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Autore: Profilo Chiuso    16/05/2012    1 recensioni
"Religione, religione. Cos'è, alla fine, la religione? Un qualcosa creato dall'uomo per trovare risposta a ciò che non può capire, lo trovo un semplice modo di proibire ciò che potrebbe renderci felici."
"Perché la pensi così?"
"Basta semplicemente dare un'occhiata alla Bibbia. Proibizioni, punizioni per tutto. E anche se si fa ciò che 'Lui' dice" disse muovendo le manti a mo' di virgolette, come per enfatizzare la parola. "Non si è mai liberi dal peccato.Tanto vale peccare e passare una vita di piacere."
"Sai, gli altri avevano ragione. Però, stai tradendo da solo le tue opinioni, ed io te lo dimostrerò."
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Reversed Religion.
Autore: Fede Grey; (Ex Destiny Hope Schäfer e Destiny Grey) .
Beta: Non ne ho trovata una, errori ed orrori sono tutti miei.
Raiting: PG13, più avanti sull’ R . (Per ora Giallo, più avanti tenderà all'Arancione.)
Avvisi: Adult Content, Drug Use, Blood, Language.
Genere: Long Fic, Romantico, Horror, WIP. Probabily What if.
Riassunto: "Religione, religione. Cos'è, alla fine, la religione? Un qualcosa creato dall'uomo per trovare risposta a ciò che non può capire, lo trovo un semplice modo di proibire ciò che potrebbe renderci felici."
"Perché la pensi così?"
"Basta semplicemente dare un'occhiata alla Bibbia. Proibizioni, punizioni per tutto. E anche se si fa ciò che 'Lui' dice" disse muovendo le manti a mo' di virgolette, come per enfatizzare la parola. "Non si è mai liberi dal peccato.Tanto vale peccare e passare una vita di piacere."
"Sai, gli altri avevano ragione. Però, stai tradendo da solo le tue opinioni, ed io te lo dimostrerò."
Disclaimers: Non possiedo nessun personaggio di questa storia, tutto ciò che segue è stato creato dalla mia fantasia e non è mai esistito. Non scrivo a fini di lucro, ma solo per il piacere di leggere le recensioni e i commenti che qualche buon’anima di voi vorrà lasciarmi.
I hope you'll like it!

 
"Reversed Religion" by Fede GreyQuest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
VIETATO COPIARE.

 



 
{ Prologue – Skull and Drugs }




 
 
La sigaretta rilasciava un sottilissimo filo di fumo bianco, giacendo abbandonata sul posacenere di cristallo finemente lavorato, poco lontano da lui.
Un soprammobile così elegante stonava eccessivamente con l’arredamento di quella stanza: tutto in essa emanava un senso di trascuratezza ed usura disarmante.
I colori predominanti erano il rosso cupo e il giallo chiaro, abbinati perfettamente al legno lucido di cui erano composti. Le provette abbandonate sul ripiano di un tavolo, piene di liquidi che scoppiettavano sinistramente, sedie in legno scuro sparte qua e là, un teschio che fissava critico l’ambiente con le sue orbite vuote; sembrava quasi prendere in giro l’uomo riverso sulla poltrona consumata a pochi metri da lui.
“Ma guardati. Non servi a nulla. Ti annoi, caro? Forse un bell’omicidio ti farebbe distrarre, mh?”
L’uomo in questione voltò lievemente il capo verso il teschio, appoggiato placidamente sul camino, gli occhi languidi e pieni di una luce folle, sussurrando uno “Sta’ zitto” appena udibile.
Una siringa vuota pendeva mollemente dal suo braccio, il sangue fermato da un comune laccio di gomma gialla per mettere più in evidenza la vena. Ancora in preda a quella malsana estasi dovuta alla droga, se la tolse con un gesto secco, quasi violento, scaraventandola con stizza apparentemente ingiustificata contro il muro alla sua destra.
“Oh, Honey, Honey, Honey… Cos’hai? Ti annoi, caro? Andiamo, non c’è proprio nulla che possa distrarti? Ma per favore… Come aveva detto, la cara Annie? Ah, sì! ‘Amore, perché non ti trovi un lavoro? Non puoi stare sempre su quella poltrona!’ … Ma a te piace, vero, amore?” continuò il teschio suadente, calcando impercettibilmente l’ultima parola.
La voce di Amleto era quasi ammaliante, doveva ammetterlo. Era la sua arma più potente, riusciva a modularla a suo piacimento, trasformandola da calda e profonda a fredda e tagliente. Sperava proprio che quello fosse un giorno sì per lui, non era proprio in vena di star dietro le sue odiose polemiche.
L’oggetto colpì il muro rimbalzando sulla parte superiore del teschio, rompendo lo stabile equilibro grazie al quale stava sul ripiano, e cadde con un tonfo sordo a terra.
“Ti sta bene.” Sussurrò l’uomo, il volto illuminato dalla tenue luce sprigionata dal fuoco.
Fuori si era già fatto buio, anche se l’ultima volta che aveva controllato l’ora erano appena le sei e mezza. Bisognava però mettere in conto che non aveva capito più nulla dopo essersi iniettato la droga in vena, non c’era da fidarsi. La casa acquisiva un’atmosfera al limite del tetro, da quella prospettiva; si aspettava quasi spuntare un serial killer dalla porta d’ingresso, completo di tuta nera e coltello da macellaio.
Sorrise ampiamente, scoppiando in una risata sguaiata e quasi isterica, gettando la testa indietro.
Ora che Amleto non parlava più, poteva godersi meglio gli effetti della cocaina. O ecstasy. Qualunque merda si fosse iniettato in endovena, non gli importava; gli bastava solo sentirne il paradisiaco effetto sul suo sistema nervoso, e, conseguentemente, su tutto il resto del corpo. Si sentiva come in un mondo ovattato, privo di problemi e preoccupazioni, e amava fottutamente tutto quello.
Sospirò compiaciuto, stravaccato letteralmente sulla poltrona, le braccia ancora penzoloni, le gambe pigramente allungate: sembrava in procinto di cadere.
Socchiuse gli occhi, incantandosi ad osservare un bracciolo della poltrona. Quanto la adorava. Era di suo nonno, gliel’aveva regalata il giorno del suo decimo compleanno. Dio, come era felice, allora. Era una poltrona in stile classico, che si intonava perfettamente con la sua stanza, di legno pregiato e scuro: i cuscini, lo schienale e i braccioli erano morbidissimi, rivestiti in seta rosso scuro, color sangue, come amava definirlo. Nonostante avesse dietro di sé una buona ventina d’anni, tratteneva ancora il suo antico splendore. L’unica cosa che rompeva la preziosa armonia di quel mobile era una estesa chiazza scura, che era stata opportunamente nascosta rigirando il cuscino.
Lo sguardo accarezzava delicato tutti gli oggetti in quella stanza, piano ma deciso, come se stesse seguendo un percorso solo a lui noto.
E, ad un certo punto, si fermò sullo scaffale, rapito dal titolo di uno dei tanti libri posti sopra esso.
“ ‘La Bibbia di Gerusalemme’? Mi stai prendendo in giro, caro? Non è uno dei tipici libri da mettere in cucina e dimenticare, facendolo riempire di polvere? Mi stupisci, honey… Poveri noi, sei proprio un fallito, se non sai essere coerente neppure con te stesso…
SEI UN FALLITO!!” 
Quel teschio bastardo aveva urlato le ultime tre parole. Le sentiva rimbombare incessantemente nella mente, andando da una parte all’altra, così forti da sovrastare anche i suoi pensieri – se di pensieri si possa parlare, dopo essersi iniettato una dose non precisata di droga.
Improvvisamente, si sentiva stanchissimo, le membra sembravano intorpidite e le palpebre lentamente calavano, cercando di mettere una barriera fra la sua percezione e il mondo. Non riusciva a contrastarle, Morfeo aveva finalmente deciso di accoglierlo fra le sue braccia, e lui non aveva la minima voglia di sottrarsi a quel caloroso invito. I suoi occhi color nocciola non videro più nulla se non un confortante nero, mentre sussurrava un “Fottiti” senza un motivo preciso.
Era stanco, sia a livello fisico che spirituale.
L’ultima cosa che riuscì a percepire fu un “No, Derek, lo stai facendo da solo.” glaciale, un sussurro che raggiunse le sue orecchie provocandogli un tremito per tutta la colonna vertebrale, e non era piacevole, per nulla.
Successivamente, il nulla. Era svenuto, sigillandosi, seppur per poche ore, nel suo mondo, la mente, ove poteva essere ciò che la realtà gli impediva.
 
 
 
 
 
 
 
 
Note finali: Beh, che dire… Ho in testa questa idea da tempo, ma non riuscivo a metterla su carta! Poi, ho avuto l’ispirazione… Premetto che per questa fic ho già delineato l’intera storia nella mia mente, non la abbandonerò… Però, sappiate lo stesso che è una Work In Progress.
Mio Dio, detesto i corsivi con tutta l'anima.
Non so che dire, ciò che ho scritto, a livello di note e di prologo è tutto… a me fa simpatia, non mi fa vomitare come tutto ciò che di solito scrivo :3
L'ispirazione per l'ultima parte mi è giunta grazie ai Rammstein , gruppo che sto iniziando a conoscere e che personalmente inizio ad amare! :superlove:
Vi prego di lasciare un mini commentino se passate, mi fareste un piacere inimmaginabile!
Fatemi sapere cosa ve ne pare come inizio, Baci! :)
P.S.: Se c'è qualcuna disponibile, necessiterei di una Beta reader :( intanto, accetterò tutte le critiche sulla grammatica :D
   
 
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