Il Futuro Dell'Alchimista d'Acciaio


                                                                    Capitolo 1. Cattivi presagi..




Era il 25 ottobre del 1945, la guerra era finita da poco più di un mese e i soldati stavano tornando a casa dopo molti anni di assenza. Quell'anno l'autunno sarebbe durato meno del previsto.Winry Rockbell era seduta in cucina davanti ad una tazza di camomilla fumante assorta nei suoi pensieri,infatti non riusciva a pensare ad altro. La lettera, quella lettera che aveva poggiato vicino alla tazzina di camomilla dopo aver letto il mittente e aver visto lo strano simbolo disegnato sopra. All'inizio non capiva il significato di quella lettera ma poi ripensò al passato, ricordò di aver visto quello stemma altrove; un leone bianco su di uno sfondo verde, inconfondibile, e poi c'era il mittente; Il Comandante Supremo Roy Mustang le aveva inviato una lettera, già proprio a lei, "chissà perchè" pensò all'inizio. Quando aveva capito cosa potesse esserci scritto in quella lettera si sedette e iniziò a piangere. Non aveva il coraggio di aprirla,non osava immaginare quali cambiamenti drastici avrebbero potuto comportare nella sua vita le parole contenute in quella lettera.Il battere del suo cuore le impediva di ragionare e così sprofondò in un lago di lacrime. Ad un tratto da dietro la porta sbucò una testolina bionda, due occhi dorati e un sorriso smagliante. Appena lo vide Winry si asciugò le lacrime e gli sorrise; lui appena vide le lacrime della madre gli corse in contro, le saltò addosso e la strinse forte a se per farle capire che lui l'avrebbe protetta da qualsiasi cosa.Winry lo guardò come solo una madre può guardare negli occhi il proprio figlio e gli sorrise debolmente.

-Mamma che hai? perchè piangi?-

Maes aveva appena 7 anni ma nonostante la giovane età era un bambino sveglio e intelligente, proprio come suo padre Edwuard Elric, infatti già da qualche tempo aveva letto alcuni libri di alchimia che il padre gli aveva regalato per il suo primo compleanno e insieme al fratellino più piccolo,Alex, iniziarono a studiare l'alchimia.

-Niente Maes, non ho nulla. La mamma ha bevuto la camomilla troppo velocemente e si è scottata per questo le sono uscite le lacrime, stai tranquillo.- rispose Winry, cercando di essere il più convincente possibile,ma in cuor suo sapeva di non essersi sforzata molto.

-Mamma,-disse Maes con aria preoccupata- non sono più un bambino! sono un ometto ormai, a me puoi dirlo chi ti ha fatto piangere.-

-Oh piccolo mio,- a quelle parole Winry ricominciò a piangere- è vero, sei proprio un'ometto.-
 
Maes gli sorrise con aria soddisfatta del complimento ricevuto,e Winry gli rispose sorridendogli a sua volta. Alex era fermo sulla porta della cucina e sorrideva, con gli occhi ancora semi/chiusi,in fondo erano le 8 del mattino, li guardò e anche lui corse verso la sua mamma e il suo fratellone abbracciandoli stretti come non aveva mai fatto prima, rimasero abbracciati per qualche istante. A rompere il silenzio,oltre ai singhiozzi di Winry, fu Alex.

-Mamma, ho tanta fame, mi fai il latte con i cereale che a me piacciono tanto?-
Winry non fece in tempo a rispondere- Te li faccio io fratellino! in fondo sono un'ometto io!- si girò e guardò la madre con aria compiaciuta e entrambi si scambiarono sorrisi di complicità.

Arrivò il pomeriggio e i bambini era a letto a fare il loro pisolino pomeridiano.Winry uscì fuori cercando di fare il meno rumore possibile in modo da non svegliare i bambini. Con sè aveva la lettera ed una giacca,nel caso avesse sentito freddo. Guardava nel vuoto,con lo sguardo spento e il viso triste.Si avvicinò al dondolo costruito sotto la veranda e si sedette. Si guardò attorno per un pò sempre con la lettera stretta nella mano destra, e ripensò a quando avevano cercato casa insieme, lei e Ed. Lei era incinta da quasi 3 mesi si Maes, era totalmente innamorata di Ed e sapeva che Ed ricambiava il suo amore. Avevano paura, quella paura che prova qualsiasi genitore quando aspettano il primo figlio. Edwuard stava molto attento e si guardava in giro molto spesso cercando un punto perfetto lontano dai pericoli che avrebbe potuto correre il suo futuro figlio. Winry lo trovava snervante e dolce allo stesso tempo.Era bello vedere Ed che si preoccupava così tanto per lei,anzi per loro, e questo suo modo di fare le dava ogni giorno un pò più di forza.
Un pomeriggio primaverile,passeggiando vicino alle colline, videro una casa abbandonata, era carina e grande, aveva un prato sul retro e una distesa di verde da fare invidia. Ed pensò subito che era la casa perfetta; c'era solo un problema, era malridotta. Ed guardò Winry e le sorrise. Lui pensò che se avesse avuto ancora l'alchimia l'avrebbe già aggiustata. Da quando non era più in grado di usarla era comunque riuscito a cavarsela con le sue mani, aveva perifino mantenuto il titolo di alchimista di stato anche se ora era solo un comune militare. All'improvviso gli venne un'idea. Sorrise e disse a Winry che sarebbe tornato subito..
Ed corse per 3 chilometri fino ad arrivare a destinazione. Era molto tempo che non la vedeva, ma ogni volta che ci era andato quella casa gli sembrava sempre più grande.
Alphonse Elric era sdraiato a pancia in giù sull'erba sopra ad un'asciugamano, quel pomeriggio era piacevole stare fuori e così ne approfittò per oziare all'aria aperta. Quando Ed vide che Al stava dormendo non perse occasione e fece un sorrisetto maligno come solo lui sapeva fare e ciò stava a significare che avrebbe fatto di sicuro uno scherzo al fratello,pur avendo ormai 20 anni Ed è sempre rimasto un bambino. Si avvicinò ad Al facendo pochissimo rumore, sogghignò di nuovo, prese la rincorsa e si buttò con tutto il peso sul corpo del fratello finendo faccia a terra. Però, c'era qualcosa che non tornava, non ricordava che Al fosse così duro; quando capì cosa fosse successo e alzò lo sguardo vide Al in piedi davanti a lui che lo fissava e si contorceva dalle risate.

-Ahahaahahah, Fratellone! non imparerai mai.Vuoi capirlo o no che non riuscirai mai a cogliermi di sorpresa?!- disse al continuando a ridere. Nel frattempo Ed si alzò e si pulì i vestiti sporchi di erba, guardò il fratello e fece una sorrisino impercettibile.

-Fratellino,- sospirò- è inutile hai proprio ragione,non riuscirò mai a coglierti di sorpresa.-fece una breve pausa per fargli memorizzare bene quelle parole e sorrise di nuovo -ma, - riprese -se ti dicessi che Winry è incinta e che abbiamo trovato casa non ti sorprenderesti nemmeno?- Ed capì dalla faccia del fratello che lo aveva colto alla sprovvista. Al rimase a bocca aperta e con gli occhi increduli. Pensò che era impossibile che non si fosse accorto di nulla.

- Fra..Fratellone! è grandioso!! sono felice per te! Miraccomando, spero che con questo figlio tu riuscirai a mettere un pò di sale in quella zucca vuota. ahahaahah, comunque sia, se non sbaglio hai anche accennato ad una casa giusto? dov'è? quando ci inviterai a prendere un caffè?- chiese Al incuriosito.In quel momento uscirono di casa la moglie di Al, May e la figlia Liz; Liz corse verso il padre e si fece prendere in braccio.

-Dove andiamo a prendere il caffè?- chiese May incuriosita ma sorridente.- Non vorrai farci credere che hai trovato una casa!- continuò in tono sarcastico.

-L'ho trovata!-ribatté Ed con aria compiaciuta- ed è per questo che sono venuto qui,fratellino- Al cambiò espressione e la tramutò in sospetto- Non guardarmi così- disse Ed- vieni con me e capirai- Al salutò moglie e figlia e seguì il fratello.

Arrivati sul posto Winry,che era rimasta li ad aspettare, si era seduta sotto ad un albero con la schiena poggiata contro il tronco e si era addormentata. Ed la vide e sorrise dolcemente, le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte, Winry si svegliò di soprassalto e appena riconobbe Ed gli sorrise,si accarezzò la pancia e si fece abbracciare dolcemente come solo lui sapeva abbracciarla.