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Autore: blueclipse    17/05/2012    1 recensioni
ginevra si è appena trasferita in città con il padre. qui incontra un ragazzo bellissimo e insopportabile. ma sarà davvero impossibile andarci d'accordo? non lo vuole più vedere oppure no?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai la mattina con ancora in testa le sue parole e con la consapevolezza di averlo sognato per l'intera notte. Feci colazione e salutai mio padre che usciva prima di me per andare a lavoro. Per tutto il tempo ebbi la testa fra le nuvole e il risultato fu che ero in spaventoso ritardo.

Come un tornado scesi le scale, ma aperto il portone mi trovai davanti a una sorpresa. C'era Daniele davanti a un motorino con un casco in più in mano che guardava fisso nella mia direzione. Appena mi vide si avvicinò.

-Ciao, sbaglio o oggi siamo un tantino in ritardo? Ti ho aspettata davanti alla fermata dell'autobus e ti comunico che l'hai perso: è passato cinque minuti fa-

-No! Non è possibile! Cavoli e capperi!- dissi rassegnandomi ad arrivare tardi a scuola.

-Beh.. se la bella addormentata vuole arrivare puntuale a scuola, io una soluzione ce l'avrei-

Lo guardai un po' sospettosa mentre un'idea si stava facendo strada nella mia mente.

-Sentiamo, quale sarebbe questa soluzione?-

-Io, motorino e casco. Ti do un passaggio se lo vuoi- disse con un sorriso da mozzare il fiato -però.. ogni cosa ha il suo prezzo-

-E qual è il prezzo per un passaggio fino a scuola in motorino con te?-

-Non preoccuparti, non costa molto e non dovrai fare sforzo alcuno. Devi solo accettare il mio invito per un appuntamento per questo pomeriggio. Che ne dici?-

-E ti pare equo?- gli risposi di rimando mentre cercavo di trovare una via d'uscita dato che dovevo assolutamente arrivare puntuale a scuola perché avrei avuto un compito la prima ora, ma non volevo assecondarlo.

-Più che equo, direi- disse sicuro di avere la vittoria in pugno.

-Non ho alternative, devo per forza accettare- mi rassegnai. Il sorriso che gli illuminò il volto alle mie parole fu ancora più bello di quello precedente, tanto che mi persi incantata a guardarlo e per poco non mi accorsi del casco che mi stava porgendo. Mi salvai in extremis e riuscii pure a nascondergli il mio imbarazzo per i pensieri poco casti che la vista delle sue labbra e i ricordi avevano suscitato. Maledette siano quelle labbra e il suo proprietario! Dovrebbero dichiararle illegali, sopratutto se appartengono a un ragazzo come lui, che sembra uscito da una rivista di moda. Maledette!

 

Arrivammo in poco tempo a scuola ed eravamo pure in anticipo. Guardandolo parcheggiare il suo motorino, mi sorse spontanea una domanda.

-Daniele. Perché vieni a scuola in autobus se hai un motorino? Non sarebbe più comodo?-

Lui prima mi guardò sorpreso, poi sfoderò il suo miglior sorriso enigmatico.

-Può darsi- fu tutto ciò che rispose -ci vediamo in classe, bella addormentata- disse e si diresse verso Marco che lo guardava interrogativo da poco lontano, alternando lo sguardo da me a Daniele. Probabilmente ci aveva visti arrivare insieme, ma non ebbi tempo di pensare ad altro che una furia mi travolse trascinandomi da tutt'altra parte prima che io potessi reagire.

 

-Allora? Sto aspettando una spiegazione. Che succede tra te e mio fratello? Non vi odiavate?- mi interrogò un'Alice troppo seria per il suo carattere.

Accidenti! Pure questa mi doveva capitare questa mattina?!? che le dico ora? Sono la prima a non capire che sta succedendo fra me e Daniele e lei si aspetta pure che io glielo spieghi! Accidenti! Accidenti! Accidenti! Triplo accidenti!

-Non succede niente di particolare. Daniele non mi ha vista alla fermata degli autobus e così ha pensato che avrei avuto bisogno di un passaggio. Tutto qui- dissi simulando una tranquillità che non avevo.

-Non me la racconti giusta. Daniele questa mattina si è svegliato prima del solito ed è uscito pure prima di me. Non è mai andato alla fermata degli autobus. L'ho visto che si è piazzato davanti al portone con il suo motorino e quando gli ho chiesto spiegazioni, si è comportato da perfetta sfinge. Quindi tu ora mi racconti tutto per filo e per segno, non tralascerai niente, e dico niente. Intese?-

Mi salvò il suono della campanella che dava inizio a un'altra giornata di scuola.

-In ricreazione tu sei mia. Non ti azzardare neanche a pensare di potermi scappare- usò un tono che sapeva tanto di minaccia, pacato e perentorio, non ammetteva repliche di alcun tipo.

Mi incamminai diretta in classe con la consapevolezza che quella sarebbe stata una giornata lunga, davvero molto lunga e non potevo fare niente per evitarla.

 

Drin drin driiin.

Alice non disse ne fece niente. Aspettava.

In quelle tre ore io avevo pensato ininterrottamente a cosa dirle, cercando scuse, ma lei non se le meritava. Feci un bel respiro per infondermi coraggio e calmare i battiti del mio cuore che rischiava di impazzire se avesse continuato così.

Insieme ci dirigemmo in cortile e, trovata una panchina, le raccontai tutto, dal mio primo incontro con Daniele fino al passaggio in motorino che mi aveva offerto quella mattina, compreso la promessa di un appuntamento per il pomeriggio. Mi sfogai, mi confidai con lei come non avevo mai fatto con nessuno in vita mia.

Sorprendendomi, lei rimase zitta per tutto il tempo del mio racconto, ascoltandomi seria e con interesse. Tutto quello che disse alla fine furono quattro semplici parole.

-Cavoli! Mio fratello innamorato!- non lo disse con divertimento o con incredulità, parve solo prendere coscienza di un fatto di cui aveva già qualche indizio.

Restammo in silenzio per un po', ognuna persa nei propri pensieri. Poi Alice riprese a parlare.

-Sai, so che mio fratello può sembrare un casanova di prima categoria agli occhi di quelli che non lo conoscono veramente. L'aver sempre avuto tutta quella schiera di oche e non che gli correvano dietro e svenivano per un suo sguardo, gli ha fatto assumere quel comportamento così sicuro di sé che tutti possono vedere. Ma lo fa per avere un minimo di pace e non essere continuamente tartassato da confessioni e pianti di cuori spezzati, ha messo su un muro per evitare di arrivare a situazioni del genere. Non ti sto dicendo tutto questo perché voglio metterti insieme a lui a tutti i costi, quella decisione spetta solo a te. Ti sto solo consigliando di dargli una possibilità, di permettergli di dimostrarti quel lato del suo carattere che tiene nascosto a tutti, perfino a me che sono sua gemella. Dopo, se sarai ancora della tua idea, potrai dirgli che tra di voi non funzionerebbe. Ora andiamo che è suonata la campanella-

In silenzio mi alzai anche io e la seguii dentro in classe. Non risposi al suo discorso. Quello che aveva detto mi aveva colpita molto, non avevo mai visto Daniele sotto quella luce. Pensavo che gli piacesse che tutte fossero ai suoi piedi, che ci navigasse nei complimenti che riceveva da tutte le ragazze che incontrava. Non immaginavo che anche lui si potesse sentire soffocato da tutta questa situazione, ma ora che ci ragionavo non mi sembrava poi così tanto strano. Inaspettato si, ma strano no. Non sapevo ancora come mi sarei dovuta comportare con lui o che decisione avrei preso alla fine. Ero certa di una cosa però: gli avrei dato una possibilità perché tutti ne meritano una. Solo due ore mi separavano dall'appuntamento con Daniele e non sapevo cosa aspettarmi, ma ora ero sopratutto curiosa di sapere cosa aveva in serbo per me.

 

Finita scuola, salutai Alice e Marco che aveva indossato un'espressione indecifrabile in volto, lo guardai preoccupata ma lui mi rassicurò con un sorriso che fu in grado di infondermi calma e sicurezza anche in vista dell'appuntamento. Mi sentii rincuorata e più tranquilla di prima mi diressi verso Daniele che mi stava aspettando accanto al suo motorino. Fui intercettata prima di raggiungere la mia meta dall'ultima persona con cui volevo parlare in quel momento o in qualsiasi altro: Sofia.

Se vuole uccidermi trapassandomi con il suo sguardo omicida qualcuno dovrebbe informarla che noi poveri mortali non abbiamo quel tipo di poteri e che quindi è inutile provarci. Per mia fortuna sono nata sulla Terra e non sull'Olimpo.. e lei non è Medusa capace di pietrificare con lo sguardo. Ma ci sta andando molto vicino.. che giornata! …

Cercai in tutti i modi di non mostrarmi tesa o impaurita. Cosa mi aspettavo? Di esser lasciata in pace da lei dopo che Daniele mi aveva portata a scuola con il suo motorino? Cosa che sicuramente non aveva mai fatto con le altre a giudicare dalle reazioni che ho visto in giro?

Mi diressi calma verso quel ragazzo che sembrava una statua greca mentre mi guardava e ignorai completamente Sofia. Lei non la prese molto bene quando la superai senza degnarla di uno sguardo. Mi afferrò per un braccio facendomi voltare bruscamente verso di lei.

-Dove credi di andare?- disse senza nascondere tutta la sua rabbia.

-Lì- le risposi indicandole il motorino e Daniele che stava guardando un po' ansioso tutta la scena indeciso se intervenire o meno.

-Oh no carina. Tu non vai proprio da nessuna parte se prima non mi dici per filo e per segno che sta succedendo. Tu non ti muovi di qui, capito?- disse stringendo la presa sul mio braccio.

Con la coda dell'occhio vidi che Daniele stava per avvicinarsi, ma una mia occhiata lo fece desistere. Non ero una persona che si arrabbiava facilmente, ma se c'era una cosa che non sopportavo minimamente era prendere ordini o essere costretta a fare qualcosa contro la mia volontà. Inoltre trovavo terribilmente irritanti quelle persone che si intromettono nella tua vita privata senza permesso. Sofia in quel momento stava facendo tutte e tre le cose contemporaneamente. La calma che avevo tenuto fino a poco prima sparì insieme a ogni traccia di paura. Quando parlai ero sicura e decisa e dalla mia voce traspariva una malcelata ira.

-Tu! Non osare toccarmi.- dissi togliendo il mio braccio dalla sua presa -Non osare darmi ordini. Non sono una di quelle ragazze senza un minimo di cervello che ti seguono ovunque e applaudono come pazze a ogni tua parola. Quello che faccio, dico, o dove vado e con chi non devono interessarti minimamente! Non osare provare a gestire la mia vita. Tu non ne fai parte e mai ne farai. Non sei nessuno per me a parte una ragazza dalla dubbia intelligenza che è nella mia stessa classe. Se Daniele mi porta a scuola in motorino o se ho dei programmi con lui, non sono affari tuoi. Puoi continuare a vantarti in giro e intimorire tutte le ragazze sulla faccia della Terra dicendo di essere la ragazza di Daniele, ma anche le pietre e i sassi sanno che le tue sono tutte balle! Lui non ti parla, non ti guarda e non sta con te, è palese, anche un cieco lo vedrebbe. Nessuno ti ha mai detto di smetterla, o che sei ridicola semplicemente perché hanno paura di quello che tu potresti fare loro. Sei ricca e credi che tutto il mondo giri intorno a te solo perché hai soldi e sembri una barbie. Beh, cara mia, ti sbagli di grosso. -

L'espressione sul viso di Sofia era da premio oscar: una maschera di sconcerto, incredulità e rabbia. Non le diedi tempo di replicare o di assimilare appieno le mie parole. Non feci caso a quel mare di studenti che mi guardavano con un misto di ammirazione e timore. Andai da Daniele e con un sorriso raggiante orgogliosa del mio piccolo discorso salii sul suo motorino. Non ci mise molto a tornare con i piedi per terra e a raggiungermi mettendolo in moto. Partimmo verso una destinazione a me ignota nel silenzio generale che regnava nel cortile della scuola.

 

Eravamo partiti da un quarto d'ora e la mia curiosità aumentava in modo esponenziale con il passare del tempo. Non conoscevo ancora la meta del nostro appuntamento: ogni volta che glielo chiedevo Daniele rimaneva muto come un pesce e alla fine avevo rinunciato, lo avrei scoperto quando saremmo arrivati. Intanto mi guardavo intorno in cerca di qualche punto di riferimento che mi permettesse di capire dove mi stava portando, ma quella zona della città mi era ancora sconosciuta.

Dopo poco Daniele parcheggiò il motorino e mi fece cenno di scendere.

-Siamo arrivati? Dove mi hai portata?- iniziai subito un interrogatorio di terzo grado degno di un agente del FBI.

-Calma calma! Avrai ogni risposta a tempo debito. Per il momento zitta e seguimi- mi rispose con un tono finto-autoritario che stranamente non mi fece infuriare sebbene celasse un ordine bello e buono. La mia curiosità era troppa per mandare tutto all'aria e per la prima volta non risposi a tono offesa e arrabbiata.

Camminammo ancora per poco fino ad arrivare a una piazzetta piccolina dall'aria rustica che risaltava ancora di più dato la sua posizione in centro città. Ne rimasi incantata, assomigliava in modo impressionante a quelle che potevo trovare dove abitavo prima del trasloco. Anche le case che la circondavano non davano l'idea di essere in piena città. Al centro della piazza una piccola fontana con pesci rossi catturava l'attenzione di chiunque passasse di lì.

Daniele aspettò pazientemente che io finissi di ammirare quel luogo contento delle emozioni che poteva tranquillamente leggere sul mio volto: impossibile nascondere quanto mi piacesse. Quando finalmente tornai a prestargli la mia attenzione guardandolo estasiata, lui mi prese per mano e insieme ci dirigemmo verso il fondo della piazza dove scoprii delle locandine riguardanti una mostra di fotografia che prima non avevo notato troppo presa da altro.

Lessi che la mostra esponeva le foto che avevano partecipato a un concorso e che proprio quel giorno si sarebbe saputo il nome del vincitore.

Mi voltai interrogativa verso Daniele che per risposta mi regalò uno dei suoi sorrisi che avevano il potere di farmi dimenticare dove fossi.

-Ti piace la fotografia?- a questa mia domanda il suo sorriso divenne enigmatico, pareva nascondesse qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa, finché non mi si accese la fantomatica lampadina. Possibile che..

-Non solo ti piace la fotografia, ma hai tu stesso partecipato al concorso!!! vero?-

-E brava la mia nanetta! Proprio così. E mi farebbe piacere se venissi anche tu a vedere chi ha vinto insieme a me..- me lo chiese con un tono leggermente imbarazzato, doveva tenerci parecchio a vincere.

-Sarò felicissima di venire con te. Mi piace molto la fotografia, ma non sono mai riuscita a fare delle foto che potessero chiamarsi tali.. non riesco mai a centrare quello che voglio riprendere.- gli risposi entusiasta della proposta e sconsolata per la mia imbranataggine.

-Manca ancora una mezz'oretta all'annuncio del vincitore, ti va se nel frattempo facciamo un giro della mostra?-

-Io direi che è un'idea perfetta. Andiamo!-

Dentro si sentiva una leggera musica di sottofondo che accompagnava il visitatore per tutto il percorso della mostra senza risultare irritante o fastidiosa. Alle pareti erano esposte numerose foto, una più bella dell'altra. Tutte cercavano di esprimere una particolare emozione: rabbia, tristezza, felicità, amore, sofferenza. I soggetti ritratti andavano da un nonnetto seduto su una sedia mentre guardava fuori da una finestra, a un bambino che euforico correva dietro a un colombo in una piazza.

Fra tutte quelle immagini una mi colpì in modo particolare. Su una panchina in un parco stava seduta una donna che teneva fra le braccia un neonato, era stata ripresa mentre cercava di calmare il pianto del bimbo. Il visitatore non rimaneva impressionato tanto dalla scena rappresentata quanto dallo sguardo della madre: i suoi occhi trasmettevano un amore sconfinato verso il proprio figlio. Inconsciamente pensai a mia madre, nella foto ora non vedevo più due volti sconosciuti: mi vedevo io in fasce tenuta in braccio da quella donna che non avevo mai potuto conoscere.

-è... è bellissima! Il suo amore è così grande e imbattibile!..- sussurrai quelle parole, quasi timorosa di rompere l'atmosfera che si era creata.

Daniele non parlò, mi strinse semplicemente la mano comprensivo mentre io non riuscivo a staccare gli occhi da quella foto che mi emozionava così tanto.

...

 

ciao a tutti! :)
spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ho dovuto dividerlo in due parti perché risultava troppo lungo :p

grazie di cuore a tutti voi che leggete questa mia storia e che mi seguite. Spero tanto di leggere qualche vostro commento :)

a presto 

  
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