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Autore: _hayato    13/05/2012    1 recensioni
Non sono mai stato tipo da falsi sorrisi, tu sei stato l’unico a farmi star bene, e non ho mai visto ragione di fingere, con te. Se ero triste ero triste, e se fingevo di non esserlo non sarebbe cambiato nulla.
Ma Vincent mi ha detto di sorridere, perché “sono l’erede di Glen-sama, devo esserne felice”.
Ma non riesco a capirlo, cosa c’è di bello in tutto questo?
No, non credo ci sia più qualcosa per cui essere felice.
Così ho trovato un compromesso:sorrido pensando a come siamo diventati tutti patetici da quando te ne sei andato.
Non è divertente? Questa vita intera è diventata una commedia così stupida che non si distingue il bene dal male!
Ridicoli, siamo diventati tutti ridicoli.
Loro sono ridicoli.
Io sono ridicolo, il più ridicolo di tutti.
Guardaci, guardami:questo è lo spettacolo della disperazione.
Piccola OS, solo i sentimenti di Leo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elliot Nightray, Leo Baskerville, Oz Vessalius
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Piange, piange, mi piange il petto.

 

Ah, no… è solo sangue.

 

 

È così strano venire feriti.

Non ricordavo cosa si provasse, forse perché è passato troppo tempo dall’ultima volta che mi è successo.

È qualcosa di strano, pungente.

È come soffrire,solo che è all’esterno.

Fa male.

Ma, probabilmente, sono l’unico idiota che non ricorda nemmeno cosa si prova ad essere feriti.

Ed è anche colpa tua, del giorno in cui facesti quel giuramento del tutto privo di senso.

 

 

 

“Chi diavolo è questo pezzente? Cosa ci fa in casa nostra, Elliot?”

 

La voce di Vanessa era proprio irritante, o almeno lo era quando parlava di me.

 

“È il mio servo, Leo.”

La tua invece era calma, semplice, schietta.

La voce di chi è nato per parlare.

O per difendere con le parole.

Mi piaceva, quella voce.

“Cosa? Il tuo servo?”

Mi terrorizzava, quella ragazza mi terrorizzava da morire.

Lei poteva portarti via, lei poteva portarmi via tutto.

Avevo stretto i pugni.

Avevo paura.

“Esattamente.”

Uno sguardo.

Un sorriso.

Avevo visto i tuoi occhi e non avevo più paura.

 

“Stai scherzando, vero? Non vedi com’è rozzo? Non sarà nemmeno istruito!”

 

Ma tu eri spavaldo, l’avevi guardata con la tua espressione da menefreghista e avevi detto:

 

E allora?”

E lei era furiosa, oh se era furiosa.

Glie lo si poteva leggere negli occhi neri come la pece, che contro i tuoi non avevano mai potuto niente.

 

“Sai che ti dico, fai come vuoi! Ma sappi, che un giorno te ne pentirai!”

 

Mi aveva guardato con disprezzo e, prima di andarsene, mi aveva sfiorato la testa.

 

“E tu tagliati questi capelli, sembri un barb- ”

 

Era stato un istante ma, per com’ero allora, avrei voluto ucciderla.

 

NON MI TOCCARE!”

 

SBAM.

Uno schiaffo semplice, prevedibile.

Avevo risposto a Vanessa Nightray, era ovvio che ci sarebbero state conseguenze.

 

“Come osi rivolgermi la parola? E non provare mai più a mancarmi  di rispetto, altrimenti-”

 

Si era preparata a darmi un altro ceffone, ma tu l’avevi trattenuta per il polso, guardandola con quei tuoi occhi azzurri così belli da togliere il fiato.

Gli occhi dei puri di cuore, di chi fa solo quello che sente sia giusto.

Sì, i tuoi erano gli occhi di un vero nobile.

 

“Prova a sfiorarlo un’altra volta e dimenticherò che sei mia sorella.”

“M-ma..Elliot…”

“Mi avete imposto di prendere una decisione? Beh, l’ho fatto, se non vi sta bene sono affari vostri.

Da oggi lui sarà il mio servo ed io lo proteggerò fino alla fine, dovesse costarmi la vita!”

 

Mi avevi preso per mano e portato nella tua stanza, avevi chiuso la porta e ti eri lasciato cadere sul letto.

“Mi è sembrata arrabbiata.”

“Perché lo era! Dannazione se lo era!”

 

Ti avevo guardato come se fossi stato un fantasma, o un alieno, o le due cose assieme.

Non ti avevo mai visto comportarti così, specialmente con un tuo familiare.

Con i più grandi eri sempre così rispettoso, accondiscendente, calmo.

In quel momento invece eri l’opposto:così euforico, così sprezzante, così…vivo. Ti avevo visto così solo durante i nostri innumerevoli litigi.

Avevi il sorriso stampato in faccia e le guancie leggermente rosse.

“Non sarà mica la prima volta che questo risponde a qualcuno?”

Sembravi un bambino che aveva appena rubato delle caramelle.

Pensai a come sarebbe stato bello vederti sempre così allegro, sempre così vero.

Ed ebbi paura, paura di non poterti vedere mai più, paura di dover andare via.

 

 “Ma cosa mi prende? Cosa m’importa se resto o no?”

 

La mia mente diceva questo.

Eppure non lo so, era qualcosa di strano.

Era come se, assieme a te, mi sentissi a mio agio.

Come se tutto quello di cui avevo bisogno, tutto ciò che avevo sempre cercato, risiedesse in un’unica persona.

Uno di quei sentimenti che non si riescono a spiegare a parole.

 

Non pensarci nemmeno,non ti lascerò andare via così facilmente,Leo!”

Avevi detto sorridendo.

 

Ma, sì, una cosa riesco a spiegarla:era bellissimo.

E, no, quella ragazza non ti avrebbe portato via, almeno non così presto.

Perché, sì, l’ho sempre saputo: sarebbero state le mie stesse mani a portarti via.

 

Oh, look:I’m burning.

 

È così strano indossare sorrisi finti quando ci si è abituati a quelli veri, sembra indossare un vestito troppo stretto.

Sin da piccolo non ho mai avuto nessuno a cui sorridere, quindi posso dire di non aver mai sorriso in vita mia.

Almeno non prima di conoscerti.

Non sono mai stato tipo da falsi sorrisi, tu sei stato l’unico a farmi star bene, e non ho mai visto ragione di fingere, con te. Se ero triste ero triste, e se fingevo di non esserlo non sarebbe cambiato nulla.

Ma Vincent mi ha detto di sorridere, perché “sono l’erede di Glen-sama, devo esserne felice”.

Ma non riesco a capirlo, cosa c’è di bello in tutto questo?

No, non credo ci sia più qualcosa per cui essere felice.

Così ho trovato un compromesso:sorrido pensando a come siamo diventati tutti patetici da quando te ne sei andato.

Non è divertente? Questa vita intera è diventata una commedia così stupida che non si distingue il bene dal male!

Ridicoli, siamo diventati tutti ridicoli.

Loro sono ridicoli.

Iosono ridicolo, il più ridicolo di tutti.

Guardaci, guardami:questo è lo spettacolo della disperazione.

Ci trasciniamo in vita senza movente, combattiamo una battaglia che si sarebbe dovuta concludere cento anni fa.

Perché?

Cosa c’entriamo noi in tutto questo?

Cosa c’entro io in tutto questo?

Cosa c’entravi tu in tutto questo?

Non lo so, ma rido.

Perché, alla fine… è uno spettacolo così divertente!

Guardaci, guarda come siamo stupidi mentre combattiamo.

Guarda me, guarda come sono bravo a fare il clown, sono divertente, vero?

Oh, guarda, sto sanguinando.

Perché questo ragazzo urla?

Perché?

PERCHÈ ?

Dice che non vuole combattere, dici che eravamo amici.

Perché continua a lottare?

Voglio ucciderlo, così potrò smettere di combattere.

Voglio ucciderlo, così potrò tornare da te.

 

Stai solo provando a distruggere te stesso.

 

Perché dice così? Perché questo ragazzo mi legge dentro.

Fallo smettere, fammi tornare da te.

 

“E allora? Elliot è morto, quindi posso morire anche io!”

 

Oh, guarda, sto bruciando. Tutto questo rosso mi sta invadendo.

Oh, no:è solo sangue.

Perché, Elliot?

Perché fa così male?

Perché devo continuare a lasciarmi vivere?

Perché sono tutti vivi e solo tu sei morto?

Perché il mio cuore batte ancora e il tuo s’è fermato?

Perché non posso semplicemente addormentarmi e non svegliarmi più?

RISPONDI!

“Perché ti butti via così, Leo?”

Lo vedo.

Vedo il tuo volto.

Piangi.

Perché piangi?

Perché, mi chiedi questo?

La risposta è semplice, la sai anche tu.

Perché ora che non ci sei più, ogni cosa ha perso significato."

 

 

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Oz non riusciva a smettere di guardare il corpo ormai senza vita di Leo: gli occhi erano chiusi e quel sorriso folle era sparito, sostituito da un’espressione incredibilmente serena. Sembrava che stesse dormendo, anzi, che stesse facendo un bel sogno.

Povero, povero Leo, quel mondo al contrario alla fine s’era portato via anche lui.

Gli si avvicinò lentamente come se stesse davvero dormendo e gli pulì una goccia di sangue dal viso, lo guardò con il sorriso triste di chi ha perso l’ennesimo amico.

Aveva ancora impresse nella mente le sue ultime parole.

Erano dirette ad Elliot.

Gli si sedette accanto e glie le sussurrò lentamente.

Erano le parole che portava dentro da quel giorno, forse le uniche che avrebbero potuto salvarlo o forse una semplice prova della sua debolezza.

“Tu non eri il solo, Leo, questa battaglia l’abbiamo perso tutti.

Elliot ha fatto una strage,

c’ha ammazzato dentro."

 

 

Angolo dell’autrice~

Ho finito questa OS, finalmente, direi.

È partito tutto quando ho deciso di fare il cosplay di Leo con mia cugina(che farà Elliot e a cui dedico la OS). Allora mi sono sparafleshata una cosa tipo 44243 AMV di Pandora Hearts e quindi, col supporto del cuscino di Gilbert e l’ansia pre-capitolo 73, la mia mente perversa l’ha partorita.

Quindi, mettiamo in chiaro una cosa:LEO NON MUORE, ALMENO NON FINO AD ORA, mi sono inventata praticamente mezza FF.

All’inizio doveva essere una LeoxElliot ma non volevo fare la fine di quell’orrenditudine della UkxUs, quindi ho placato la mia mente malata, meglio così per tutti è_é.

Detto questo, vado ad editare questo scempi etto che, stranamente, mi piace *tutti:OHHHHHH* spero ve gusti.

Cià!

_Doll

   
 
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