniziato.

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Angolo Autore:

Ed ecco qua il primo capitolo di questa fan-fiction! Sono un appassionato di fumetti e ho sempre pensato che gli x-men si abbinassero con il Glee Club sul fatto di essere degli emarginati. Ancora solo 4 ragazzi sono stati aiutati Da Will, Emma ed Artie , ancora molti altri devono essere incontrati. Volete sapere per caso il potere di Will? Si scoprirà più avanti u.u . Per le ship ancora non so per certo quale mettere ma ho già qualche ideuzza. Spero che vi piaccia intanto questo primo capitolo
  
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