Aveva gli occhi neri come le tenebre più profonde. Erano baratri, pozzi in cui perdere se stessi. Erano la perdizione eterna, l’oblio oscuro, privo di qualsiasi forma di luce. Ed in questa oscurità erano cresciuti rigogliosi odio, ira, rabbia, invidia, alimentati da un senso di abbandono e di tradimento che ad ogni battito di cuore parevano soffocarlo. Le sue urla si perdevano nel nulla, di cui era il Signore. Non c’era nessuna tregua al suo dolore, nessuna pace nell’assenza di tutto in cui si trovava. Era solo, eternamente solo. Re del nulla. Signore degli Inganni. Mai titolo fu più ingannevole.