Dedicata a colei che, per natura, avrebbe dovuto essere la mia prima e migliore amica.
La tua mano era nella mia
La tua mano era nella mia quando ho mosso i primi passi,
i tuoi occhi erano su di me quando ho tracciato le prime lettere.
Tu mi hai trasmesso la passione per i libri.
Dalla tua voce ho appreso i misteri della vita.
Poi un giorno tutto è cambiato.
Un giorno ho sentito il tuo veleno abbattersi su di me,
come una folgore.
Ho visto il tuo ghigno mentre le loro urla stordivano le mie orecchie.
Tu ragno, io farfalla nella tua rete.
Spargevi il tuo veleno, subdola e calcolatrice,
io vi annegavo; nei miei occhi ciò che eri,
nel mio cuore mille perché.
Ora sei sola e cerchi di ricreare ciò che non c'è più.
Rivorresti la mia fiducia
ma non si può ricostruire ciò che è distrutto.
Rivorresti il posto che avevi nel mio cuore
ma non si può ricucire ciò che hai strappato.
A lungo la mia mano è rimasta tesa verso te
ma tu la usavi per muovermi...io, pupazzo nelle tue mani.
Ora un abisso ci separa,
oscuro e profondo come quello che hai scavato nel mio cuore.