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Autore: Il Saggio Trentstiel    16/05/2012    12 recensioni
Prova sempre a concentrarsi su quanto di positivo sia avvenuto, nel frattempo.
[...]
Con loro, però, se ne sono andate troppe persone che per lei significavano qualcosa.
Non riesce a non pensare di essere lei la responsabile.
E nuove lacrime le appannano la vista.

Rapida storia post-terzo libro.
Come avrei voluto che finisse, nonostante il finale sorprendente escogitato da Suzanne Collins.
SPOILER da "Il canto della rivolta"!
[Future!Fic; Spoiler!; Alternative!Ending]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Panem è tornato a conoscere il significato della parola “pace”, finalmente.
Ci sono voluti settantasei anni, una quantità indescrivibile di vittime, intrighi, tradimenti.
E lacrime.
Quelle stesse lacrime che Katniss Everdeen, la Ragazza di Fuoco, continua a versare.
Non sono però le stille di acqua salata a spegnere il suo fuoco.
È lo schiacciante senso di colpa di essere sopravvissuta a sua sorella.
Ci sarei dovuta essere io sotto quella bomba, continua a ripetersi.
La bomba le ha comunque lasciato ustioni e ferite, non tutte visibili.
Prova sempre a concentrarsi su quanto di positivo sia avvenuto, nel frattempo.
Sua madre, Gale, Peeta, Haymitch... Sono sopravvissuti.
La Coin e Snow sono morti, entrambi per mano sua.
Forse non Snow, ma nuovamente è stata lei la scintilla che ha prodotto un vero e proprio incendio.
Con loro, però, se ne sono andate troppe persone che per lei significavano qualcosa.
Non riesce a non pensare di essere lei la responsabile.
E nuove lacrime le appannano la vista.

 

 

 

 

 

 

 

Peeta è tornato al Distretto 12.
Sorride sempre, ha piantato degli arbusti fuori dalla casa di Katniss, in memoria di Prim.
Soffre, forse anche più di Katniss, ma non vuole darlo a vedere.
Quando è arrivato, Haymitch lo ha salutato con un grugnito ed è tornato ad ubriacarsi in casa sua.
Sae la Zozza gli ha sorriso con aria astuta.
Katniss lo ha evitato il più possibile.
Il fornaio non se ne cruccia, e continua a sorridere.
È normale, si dice, Ha sofferto più di tutti.
Dentro di sé sa di averla persa da molto tempo.
Non vuole ammetterlo, però.
Se solo ci pensa, la testa comincia a pulsargli.
E dei violenti flashback lo aggrediscono.

 

 

 

 

 

 

 

Il dottor Aurelius è tornato a chiamarla.
Stranamente Katniss non ha ignorato la telefonata.
Hanno parlato a lungo, e l'uomo è stato discreto e comprensivo come sempre.
Katniss non si è sbottonata, così lo ha fatto lui.
Le ha raccontato di come avesse perso sua moglie, in quell'assurda guerra.
Di come in ogni suo paziente veda il volto di lei.
Di come riesca ad andare avanti solo dedicandosi al suo lavoro, alla salvezza dei malati.
Katniss non ha resistito.
Ha esitato, si è interrotta più volte, ha pensato di riattaccare.
Il dottore ha taciuto, dandole tutto il tempo di cui aveva bisogno.
Infine, dopo un lungo silenzio, Katniss ha parlato.
-Voglio andare nel Distretto 2. Voglio la verità.-
E un sorriso triste si dipinge sul volto del dottor Aurelius.

 

 

 

 

 

 

 

Haymitch è tornato di cattivo umore.
Lo squillo insistente del telefono, quel mattino, era stato come una serie di cannonate.
Chi aveva avuto la malsana idea di riparare quell'aggeggio demoniaco?
La voce gentile all'altro capo del telefono lo aveva indisposto ulteriormente.
Non si irritava, non raccoglieva le sue provocazioni, non lo insultava.
Si limitava ad attendere la fine delle sue sfuriate: poi, educatamente, ricominciava a parlare.
-Allora manterrà il silenzio, signor Abernathy?-
Non ha potuto far altro che grugnire un assenso.
Mantenere il silenzio.
Non era difficile.
Sarebbe bastata una bottiglia di liquore bianco.
Oltre al pensiero degli insulti che Katniss gli avrebbe rivolto.
E una generosa sorsata di alcool scende giù per la sua gola.

 

 

 

 

 

 

 

Il sole è tornato sul Distretto 12, dopo una settimana di pioggia.
Katniss non ha più parlato del suo desiderio con il dottore, né con Sae la Zozza.
Peeta lo aveva saputo, ovviamente.
Aveva semplicemente commentato che la felicità di Katniss era fondamentale per lui.
Aveva sorriso, come suo solito.
Katniss lo aveva abbracciato, come non faceva da chissà quanto tempo.
Il sorriso di Peeta aveva tremolato, ma il ragazzo aveva stretto con tenerezza l'amica.
Amica.
Una parola strana, se riferita a Katniss, se proveniente da quel ragazzo.
Sae la Zozza ha sempre un sorriso un po' triste ed una scodella di minestra per lui.
Una minestra vera, buona, che sembra quasi fuori luogo in una situazione simile.
Sospira, Sae la Zozza, e sente bussare alla porta.
E una terza scodella viene affiancata alle due già pronte sul tavolo.

 

 

 

 

 

 

 

Un hovercraft è tornato a volare nei cieli di Panem.
È atterrato sul Prato, sotto gli occhi incuriositi di tutti coloro ritornati al Distretto 12.
Katniss è stata la prima a vederlo.
Ha afferrato una bisaccia, il bisbetico Ranuncolo e si è precipitata fuori di casa.
Il respiro affannoso, il cuore tambureggiante nel petto, gli occhi lucidi.
Il Distretto 2 la attende.
La verità, che sia sopportabile o meno, è lì pronta ad accoglierla.
Lui, forse, riuscirà a guardarla negli occhi.
Katniss fende la piccola folla di curiosi.
Osserva stupita Haymitch, la cui puzza di alcool dissuade chiunque dall'avvicinarsi.
Strano che non sia a smaltire l'ennesima sbornia a casa...
Si volta vero l'hovercraft, lo sguardo determinato.
Una scaletta viene calata ai suoi piedi.
Lei esita, sente dei rumori provenire dall'alto.
E qualcuno si precipita giù dal velivolo.

 

 

 

 

 

 

 

Un minatore è tornato a casa.
Non c'è neanche il tempo di mostrarsi imbarazzati.
La bisaccia cade a terra con un tonfo.
Ranuncolo si allontana, soffiando irritato.
Katniss getta le braccia al collo di Gale.
Si baciano, incuranti dei borbottii sarcastici di Haymitch, delle risatine di Sae la Zozza.
Entrambi sentono il calore di cui hanno bisogno.
Katniss capisce.
La colpa non è di Gale, non più di quanto non sia sua.
Gale capisce.
È tornato per rimediare, è tornato per lei.
Scoprono entrambi di riuscire a guardarsi negli occhi.
Appurata questa cosa, tornano a baciarsi con foga.
E Haymitch decide di commentare la scenetta con un sonoro rutto.

 

 

 

 

 

 

 

Il dente di leone è puro e benefico, fresco e colorato.
Purtroppo, basta una folata di vento per spazzarlo via.
Il fuoco è forte e violento, accecante e bollente.
Ma riscalda, rassicura, illumina, dona vita.

 

-Mamma, hai scritto tu questa poesia?-
Katniss sorride leggendo le poche righe vergate sul foglio che la bimba le mostra.
-No, tesoro: è stato lo zio Peeta.-
-Oh. A proposito, quando arriva a portarci i dolcetti?-
La voce di Gale si fa udire dalla casa.
-Se vi affacciate dalla finestra lo vedrete arrivare!-
La piccola, a cui si è unito un maschietto, rientra in casa correndo gioiosa: gli occhi grigi dei due pargoli splendono di eccitazione.
Katniss si alza e ripone con cura il foglio con la poesia in una tasca della giacca.
-Zio Peeta!- si sente dalla casa.
Due voci maschili dicono qualcosa di scherzoso, poi i bambini schizzano in giardino stringendo dei dolcetti tra le mani.
-Mamma, te ne ho portato uno!-
-Zitta, l'ho portato io alla mamma!-
La donna li accarezza entrambi sul capo, prendendo un dolcetto glassato da ognuno.
Poi li bacia sulla fronte.
-Grazie bambini! Uno per Primrose... E uno per Cinna!-












Quattro Saggi "Perché"
Perché il Distretto 2? Perché è lì che si trova Gale alla fine del libro.
Perché "la verità"? Katniss vuole sapere se la bomba che ha ucciso Prim sia stata o meno progettata da Gale.
Perché i denti di leone e il fuoco? Il finale del libro parla da sé. Io l'ho soltanto cambiato secondo il mio gusto ;)
Perché, alla fine, si parla di Primrose e Cinna? Beh, sono i nomi dei figlioletti di Katniss e Gale :3

   
 
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