Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Ricorda la storia  |      
Autore: Mobscene93    16/05/2012    2 recensioni
Salve a tutti.
Innanzitutto premetto che questa è la PRIMISSIMA " fan fiction " che scrivo sui Sevenfold. Purtroppo, non sono molto convinta del risultato, in quanto penso che gli Avenged Sevenfold siano fin troppo perfetti per essere descritti in queste " storie ".
Più che una Fan Fiction, è una sorta di pensiero. O meglio, ho provato a descrivere i sentimenti di Matthew nel ricordare almeno un momento passato insieme a Jimmy, per poi passare all'avvenimento della sua morte. Credo d'essere stata molto superficiale nelle descrizioni, soprattutto nei passaggi. Ma ahimè, non riesco bene nell'impersonarmi in uno di loro e descrivere così emozioni e sentimenti. Spero comunque che vi piaccia, sono pronta a ricevere critiche di ogni tipo!
Bene, grazie per l'attenzione e buona lettura! : D
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Shadows, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

Prese una di quelle foto in mano. La fissò attentamente, in ogni minimo dettaglio. Guardava il proprio viso. Era felice. Abbracciava un ragazzo, più o meno della sua stessa età. Si morse appena il labbro quando il suo sguardo si spostò a guardare  il ragazzo che teneva stretto tra le braccia. Aveva dei folti capelli neri ed una corporatura abbastanza magra. Sorrideva. Era il suo migliore amico. Si conoscevano dai tempi della scuola. Facevano di tutto insieme. Erano l’uno la metà dell’altro. Si completavano a vicenda. Beh, potevano in pratica considerarsi fratelli, dato che passavano insieme la maggior parte del tempo.
Volevano diventare qualcuno. Volevano essere famosi. Ed essendo discreti nel campo musicale, insieme ad un amico di corso, iniziarono a mettere in piedi quello che dopo qualche anno sarebbe diventato uno dei gruppi più famosi nel genere Heavy Metal.
Era felice di essere arrivato così in alto, con lui. Con lui, il suo migliore amico, l’unico che lo conosceva veramente a fondo. L’unico che riusciva a capire se qualcosa in lui non andava, con un semplice sguardo.
Lasciò sfuggire una lacrima al proprio controllo, lasciando che si infrangesse su quella fotografia, ora leggermente bagnata. Avrebbe voluto che lui fosse ancora lì, a ridere ed a scherzare. Dire che gli mancava, era dire poco. Molto poco.

“ Credo che questa sia la più bella esperienza che abbiamo mai passato insieme. ”, disse il ragazzo, prendendo in mano un asciugamano per asciugare il sudore dal proprio corpo.
“ Lo credo anche io. Sognavamo da tanto questo momento, e finalmente siamo qui. ”, sorrise l’altro, prendendo a sua volta un asciugamano, passandolo prima sul volto, dopodiché sul collo e sulle altre parti del corpo.
“ Penso seriamente che il concerto di questa sera sia stato il migliore in assoluto. Sento di aver dato il meglio di me, su quella batteria! ” proferì entusiasta, James. Aveva un sorriso smagliante, sincero. Era contento di ciò che faceva. Amava essere un batterista. Amava essere IL batterista dei Sevenfold. Quel gruppo di Huntington Beach era tutta la sua vita, sin dagli inizi, sin dai primi strimpellamenti con Matthew e Zacky. Non avrebbe potuto immaginare un futuro migliore per sé stesso. Essere tutto il tempo con colui che considerava suo fratello. Lui e Matthew avevano un rapporto unico, come se davvero fossero stati fratelli dalla nascita.
“ Io, invece, penso che tu dia il meglio di te, sempre. In ogni concerto tu dai il meglio di te stesso. Il suono della tua batteria è un qualcosa di unico. Renditene conto. Non penso che ci sia batterista migliore di te, su questo pianeta, per come la vedo io. Per me rimani il migliore in assoluto. E sai che per me non sei solo un semplice batterista, sei mio fratello. E beh, senza te, fratello mio, se tu non avessi sostenuto il progetto del gruppo, probabilmente oggi non saremmo qui, ad asciugarci il sudore del concerto. ”, proferì Matthew, andando a poggiare la mano sulla sua spalla. “ Sei il migliore. ”, continuò. “ Il migliore in assoluto. ”, annuì infine, per poi tirare a sé il batterista, avvolgendo il suo corpo tra le proprie braccia possenti e muscolose. “ Ti voglio bene, Jimmy. ”, sussurrò al suo orecchio, poggiando così il mento sulla sua spalla, socchiudendo gli occhi.


Lasciò che altre calde lacrime solcassero il suo viso morbido e liscio, e si infrangessero su quella fotografia che ritraeva lui insieme a quello che considerava suo fratello. In passato, non immaginava una vita senza di lui. Non riusciva e non voleva, anche se sapeva che prima o poi sarebbe successo, ma non si aspettava così presto. Non doveva accadere in così poco tempo. Non a lui.
Strizzò appena gli occhi, estraendo poi un fazzoletto dalla tasca, per asciugarsi gli occhi ed il viso. Sospirò pesantemente, tirando su col naso.

Quella mattina dovevano andare avanti con le registrazioni del nuovo album, intitolato ‘ Nightmare ’. Mancava soltanto Jimmy all’appello, in sala registrazione erano tutti presenti. Così, Matthew decise di fare una telefonata a casa del batterista, per capire cosa stesse accadendo. Il telefono squillava. Nessuna risposta. Passavano i secondi. Nessuna risposta. Tentò nuovamente, forse non aveva sentito il telefono, ma non era da lui. Il telefono riprese a squillare. Niente. Nessuna risposta. Ciò lo fece insospettire. Uscì dalla sala registrazione, dicendo agli altri di non preoccuparsi, anche se in realtà lui era più che preoccupato.
Una volta uscito dall’edificio, salì immediatamente in macchina. Chiuse per bene la portiera, allacciò la cintura ed inserì la chiave nell’apposita fessura, mettendo così in moto la vettura.

Suonò il campanello della villa un paio di volte. Niente nemmeno lì. La cosa non gli piaceva. Non era da Jimmy non rispondere al telefono o chiudersi in casa senza aprire la porta a nessuno. Doveva essere successo qualcosa, per forza.
“ Jimmy, apri! Non farmi preoccupare! ”, urlò, continuando a suonare il campanello dell’immensa villa. “ Apri, per favore! ”. Il dito premeva insistentemente quel campanello, e se Jimmy avesse vissuto in un condominio, probabilmente ora i vicini si sarebbero lamentati per il rumore provocato da quel campanello.
Si mise a frugare nelle tasche, sperando di avere qualcosa che aprisse la porta. Qualche sera prima, Jimmy aveva lasciato il doppione delle chiavi della sua villa a Matthew, così se gli sarebbe servito qualcosa, poteva entrare ed uscire a suo piacimento. Le trovò, e finalmente riuscì ad entrare in quella villa. Chiamò il batterista un paio di volte, cercandolo in tutte le stanze, fin quando entrò nella stanza da letto. Era lì, disteso sul letto, ad occhi chiusi. Sembrava dormisse. Vide che accanto al corpo del suo amico, vi erano un paio di bottiglie di birra, chiaramente vuote, e tre fascette di pastiglie, di cui due erano vuote, ed una era vuota solo per metà. Prese ad avvicinarglisi, scuotendolo subito dopo, per svegliarlo. Nulla. Lo scosse nuovamente, ma in modo più deciso. Nulla. L’ansia si espandeva nel petto del cantante. La paura ed il panico iniziavano a prendere il sopravvento. Posò due dita sul suo collo. Nessun battito. Nessun respiro. Il torace era immobile. I polmoni erano fermi. Il cuore non batteva.


Le lacrime continuavano a scendere copiose dai suoi occhi verdi. A volte pensava di non guardare mai più una fotografia che ritraesse loro due insieme. Era troppo doloroso. Era doloroso ricordare. Era doloroso vederlo lì, e non poterlo mai più vedere di persona. Ciò che gli rimaneva di suo fratello, erano i ricordi del tempo passato insieme. Erano l’unica cosa che poteva durare per sempre. Ricordi felici e tristi che spesso tornavano alla sua mente, provocando un senso di angoscia e tristezza in lui. Non avrebbe mai pensato che tutto sarebbe finito così, in una notte. Voleva invecchiare con lui, voleva vivere tutto il resto della vita sapendo che lui ci sarebbe stato in ogni singolo istante, pronto ad aiutarlo se qualcosa non andava, pronto a sostenerlo. Sempre lì. Al suo fianco.


“ Matt? ”, una voce calda e sicura richiamò l’attenzione del cantante, tanto da fargli alzare lo sguardo verso la porta. “ Dobbiamo andare. ” continuò. Il cantante annuì. Sospirò pesantemente passandosi poi entrambe le mani sul viso, cercando così di asciugare le proprie lacrime che, ormai, avevano inondato completamente le sue guance rosee, lasciandone il segno sugli occhi rossastri. Posò la foto del defunto batterista sul ripiano, posto sopra il letto. Prese un respiro e si alzò in piedi.

“ Sono pronto. ”, confermò sicuro, accennando un sorriso al chitarrista, Brian, il quale sorrise a sua volta, cercando di risultare sereno agli occhi di Matthew.
 
Quel luogo non era molto distante da casa. O forse erano i suoi pensieri che non l’avevano fatto concentrare, per così dire, sul viaggio. Certo, qualsiasi viaggio è corto se si pensa a determinate cose. E il suo pensiero fisso era sempre lui. Gli sembrava ancora impossibile tutto ciò.
Dopo alcuni minuti, Matt ed i suoi amici, ovvero, Brian, Zacky e Johnny, scesero dall’automobile e si incamminarono verso quel luogo in cui giaceva Jimmy. Era difficile per tutti, essere lì. Ma almeno una visita alla settimana, o anche più, dovevano farla.

“ Sarà per sempre, questo. Okay? Prometti che la nostra amicizia sarà più forte di qualsiasi altra cosa. ”, disse il giovane batterista, guardando sicuro nelle iridi verdi e profonde di Sanders.
“ Per sempre, sì. Te lo giuro. Nessuno potrà mai separarmi da mio fratello. ”, annuì in risposta, mentre porgeva la mano al giovane Sullivan, ancora adolescente.


Si inginocchiò davanti la lapide del giovane batterista. Posò i fiori davanti ad essa e socchiuse lievemente gli occhi.
“ Te lo promisi in giovane età. Sarebbe durata per sempre, e per sempre sarà. Perché nessuno riuscirà a prendere il tuo posto nel mio cuore. ” accennò un lieve sorriso, sussurrando quelle parole, mantenendo gli occhi lievemente socchiusi. La voce era leggermente spezzata dalla tristezza che iniziava nuovamente ad espandersi in lui.
Nessuno poteva capire ciò che Matt provava. Nessuno. Nemmeno i suoi compagni di vita. Certo, Jimmy anche per loro era più che un amico, ma non era la stessa cosa.
“ It will last foREVer, I promise. ”
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Mobscene93