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Autore: theperfectweapon    17/05/2012    0 recensioni
Mesi e mesi in cui cercava di trattenersi, ormai era al limite.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Craig Mabbit
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi tolsi i pantaloncini poggiandoli con non curanza sul divanetto di un color simile alla panna situato fronte al letto ad una piazza e mezza coperto da un lenzuolo bianco leggero data l'alta temperatura di quei giorni. Mi levai la maglietta e il reggiseno per poi indossare una t-shirt che mi copriva a malepena e dopo aver sistemato i vestiti uscii sul balcone. Mi appoggiai con i gomiti sulla ringhiera, verniciata da poco di nero, osservando la luna piena alta nel cielo dipinto di un blu scuro intenso ed ornata da alcune stelle che brillavano qua e là. .quella visione riuscì a distogliermi dalla stanchezza degli impegni di quei giorni e da tutti i problemi. .


Uscii dalla doccia senza chiudere le ante e presi l'asciugamano che precedentemente avevo messo sul lavandino e me lo avvolsi intorno alla vita. Passai una mano sullo specchio appannato e mi guardai. .mormorai qualche lamentela incomprensibile notando le due borse sotto gli occhi abbastanza evidenti, erano due settimane che non chiudevo occhio ed ingnoravo il motivo. Mi tolsi l'asciugamano ed indossai un paio di boxer neri ed una canotta del medesimo colore per poi asciugarmi appena i capelli con un altro asciugamano ma le goccioline d'acqua non cessavano di cadere dalla mia chioma nera. Lasciai perdere il mio intento ed uscii dal nagno dirigendomi verso le scale che portavano al piano superiore, luogo di tutte le camere da letto. Mentre attraversavo il lungo corridoio notai che l'ultima porta situata sul fondo era socchiusa, Taylor oggi non si era mossa dalla sua camera, nemmeno per mangiare qualcosa mi avevano riferito gli altri.
Cercai di non fare rumore ed entrai nella sua stanza ma mi accorsi immediatamente che non vi si trovava nessuno. .poi la vidi, fuori sul balcone a piedi scalzi con indosso la sua solita t-shirt che usava per dormire ed i lunghi capelli lisci neri che le ricadevano sulla schiena ondeggiavano appena per il leggero venticello di quella sera.


Sentii un piccolo rumore, qualcuno era entrato in camera mia. Sospirai scostandomi una ciocca di capelli e mi voltai. .
"T-Tay. ." balbettò imbarazzato passandosi una mano dietro alla testa. Dal canto mio rimasi impassibile a quella visione.
"Che ci fai qui?" domandai chiudendo la finestra che portava sul balcone e sistemando la tenda mentre attendevo una sua risposta.
"Niente volevo parlarti" mormorò. Alzai lo sguardo verso di lui incontrando i suoi occhi pieni di dolcezza nonostante la stanchezza, gli feci cenno di sedersi sul letto e così fece seguito da me.
"Di cosa?"
"Sono giorni che non esci e non mangi. ." sbuffai non lascandogli terminare ciò che voleva dire.
"Non sono cazzi tuoi!" esclamai fulminandolo con lo sguardo e facendo per alzarmi dal letto ma lui fu più svelto di me, mi bloccò i polsi tenendomi ferma sebbene mi dimenassi come una tigre costretta a stare in gabbia.
“Parla” disse.


Lei fece un lungo sospiro e dai suoi grandi occhi color smeraldo scesero due lacrime che le rigarono di nero le guance a causa del trucco, istintivamente gliele asciugai con il pollice.
“Non ce la faccio più a sostenere questa vita. .” iniziò a parlare trattenendo i singhiozzi, sentendo quella frase inizia a sudare freddo.
“Ogni volta finisco sui giornali e vengo giudicata come una puttana e quando esco vengo pedinata dai paparazzi” continuò a bassa voce.
“è colpa mia. .”

FLASHBACK#

“Ehi tu moretta! Ti va di bere qualcosa con noi?” ridacchiai, la ragazza si girò.
“Certo coglione” ed insieme entrammo in un locale, presi posto su uno sgabello davanti al bancone e così fece anche lei.
“Piaciuto il concerto?” domandai per iniziare una conversazione.
“Stupendo. .”

Fino alle 4 non feci altro che parlare con lei, non sentivo il bisogno di fare altro, sarei rimasto a parlarle per sempre. Appena lei si accorse di quanto fosse tardi mi salutò e corse a casa. .
Il pomeriggio io e i ragazzi dovevamo ritornare a casa.
“Oh che è sta faccia?!” mi domandarono.
“Mah nulla. .” borbottai mentre stavo per salire sul bus.
“CRAIG” una voce femminile pronunciò il mio nome, mi voltai e vidi correre verso di me la ragazza con cui avevo passato la sera in quel locale, sentii aumentare i battiti.
“T-ti volevo salutare” disse alquanto imbarazzata.
“Perché non vieni con noi?” sentivo gli sguardi dei ragazza puntati su di me. .non mi resi conto di come avessi potuto domandarle una cosa del genere ma ero sicuro di una cosa: volevo averla il più vicino possibile a me.

FINE FLASHBACK#


“No Craig, non voglio andarmene. .è solo che vorrei divertirmi di tanto in tanto al posto di scappare dai fotografi” ammise mentre io tormentavo il lenzuolo sotto di me.
“Piccola, giuro che ti farò stare meglio” la strinsi a me facendole appoggiare la testa al mio petto.

 

Sentii le guance avvampare, non ero abituata a certi contatti con lui ma non che mi dispiacesse. .anzi, mi sentivo protetta tra le sue braccia. Posai una mano sul suo petto coperto appena da una canotta e per un attimo mi parve di averlo sentito fremere a quel tocco ma era impossibile. .giusto?
Si sdraiò appoggiando la testa sul cuscino facendomi rimanere appoggiata su di lui e prese ad accarezzarmi i capelli con dolcezza. .si comportava in quel modo perché si sentiva in colpa, non c’era altra spiegazione.
“Ma ti faccio pena?” chiesi alzando lo sguardo verso di lui. Mi fece scostare e si rimise seduto. .
“No, perché lo pensi?” sembrava essersi arrabbiato veramente, non era mia intenzione però volevo sapere perché d’un tratto era cambiato nei miei confronti.


Mi ero fottuto da solo, mesi e mesi in cui cercavo di nascondere ciò che provavo nei suoi confronti. .
Mi passai una mano tra i capelli e la guardai dritta negli occhi, la feci finire sotto di me premendo appena con il mio corpo sul suo, in quel momento sembrava una bambina.
“Non mi fai pena. Sono mesi e mesi che cerco di trattenermi. .ma queste settimane in cui hai cambiato atteggiamento verso di me sono stato malissimo, non riesco più a dormire cazzo! Però quando ti sfioro perso la testa. .” dissi tutto d’un fiato ed accennando un sorriso notando il colorito che avevano assunto le sue guance.
“Craig. .non ci capisco più nulla” sussurrò facendo pressione con le mani sul mio petto cercando di allontanarmi ma la mia forza era evidentemente maggiore e di conseguenza si arrese.
“Non ti interesso. .” sospirai facendo per alzarmi ma lei mi afferrò per la canotta.
“No non è quello” mormorò.
“Non vuoi passare ancora per puttana?” lei annuì, avevo fatto centro.
“Non sei una puttana e vedi che ne ho conosciute tante. .ti ho già detto che farò di tutto per renderti felice. .e non mi dispiacerebbe essere una delle ragioni del tuo sorriso” dissi avvicinando il mio viso al suo.
“Che frase fatta del cazzo” risi alla sua affermazione.
“Riesci a rovinare sempre tutto. .” sbuffai per poi unire le mie labbra alle sue.

 

 


È LA MIA PRIMA ONE SHOT CHE PUBBLICO, NON è STA GRAND ROBA PERò NON SIATE CATTIVI ç_ç

-L’arma perfetta.
 

  
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