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Autore: aufhebung_9    16/05/2012    5 recensioni
Fin da quando era bambina sentì il desiderio di trovare un modo per costringere gli uomini a giudicare non per la religione di appartenenza, bensì per il proprio status di essere umano: quel giorno a Macalania, infine, non trovò un modo. Trovò un esempio concreto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Auron, Rikku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Mostrami il tuo viso.
- ...Eh?
- Guardami.
- Oh...va bene.

Sconfitta al primo misero tentativo, pensò Rikku mentre con lentezza alzò il volto, ho fatto una figura decisamente migliore nella battaglia di prima. Non sapeva se si fosse dovuta sentire più ridicola prima, mentre, nel disperato tentativo di non affogare, aveva nuotato verso la riva emettendo strani nonchè divertenti borbottii che comunicavano uno stato tra lo spaventato e una petulanza infantile che spesso si concedeva –e le piaceva tanto- o adesso, mentre alzava leggermente la palpebra dell’occhio sinistro in seguito all’invito del suo interlocutore ad aprire gli occhi.
Diventa la guardiana di Yuna, il resto verrà dopo, si era detta, una volta fallito “l’attacco” al fiume: un piano lineare e semplice, decisamente più attuabile del continuo rapimento di Evocatori che la sua gente si imponeva da tempo, ormai. Era convinta che, se volevano salvare delle vite, avrebbero dovuto farlo agendo in maniera pulita, non sporcando ancora di più il nome di un intero popolo.
Con l’euforia che l’aveva sempre contraddistinta, per un attimo Rikku si sentì la più intelligente degli Al Bhed, colei che avrebbe giocato la carta vincente... Ma come avrebbe mai potuto immaginare di ritrovare nel gruppo di Yuna non un semplice yevonita, bensì un Guardiano Leggendario? Lei era astuta ed intelligente, solo sfortunata, questo era ciò che continuava a ripetersi mentre si preparava mentalmente e  soprattutto fisicamente a darsela a gambe.
Eppure cominciò seriamente a dubitare della propria sanità mentale quando l’uomo che aveva di fronte, serio nell’aspetto ed ancora di più nella voce, mostrò di non avere nulla in contrario su una sua possibile unione al gruppo di guardiani, pur sapendo chi lei fosse e decidendo di non condividere quella verità con gli altri membri del gruppo ancora ignari. Forse il tutto era giustificato dal rispetto nei confronti di Yuna: Rikku sentì un piacevole calore raggiungerla al pensiero che, su Spira, l’affetto per una persona potesse ancora sormontare una differenza di religione. Una perla rarissima, come quello strano individuo... che le fece dubito simpatia.
 
**********

C’era una cosa che Rikku sapeva fare benissimo, meglio di chiunque altro, e quella cosa non era la preparazione di efficaci esplosivi utilissimi per eventuali attacchi durante un pellegrinaggio: sicuramente la ragazza poteva comunque vantare una dote geniale e maneggiabile solo da chi possedeva grande spirito creativo, ma la sua più spiccata qualità risiedeva nel contagiare la propria allegria.
Il pellegrinaggio si colorò di un’atmosfera diversa con l’entrata in scena della giovane Al Bhed, attiva e saltellante quasi come fosse un insetto, non certo facile da mettere in soggezione: in meno di tre giorni da guardiana, Rikku aveva deciso che Yuna sarebbe stata Yunie, che Wakka possedeva una simpatica pancia, che Lulu era bellissima, intelligente, carismatica ed esempio vivente di modello che una qualunque ragazza quindicenne dovrebbe avere, che Tidus era da considerare un ragazzo “niente male” nonchè un potenziale buon amico, che Kimahri ruggiva e che Auron –senza il Sir-... beh, Auron si sarebbe dovuto abituare ad averla sempre tra i piedi, perchè di lui non aveva capito ancora nulla, e Rikku non accettava di non comprendere qualcosa, mai... Esattamente come Auron -per sua sfortuna, in quel caso- non sopportava avere qualcuno che lo "deliziasse" con continui giri in tondo mentre cercava di avanzare per il sentiero.

Lungo la strada verso Guadosalam, Rikku aveva dunque deciso di passare il tempo trotterellando intorno ad Auron con domande continue che avrebbero fatto uscire di senno persino il più paziente dei genitori, considerando anche la mancanza di convenevoli che da sempre distinguevano i discorsi della giovane:

- Quanti anni hai?
- Cosa facevi quando non eri vecchio?
- Come ti sei fatto quella cicatrice?
- Perchè indossi quegli occhiali se non c’è sole?
- Mi fai provare la tua spada?
- Lo sai che lì hai una manica anche per il braccio sinistro?
- Cosa c’è dentro quella borraccia?
- Mi fai provare la tua spada?
- Mi fai provare la tua spada?
- Mi fai provare la tua spada?

Peccato che la reazione del guardiano fosse sempre la stessa: sguardo in avanti e... e niente, se si escludeva la leggera risata all’ennesimo tentativo di Rikku di mettere le mani sulla sua pesantissima arma.
Tuttavia Rikku non mollava mai in ciò che si prefissava, e decise –dopo mezz’ora di domande e saltelli- di dare tregua al guardiano, ma solo perchè sono la nuova arrivata e non devo fare brutta figura! , anche se il resto del gruppo sembrava abbastanza divertito da tutta quella scena, Tidus in primis, il quale le concesse successivamente il genuino suggerimento di abbandonare quella "battaglia":

- Io ci ho provato per anni, senza risultati: nelle giornate fortunate lo senti bisbigliare al vento!- le disse, impegnandosi in un'imitazione di Auron che fece ridere non poco Rikku.
 
In effetti Rikku avrebbe voluto chiedere ad Auron del pellegrinaggio del suo precedente evocatore, del padre di Yuna –suo zio-, tuttavia non era per forza necessario credere in Yevon per comprendere come quella fosse una domanda da non fare. Mai. Soprattutto quando la si rivolgeva a chi era tornato vivo da Zanarkand.
Rikku aveva intuito, e tale suo intuito le confessò che il motivo della sua incomprensione nei confronti di Auron doveva essere correlato proprio a quel periodo del suo passato.

Così inizialmente Rikku si accontentò di conoscere Auron solo per vie indirette, ottenendo informazioni da Yuna e da Tidus. Ma sapeva che quello le sarebbe bastato solo per poco tempo.
 
*******
 
Lo sentì stranamente vicino quando constatò di non essere l’unica a rifiutarsi di entrare nell'Oltremondo; certamente era consapevole di come il fatto Auron avesse deciso di non seguire Yuna e gli altri guardiani all’interno di quell’altro mondo fosse solo una coincidenza, ma ad un tratto si sentì meno estranea, come se il suo modo di esistere non fosse poi così tanto diverso da quello di uno Yevonita. Tale pensiero “profondo” però occupò la velocissima mente di Rikku solo per poco, poiché ad una prima elaborazione seria di quell’inaspettata situazione si sostituì presto la felicità di poter usufruire dell’evento per avvicinarsi ulteriormente alla sua taciturna vittima, lasciandole decisamente poco tempo per riposare o riflettere…

- E poi tu mi sembri riflettere già abbastanza, ogni singolo giorno!- esordì Rikku, decidendo di iniziare la conversazione dando voce a pensieri già iniziati precedentemente, così all’improvviso.

In altri tempi Auron si sarebbe certo sorpreso di siffatta entrata in scena senza alcun filo logico, ma in altri tempi non conosceva quella stravagante ragazzina; quella volta, quindi, la reazione del Guardiano si compose di un sonoro sospiro –il sospiro di chi sa di non potersi sottrarre alla battaglia- seguito da quella che poteva apparire come una supplica:

- Comincio a pensare che varcare la soglia dell'Oltremondo potrebbe insegnarmi qualcosa.

Rikku strinse la bocca in un broncio che sapeva di offesa e fronteggiò il suo interlocutore con una posizione di sfida, mani sui fianchi e gambe leggermente divaricate: - Stai dicendo che preferisci le immagini dei morti alla mia magnifica ed illustre presenza?

- Sto dicendo che certe volte bisogna pur prendere delle scelte.
- E in questo caso che scelta dovresti prendere?

Stava per ribattere, con il solito sarcasmo, che avrebbe potuto scegliere tra il silenzio e l’ennesima richiesta della giovane di farle provare la sua spada, ma si fermò.
Scelta.
Una scelta da prendere.
Una decisione ferma che può cambiare il corso degli eventi.
Braska.
Jecht.

Con una leggera risata amara, troncò ogni possibile proseguire del battibecco: - Hai ragione. Dopotutto non sono mai stato bravo, con le scelte.

Rikku era un' Al Bhed esuberante e giocosa, ma era anche una ragazza che sapeva comprendere cosa significasse il voler dire una parola di troppo: non riusciva a delineare con esattezza quale nervo di Auron avesse scoperto, ma era certa di avere smosso qualcosa in lui, con l’ultima frase rivoltagli. La parte curiosa che era in lei decise quindi di proseguire su quella corretta strada, lasciando però che un’altra parte di lei, quella buona, controllasse i passi per proseguire.

- Io invece so sempre prendere la scelta giusta, sai? Solo una volta non è andata così, quando avevo sette anni e, in giro con i miei amici, decisi di prendere una scorciatoia… o almeno, beh, sì, credevo fosse una scorciatoia…- Rikku portò l’indice alla guancia, come era solita fare sempre nei momenti di imbarazzo, ma si riprese velocemente con un saltello sul posto – Ma questo non mette in dubbio che io sia bravissima nel prendere le decisioni giuste! Quello è stato solo un caso, ecco!

- Ti sbagli- proseguì Auron più rivolto a se stesso che alla giovane –quando si compiono delle scelte il caso non c’entra. Le nostre scelte condizionano gli eventi futuri, non c’è nulla di casuale. Tutto ciò che accade dopo è un nostro merito… o una nostra colpa- concluse quasi sussurrando.

Ecco i bisbigli di cui parlava Tidus, pensò. Rikku attese un momento, indecisa se proseguire con gli scherzi o andare avanti verso un discorso serio. Decise alla fine di uscire allo scoperto, di sostenere quello che per lei era l’elemento fondamentale di quel pellegrinaggio.

- Io voglio poter prendere sempre le scelte giuste- affermò quasi con solennità. Poi aggiunse timidamente, un po’ preoccupata per la possibile reazione di Auron: -E lo farò anche per Yunie.-
Detto ciò rimase in attesa, ancora una volta. 

Auron mantenne per diversi secondi il viso rivolto verso il basso, lo sguardo celato dal bavero era indefinibile ma, dietro gli occhiali scuri, Rikku fu certa di aver visto i suoi occhi chiudersi per un istante. Forse ho esagerato, dopotutto non è colpa sua se Yuna ha deciso di intraprendere questa strada… Forza Rikku, riprendi in mano la situazione, prima che il vecchietto decida veramente di unirsi ai morti!

- Adesso puoi scegliere se farmi provare la tua spada o meno!- riprese, mostrandogli una linguaccia, cercando letteralmente di privarlo di un morale che era visibilmente a terra. Rikku si sentì un po’ in colpa.

- Te lo auguro.
- …eh?
- Di poter prendere sempre le scelte giuste. Di non essere come me.

Non disturbare la gente quando è evidente che non voglia essere disturbata: quella sarebbe stata la morale della giornata.
Il resto dell’attesa proseguì in silenzio, colmato solo dal giocherellare con una mela di una stranamente senza parole Rikku.
 
 *******
 
L’aveva difesa. Aveva difeso lei, un’Al Bhed. Aveva difeso lei, un’Al Bhed, contro un sacerdote di Yevon. Dovette sacrificare il suo braccio al dolore di un pizzicotto per comprendere che no, non stava sognando.
Erano fuggiti dal tempio di Macalania, caduti sotto i ghiacci per atterrare “semplicemente” sul dorso di Sin per poi essere catapultati per qualche strano fenomeno nel deserto di Sanubia; eppure, mentre conduceva i rimanenti del gruppo verso la sua Casa, i suoi pensieri più forti non erano rivolti alla precedente miriade di eventi più che turbolenti, bensì al passato momento in cui Auron le permise di accedere al tempio di Macalania in qualità di guardiano, difendendola prontamente dagli insulti dei sacerdoti. Era come se avesse avuto davanti sempre una verità, ma che allo stesso tempo l’avesse mancata volgendo lo sguardo troppo altrove, troppo lontano, alla ricerca di chissà quali misteri.
Fin da quando era bambina sentì il desiderio di trovare un modo per costringere gli uomini a giudicare non per la religione di appartenenza, bensì per il proprio status di essere umano: quel giorno a Macalania, infine, non trovò un modo. Trovò un esempio concreto.



Il gruppo si diresse velocemente verso il Naos del tempio, la battaglia diventava sempre più una realtà. Sentiva il bisogno di doverglielo dire prima dell’inizio del caos.
Rikku superò Lulu e Wakka, si fece largo dando uno spintone ad un contrariato Tidus e si affiancò al Guardiano Leggendario, più avanti rispetto agli altri guardiani. Lo tirò per la manica del cappotto per richiamare la sua attenzione e, senza aspettare che lui potesse anche solo sorprendersi di quel gesto, palesò la sua conclusione con un ampio sorriso:

- Io penso che tu sappia prendere le giuste scelte!

Auron si fermò, osservandola per un attimo che a Rikku sembrò un’eternità. Pensò quasi di averlo demoralizzato una seconda volta –no, non proprio prima di uno scontro, accidenti!- ma, con sorpresa, Rikku vide Auron sorriderle per poi aggiungere in tono divertito:

- Mostrami allora durante la battaglia che ho fatto bene scegliendo di assecondarti alla Piana dei Lampi invece di lasciarti alla Casa del Viante.

Dapprima Rikku rimase sbigottita, poi si rese conto di aver fatto centro in qualche modo. Se ne sentì felice, e riacquistò la sua grinta e il suo spirito estroverso:

- Sì! Vedrai il meglio del meglio!- esordì con il suo solito saltellare.
- Mpf- Auron impugnò la spada e si diresse verso l’entrata del Chiostro della Prova.

Rikku lo seguì, piena di energia come sempre, urlando:
- Però se vinciamo mi farai provare la tua spada!




Rikku fermò il suo correre nel deserto non appena giunta ad un bivio. Prima di scegliere se andare verso sinistra o destra -preferendo un percorso più pericoloso ma più breve o uno decisamente più lungo ma altrettanto sicuro- si voltò verso il gruppo, cercando con lo sguardo Auron. Lui se ne accorse, e si sistemò gli occhiali indicando in avanti con il movimento della testa. Rikku sorrise, e con un ultimo salto prese la sua scelta, guidando con convinzione i suoi compagni verso il prossimo percorso.






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Ho scritto questa fic sempre nel maggiore rispetto possibile di ciò che è canon. La cosiddetta "Aurikku" non è nè una coppia ufficiale, nè un pairing che mi possa risultare convincente, di conseguenza la storia qui presente non vuole proporre siffatta coppia...Naturalmente ognuno ha poi i propri gusti, ci mancherebbe, non sono qui per dettare legge! XD Di sicuro, però, Rikku è incuriosita da Auron, e nel gioco questo è abbastanza visibile, sia per la vicinanza della giovane al guardiano quando il gruppo è in movimento, sia nel momento in cui Auron ottiene la propria Arma dei Sette Astri (di solito ogni personaggio ottiene la propria arma con la sola presenza di Tidus, nel caso di Auron invece si avvicina anche Rikku): è da quest'ultima "scena" che ho preso spunto per un possibile interesse della giovane nei confronti della grande spada di Auron. :) Come sempre, ringrazio sinceramente chi passerà da queste parti.  

  
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