16/05/2012
1 recensioni“..siamo messi così..mi dici come cavolo faccio?” chiese Eric in preda al panico a Shin Hye-sung “ehm..eheh..io non lo so..” – “ma come non lo sai? Sei l’unico a cui posso chiederlo!!” borbottò Eric tenendosi la testa fra le mani “non so che fare..” – “ma scusa..” si alzò Shin “precisamente..come è andata..?” – “uff..devo proprio ricordarlo..?” – “no vabbè..almeno riesco ad aiutarti..” – “d’accordo..allora praticamente..”
La sera prima
“sono nervoso..” – “guarda non lo avevamo capito..” – “sono due ore che ti strofini le mani! Te le consumi ahah..”
i ragazzi mi prendevano in giro, ma ero veramente nervoso! Stavamo per conoscere gli Shinhwa, gruppo che ha una grande e lunga carriera, e soprattutto gruppo che ho sempre ammirato per il loro lavoro e la loro unione.
-Spero che noi EXO-K diventeremo così un giorno..-
Era un passo importante per me, anche perché il rap l’ho cominciato a studiare e imparare dopo aver conosciuto loro e il loro stile.“sta calmo su..di cosa hai paura?” – “i..io..” non riuscii più ad emettere un suono quando al party annunciarono il loro arrivo, avevo il cuore in gola!
“bentornati! Siamo felici di avervi qui, dopo tanto tempo!” – “grazie a tutti! Beh volevo solo ringraziare i nostri fan per..”
Cominciò a parlare Eric, leader del gruppo, ma da quel momento le mie orecchie si ovattarono e non capii più niente. Da quando ascoltavo le loro canzoni sentivo sempre qualcosa quando cantava, ma pensavo fosse semplicemente ammirazione per il suo lavoro e la sua voce, ma da quel momento mi resi conto che forse quello che sentivo era qualcosa di più.
Dopo un po’ gli Shinhwa finirono di parlare e si misero ai loro posti nei tavoli e dopo vari spettacoli e dopo la cena ci fu un gran caos tra gente che si alzava, altra che ballava, di tutto e di più.
“uff..” – “hei Kai ti senti bene? Sei viola in faccia..” – “si..hig” – “ha bevuto..” – “che testa..meglio che ti porti su in albergo..” – “no io voglio rimanere qua!” mi alzai senza nemmeno rendermene conto, cominciando a girare per la sala. Non ero ubriaco, solo un po’..allegro.
“cavolo..mi gira la testa..” POFF “oh..ehi..ti senti bene?”
mi girava la testa, così forte, che mi fece cadere senza nemmeno rendermene conto.
“mmh? Oh..si..scusi..ecco sono un po’ frastornato..” – “non c’è problema..”
Avevo la vista annebbiata, non capivo chi era quella persona che mi stava aiutando.
“posso fare qualcosa per te?” – “n..no..sto bene grazie..” – “ehi ma tu sei Kai vero? Il ballerino prodigio degli EXO-K..giusto?” – “mh? Ah..si sono io eheh..piacere..” – “piacere mio, sono Eric degli Shinhwa..”
La vista mi tornò in pochi istanti, e il suo sorriso mi illuminò gli occhi mentre la sua mano calda stringeva la mia in senso di saluto
“oh..” arrossii “eheh..piacere..”
mi inchinai, rimanendo in basso, non riuscivo più a muovermi.
“ehi ma tirati su eheh..vabbè che sono anziano ma non devi fare così ahah..” – “ma lei non è anziano!!!”
mi alzai di scatto alzando il volume delle voce accorgendomene subito dopo lasciando anche lui di stucco.
“oh beh..eheh ti ringrazio..” – “non..non mi deve ringraziare..è solo la verità..io vi stimo molto come gruppo..e spero che tra qualche anno, anche noi saremo uniti e importanti come voi..”
Gridai tutto d’un fiato a testa bassa. Sentii poi una mano sulla spalla, che mi sciolse ogni nodo che c’era nel mio corpo.
“tranquillo..sarete anche meglio di noi..”
Alzai lo sguardo, mi sorrise ancora. Non potevo più resistere. Gli afferrai il polso e tra il caos della gente lo portai nell’unico posto che trovai.
“ehi ma che..Kai..che ti prende? Perché mi hai portato..nella cabina armadio? Cavolo..certo che è grande questo posto..” – “senta io..” – “ehi fermo..non darmi del lei, ti prego..” – “ah..s..si..scusi..ehm..scusa..” – “ora sta calmo..hai bevuto un po’..devi riposare..”
Mi mise le mani sulle spalle cercando di tranquillizzarmi, ma io sapevo che cosa sentivo, e quello che mi faceva parlare, non era l’alcol.
“no io..sto bene..ho bevuto ma..non è questo il punto..” – “dai..ti porto a letto..” – “no aspetta io..”
Gli afferrai il polso, rimanendo a testa bassa .
“insomma..” – “dai..è meglio tornare di la..”
Spostò la mano della mia presa scostando la porta, ma non potevo lasciarlo andare via, non dopo aver capito cosa realmente provavo per lui.
“aspetta!!”
Gridai chiudendo la porta e voltandolo verso di me.
“dai..te l’ho detto..dobbiamo torn..” *MPH*
Partì dentro di me quella scossa, così forte che non potevo ricacciarla indietro. Lo spinsi contro il muro stringendo il colletto della camicia bianca che aveva. Chiusi gli occhi, unendo le nostre labbra illuminate dalla luce soffusa dell’armadio. Un bacio veloce e quasi senza senso. Mi staccai abbassando il volto e aprendo lentamente gli occhi.
“io..scusa..non volevo mancarti di rispetto..ma è quello che sentivo..”
Non sentii risposta e di colpo, mi fece male il petto. Strinsi la maglia, sul punto del cuore.
“ora..è meglio che vada..”
Mi gettai contro la porta ma mi bloccò, alzai spaventato lo sguardo. Sentivo il suo sguardo su di me, e questo mi faceva impazzire. Vidi nei suoi occhi confusione, ma anche qualcosa, per me impercettibile.
“i..io..non dovevo..lo so..ma..ecco..io non..” – “scusami..” – “io ecco..c..come?”
Alzai il volto non capendo il motivo delle sue scuse, capendolo però subito dopo, quando le nostre labbra di nuovo si unirono e quando sentii le sue mani sfiorarmi la nuca e la schiena stringendomi contro il suo corpo. Ormai la confusione regnava nella mia testa, ma in quel momento, sentii solo il suo profumo pervadermi e il suo calore coprirmi.
*anf* ”..K..Kai..”
Il mio nome, detto dalla sua bocca, con quella voce..mi spezzò in pochi attimi gli ultimi neuroni rimasti in vita. Alzai il volto in preda all’affanno, tentando di capire cosa voleva dirmi.
“..è meglio che..mi fermi..” – “..m..ma io..”
Si fermò, sospirando e tenendomi le mani.
“non credere che non voglio..semplicemente..non voglio farti fare qualche cavolata che poi te ne pentiresti..ti desidero più di ogni altra cosa ma..non posso..” – “..io..ti ho sempre ammirato..ti conosco e vi seguo da quando la mente mi assiste..e..questo..è quello che ho sempre provato..” – “lo so meglio di te cosa provi..anche io ti conosco e seguo da prima del tuo debutto..”
Rimasi incantato da quelle parole.
-lui..mi conosceva?..anche prima del debutto?..io..non..non so che pensare..-
“ma..come facevi..a..” – “sono stato uno di quelli a nominarti per i membri..sapevo del tuo talento..e volevo che ti valorizzassero..” – “..io..non so..che dire..” – “non dire nulla..ho fatto già abbastanza cavolate stasera..” – “no! Non sono..state cavolate..non per me..” – “non posso andare avanti..non posso tirarti giù..” – “ma..io vorrei..insomma..” – “Kai ti prego..ne parleremo quando sarai più..insomma..più sveglio..ora..è meglio che vada..”Mi accarezzò la testa uscendo a malincuore dalla porta. I miei pensieri erano confusi ma il mio cuore era ormai sicuro di quello che provava.
[..continua..]