I keep waiting for you but you never come.
Is this in thy head? I don’t know what to think

Rotea la matita attorno all'occhio sinistro con un unico movimento.

La canzone cambia.

Listen, to the sound from deep within:
it's only beginning
to find release

Rotea, ancora, la matita attorno all'occhio destro, questa volta con più velocità.

La canzone cambia.

All at once
the smile that used to greet me
brightened someone else's day

Le mani si muovono veloci cercando il lip gloss rosato.

La canzone cambia.

Tears don’t mean you’re losing, everybody’s bruising,
Just be true to who you are
 

Scocca un bacio alla sua immagine specchiata ed esce dalla stanza da bagno. Toglie l'accappatoio e si veste. Con un gesto appena accennato fa scendere l'elastico dei capelli fino alle punte, poi vi passa la mano per lisciarli; perfettamente allineati sulle spalle chiare facevano la differenza con il loro colore scuro sulla pelle pallida. Una tenda dal balcone si scosta ed entra un raggio di sole mattutino che le dà il buongiorno. Un altro timido raggio di sole la raggiunge al centro della stanza: le illumina i capelli di riflessi rossicci e gli occhi di tonalità svariate di nocciola, dalla nutella al cacao al cioccolato fondente alla pelle d'orso bruno. Lei sorride. Insieme al sorriso, sul suo viso, si illuminano lucine brillanti al sole, come se perle marine fossero state divise in piccole particelle e sparse sulla sua pelle; prende il bianco perlaceo del tesoro delle ostriche e lo riflette sulla sua bellezza.

Si alza e guarda il cielo. Manca poco per uscire.

Il cielo è pallido come la sua pelle questa mattina, ma lei continua a sorridere lo stesso. Prende una boccata d'aria e guarda il sole comparire pian piano all'orizzonte, mentre invece la luna rimane ferma lì su un punto fermo, oscillando fra il distinguersi e il non distinguersi.

Under haunted skies I see you

La chiamarono dal piano di sotto. Ora di andare. Un altro giorno come tanti.