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Autore: StrangerAlien    13/05/2012    0 recensioni
2046:
la popolazione mondiale si riunisce sotto un solo governo,il quale,per ricominciare una nuova vita,brucia l’intero patrimonio mondiale culturale,e stabilisce una nuova lingua universale.
Un piccolo gruppo si riunisce segretamente in ogni nazione,preservando ciò riescono a nascondere al governo e cercando di far sopravvivere le vecchie lingue.
Si chiamano Sognatori.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Dobbiamo fermare quel dannato gruppo di ribelli!” esclamò Peter ai suoi consiglieri, tutti radunati attorno al lungo tavolo ovale. E al fianco del governatore che stava in piedi, paonazzo per la rabbia, sedeva un ragazzo sui ventun anni, con dei rasta mori che scendevano dalle sue spalle. Era sbragato sulla poltroncina bordeaux, giocherellava con una penna ascoltando distratto. Cominciò a fare dei disegni astratti sul foglio che aveva davanti. Il padre si girò e glielo strappò di mano.
“Daniel,vuoi sentire e crescere, per una buona volta?!”
Il ragazzo lo guardò,ancora apatico.
“Non trovo sia un grande problema. Voglio dire, se vogliono continuare a conservare qualcosa del passato, che male c’è?” Il rasta si accese una sigaretta, sfidando con lo sguardo il padre che lo incenerì con lo sguardo.
“Non capisci, Daniel! I nostri genitori hanno fatto sacrifici per liberarci dalle guerre,loro vogliono  riportarle!”
“Non è detto.” Si levò un mormorio da tutta la sala, mentre Daniel fumava in tutta tranquillità. Il padre,furioso,lo cacciò.
Daniel era sempre stato freddo nei confronti di questa causa. Suo padre era colui che governava tutto il mondo,affiancato dai suoi consiglieri. Era un uomo equilibrato, uno dei requisiti che il governatore doveva avere, ma secondo il ragazzo era estremista nei confronti dei Dreamers. Per lui erano solo persone che volevano conservare la vecchia vita. Per il padre erano una vera e propria minaccia. Daniel continuò a fumare,affacciandosi alla finestra. Trovava ingiusta anche la riforma dell’abolire le culture. Il mondo era arrivato ad un punto di non ritorno nel passato, e Daniel lo capiva. Ma addirittura abolire la diversità, gli sembrava allucinante.
Si legò i rasta in un elastico, lasciandoli morbidi. Gettò la sigaretta finita dalla finestra e scese le scale. La segretaria si voltò a guardarlo.  Era in effetti molto bello. I suoi tratti erano marcati,ma non esagerati.  Portava raramente abiti formali, ed era un ragazzo molto estroverso e aperto. Gli piaceva ridere, ma sapeva essere serio all’occorrenza. Un ragazzo deciso, se voleva qualcosa la otteneva, non scendeva a compromessi,mai.
Daniel amava il fumo,amava le belle ragazze e amava la vita.
Daniel era un Dreamer, ma ancora non lo sapeva.
  
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