Usciamo di casa tenendoci per mano. La nostra ultima notte insieme prima che io debba partire, prima che un altro anno ci divida. Mi chiudo la porta alle spalle e ci dirigiamo verso la spiaggia. Una brezza fresca viene come a ricordarci che è settembre e che l'estate sta per finire, e con lei anche la nostra storia. Ho paura a lasciare la sua mano, ho paura di perderlo e sento che è lo stesso per lui. Un anno di lontananza è insopportabile, ora che mi sono abituata a lui, alle sue manie, alle sue paure, alla sua bocca che si incastra perfettamente col mio collo, ora che ho scoperto di avere bisogno di lui.

Perchè ora la sua presenza è un bisogno fisico per me. Ero convinta di bastarmi, di non avere bisogno di nessuno, ed ecco invece che la vita mi ha dimostrato il contrario facendomi incontrare l'Amore. Inspiro l'aria che profuma di mare della Sicilia e chiudo gli occhi, lasciando che lui mi guidi fino alla battigia. Un brivido mi pervade quando i miei piedi vengono raggiunti dall'acqua fredda. Tengo gli occhi chiusi ed aspetto. Aspetto che dica qualcosa, che faccia qualcosa, qualsiasi cosa che mi faccia credere che durerà, che questi nove mesi non distruggeranno tutto. Ho bisogno di essere sicura, ho bisogno di sentire che lui c'è e che tra un anno saremo ancora qui, mano nella mano, a guardare il mare. Il suono delle onde che si infrangono sulla battigia sembra che cerchi di tranquillizzarmi, ma il mio respiro si fa sempre più affannoso. Sento un turbinio di emozioni e di dolore crescere dentro me e prendere pian piano il posto della speranza che fino a poco fa mi guidava, finchè una lacrima si fa strada tra le mie ciglia. Scivola giù per la mia guancia e cade tra i granelli di sabbia bagnati ai miei piedi.

Sento una leggera pressione sul braccio. Apro gli occhi e me lo trovo davanti che mi fa segno di sdraiarmi sulla sabbia accanto a lui. Mi stendo senza cercare di asciugarmi la guancia, che luccica alla luce della luna. Mi volto a guardarlo, ma lui ha lo sguardo assorto nel cielo. Seguo i suoi lineamenti, le ciglia lunche, il naso aquilino, le labbra carnose ed ho un tuffo al cuore all'idea di perderlo.

"Il mio amore è come una stella" sussurra.

Non capisco, ho sentito bene?

"Cosa?" gli chiedo senza staccargli gli occhi di dosso.

"Il mio amore è come una stella" ripete indicandomi il cielo, poi si volta e mi guarda negli occhi "non puoi sempre vedermi, ma sai che sarò sempre con te."

Mi stringe la mano e mi poggia un leggero bacio sulle labbra. Torniamo a guardare il cielo e questa volta sorrido. Ho la mia stella!

 

　

Chiedo scusa, so che è corta, ma è la prima che scrivo, perciò siate clementi, grazie!

Grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno,

Stefania