Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: _ether    14/05/2012    3 recensioni
«Elena Gilbert?» chiesi.
Lei si voltò verso di me e mi sorrise angelica.
«Esattamente.»
«Come sei morta?» chiesi curiosa.
Lei scoppiò a ridere e io aggrottai la fronte non capendo il suo comportamento.
«Non sono morta, o meglio è quello che tutti credono, ma non sono morta in realtà», mi spiegò.
«E perché tutti sanno il contrario?», potei sentire la mia sete di conoscenza voler uscir fuori.
«Non siamo qui per parlare di me!» esclamò autoritaria.
«Qualcosa è arrivato, qualcosa di potente - continuò - la morte è a Fell’s Church.»
Tremai al suono delle sue parole. L’aveva ripetuto anche la prima volta che ci eravamo incontrate.
«E questo cosa c'entra con me?»
Genere: Horror, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
prologo
Image and video hosting by TinyPic

Buio, ovunque mi girassi le tenebre mi circondavano, mi opprimevano, mi soffocavano. Avevo paura. Non capivo per quale motivo, ma quella paura la potevo sentir pesare sulla mia pelle delicata.

Mi raggomitolai su me stessa e nascosi il viso tra le mani sperando che tutto svanisse, sperando di poter aprire gli occhi e ritrovarmi di nuovo nel mondo reale.
Ti prego svegliati, ti prego svegliati, ti prego svegliati, mi ripetevo nella mente in modo convulso. Non riuscivo a pensare ad altro e mi ritrovai a poco a poco con il fiato corto.
E’ solo un incubo Cèline, solo un incubo, continuavo ad illudermi, ma lo sapevo. Era tutto troppo reale per non essere solamente un incubo.
Poi improvvisamente una luce si accese in lontananza, alzai il capo con il cuore che iniziò a tamburellare furioso.
Rimasi immobile, con il respiro sospeso e cercai di rimettermi in piedi, appoggiando le mani sul terreno. Le gambe erano molli sotto il mio peso e tremavano senza che io potessi fare nulla per fermarle.
C’era una radura poco lontano da dove mi trovavo io, una radura illuminata da un pallido sole, ma che splendeva in modo surreale. L’erba era di un brillante verde e goccioline di rugiada si intravedevano tra le piccole foglie degli alberi.
Mi avvicinai cautamente incuriosita, ma impaurita allo stesso tempo.
I miei passi risuonavano vuoti finché non calpestai il primo spazio d’erba. Mi bloccai interdetta, mi dovevo fidare? Dovevo entrare nella radura o rimanere tra le tenebre?
Non feci in tempo a rispondere alla mia domanda che sentii delle note ovattate venire da non molto lontano. Erano note antiche, ma che conoscevo, ne ero sicura. Eppure non riuscivo a ricordare dove potevo aver già udito quelle note.
Un brivido agghiacciante mi percorse la schiena non appena la musica arrivò alle mie orecchie più forte.
Mi voltai per vedere precisamente da dove derivava quella canzone e notai che le tenebre erano sparite per lasciare spazio all’intera radura e a pochi passi da me ora si trovava un pianoforte. Ciò che mi allarmò era che quel pianoforte stava suonando da solo. I tasti non si muovevano, nulla si muoveva, ma ero certa che quella canzoncina provenisse proprio da quel pianoforte che ora mi attirava a sé. Notai anche che non portavo più i miei jeans e la mia maglietta, ma una lungo vestito leggero senza spalline, giallo tenue, e decorato con roselline di diversi colori pastello.
Mi avvicinai a piedi nudi, percependo l'erba umida sotto la pianta dei piedi, e lentamente mi misi seduta sullo sgabello davanti ad esso. Chiusi gli occhi e sospirai cercando di infondermi un po’ di calma, poi senza preavviso iniziai a suonare quelle note. In fondo lo sapevo che le conoscevo.
La melodia si stava facendo sempre più veloce e le mie dita si muovevano abili, senza compiere nessun errore, senza interrompere quelle stupende note ed io ero straordinariamente.. calma, ora, muovendo perfino il capo di lato, a tempo.
Continuai fino all’ultima nota e quando finii un vento violento iniziò a soffiare scompigliandomi i lunghi capelli biondi.
Improvvisamente un senso di panico si fece spazio dentro di me, panico e terrore allo stato puro. Avevo bisogno di urlare, di correre, di scappare.
Mi alzai di scatto facendo cadere lo sgabellino a terra e iniziai a correre.
Dovevo scappare, c’era qualcuno che mi stava seguendo, c’era qualcuno che mi voleva, qualcuno che voleva proprio me.
Potevo sentire il suo respiro fresco sul collo e il terrore crescere sempre più. Le mani mi tremavano e percepivo di nuovo le gambe molli, ma un moto di terrore mi spingeva a non fermarmi, altrimenti mi avrebbe preso.
Il vento soffiava sempre più violento e io aumentai l’andatura fino ad arrivare proprio all’interno del bosco, dove forse mi sarei potuta nascondere dal mostro che mi stava seguendo, poiché lui era troppo veloce. Lui mi avrebbe presa.
E non sapevo per quale motivo, ma come conoscevo quella melodia di poco prima, così avevo la netta sensazione che quell'essere mi avrebbe presa e sbranata viva.
Appena quel pensiero mi venne in mente inciampai su un ramo a terra e caddi sbucciandomi le mani e le ginocchia. Il fango mi sporcò il vestito e durante la caduta si ruppe, ma non c’era tempo per il dolore, dovevo continuare a correre.
La gamba faceva male e lentamente mi trascinai, strisciando, verso l’albero più vicino per rialzarmi, ma qualcuno mi afferrò per una caviglia.
Urlai, ma la mia voce non ebbe suono. Mi aggrappai con le unghie su una radice che usciva dal terreno e tirai cercando di dimenarmi e di sfuggire alla presa.
Provai ad urlare, ma niente uscì dalla mia bocca.
Avevo paura, sarei morta da lì a poco se non avessi fatto nulla, ma immediatamente quel qualcuno levò la presa sulla mia caviglia.
Mi voltai sorpresa e rimasi immobile senza parole appena vidi una figura scura poco lontano da me. Era terribilmente bello, la pelle chiara, i capelli lisci e di un nero corvino. Gli occhi scuri erano cerchiati da profonde occhiaie e la bocca curvata in un sorriso beffardo di chi sapeva che aveva già vinto.
Arrancai fino ad un albero e appoggiai le spalle ad esso chiudendo gli occhi.
Svegliati, Cèline, supplicai dentro la mia testa.
Niente. Riaprii di nuovo gli occhi e quella figura era sempre lì che mi guardava con la stessa espressione di prima.
«Che vuoi da me?» chiesi con voce tramante.
Lui non rispose, ma si avvicinò e si accovacciò al mio fianco. Mi sfiorò una guancia e la sua pelle fredda a contatto con la mia, al contrario bollente, mi fece provare un brivido lungo la schiena.
Posò il pollice sopra le mie labbra e infine si avvicinò pericolosamente con il viso vicino al mio collo. Odorò e sentii i miei muscoli tirarsi.
Sarei morta.
«NO!» urlai con tutta la voce che avevo in gola e questa volta risuonò per tutta la stanza.
Sbattei più e più volte le palpebre guardandomi intorno sconvolta.
Era stato veramente solo un incubo e mi ritrovavo di nuovo sul mio letto sudata e con il pigiama appiccicato alla mia pelle. Il respiro era irregolare e nutrivo ancora il terrore pesare come un macigno sul mio cuore.
Scesi dal letto e poggiai i piedi nudi al parquet freddo e fu una bella sensazione. Mi alzai in piedi e mi avvicinai cauta alla finestra. Scostai le tende bianche e guardai fuori circospetta.
Niente, tutto calmo. Il sole era sorto da poco e le nuvole grigie gravavano come sempre su quel cielo. Tutto taceva, niente si muoveva e piano piano il senso di paura mi abbandonò.
Ritornai a letto e mi raggomitolai stretta su me stessa.
Bentornata a Fell’s Church, Cèline!

Hello everyone!
Questa è una storia che avevo già pubblicato, poi cancellato, oggi guardando nella cartella "scrittura creativa" l'ho ritrovata e mi sono detta, perché non riprenderla, aggiustarla e pubblicarla? Quindi eccola di nuovo qui :-) magari un po' diversa da quella che era prima, ma spero vi piacerà!
Ah, avete visto il finale di stagione? sono sconvolta °-° e non so se in bene o in male D:
xx
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: _ether