Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: _beyourswag    16/05/2012    3 recensioni
Presi il coltello.
Lo impugnai fino a far sbiancare le nocche.
Non c'era tempo.
Era il mio turno.
Quanto ero disposta a perdere?
Personaggio inventato. Raiting Arancione. Ambientazione e tempo futuri.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mentire.
Ecco la cosa che so fare meglio. Una risata amara e soffocata sfugge alle mie labbra rosso fuoco.
Sorrido in modo sfuggente.
Lo guardo.
E’ davvero innamorato di me.
-  Caytlin, io.. ti amo – Mormorò guardandomi con quei grandi occhi azzurri.
Sorrisi dolcemente, ecco di nuovo altre bugie.
- Anche io – Risposi.
Mi dispiaceva così tanto mentirgli, ma ero fatta così.
Mentire era nel mio essere, non potevo cambiarmi.
E così mentivo.
Lui si avvicinò e poggiò le sue labbra sulle mie. Ricambiai il bacio, posando una mano sulle sue spalle larghe e stringendomi a lui. Sentivo il battito del suo cuore.
Ma non mi faceva alcun effetto.
Mi separai e mi voltai.
- Dove stai andando? – chiese lui.
- A casa – risposi freddamente.
Si starà chiedendo perché, probabilmente. Ma non avevo voglia di fare quella recita ancora per molto.
Ormai erano più di sei mesi, o qualcosa del genere, che fingevo di amare un ragazzo che non suscitava in me alcuna emozione.
Sentivo il suo sguardo. Immobile sulle mie spalle. Mi fermai.
- Cayt – disse lui a voce bassa.
Mi girai e gli sorrisi, lui aveva gli occhi lucidi.
Oh, no. Ti prego, no.
- Hai dimenticato che oggi facciamo sette mesi insieme -
- No, Phils. Non l’ho dimenticato, era uno scherzo! – dissi con tono felice, ridendo.
Mi complimentai con me stessa, ero davvero brava.
 
 
Hunger Games.
Quelle parole mi mettevano i brividi.
Era ormai molto tempo che a Panem non si eseguivano più quei ‘giochi’, quegli assassini.
Ma la sola idea che qualche decina di anni fa le persone fossero in grado di fare cose simili, mi disgustava.
Presi un profondo respiro e chiusi il libro di storia dove si narravano quegli avvenimenti. La cosa più spaventosa è che erano reputati un periodo d’oro della storia.
Non uccisioni di massa.
Non torture.
Ma dimostrazioni di coraggio e forza.
Sospirai ed entrai in camera mia, osservando la foto appesa al muro.
Peeta.
Mio padre. Mi mancava così tanto.
Dopo gli Hunger Games era caduto in una profonda depressione. Nulla l’aveva salvato, finchè non aveva deciso di lasciarsi andare.
E abbandonarmi.
Sentivo una lacrima bagnarmi la guancia. L’asciugai con un movimento brusco e rabbioso, mi voltai. Non volevo pensare a lui.
Presi il libro di storia e l’aprii alle pagine nelle quali si parlava di mio padre e di Katniss. Le strappai con forza e le gettai nel camino.
Le fiamme bruciavano.
La ragazza di fuoco.
I ricordi mi sopraffacevano.
- Vedi, Caytlin, io amavo veramente Katniss.. -
- Ma? -


Ricordavo la mia voce infantile e curiosa.

- Ma lei ha preferito un altro, Gale –
- E perché? -
- Perché.. perché lo amava, no? –
A quei tempi la sua voce era già roca.
Stanca. Sfuggente.
-Ma io non l’ho mai dimenticata.. – sospirava stanco. – Lei mi ha salvato tante volte.. -
- Perché non torni da lei? -
- E’ tardi.. è troppo tardi ormai.. Ti voglio bene Cayt.. -
- Anche io pa’! -
- Qualunque cosa succeda.. rimani forte.. –

Quella notte mi ha lasciata sola.
E’ morto, mi ha abbandonata. Ha scelto la via più facile. Ha lasciato la vita, tutto ciò che aveva.
E ho imparato a cavarmela da sola. Mia madre non l’ho mai conosciuta, vivo con una scorbutica zia. Insopportabile.
Sento il cuore pesante a ripensare a mio padre.
Vado nella mia stanza e mi rannicchio nel letto. Tiro le coperte fin sul viso per dimenticare.
Ma non è possibile.
La mia notte è animata da incubi feroci. Sono in una foresta.
Gli Hunger Games.
Lì c’è mio padre. Katniss.
Stanno correndo, non mi vedono, vanno veloci.
Troppo tardi mi rendo conto che stanno fuggendo dalle fiamme. Ed esse mi avvolgono, mi stringono in una morsa mortale.
E brucio lentamente, guardando mio padre scappare via da me.
 
 
Quando mi svegliai ero in una pozza di sudore.
Dalla finestra filtravano i bollenti raggi del sole. Scostai le coperte.
Mi passai una mano sul viso e mi concessi un pianto ristoratore.
Bevvi molta acqua, e pensai a lungo. A quell’incubo, che mi aveva torturata.
Guardai fuori dalla finestra.
Qualcosa di terribile sarebbe successo.
Mi avvicinai al comodino e aprii un cassetto.
Tirai fuori una pietra piatta, liscia e nera come la pece.
Era l’unica cosa che mio padre mi aveva lasciato. Una pietra portata via dagli Hunger Games.
La infilai in tasca, presi i miei coltelli e uscii, dirigendomi alla foresta.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: _beyourswag